Le persone immunocompromesse potrebbero aver bisogno della 4.a vaccinazione. In Italia sono 2-3 milioni le persone con immunocompromissione

Immunocompromissione e Tumore

CNN: Secondo le linee guida aggiornate del CDC, le persone con forma moderata-grave di immunocompromissione potrebbero necessitare di una 4a iniezione di vaccino Covid-19 a RNA messaggero

Il CDC ( Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie ) ha autorizzato una terza dose per alcune persone immunocompromesse di età pari o superiore a 18 anni. Ha detto che una terza dose, piuttosto che un richiamo – il CDC fa una distinzione tra i due – era necessaria perché l’immunocompromesso potrebbe non aver avuto una risposta immunitaria completa dalle prime due dosi.

Uno studio della Johns Hopkins University di questa estate ha mostrato che le persone immunocompromesse vaccinate avevano 485 volte più probabilità di finire in ospedale o morire di Covid-19 rispetto alla maggior parte delle persone vaccinate.

In piccoli studi, ha affermato il CDC, le persone immunocompromesse completamente vaccinate hanno rappresentato circa il 44% dei casi di infezione breakthrough che hanno richiesto il ricovero in ospedale. Le persone immunocompromesse hanno anche maggiori probabilità di trasmettere il virus a persone che hanno avuto stretti contatti con loro.

La Food and Drug Administration ( FDA ) degli Stati Uniti ha anche autorizzato dosi di richiamo di tutti e tre i vaccini disponibili per alcune persone e ciò includerebbe l’immunità compromessa, afferma il CDC.

La ricerca ha dimostrato che una dose di richiamo ha migliorato la risposta anticorpale al vaccino in alcune persone immunocompromesse.

Ciò renderebbe possibile una quarta dose almeno 6 mesi dopo aver completato la terza dose di vaccino a RNA messaggero.

In questo momento, il CDC non ha una raccomandazione sulla quarta dose. Le persone dovrebbero parlare con i propri medici per determinare se è necessario assumere una 4.a dose di vaccino COVID, afferma il CDC.

Le persone immunocompromesse in modo moderato-grave comprendono i pazienti oncologici ( tumori solidi e tumori ematologici ) che sono in trattamento attivo, alcuni destinatari di trapianto di organi e cellule staminali, persone con HIV avanzato o non-trattato e coloro che assumono corticosteroidi ad alte dosi o altri farmaci che possono sopprimere il sistema immunitario.

Il CDC stima che circa 9 milioni di persone che vivono negli Stati Uniti, o circa il 2% della popolazione, rientrino in questa categoria.

Fonte: CNN ( LINK: https://edition.cnn.com/2021/10/26/health/covid-19-fourth-dose-for-the-immunocompromised/index.html )

 

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Germania: no al vaccino Moderna alle persone di età inferiore ai 30 anni a causa del maggior rischio di miocardite e pericardite

STIKO

COVID – In Germania il Comitato STIKO – Robert Koch Institute ha consigliato solo il vaccino Pfizer per le persone under 30. “Con il vaccino Spikevax di Moderna osservati più casi di infiammazione al cuore”

Il vaccino di Moderna contiene 100 microg di materiale genetico ( RNA messaggero ) contro i 30 microg del vaccino Pfizer

 

Dopo i Paesi scandinavi e la Francia anche la Germania ha sconsigliato l’uso del vaccino Moderna nelle persone al di sotto di 30 anni, raccomandando l’uso dell’altro vaccino a RNA messaggero ( mRNA ), quello di Pfizer- Biontech.

Secondo la Commissione indipendente tedesca specializzata sui vaccini STIKO ( Standing Committee on Vaccination at the Robert Koch Institute ), nei giovani sotto i 30 anni, sia maschi sia femmine, sono stati osservati più casi di miocardite pericardite dopo la somministrazione del vaccino Spikevax.

