Cancro al polmone non-a-piccole cellule operabile: benefici dal trattamento a base di Durvalumab nel setting neoadiuvante e adiuvante

AstraZeneca

Carcinoma polmonare non-a-piccole cellule operabile: l’impiego di Durvalumab ( Imfinzi ) nel setting neoadiuvante e adiuvante aumenta la sopravvivenza priva di eventi

Schema terapeutico dello studio AEGEAN:
Setting neoadiuvante: Durvalumab + chemioterapia
Setting adiuvante: Durvalumab

Risultati promettenti sono stati osservati con Durvalumab ( Imfinzi ) somministrato prima e dopo l’intervento chirurgico nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecabile in fase iniziale.

I risultati intermedi dello studio di fase 3 AEGEAN, che sta valutando l’inibitore PD-L1 in combinazione con la chemioterapia nel setting neoadiuvante prima dell’intervento chirurgico e come monoterapia dopo l’intervento chirurgico ( setting adiuvante ), hanno mostrato una riduzione del 32% il rischio di recidiva, progressione della malattia o morte.

La combinazione aveva anche dimostrato un miglioramento significativo della risposta patologica completa ( pCR ), rispetto alla sola chemioterapia, in un’analisi ad interim precedentemente riportata.

Lo studio AEGEAN continuerà come previsto per valutare gli endpoint secondari chiave, tra cui la sopravvivenza libera da malattia ( DFS ) e la sopravvivenza globale ( OS ).

A livello mondiale, circa 2.2 milioni di persone riceve diagnosi di cancro ai polmoni annualmente, con il tumore del polmone non-a-piccole cellule a rappresentare fino all’85% dei casi.

Mentre circa il 25-30% dei pazienti ha diagnosi abbastanza precoce da permettere un intervento chirurgico con intento curativo, la maggior parte alla fine svilupperà una recidiva nonostante la resezione completa del tumore e la chemioterapia adiuvante.

Durvalumab è un anticorpo monoclonale umano che si lega alla proteina PD-L1 e ne blocca l’interazione con le proteine PD-1 e CD80, contrastando le tattiche di evasione immunitaria del tumore e rilasciando l’inibizione delle risposte immunitarie.

Imfinzi è già approvato in ambito curativo per alcuni pazienti con tumore NSCLC non-resecabile, nonché per il trattamento del carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso.

Oltre alle sue indicazioni nel cancro del polmone, Imfinzi detiene anche approvazioni nel cancro del tratto biliare localmente avanzato o metastatico, nel carcinoma epatocellulare non-resecabile e nel cancro alla vescica in fase avanzata precedentemente trattato.

Fonte: American Association for Cancer Research ( AACR ) Meeting, 2023

Lo studio di fase 3 AEGEAN ha mostrato che il regime basato su Durvalumab ( Imfinzi ) ha migliorato significativamente i risultati nel carcinoma polmonare resecabile, confermando ulteriormente l’importanza della diagnosi precoce e il trattamento del carcinoma polmonare nei primi stadi della malattia dove i pazienti hanno il più alto potenziale di guarigione.

Secondo John Heymach, oncologo presso MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas ( Stati Uniti ), molti pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecabile sperimentano recidiva della malattia. L’aggiunta di Durvalumab alla chemioterapia sia prima che dopo l’intervento chirurgico ha il potenziale per diventare una terapia di riferimento che può alterare il decorso della malattia oncologica, aumentando significativamente il potenziale di cura.

 

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Cancro al polmone in fase precoce: ruolo per l’immunoterapico Tecentriq

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Cancro ai polmoni: Highlights

I nuovi risultati dello studio di fase III IMpower010 hanno evidenziano i modelli di recidiva e la successiva terapia dopo il trattamento con Tecentriq ( Atezolizumab ) rispetto allo standard di cura nel carcinoma polmonare in fase precoce.

Questi risultati sono particolarmente importanti in quanto i dati del mondo reale hanno fornito dettagli sulla percentuale di persone con tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) precoce negli Stati Uniti che non ricevono un trattamento adiuvante nonostante le linee guida lo raccomandino.

I dati del mondo reale hanno evidenziato anche gli esiti di sopravvivenza in questo contesto e rafforzano la necessità di una terapia adiuvante più efficace nel tumore NSCLC, poiché la metà di tutte le persone con carcinoma polmonare in fase iniziale oggi sperimenta ancora una recidiva della malattia dopo l’intervento chirurgico.

Lo studio di fase III IMpower010 ha mostrato che l’adiuvante Tecentriq ha migliorato la sopravvivenza libera da malattia nel carcinoma polmonare in stadio iniziale positivo per PD-L1, rispetto alla migliore terapia di supporto.

Sulla base dei risultati di questo studio, la FDA ( Food and Drug Administration ) degli Stati Uniti ha recentemente concesso a Tecentriq la Priority Review nell’ambito del programma pilota Real-Time Oncology Review come trattamento adiuvante per alcune persone con tumore NSCLC precoce. ( Fonte Roche )

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Letteratura su Atezolizumab

 

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