Gran Bretagna: i bambini di 12-15 anni che dovrebbero ricevere la vaccinazione COVID secondo il Comitato JCVI

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Bambini di età compresa tra 12 e 15 anni: gruppi a rischio clinico COVID-19

Malattia respiratoria cronica – Compresi quelli con asma scarsamente controllato che richiede l’uso continuo o ripetuto di steroidi sistemici o con precedenti esacerbazioni che richiedono il ricovero ospedaliero, fibrosi cistica, discinesie ciliari e displasia broncopolmonare;

Cardiopatie croniche – Cardiopatie congenite e acquisite emodinamicamente significative o cardiopatie più lievi con altre comorbidità;

Condizioni croniche del rene, del fegato o dell’apparato digerente – Comprese quelle associate a malformazioni congenite degli organi, disordini metabolici e neoplasie e condizioni come un grave reflusso gastro-esofageo che può predisporre all’infezione respiratoria.

Malattia neurologica cronica – Ciò include quelli con: neuro-disabilità e/o malattie neuromuscolari tra cui paralisi cerebrale, autismo, epilessia e distrofia muscolare; malattie ereditarie e degenerative del sistema nervoso o dei muscoli. o altre condizioni associate all’ipoventilazione; disturbi dell’apprendimento gravi o profondi e multipli ( PMLD ), sindrome di Down, quelli iscritti nel registro dei disturbi dell’apprendimento, neoplasie cerebrali;

Disturbi endocrini – Compresi diabete mellito, sindrome di Addison e ipopituitaria;

Immunosoppressione – Immunosoppressione dovuta a malattia o trattamento, inclusi: coloro che sono sottoposti a chemioterapia o radioterapia, coloro che ricevono trapianto di organi solidi, coloro che ricevono trapianto di midollo osseo o di cellule staminali; malattie genetiche che colpiscono il sistema immunitario ( ad esempio carenza di IRAK-4 o NEMO, disturbo del complemento, SCID [ immunodeficienza combinata grave ] ); quelli con neoplasie ematologiche, comprese leucemia e linfoma; coloro che ricevono terapia biologica immunosoppressiva o immunomodulante; quelli trattati con o che potrebbero essere trattati con corticosteroidi a dose elevata o moderata; coloro che ricevono qualsiasi dose di farmaci immunomodulatori orali non-biologici, ad esempio Metotrexato, Azatioprina, 6-Mercaptopurina o Micofenolato; quelli con malattie autoimmuni che possono richiedere trattamenti immunosoppressivi a lungo termine;

Asplenia o disfunzione della milza – Comprese sferocitosi ereditaria, anemia falciforme omozigote e talassemia major;

Gravi anomalie genetiche che colpiscono un certo numero di sistemi – Comprese la malattia mitocondriale e le anomalie cromosomiche. ( Xagena2021 )

Fonte: JCVI ( Joint Committee on Vaccination and Immunisation ) Regno Unito, 2021

 

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Nuove possibili reazioni avverse del vaccino di Pfizer / BioNTech: eritema multiforme, glomerulonefrite e sindrome nefrosica

Vaccino Pfizer.2

Vaccino Pfizer, l’Agenzia regolatoria europea EMA sta valutando nuovi eventi avversi: eritema multiforme, glomerulonefrite e sindrome nefrosica

L’EMA ( European Medicines Agency ) sta valutando nuove segnalazioni di sicurezza riguardo a potenziali reazioni avverse collegabili alla vaccinazione anti-COVID.

Per il vaccino Comirnaty ( Pfizer / BioNtech ) si stanno valutando segnalazioni relative all’eritema multiforme. Il PRAC ( Pharmacovigilance Risk Assessment Committe ) ha avviato un’analisi su questa forma di reazione di ipersensibilità con caratteristiche lesioni cutanee rotonde per stabilire se si tratta di un effetto collaterale del vaccino. La valutazione segue un piccolo numero di casi segnalati al sistema EudraVigilance dopo la somministrazione del vaccino.

