Creato da atapo il 15/09/2007
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Messaggi di Dicembre 2010

DA TENERIFE

Post n°623 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da atapo
 

 

DA TENERIFE...BUON CAPODANNO !

Avremmo dovuto avere il collegamento gratuito in alcune zone dell'hotel, ma qui non si combina niente, non si riesce mai a collegarsi, ogni giorno proviamo in orari diversi...aggiungendo poi che mio marito ha messo nel portatile delle impostazioni nuove (ma guarda un po'...) anche scaricare le prime foto è stata un'impresa...

Per il resto tutto bene: ho preso un acquazzone mercoledì, cosa rara in questa terra, ma poi è tornato il sole, i termometri che vedo per le strade segnano tra i 23 e i 28 gradi per gran parte della giornata.

Ora abitiamo in una zona diversa rispetto a due anni fa, più vicini al paese dove eravamo stati nel 2000, alla nostra prima esperienza a Tenerife ed ecco la sorpresa poco piacevole: un boom edilizio vacanziero spaventoso, case e alberghi che si stanno arrampicando e mangiando le bellissime montagne attorno...

Un vero peccato, pare di essere sulla riviera adriatica e dato che è la settimana di capodanno c'è anche un discreto affollamento soprattutto di turisti dal nord Europa.

L'isola per fortuna è grande, basta spostarsi di pochi chilometri e il deserto si trova eccome, in senso reale e figurato...Noi prenderemo l'auto a noleggio da domenica (prima non ce n'erano più disponibili) quindi fuggiremo verso mete isolane meno balneari, ma altrettanto interessanti.

Se mio marito vorrà girellare la settimana prossima, fino ad allora studierà il più possibile ed io...SPIAGGE e CENTRI COMMERCIALI...appetibili entrambi...per non parlare dei MERCATINI, un po' ad uso e consumo dei turisti, ma sempre piacevoli.

Così rientro in hotel all'ultimo tuffo per il pranzo e alla sera quando è già scuro: siamo sul tropico, alle 19 in pochi minuti il sole scompare e viene buio pesto...dopo aver offerto spettacoli diversi ogni sera di meravigliosi tramonti...(sarà doveroso un post solo di tramonti isolani...)


Stasera cenone e festa di capodanno.

Qui c'è l'usanza di mangiare 12 chicchi d'uva alla mezzanotte,

uno per ogni rintocco...

...chi ci riesce avrà la SUERTE assicurata per tutto l'anno!

E sperando di riuscire a pubblicare almeno questo...

a tutti voi amici fedeli e passanti occasionali...

SUERTE !

BUON ANNO !

 
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DOPO LA FESTA

Post n°622 pubblicato il 25 Dicembre 2010 da atapo
 

 

LA FESTA DEI BIMBI NATALE

Come è andato questo Natale?

Bene, direi, forse comincio a risalire, pian piano...

La festa in famiglia c'è stata ieri sera, riuniti a casa di mio figlio, la cena insieme preparata con la suddivisione dei compiti: ognuno la sua specialità, mia figlia i cannelloni ricotta e spinaci, noi “vecchietti” la tacchinella con le castagne (poi magari una volta vi dico come si fa...), mia nuora la sua famosa crema al mascarpone.

Ma i protagonisti sono stati i due bimbi, non solo perchè il nostro orario di cena dipendeva dalle loro pappe, ma per la loro festosità, la confusione che facevano, lo sparpaglio di giocattoli e carte da regalo, il riuscire a cadere o a buttare a terra qualcosa nonostante fossimo in tanti adulti lì attorno, gli incontri a volte troppo ravvicinati tra i due cuginetti, che diventavano scontri...

Ecco perchè mio figlio ha detto che anziché di Babbo Natale era meglio parlare di BIMBI NATALE...

i Bimbi Natale alle prese con i regali

Io ho fatto la nonna: era da molto che non vedevo R., infatti all'inizio mi guardava pensieroso, ma poi si vede che gli sono tornata in mente perchè sorridendo ha allungato una manina grassoccia e mi ha accarezzato e da quel momento mi cercava e mi veniva in braccio volentieri. Con M. invece c'è molta confidenza e passa da me ai suoi genitori senza differenza.

Insomma, siamo stati bene. Ecco, mi sono sorpresa a pensare che quest'anno mi viene da guardare avanti, attraverso quei due bimbi (e il terzo che arriverà), lascio da parte il passato e lo sento...al posto suo, ciò che è stato è servito ad arrivare dove siamo ora, tanto e tanti hanno contribuito nel bene e nel male...c'è un tempo per tutto e cerchiamo di viverlo fino in fondo perchè non tornerà mai uguale nella realtà, ma ci sarà caro nei ricordi. E sono stati i ricordi che ieri sera mi hanno fatto scegliere una certa spilla, come l'anno scorso avevo scelto un certo golfino... simbolo silenzioso di chi, in modi misteriosi, resta tra noi...