La decisione francese è arrivata sulla base dei dati di uno studio su persone tra i 12 e 50 anni ricoverate in Francia tra il 15 maggio e 31 agosto per miocardite ( infiammazione del miocardio ) e per pericardite ( infiammazione del pericardio, la membrana che circonda il cuore ). In tutto sono stati identificati 919 casi di miocardite e 917 casi di pericardite. Non sono comunque stati segnalati decessi tra le persone ricoverate in ospedale dopo la vaccinazione per queste condizioni. I ricercatori hanno concluso che “… il numero di casi attribuibili ai vaccini appare poco frequente in relazione al numero di dosi somministrate. Questo studio ha anche confermato anche l’esito clinico favorevole dei casi di miocardite e pericardite dopo la vaccinazione”.

A inizio ottobre anche la Svezia aveva sospeso l’uso del vaccino Moderna contro il COVID-19 per le persone sotto i 30 anni d’età per precauzione. L’Agenzia di salute pubblica aveva dichiarato che la sospensione era legata a segnali di accresciuto rischio di reazioni avverse, come miocardite o pericardite.

Anche la Danimarca ha riferito che le persone al di sotto dei 18 anni non riceveranno più il vaccino a RNA messaggero per precauzione. ( Fonte: Il Fatto Quotidiano )

LINK: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/11/10/covid-la-germania-consiglia-solo-il-vaccino-pfizer-per-gli-under-30-con-moderna-osservati-piu-casi-di-infiammazione-cardiaca/6386964/

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Svezia – Umea University: una ricerca su 1.7 milioni di persone ha mostrato una efficacia di pochi mesi con il vaccino AstraZeneca e il vaccino Pfizer

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SVEZIA – Efficacia dei vaccini COVID: nulla dopo 4 mesi con AstraZeneca, nulla dopo 7 mesi con Pfizer. Il vaccino Moderna è il più efficace ( 59% ) a 6 mesi. Il vaccino Moderna ha una quantità di mRNA più che tripla rispetto a Pfizer

Uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Umea in Svezia ha valutato la durata di efficacia dei vaccini anti-COVID.

Nessuna protezione è misurabile dopo 7 mesi del vaccino Pfizer-BioNTech. Per il vaccino AstraZeneca non c’è efficacia residua dopo 4 mesi.

Per il vaccino Moderna la protezione dall’infezione è inferiore al 60% dopo 6 mesi.

La protezione contro gli esiti gravi è solo al 42% dopo 6 mesi. La protezione diminuisce più velocemente e drasticamente per gli uomini e gli anziani fragili.

L’efficacia dei vaccini contro il ricovero e la morte è stata mantenuta per 9 mesi, ma non negli uomini, negli anziani e negli individui con qualsiasi comorbidità.

Questi risultati sono a sostegno della somministrazione di un’ulteriore dose di richiamo sia prioritaria dove vi sia una popolazione ad alto rischio di malattie gravi e di morte.

La vaccinazione eterologa ( ad esempio: prima dose Astrazeneca, seconda dose vaccino a mRNA [ Pfizer o Moderna ] ) sembra dare migliori risultati rispetto alla vaccinazione omologa ( con lo stesso vaccino somministrato 2 volte ).

Fonte: Umea University, 2021

LINK: https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3949410

Vaccinazione pediatrica 5-11 anni: il Panel degli Esperti della FDA ha votato a favore

FDA

Il Panel degli Esperti della FDA ha votato a favore della somministrazione del vaccino Covid-19 di Pfizer per i bambini dai 5 agli 11 anni

Il Panel degli Esperti sui vaccini della Food and Drug Administration ( FDA ) degli Stati Uniti ha votato 17-0 con una sola astensione per raccomandare l’autorizzazione all’uso di emergenza del vaccino Covid-19 di Pfizer nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni.

