Sconfinando

Notte

Non ce la farò mai.
Oggi è una giornata così, ansiosa.
Piena di parole, persone, fare, dire, ascoltare.
Ripasso mentalmente la lista dei lavori da chiudere, le scadenze, nuovi piani, progetti, iniziative.
Scuoto la testa mentre guardo il calendario.
E poi la scuola, il comitato, la visita dall'allergologo per Giulia, le tabelline di Elena. Silvia al bivio tra la prima cotta e un piatto di lasagne.
Mi telefoni.
Non so a che ora torno. Non aspettarmi. Siamo ancora Bologna.
No, tranquillo. Non ti aspetto.
Nel letto, con il computer acceso, mi porto avanti con il lavoro di domani.
E guardo e riguardo il telefono.
Pensando a te, che attraversi ancora la notte per tornare a casa.

Infezioni

Diecieunquarto

Colazione a letto

Caffè e giornale a letto, gran cosa il recapito a domicilio del quotidiano.
La domenica mi vizio, mi faccio viziare, ci viziamo.
Ci passiamo le pagine e gli articoli.
Leggi qui.
Senza fretta.
E poi il momento frivolo, il femminile del sabato, che mi riservo golosamente per la domenica.
Un po' di gossip, un po' di costume, Milena Gabanelli sempre pungente, Marina Terragni, oggi mi fa sorridere anche il cameo di Bertolino sul downsizing e rightsizing delle aziende americane.
E poi la moda.
Già. Dimenticavo che Milano è di moda questa settimana.
La parola agli stilisti e alle loro icone.
Che per Burberry, Dell'Acqua e Calvin Klein si chiama Kate Moss.
Ah la potenza del prelavorato!!!!
D'altra parte, Cocaine-Kate potrebbe diventare la nuova donna-immagine per Mastercard, ovviamente in versione super-platinum-deluxe-megavip.
Mica si taglian piste con la fidaty card dell'esselunga!

Piccole Dolores crescono

Scende tranquilla le scale con un foglio in mano, giusto mentre io sto cominciando a implorare che si muovano, che è tardi, che dobbiamo andare, che arriveremo in ritardo a scuola.
Ho pensato una cosa...
Brava, bello, me lo dici in macchina. Adesso fai colazione.
E' importante..
Davvero non puoi aspettare?
Va bene, però poi ascolti.
Promesso.

Zaini, borse, porte, cancello, auto. Ci siamo.
Forza dimmi.
Beh, sai che hanno chiuso i cinema qui. Non ce ne è più neanche uno.
Lo so, Giulia. E' la logica del multisala, te l'ho già spiegato.
Ma non è giusto. Ci tocca andare a Milano per andare al cinema, o da un'altra parte, ma sempre accompagnati.
Lo so, ne abbiamo già parlato, che puoi farci?
Beh... io ho pensato di scrivere una lettera al sindaco. Noi bambini delle scuole. La firmiamo tutti e chiediamo se ci ridà almeno un cinema. Io la lettera l'ho già scritta e l'insegnate di lettere ha chiesto al preside il permesso di farmi girare per le classi a raccogliere le firme.
Vuoi che te la legga?

Brava Giulia. Adelante Pasionaria!

Yeppa Yeppa!!!

Invito al concerto di Jamiroquai giovedì sera.


Incluso incontro pre-concerto.


Oh yessss!!!

Stasera va così

Hobbes

Oggi va così.
Risveglio frenetico. Gianni è in Germania. Questo significa che dobbiamo essere lavate-vestite-nutrite-tutte-e-quattro-contemporaneamente per le 7.40. Questo significa che dobbiamo uscire di casa con zaini-borsedadanza-libridiscuola-ammeniccolipiùomenonecessari-tutte-e-quattro-contemporaneamente.
Ed essendo quattro femmine, la cosa più che routine quotidiana sembra mission impossible.
Ovviamente ci scapicolliamo, cercando di battere il record delle tre scuole in tre punti diversi della città in un lasso di tempo che va dalle 8 alle 8.25, camion dell'immondizia compreso.
Traguardo raggiunto, mi merito un caffè.
Guardo l'orologio.
Scappo, alle 10 devo essere a Milano, in un posto rigorosamente non servito dai mezzi che riesco a prendere io.
Ma la mia Kangoo deve aver sentito per radio che oggi è la giornata internazionale senza macchina e decide di punirmi severamente.
Puzza di gremato. Oscuro stridio ogni volta che cambio marcia.
La frizione.
La mollo nell'unico parcheggio diponibile e raggiungo trafelata il luogo dell'appuntamento.
Mi siedo cercando di prendere fiato-calma-serenità-e-compostezza quando la vedo entrare.
Splendida, al solito.
Vestiti-capelli-accessori-trucco-borsa-scarpe. Dio mio, avrà mai qualcosa fuori posto?
E proprio vicino a me deve sedersi?
La odio, in questo momento la odio.
Mentalmente faccio l'inventario di tutto quanto ho fuori posto io stamattina.
Il relatore comincia a parlare.
Le penne scorrono veloci sui fogli.
Mi dà di gomito.
Giornataccia?
Abbastanza.
Caffè?
Dopo, sì.
Belli gli occhiali nuovi.
Sorrido, finalmente
Tutti abbiamo bisogno del nostro Hobbes.

Qui sì

Milano, Triennale. Dal 28 settembre al 29 gennaio.
"La Triennale di Milano presenta ''The Keith Haring Show'', una delle piu' grandi retrospettive finora mai dedicate all'artista americano: cento dipinti, quaranta disegni, numerose sculture e opere su carta di grande formato e una vasta documentazione fotografica, circa seicento immagini, che documenta il contesto attorno a cui e' nata e si e' sviluppata l'arte di Keith Haring."

Avevo visto la mostra al Castello di Rivoli nel 1994.
Questa non la perdo.

Pazienza

Dal 17 settembre al 9 ottobre, a Roma, presso il salone centrale del Complesso Monumentale del Vittoriano.
Dalla presentazione ufficiale: "la mostra più completa mai realizzata su Andrea Pazienza, celebre fumettista, scrittore, pittore, prematuramente scomparso nel 1988 a trentadue anni. L'ampia rassegna antologica è curata da Vincenzo Mollica e Mariella Pazienza in collaborazione con Michele Pazienza; è promossa dal Comune di Roma con "Comunicare Organizzando".[........] L'esposizione ripercorre con circa duecentocinquanta opere le tappe fondamentali della sua breve ma intensa esistenza, per terminare con fotografie, scritti - interviste, lettere, poesie - e materiale video."

Roma è per me fuori rotta in questo periodo. Ho chiesto il catalogo a un amico in transito tra Roma e Milano.
Non è la stessa cosa, lo so.
Peccato.