Si stanno valutando anche casi di glomerulonefrite ( malattia che interessa i glomeruli renali, compromettendone la capacità filtrante ) e la sindrome nefrosica ( malattia caratterizzata da escrezione di quantità eccessive di proteine attraverso le urine ), per stabilire se possono essere effetti collaterali di Comirnaty. ( Fonte: EMA )

https://www.ema.europa.eu/en/documents/covid-19-vaccine-safety-update/covid-19-vaccine-safety-update-comirnaty-11-august-2021_en.pdf

Eritema multiforme

L’eritema multiforme è una reazione infiammatoria caratterizzata da lesioni cutanee a bersaglio o a iride. Può essere coinvolta la mucosa orale. La diagnosi è clinica. Le lesioni si risolvono spontaneamente ma spesso recidivano. L’eritema multiforme di solito si verifica come una reazione a un agente infettivo come l’herpes simplex o il micoplasma ma può essere una reazione a un farmaco. Nei pazienti con recidive frequenti o sintomatiche di herpes simplex può essere indicata una terapia antivirale. L’eritema multiforme si manifesta con un esordio improvviso di macule, papule, pomfi, vescicole, bolle, anche in associazione tra loro, asintomatiche, a livello delle estremità distali (che spesso includono il palmo delle mani e la pianta dei piedi) e sul volto. La lesione classica è anulare con un centro violaceo e un alone rosa separato da un anello pallido (lesione a bersaglio o a forma di iride). La distribuzione è simmetrica e centripeta, a volte diffusa al tronco. Alcuni pazienti presentano prurito. ( Fonte: MSD Manual )

Glomerulonefrite

La glomerulonefrite è una patologia infiammatoria dei reni che interessa i glomeruli renali e può decorrere in modo acuto, subacuto o cronico con manifestazioni diverse ( ematuria, proteinuria, insufficienza renale ).  È caratterizzata da improvvisa comparsa di oliguria, ritenzione idrosalina con ipertensione, edema periorbitale. L’aspetto istologico è caratterizzato da una proliferazione intracapillare con infiltrazione neutrofila. Può essere una malattia di per sé ( glomerulonefrite primitiva o idiopatica), ad esempio, la nefropatia da IgA, Può far parte di una malattia sistemica ( in particolare del diabete mellito o di malattie autoimmuni come il LES, o una vasculite, ecc. ). Può essere secondaria a un’infezione ( da streptococco, da stafilococco, da virus dell’epatite B o epatite C, ecc. )
La causa più comune nel mondo occidentale di glomerulonefrite è sicuramente il diabete mellito, soprattutto dopo anni di scompenso glicemico. Le manifestazioni cliniche che possono associarsi alla glomerulonefrite sono: insufficienza renale ( acuta o cronica ) con tutti i suoi sintomi; ipertensione arteriosa; sindrome nefrosica [ sindrome clinica causata da perdita di proteine con le urine e caratterizzata da ipoproteinemia ( riduzione di proteine e in particolare dell’albumina nel sangue ), ipercolesterolemia e ritenzione di liquidi ( edema ) ]; ematuria, spesso macroscopica, specie durante le riacutizzazioni, cui frequentemente segue microematuria. ( Fonte: Wikipedia )