I membri del Comitato consultivo sui vaccini della FDA hanno concordato che i benefici della vaccinazione dei bambini più piccoli sembrano superare i rischi, ma alcuni membri hanno manifestato preoccupazione di votare a favore della vaccinazione di una vasta popolazione di bambini piccoli sulla base di studi di poche migliaia di persone.

“È rassicurante per me che stiamo somministrando una dose più bassa”, ha detto Paul Offit, che dirige il Vaccine Education Center presso il Children’s Hospital di Philadelphia.

Pfizer ha ridotto la dose del vaccino pediatrico 5-11 anni a un terzo della dose somministrata ai ragazzi ( 12 anni in su ) e agli adulti, e ha affermato che gli studi clinici hanno dimostrato che questa dose più bassa possiede una buona protezione contro l’infezione sintomatica. Si spera che causerà meno effetti collaterali.

Pfizer ha affermato che il suo vaccino è efficace al 90.7% contro il Covid-19 sintomatico nei bambini dai 5 agli 11 anni

Un problema non da poco è rappresentato dal rischio di miocardite, una condizione cardiaca infiammatoria. Questo effetto indesiderato è stato riscontrato in alcune persone che hanno ricevuto i vaccini Pfizer e Moderna ed è più comune tra i giovani, sebbene di solito sia lieve.

Tuttavia, non sono stati testati abbastanza bambini di età compresa tra 5 e 11 anni per dimostrare se anche loro sono a rischio.

“Abbiamo identificato una dose più bassa che prevediamo ridurrà la frequenza di questa reazione avversa a livello miocardico”, ha affermato Arnold Monto, presidente del Comitato e professore di Epidemiologia presso l’Università del Michigan.

“Sono solo preoccupato che se diciamo di sì, allora gli Stati imporranno la somministrazione di questo vaccino affinché i bambini vadano a scuola e non sono d’accordo con questo”, ha affermato Cody Meissner, professore di Pediatria alla Tufts University.

Amanda Cohn dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie ( CDC ) ha ricordato al Comitato che anche i bambini sono morti di Covid-19. Secondo il CDC, più di 700 bambini sotto i 18 anni sono morti di Covid-19. “Non vogliamo che i bambini muoiano di Covid”, ha detto. “E non vogliamo bambini in terapia intensiva”.

I ricercatori della FDA avevano affermato che, nella maggior parte degli scenari previsti, i benefici della vaccinazione dei bambini più piccoli sarebbero superiori a qualsiasi rischio, e Pfizer ha affermato che gli studi clinici hanno dimostrato che il vaccino è efficace per oltre il 90% nel prevenire l’infezione sintomatica nei bambini.

La FDA ora prenderà in considerazione il voto del Comitato ed è probabile che nei prossimi giorni estenda l’EUA ( autorizzazione per l’uso d’emergenza ) al vaccino per i bambini più piccoli di età 5-11 anni. La decisione finale verrà presa dagli Esperti del CDC.

Fonte: CNN

 

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Bourla, CEO di Pfizer: “Torneremo alla vita normale tra 1 anno ma potremmo aver bisogno di ripetere la vaccinazione a cadenza annuale”

Bourla Pfizer

Il CEO di Pfizer Albert Bourla prevede che si ritornerà alla vita normale entro 1 anno e ha aggiunto che potremmo aver bisogno di una dose annuale del vaccino COVID

“Ci sarà un ritorno alla vita normale entro un anno”, ha dichiarato l’amministratore delegato e presidente di Pfizer Albert Bourla, in un’intervista a This Week della ABC, aggiungendo che è probabile che saranno necessarie vaccinazioni a cadenza annuale contro il COVID.

“Non penso che questo significhi che le varianti non continueranno a presentarsi, e non penso che questo significhi che dovremmo essere in grado di vivere le nostre vite senza i vaccini, ” ha detto Bourla.

