Nel nord una volta ho visto un vecchio lupo che aveva solo tre zampe, era l’unico che poteva passare attraverso una fessura dove crescevano i mirtilli. Di nuovo vidi un lupo grigio piegarsi e saltare così in fretta che, per un secondo, lasciò l’aria di un arco d’argento. Ricordo una molto delicata, una neonata ancora con una pancia deformata, che camminava sul muschio sul bordo dello stagno con la grazia di un ballerino.

Eppure, nonostante la loro bellezza e la loro capacità di mantenere la forza, a volte i lupi vengono descritti come segue:

“Sei troppo affamato, hai i denti troppo affilati, i tuoi appetiti sono troppo interessati.”

Come per i lupi, a volte si parla delle donne come se solo un certo temperamento, solo un certo appetito moderato fosse accettabile. A cui un giudizio sulla bontà o il male morale della donna secondo le sue dimensioni, statura, andatura e forma è spesso aggiunto o meno ad un ideale singolare e selezionato. Quando le donne sono relegate a stati d’animo, gesti e profili che coincidono solo con un unico ideale di bellezza e comportamento, sono imprigionati nel corpo e nell’anima e non sono più liberi.

Il corpo è un essere multilingue. Parla attraverso il suo colore e la sua temperatura, l’ardore del riconoscimento, lo splendore dell’amore, le ceneri del dolore, il calore dell’eccitazione, la freddezza della sfiducia.

Parla attraverso la sua danza piccola e costante, a volte ondeggiando, a volte muovendosi con nervosismo e talvolta con tremori.

Parla attraverso il capovolgimento del cuore, lo scoraggiamento, l’abisso centrale e la rinascita della speranza.

Il corpo ricorda, ricordano le ossa, ricordano le articolazioni e ricorda anche il mignolo. Il ricordo si insinua nelle immagini e nelle sensazioni delle cellule.

“I lupi sani e le donne sane condividono alcune caratteristiche psichiche:

Una percezione acuta, uno spirito giocoso e un’alta capacità di affetto.

I lupi e le donne sono socievoli e curiosi per natura e dotati di grande forza e resistenza. Sono anche estremamente intuitivi e si prendono cura con fervore della loro prole, dei loro partner e della loro mandria. Sono esperti nell’arte di adattarsi alle mutevoli circostanze e sono ferocemente leali e coraggiosi.

Eppure, entrambi sono stati perseguitati, molestati e falsamente accusati di essere voraci, subdoli e eccessivamente aggressivi e di essere meno dei loro detrattori.

Sono stati il bersaglio di coloro che non solo volevano liberare la giungla ma anche il territorio selvaggio della psiche, soffocando l’istinto fino al punto di non lasciarne traccia. La depravazione esercitata sui lupi e le donne che non li capiscono è sorprendentemente simile. Pertanto, fu lì, nello studio dei lupi, che il concetto dell’archetipo della Donna Selvaggia si cristallizzò in me per la prima volta. ”

“L’esistenza della Donna Selvaggia è anche percepita attraverso la visione; attraverso la contemplazione della sublime bellezza. L’ho sentito nel mio interno a guardare i pescatori del lago entrare nel crepuscolo con le lanterne accese e, anche, contemplando le dita del mio figlio appena nato, in fila come una fila di mais dolce. Lo vediamo dove lo vediamo, cioè ovunque.

Ci viene anche attraverso il suono; attraverso la musica che vibra lo sterno ed eccita il cuore; passa attraverso il tamburo, il fischio, la chiamata e l’urlo. Viene attraverso la parola scritta e parlata; A volte, una parola, una frase, un poema o una storia sono così solidi e così precisi da indurci a ricordare, almeno per un momento, di che materiale siamo veramente fatti e dove è la nostra vera casa “.