Sindrome nefrosica

La sindrome nefrosica è un disturbo dei glomeruli (gruppi di microscopici vasi sanguigni renali dotati di piccoli pori attraverso cui viene filtrato il sangue) per cui quantità eccessive di proteine vengono escrete attraverso le urine. Un’escrezione eccessiva di proteine porta generalmente a un accumulo di liquidi all’interno del corpo (edema) e a bassi livelli della proteina albumina e livelli elevati di grassi nel corpo. I sintomi iniziali includono: perdita dell’appetito, sensazione diffusa di malattia ( malessere ), gonfiore delle palpebre e dei tessuti ( edema ) dovuto a ritenzione sodica e idrica, dolore addominale, urina schiumosa. L’addome può risultare gonfio a causa di un ampio accumulo di liquidi nella cavità addominale ( ascite ). Può comparire respiro affannoso dovuto all’accumulo di liquidi nello spazio che circonda i polmoni ( effusione pleurica ). Altri sintomi possono includere gonfiore delle labbra vaginali nelle donne e, negli uomini, dello scroto. Durante la notte, si accumula nelle parti superiori del corpo, come le palpebre. Durante il giorno, i liquidi si accumulano nelle parti più basse dell’organismo, come le caviglie, quando il soggetto è seduto o in piedi. L’edema può mascherare l’atrofia muscolare che procede di pari passo. La produzione di urina può diminuire e si può sviluppare insufficienza renale (perdita della maggior parte della funzionalità renale) se la fuoriuscita di liquido dai vasi verso i tessuti riduce la componente liquida del sangue, con conseguente diminuzione di apporto di sangue ai reni. Talvolta, l’insufficienza renale con riduzione del volume urinario è improvvisa. Possono verificarsi carenze nutrizionali derivanti dall’escrezione di nutrienti nelle urine. Nei bambini, si può assistere a uno sviluppo stentato. Può esserci perdita di calcio osseo e carenza di vitamina D, con conseguente osteoporosi . Unghie e capelli possono diventare fragili e questi ultimi possono cadere. Linee orizzontali bianche possono svilupparsi nei letti ungueali per ragioni sconosciute. La membrana che riveste la cavità addominale e i suoi organi ( peritoneo ) può infettarsi e infiammarsi. Le infezioni opportunistiche, causate da batteri normalmente innocui, sono frequenti. L’aumento del rischio infettivo è probabilmente dovuto al fatto che gli anticorpi che normalmente contrastano le infezioni sono escreti con le urine o non prodotti nella giusta quantità. La tendenza alla coagulazione del sangue ( trombosi ) aumenta, particolarmente nelle vene principali che drenano il sangue dai reni. Più raramente, la coagulazione, quando necessaria, può essere inefficace inducendo generalmente un eccessivo sanguinamento. L’ipertensione arteriosa accompagnata da complicanze cardiache e cerebrali è più frequente nei soggetti con diabete o lupus eritematoso sistemico. ( Fonte: MSD Manual )

Trombocitopenia immunitaria reazione avversa associata al vaccino COVID-19 di Janssen

Vaccino Johnson & Johnson

TROMBOCITOPENIA IMMUNITARIA: AGGIORNAMENTO DELLA SCHEDA TECNICA DEL VACCINO COVID-19 DI JANSSEN

Il PRAC ( Pharmacovigilance Risk Assessment Committee ) dell’EMA ( European Medicines Agency ) ha raccomandato di aggiornare le informazioni sul vaccino COVID-19 di Janssen per includere la trombocitopenia immunitaria come reazione avversa, nonché un avvertimento per avvisare gli operatori sanitari e le persone che assumono il vaccino di questo possibile effetto collaterale.

Inoltre, il PRAC ha raccomandato un aggiornamento del piano di gestione del rischio del vaccino COVID-19 di Janssen per riclassificare la “trombocitopenia”, attualmente un importante rischio potenziale, come un importante rischio identificato.

La trombocitopenia immunitaria è una condizione in cui il sistema immunitario attacca e distrugge erroneamente le piastrine, necessarie per la normale coagulazione del sangue.

Il Comitato ha valutato le prove disponibili, compresa la letteratura scientifica e i casi segnalati al database europeo per i sospetti effetti collaterali ( EudraVigilance ), al Vaccine Adverse Event Reporting System ( VAERS ) negli Stati Uniti e al database globale sulla sicurezza del titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio. ( Fonte: EMA )

Trombocitopenia immunitaria

La trombocitopenia immune ( PTI ) è un disturbo emorragico causato dalla diminuzione del numero di piastrine ( trombociti ) che si verifica in un soggetto non affetto da altre malattie che interessano le piastrine. Nella PTI il sistema immunitario produce anticorpi contro le proprie stesse piastrine, distruggendole.
Il soggetto può presentare minuscoli puntini violacei sulla cute ( petecchie ) e sanguinare facilmente.
La diagnosi viene posta facendo degli esami del sangue per misurare il numero di piastrine.
Vengono somministrati corticosteroidi o altri farmaci per bloccare la distruzione delle piastrine.
Alcuni pazienti traggono beneficio da farmaci che aumentano la produzione di piastrine.
Negli adulti, talvolta viene rimossa la milza.