La previsione di Bourla su quando riprenderà la vita normale è in linea con quella del CEO di Moderna Stéphane Bancel. “Ad oggi, tra un anno, suppongo”, ha detto Bancel al quotidiano svizzero Neue Zuercher Zeitung, quando gli è stato chiesto quale fosse la sua previsione di un ritorno alla vita normale.

Secondo Bourla, “lo scenario più probabile è che, poichè il virus è diffuso in tutto il mondo, si continueranno a vedere nuove varianti. Avremo, tuttavia, vaccini che dureranno almeno un anno, e penso che lo scenario più probabile sia la vaccinazione annuale, anche se non ne siamo certi …. dobbiamo aspettare e vedere i dati”.

Il direttore del CDC ( Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie ), Rochelle Walensky, ha autorizzato la distribuzione del vaccino COVID-19 di richiamo ( terza dose ) di Pfizer e BioNTech a coloro che si trovano in ambienti professionali e istituzionali ad alto rischio, una mossa che ha annullato il parere di un Comitato consultivo.

Walensky ha approvato la distribuzione del vaccino di richiamo di Pfizer agli americani più anziani e agli adulti con condizioni mediche di base almeno 6 mesi dopo il ciclo vaccinale a 2 dosi, in linea con le decisioni assunte dal Comitato consultivo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ( OMS ) si oppone fermamente a un’ampia diffusione delle dosi di richiamo, affermando che le Nazioni più ricche dovrebbero dare le dosi extra ai Paesi con bassi tassi di vaccinazione.

Bourla ha commentato che “non è giusto decidere se approvare o meno i booster ( terza dose )” in base a criteri diversi da “se i booster sono necessari”.

Fonte: CNBC ( LINK: https://www.cnbc.com/2021/09/26/pfizer-ceo-albert-bourla-said-we-may-need-annual-covid-shots.html )

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Green Pass: la Francia sta per abolirlo, mentre l’Italia lo inasprisce

Green Pass

GREEN PASS, L’ITALIA PRESTO SARÀ L’UNICA IN EUROPA AD USARLO ? LA FRANCIA DISCUTE SE ELIMINARLO GIÀ DAL 15 NOVEMBRE

Mentre in Italia dal 15 ottobre il Green Pass diventa obbligatorio anche per accedere ai luoghi di lavoro, in Francia – dove l’andamento dei contagi è in continua discesa – si discute sull’abolizione del pass sanitario già dal 15 novembre. L’Italia tra un mesetto potrebbe dunque restare l’unico in Europa ad utilizzare il certificato verde.

In Francia il Green Pass attualmente è richiesto ai dipendenti di ristoranti, cinema, musei, centri commerciali, palestre e trasporti a lunga percorrenza. Dal 21 luglio 2021 è obbligatorio esibire il “pass sanitaire”, per accedere a luoghi di svago e di cultura (ivi inclusi musei, cinema, teatri e sale di spettacolo). A partire da lunedì 9 agosto 2021 è stata estesa l’obbligatorietà del pass sanitario a bar, caffè e ristoranti, ivi compresi gli spazi all’esterno dei locali. A partire da tale data il pass sanitario viene ugualmente richiesto al momento di imbarcarsi su aerei, treni e autobus a lunga percorrenza.

Altri grandi Paesi europei, invece, come la Spagna e la Germania non pongono per il momento restrizioni per tutti sui luoghi di lavoro. In Germania le restrizioni lavorative connesse al Green Pass riguardano solo gli occupati che lavorano negli asili, nelle case di cura e nelle scuole.

FONTE: LA STAMPA: https://lnkd.in/en6dBRZc

 

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Vaccini a RNA messaggero: CureVac ha ritirato la domanda presentata all’EMA per il suo vaccino CVnCoV per scarsa efficacia

 

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CureVac ha abbandonato il suo primo vaccino COVID a RNA messaggero per scarsa efficacia

C’era molta attesa per il vaccino di CureVac, in combinazione con Bayer, ma l’efficacia inferiore al 50% ha indotto l’Azienda a bloccare lo sviluppo del suo vaccino a RNA messaggero ( mRNA ).

