Creato da sisyphus13 il 27/02/2015

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Il Tragitto Vol. 20

Post n°20 pubblicato il 27 Febbraio 2015 da sisyphus13

Erano al buio, ma Rabail s'era portato dietro una minuscola torcia elettrica. Con quella illuminava lo spazio irregolare che gli si spandeva intorno, fatto di scavi, piccole gru, e attrezzi da operaio sulla linea che era stata appena stesa. il terreno era accidentato e frammentato da baracche in lamiera. Frankie era agitato ed euforico :"Hanno completato la linea da BRANDER per Chissàdove..." Rabail continuava a sventolare la luce in ogni direzione :"Dovremo restare qui per un pò, aspettare che si calmino le acque, non possiamo buttarci sul primo convoglio che passerà." Louise si ergeva come una potenza celata e aveva una voce che avrebbe fatto rabbrividire qualsiasi demone interiore :"Non abbiamo nulla, non possiamo permetterci di attendere." Frankie era d'accordo e assentiva vigorosamente con il capo. Rabail aveva uno zainetto: lo aprì e ne cavò dell'acqua minerale e alcuni panini. "Ci basta un giorno per concedere alle divise di sgomberare il campo. Non si fermano mai troppo nella metro, non dobbiamo aspettarci segugi e cordate di bastonatori, per Loro chiunque abbandoni BRANDER ha una ragione per farlo e ne sono contenti. Difficile è restarci." "Non capisco perchè BRANDER sia tanto ambita. Anche Io ne ho sentito parlare nei discorsi di bambino." buttò lì Frankie. "Perchè è una Società organizzata. C'è spazio per i Valori, terreno per le Buone Volontà. Qui la Gente paga le tasse e si ritrova una Città sostanzialmente pulita e incorrotta. è una metropoli basata sul metodo e sull'efficienza. L'unica concessione alla follia quotidiana sono le ore degli aperitivi. è come una gigantesca valvola di sfogo: la apri e ne può fuoriuscire di tutto, scontri, risse, confronti generali."

"C'era un certo Pancho, uno scheletro ambulante, che voleva trattenerci a tutti i costi nel bunker, anche con la costrizione. Mi ha torto il braccio."

Rabail si passò la mano sulla fronte. "é questa la ragione per cui me ne vado:i sotterranei sono totalmente infiltrati dalla polizia. Anche Itzi e Troncon fanno il doppiogioco. Io ero uno di loro prima di scappare."

Frankie e Louise erano attoniti. "Intendi dire che sei una divisa?".

"Non più ormai." Prese un distintivo placcato dalla tasca e lo gettò nel buio. "Intendo uscire da questo tipo di storia."

"Ho avuto subito l'impressione che quel posto fosse strano. Tu non salvavi la Gente dalle File. Rinchiudevi quelli che ti sembravano sbandati. Il tuo era un compito preciso. Da Cecchino. E Itzi e Troncon soprintendevano a tutto. Sono come i direttori di una clinica psichiatrica a forte costrizione. Ma che motivo c'era? Non è più normale costruire un edificio e sbatterceli tutti dentro, come si è sempre fatto?".

"Viviamo in una Società liberale, se non te ne sei accorto, Frankie. Non si può deportare i matti o persone con qualche turba psichica perchè ci fa piacere liberare le frattaglie dalla Strada. La soluzione a BRANDER è mirata: si costruiscono luoghi fintamente alternativi e si sparge la voce. Il sociopatico non aspetta altro che rinchiudersi sotto terra a infliggersi di sostanze. Il gioco è piuttosto semplice. Istituiamo dei Centri di Raccolta underground. Lontano dalla sensibilità di chi paga i balzelli per non avere rotture. Poi spargiamo la voce che le Divise sono sulle tracce di questi psicotici e li convinciamo a starsene tranquilli e ben celati per tutta la giornata. Di notte sono troppo fatti per uscire. Come vedi è tutto molto facile. I problematici si tirano fuori da soli dalla partita. "

Louise ascoltava con la testa appoggiata a un magazzino per gli attrezzi. "Anch'Io, allora, sono stata imbrogliata."

"Tu no. Tu sei la ragione per la quale ho abbandonato questa farsa."

Frankie sentì la testa formicolargli e la gelosia approdare a spiagge di violenza prima di allora sconosciute. "Ti sei innamorato, allora."

"Perchè? Ti dà fastidio?".

Represse un moto di fastidio e cercò di parlare. Ma tutto quello che gli venne fuori fu un grugnito di disperazione. "Pensi di essere il salvatore della patria, ma tutto questo lo fai per i tuoi fottuti interessi.".

"Sarei un egoista, insomma. Ma non è che tu hai le mie stesse mire?".

Frankie lo prese per il collo e la torcia elettrica scivolò per terra sul terreno accidentato. Si scazzarono per un pò, poi restarono uno di fronte all'altro, con le narici frementi e la bocca piegata. Louise intervenne senza capire bene di cosa si trattava. "Non capisco perchè vi accelerate in questa maniera...se c'è una cosa da fare è restare insieme senza confronti o botte."

Di fronte a questa frase si allontanarono l'uno dall'altro e ripresero a respirare piano. "Perchè vi scazzate? Qual'è il problema?".

Frankie si asciugò le stille di sudore dalla fronte :"Resta da capire cosa dobbiamo fare, adesso...."

"Aspettiamo alcune ore, poi prendiamo il primo convoglio che da BRANDER porta a est. Io ho delle pasticche, se qualcuno vuole dormire...."

Frankie e Louise mossero la testa in cenno di diniego, poi tirarono fuori, quasi contemporaneamente, delle sigarette e le accesero." Rabail tirò fuori la lingua, poi proclamò la sua contrarietà. "Il fumo fa male...." Scosse ancora il contenitore delle benzodiazepine ma nessuno dei due reagì. Allora si accoccolò per potere passare il rimasuglio della notte in santa pace. "Buona notte, domani è dietro l'angolo." Frankie e Louise continuavano a fumare e mormorano qualcosa. Una sorta di sogni d'oro. Poi fu solo il buio a farla da padrone.

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