Il Tragitto

Il Tragitto Vol. 21

Si riebbero senza capire quanto tempo fosse passato. Si scossero quasi contemporaneamente. Rabail fissò l'orologio illuminandolo con la torcia elettrica. "Sono le sei del mattino, se a qualcuno interessa." Frankie stiracchiò le membra intorpidite e lasciò cadere lo sguardo nel cerchio illuminato artificialmente intorno a loro. "Quindi fuori c'è il sole, forse." "A BRANDER c'è sempre il sole. è un microclima subtropicale se non l'avessi notato, tranne che nella stagione delle piogge la temperatura è costantemente intorno ai 30°." "C'è da impazzire di fronte a una cosa del genere." "Ci si può fare l'abitudine. Per quanto mi riguarda non ci sono mai riuscito." "Pensi sia ancora prematuro buttarsi fuori, sui binari?". Louise, nel frattempo si stava spazzolando i capelli e gettava un'occhiata di scherno tutt'intorno. Era evidentemente indispettita e sorrideva al pensiero di quei due maschi pazzi di Lei. Piano piano si stava riprendendo e lasciava alle spalle la delusione scottante di non essere più un'accompagnatrice, guardando avanti a quello che il futuro riusciva a riservarle. Era ancora più bella: i corti capelli rossi risaltavano la leggerissima massa bianca della sua pelle e gli occhi (di un verde sconclusionato) risplendevano a intermittenza come traccianti nel pieno del buio. Rabail e Frankie continuavano a mormorare sottovoce ma non le staccavano gli occhi di dosso, tanto che la tensione era tornata improvvisamente a risalire e un leggero tremito nelle espressioni segnalava che uno intendeva scavalcare l'altro nelle attenzioni di Louise. Poi Frankie ebbe un moto di ribrezzo e si staccò alzandosi in piedi. Rabail continuava a rintuzzarlo anche mentre si allontanava. C'era davvero da riflettere, pensò Frankie mentre si immergeva nell'oscurità facendo bene attenzione a non mettere un piede in fallo sul terreno accidentato. Era arrivato fino lì seguendo unicamente la sua passione per i treni sotterranei. Sapeva fin dall'inizio che a BRANDER avrebbe trovato uno scoglio ma sapeva, al tempo stesso, che questo non l'avrebbe arrestato e che avrebbe proseguito fin dove i suoi sogni lo avrebbero condotto. Gli era giunto all'orecchio di una linea in costruzione che portava ancora più a oriente, e gli era bastato questo per rischiare quello che aveva rischiato nella Metropoli. Finire instupidito e sedato tra decine d'altri lobotomizzati chimici in un bunker sotterraneo ideato da informatori delle divise. Restare confuso e indeciso sui suoi movimenti ulteriori mentre voci zeppe di calmanti gli sussurravano di arrestarsi. Aveva corso un bel rischio ma ora le cose si erano rimesse in sesto e il suo viaggio poteva riprendere esattamente da dove s'era sospeso. Era tornato di buon umore e, appoggiato con l'orecchio a un muro a volta, ascoltava il passaggio dei treni dall'altra parte, su una linea forse immaginaria :"Ehi" Gridò, cercando di smorzare un pò gli spigoli "Ci sono convogli anche su un'altra linea." Rabail si avvicinò calpestando e smuovendo terra :"Sfido. Sono i convogli commerciali, i vagoni-merci, la linea che ci si riserva è lungo il primo binario. Lì è arrivata e da lì deve proseguire. "E se salissimo su un treno merci per essere sicuri?". Azzardò Frankie, senza convinzione. "Devi essere pazzo.L'oscurità non ti fa bene. Primo, ti ho appena detto che le linee commerciali si interrompono a BRANDER, non c'è verso di andare oltre. Secondo, dovresti provare a viaggiare su un carro merci per un periodo abbastanza lungo. Ne usciresti totalmente fottuto". Frankie annuì solennemente anche se stringeva i pugni per l'aria di dileggio che aveva preso Rabail. Però si contenne. Misurando attentamente le parole sussurrò :"Perchè allora non ci schiodiamo da qui e andiamo sulla banchina ad aspettare il primo treno che porti a est? tanto sono passate diverse ore, le Divise, in base a quello che hai detto, dovrebbero aver smesso di starci sulla schiena. E poi di cosa dovrebbero accusarci? Me e Louise in quella Città ci siamo fermati per una giornata. Siamo transitori." "Dimentichi che Io sono un ex poliziotto". "E chi lo dice? recupera il tuo tesserino e accompagnaci alla stazione. In caso di emergenza sarai una divisa che accompagna due indesiderati verso Oriente. Non fa una piega." Rabail stava sventolando il suo riconoscimento davanti al naso di Frankie "Ah, vedo che non sei totalmente sprovveduto." "Sì, l'ho recuperato mentre Tu stavi mugugnando da solo dando calci ai sassolini. Ho pensato che per i miei capi Io sono ancora sottoterra con gli psicotici. E poco importa quello che diranno Itzi e Troncon: Io vi ho inseguiti e voi mi avete preso a bastonate e staccato. Ora sono sulle vostre tracce totalmente in incognito". "Potremmo averti sciolto nell'acido se Ti va?". "Oh no, Io debbo essere vivo, Anche per pararvi il culo. Senza di Me sareste condannati a una rapida estinzione." Frankie cercò tracce di emozione nella voce di quel volto che non vedeva, ma trovò solo un respiro un pò affannoso, da asmatico. Capì che la luce Li avrebbe presto colpiti e che sarebbero emersi dalle tenebre.