Infatti, i dati preliminari del candidato vaccino a mRNA di prima generazione di CureVac, CVnCoV, hanno mostrato solo il 47% di efficacia nel prevenire qualsiasi gravità di COVID-19.

Dall’analisi dei dati erano emersi aspetti positivi in alcuni sottogruppi, ma erano sufficienti per competere con Pfizer e Moderna.

L’Agenzia europea per i medicinali, EMA, aveva comunicato all’Azienda che l’approvazione non sarebbe arrivata prima della metà del prossimo anno ( 2022 ).

Pertanto, CureVac si concentrerà sullo “sviluppo di candidati vaccini a mRNA di seconda generazione ( CV2CoV ), in collaborazione con GSK.

La variante Delta ha reso i vaccini a mRNA meno efficaci.

Il nuovo vaccino CureVac – GSK si basa su un diverso backbone di mRNA potenziato. Le due Aziende sperano di replicare l’alta efficacia osservata nei modelli animali in clinica, e sperano di ottenere l’approvazione normativa per l’immissione sul mercato di un vaccino COVID-19 migliorato nel 2022.

Tutto dipenderà anche dall’evoluzione della pandemia e dalla necessità di vaccini differenziati per affrontare la situazione endemica del virus SARS-CoV2.

Fonte: FierceBiotech

 

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FDA: l’analisi preliminare sulla autorizzazione all’impiego della terza dose del vaccino COVID di Moderna è negativa

Moderna vaccino

BREAKING NEWS – STAFF DELLA FDA: IL VACCINO COVID DI MODERNA NON HA SODDISFATTO TUTTI I CRITERI PER ESSERE IMPIEGATO COME BOOSTER

COMMENTI

C’è molta confusione sui dati presentati da Moderna. Le parole di John Moore, professore di microbiologia e immunologia al Weill Cornell Medical College di New York, sono esplicative: ” C’era un potenziamento, certo. C’era abbastanza potenziamento ? Chi lo sa ? Non c’è una quantità standard di potenziamento che è nota per essere necessaria, e non è nemmeno chiaro quanto potenziamento sia avvenuto nello studio “.

Le prove per la dose di richiamo di Moderna sembrano avere “molti buchi”, ha detto Eric Topol, professore di medicina molecolare e direttore dello Scripps Research Translational Institute di La Jolla, in California, osservando che i dati forniti erano limitati e non offrono informazioni su come i booster si comportino effettivamente sulla immunità dei vaccinati.

MEETING DEGLI ESPERTI

Venerdì 15 ottobre i consulenti della FDA prenderanno in considerazione sia la richiesta di Moderna sia la richiesta di Janssen per la dosi di richiamo.

IPOTESI

Dalle parole di Eric Topol si ipotizza che probabilmente la terza dose del vaccino di Moderna non sembra produrre aumenti sensibili di protezione immunitaria. Dai dati israeliani si è invece osservato un ripristino dell’immunità con la terza dose di Pfizer-BioNTech. Questo potrebbe dipendere dalla maggiore efficacia del vaccino Moderna ( 8 mesi ? ) rispetto al vaccino di Pfizer-BioNTech, che dopo 4-6 mesi va incontro a una importante perdita di efficacia, come dichiarato dalla stessa Pfizer.