Non è noto il motivo per cui si formano gli anticorpi, ma nei bambini la PTI si verifica spesso dopo un’infezione virale. Sebbene il midollo osseo possa aumentare la produzione di piastrine per compensarne la distruzione, questa risposta non è sufficiente a soddisfare la domanda. Talvolta l’anticorpo che sta distruggendo le piastrine attacca anche il midollo osseo e riduce la produzione di piastrine.

Negli adulti di solito la PTI si protrae nel tempo ( cronica ). Nei bambini la PTI si risolve spesso da sola.

Alcuni soggetti possono essere asintomatici. In altri, i sintomi della trombocitopenia immune possono svilupparsi improvvisamente oppure in modo graduale. Con la PTI cronica l’affaticamento è comune.

Il sanguinamento cutaneo può essere il primo segno di una diminuzione della conta piastrinica. Spesso compaiono numerosi minuscoli puntini rossi ( petecchie ) sulla cute delle gambe e traumi di lieve entità possono provocare lividi ( ecchimosi o porpora ) nero-bluastri. Le gengive possono sanguinare e può comparire sangue nelle feci o nelle urine. Le mestruazioni o gli episodi di epistassi possono essere molto abbondanti. L’emorragia può essere difficile da arrestare.

Il sanguinamento peggiora con la diminuzione del numero di piastrine. I soggetti con conta piastrinica molto bassa possono perdere grandi quantità di sangue nel tratto digerente oppure sviluppare emorragie cerebrali potenzialmente letali anche senza traumi. In caso di sanguinamento all’interno del cervello, può insorgere cefalea. ( Fonte: Manuale MDS  )

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Stati Uniti: anche i vaccinati devono indossare la mascherina in ambienti chiusi – E’ sufficiente 1 secondo per essere infettati dalla variante Delta

CDC US

COVID USA, BALZO DEI CASI: RACCOMANDATA LA MASCHERINA AL CHIUSO ANCHE PER I VACCINATI

Netta inversione di rotta negli Stati Uniti dopo il balzo dei contagi da coronavirus. Le Autorità sanitarie federali hanno raccomandato l’utilizzo al chiuso della mascherina anche per i vaccinati nelle aree ad alto rischio Covid. Alcuni vaccinati contagiati dalla variante Delta, viene spiegato, possono continuare a diffondere il virus.

L’aumento dei casi di Covid-19 registrato negli Stati Uniti, hanno segnalato gli esperti, si sta verificando a una velocità più alta rispetto alle precedenti ondate pandemiche. La conferma è arrivata anche dal sito “Stat”, che si occupa di salute e medicina, in cui si è fatto notare come la possibile nuova ondata di diffusione del coronavirus negli Usa, alimentata dalla variante Delta, risulti molto più trasmissibile del ceppo originale Alfa. Come spiegato da Celine Gounder, specialista di malattie infettive alla Grossman School of Medicine della New York University e membro del comitato consultivo sul Covid del presidente Biden, “all’inizio della pandemia spiegavamo alla gente il rischio di venire contagiati se si era in un ambiente chiuso, senza mascherine, vicini a una persona portatrice del virus per 15 minuti e più”, ha riferito. “Oggi l’equivalente di quel rischio con la variante Delta è pari a 1 secondo e, per questo, bisogna fare di più per proteggersi, incluso tornare a usare le mascherine se si è in ambienti interni con persone al di fuori della propria cerchia” ( Fonte: SkyTG24 )

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Sempre più probabile la terza dose di vaccino COVID a dicembre 2021

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COVID-19, LA SPAGNA LANCIA L’IPOTESI DELLA TERZA DOSE DI VACCINO – LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO SPAGNOLO INFIAMMANO LA COMUNITÀ SCIENTIFICA E PREOCCUPANO I CITTADINI – ANCHE L’ITALIA È PRONTA – FDA & EMA: PER ORA NON È NECESSARIA

Uno tra i primi ad accendere la luce sull’ipotesi di una terza dose è stato il ministro della Salute spagnolo, Carolina Darias, che ha dichiarato come “tutto indichi che sarà necessario somministrare una terza dose del vaccino contro il Coronavirus a causa della comparsa di nuove varianti che potrebbero ridurre le attuali protezioni”.