Fonte: REUTERS https://news.yahoo.com/moderna-seeks-covid-19-vaccine-130758511.html

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CORRIERE DELLA SERA: Il ritorno del COVID – La tragedia del Meir Medical Center in Israele

Medical staff work at the COVID-19 isolation ward of Meir Medical Center in Kfar Saba, near the Israeli coastal city of Tel Aviv, on September 9, 2020. (Photo by GIL COHEN-MAGEN / AFP)

ISRAELE: 1 PAZIENTE VACCINATO MA POSITIVO HA DATO IL VIA A UN FOCOLAIO CHE HA INFETTATO 41 PERSONE CHE ERANO TUTTE VACCINATE CON PFIZER ( TRANNE 3 NON-VACCINATI ) – 5 PAZIENTI CON MALATTIE PREGRESSE SONO MORTI, GLI OPERATORI SANITARI INVECE SONO RISULTATI POSITIVI MA ASINTOMATICI

Mascherine e vaccini anti Covid non sono bastati a evitare un importante focolaio che si è verificato nel luglio 2021 in un ospedale in Israele. A raccontarlo è uno studio pubblicato su Eurosurveillance, la rivista europea sulla sorveglianza, l’epidemiologia, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive.

Quel che è successo al Meir Medical Center è emblematico: un anziano paziente in dialisi, non testato per Covid al suo ingresso, ma poi risultato positivo, ha contagiato altre 41 persone tra pazienti, personale ospedaliero (che indossava la mascherina) e familiari. Ben 39 dei contagiati (il 96%) erano completamente vaccinati, tutti da oltre cinque mesi.

Il Meir Medical Center è un ospedale di Kfar Saba, in Israele. È il settimo complesso ospedaliero più grande del paese e fa parte di una rete di ospedali di proprietà e gestiti da Clalit Health Service.

Sui pazienti è stata condotta un’analisi filogenetica e quattro casi avevano una sequenza genetica diversa pertanto è stato riconosciuto un unico focolaio composto da 42 casi: 38 completamente vaccinati con doppia dose di Pfizer, 1 con singola dose dopo la guarigione dal Covid e 3 non-vaccinati.

«Nonostante la popolazione esposta al virus fosse altamente vaccinata l’infezione si è diffusa molto rapidamente – scrivono gli autori – e molti casi sono diventati sintomatici entro due giorni dall’esposizione , con carica virale elevata». Dal momento che sembra ormai confermato che il vaccino sia meno efficace contro l’infezione da Delta e l’immunità cali nel tempo è allo stesso tempo opinione diffusa che il mix tra vaccini e mascherine possa bastare per proteggersi dalla malattia da Covid. Tuttavia, nel caso del’ospedale di Israele tutte le trasmissioni tra pazienti e personale si sono verificate tra individui con mascherina e vaccinati. ( Fonte: Corriere della Sera )

APPROFONDIMENTI SU CORRIERE DELLA SERA ( DAGOSPIA ): https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ritorno-covid-israele-paziente-vaccinato-ma-positivo-ha-dato-285314.htm

 

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COVID: la protezione per il vaccino Pfizer-BioNTech cala 4 mesi dopo la vaccinazione. I regimi a due dosi dei vaccini a mRNA ( RNA messaggero ) Moderna e Pfizer …

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COVID: La ridotta copertura dei vaccini obbliga alla terza dose ma non si conosce l’effetto di questa somministrazione

COVID.2

ITALIA: VACCINO, OK ALLA TERZA DOSE: SI PARTE CON ULTRA-FRAGILI, OVER 80, OSPITI DELLE RSA E OPERATORI SANITARI

LA RIDOTTA COPERTURA DEI VACCINI ANTI-COVID HA INDOTTO IL CTS A DARE CON URGENZA IL VIA LIBERA ALLA TERZA SOMMINISTRAZIONE.
QUANTO DURERA’ L’IMMUNITA’ CON LA TERZA DOSE ? AD OGGI NON CI SONO CONOSCENZE, LO SAPREMO TRA QUALCHE MESE ….

Nei piani della Commissione tecnica dell’Aifa, la prima platea di molto fragili ( tra cui oncologici, trapiantati … ) è composta da circa 500mila persone, da immunizzare tra settembre e ottobre. A dicembre potrebbe essere il turno dei 4,2 milioni di over 80 e i 350mila ospiti delle Rsa. A gennaio toccherà a 1,85 milioni di operatori sanitari ( Fonte: Il Fatto )

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