[ NOTA: I VACCINI ATTUALMENTE IN USO SONO DI PRIMA GENERAZIONE, DIRETTI CONTRO LA PROTEINA SPIKE DEL VIRUS DI WUHAN, CHE NON CIRCOLA PIU’ ]

Gli spagnoli hanno già firmato, attraverso l’UE, accordi con Pfizer e Moderna. Praticamente sono certi che la terza dose verrà fatta ma non sanno ancora identificare una data.

Sempre secondo il ministro, gli spagnoli dovranno VACCINARSI OGNI ANNO.

LA POSIZIONE DEL GOVERNO SPAGNOLO È SUPPORTATA DA PROVE SCIENTIFICHE ?

NO, Al momento non esiste la necessità della terza dose di vaccino, a dirlo le Agenzie regolatorie come EMA in Europa e FDA negli Stati Uniti.

Di parere opposto i CEO di Pfizer-BioNTech e Moderna, che hanno ripetutamente confermato la necessità della terza dose.

Lo scorso maggio la Commissione Europea ha chiuso un accordo con Pfizer-BioNTech per l’acquisto di 900 milioni di dosi, più altri 900 milioni opzionali, nel caso fossero necessarie dosi suppletive. [ 1.8 MILIARDI DI DOSI PER UNA POPOLAZIONE UE COMPLESSIVA DI 447 MILIONI DI ABITANTI ] FONTE: AffarItaliani.it

VACCINI ITALIA, COSTA: “TERZA DOSE DA FINE DICEMBRE”

“Per la terza dose di vaccino anti Covid” in Italia ci vorrà probabilmente un anno” dal primo ciclo. “Abbiamo iniziato a vaccinare a fine dicembre 2020, quindi le terze dosi potrebbero essere somministrare a fine dicembre”. FONTE: https://lnkd.in/dePnkgb


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Il vaccino anti-COVID Moderna associato a reazioni avverse intense ma di breve durata

 

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VACCINI ANTI-COVID: IL VACCINO MODERNA ASSOCIATO A REAZIONI AVVERSE INTENSE MA DI BREVE DURATA

 

Reazioni avverse intense e di breve durata sono state segnalate in alcuni volontari delle sperimentazioni dei vaccini anti-Covid di Pfizer e Moderna, con una maggiore frequenza rispetto a quanto avviene con altri vaccini, ad esempio quello per l’influenza.

Meno del 2% dei volontari ha presentato febbre alta tra 39 e i 40 gradi e con quello di Moderna il 9.7% ha riportato fatica, l’8.9% dolori muscolari, il 5.2% dolori alle articolazioni e il 4.5% mal di testa.

La rivista Science cita il caso di due volontari della sperimentazione del vaccino di Moderna. Uno è Luke Hutchison, 43 anni, biologo del Massachusetts Institute of Technology di Boston, che dopo la seconda dose di vaccino ha visto gonfiarsi immediatamente il braccio e poi nel giro di poche ore ha avuto dolori a muscoli e ossa e febbre a 38.9°. I sintomi sono scomparsi dopo 12 ore.

L’altro caso è quello di Ian Haydon, volontario della sperimentazione di Moderna. Dodici ore dopo la seconda iniezione ha iniziato ad avere mal di testa, dolori muscolari, fatica, nausea, febbre a 39.6°. E’ andato al pronto soccorso, ha vomitato ed è svenuto, prima che i sintomi scomparissero 24 ore dopo il loro inizio.

Secondo Florian Krammer, della Icahn School of Medicine del Mount Sinai ( New York, Stati Uniti ), ebbre, braccia doloranti e fatica sono poco piacevoli ma non pericolosi.

Arnold Monto, un epidemiologo dell’Università del Michigan ( Stati Uniti ) ha commentato: “ c’è un tasso maggiore di reazioni avverse forti di quelle viste con i normali vaccini per l’influenza ”.

Fonte: Science https://science.sciencemag.org/content/370/6520/1022.full

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