Stanotte è successa una cosa strana: ho sognato il mio gatto part-time Beto, esattamente come mi successe la notte di Natale dell'anno scorso: incredibile! Sognarlo solo in questa occasione, dopo un anno esatto! Sarei proprio curiosa di capire quale rapporto c'è per me tra Beto e il Natale...ci dovrò pensare...


Oggi a casa, noi due tranquilli, a...fare le valigie!

Perchè domani partiamo, andiamo a Tenerife

a cercare caldo, fino a dopo l'Epifania.

Certo, ne sono contenta, ma avrei preferito passare le feste qui, con amici e parenti, e partire dopo come facevamo gli ultimi anni. Avremmo anche speso meno...ma va così perchè...è l' Università del marito che detta ordini, con le sue scansioni di lezioni ed esami...che se poi andassero a buon fine!

Dopo che per tutti gli anni in cui insegnavo si è sempre lamentato perchè eravamo costretti a partire solo nelle vacanze scolastiche, ora ci ricasca in pieno! E poi laggiù passa le giornate a studiare...Basta, è Natale e si deve essere buoni! Spero di passare delle buone giornate e prendere sole e aria buona.

Ecco perchè negli ultimi giorni ero molto indaffarata...ecco cosa dovevo preparare!

Spero che ci sarà modo di tenere i contatti ogni tanto, di raccontare belle storie, di mettere foto...

 
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AUGURI

Post n°621 pubblicato il 24 Dicembre 2010 da atapo
 

 

Il professore che all'Università dell'età libera ci tiene il corso “Formarsi con la poesia” ci ha fatto una sorpresa natalizia: ci ha “offerto” tre poesie sul Natale...ognuno poteva scegliersi la sua!

Io ho preferito questa: un invito all'impegno e all'ottimismo, a cercare quello che conta tutti i giorni, non solo a Natale.

 

 

 

La offro anche a voi che passerete di qua,

come piccolo regalo natalizio...

 

 

 

...io non riuscirò a fare gli auguri personalmente a tutti gli amici e me ne dispiace, sono piuttosto indaffarata in queste ore, poi capirete...quando ci risentiremo...

 

 

 

BUON NATALE A TUTTI !


E' Natale

E' Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E' Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l'altro.
E' Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E' Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E' Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E' Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

(madre Teresa di Calcutta)



 
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SOLSTIZIO

Post n°620 pubblicato il 22 Dicembre 2010 da atapo
 

 

BUIO


Magritte R.,  Lovers

Sarà il raffreddore e il mal di gola che mi perseguitano da diversi giorni...

Sarà il maltempo...

Sarà il solstizio d'inverno: tutto questo buio che mi avvolge rapidissimamente con la sensazione che ecco, un' altra giornataccia è finita...

Sarà...no, è inutile cercare scuse, non ci siamo, anzi: non ci sono, e da un pezzo ormai...ogni tanto pare di riuscire a far quadrare tutto, o per lo meno la maggior parte, ma dura poco, poi siamo daccapo.

Torna di nuovo il gufo sulla spalla, sempre più fastidioso, sempre più arruffone...lo sento solo io...i miei principi, la mia educazione, forse anche il mio carattere, mi spingono a tenerlo nascosto, a far finta di niente, a non voler creare impicci agli altri, quindi sembro sempre la stessa, sempre uguale, sempre...quella su cui si può contare, quella che c'è, che risolve le situazioni all'ultimo minuto, trova le vie d'uscita, completa ciò che viene lasciato a mezzo.

Quando a volte esplodo creo sconcerto, meraviglia, irritazione...

Negli ultimi mesi sopporto sempre meno tante cose, non mi piace la piega che prende la mia vita, vita che devo organizzarmi da sola se voglio mantenere degli spazi senza essere fagocitata dentro quattro mura in situazioni che spesso trovo assurde .

Per l'ennesima volta, sono delusa. Forse è normale, in tanti anni.

Ma poi si riparte...Sì, se si vuole ripartire, ma ogni volta è un po' più faticoso...ci vuole tanta energia e tanta fantasia...Io stavolta stento a trovare l'entusiasmo e la strada giusta e in certi momenti non sono nemmeno sicura di volerla cercare: anche questo mi scoraggia e mi rimprovero il fatto di non riuscire...Uffa come sono complicata!

E' chiaro cosa dovrei chiedere a questo Natale, a questo Anno Nuovo...ma non credo che siano attrezzati per i miracoli!

E allora vediamo giorno per giorno cosa si può fare, cosa posso fare: è meglio guardarsi attorno, per non guardarsi troppo dentro...


 
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NEVE, ancora

Post n°618 pubblicato il 19 Dicembre 2010 da atapo
 

AGLI  ARRESTI  DOMICILIARI



 

Ora piove.

E qui tutti prendono la pioggia come una benedizione, ora, così la temperatura si alza e scioglie neve e ghiaccio...senza bisogno di sale, spargisale e spazzaneve, molto latitanti da venerdì in poi, almeno nella landa desolata e dimenticata che è la periferia fiorentina in cui abito, così non graveremo sulle esauste casse comunali...

Finchè c'è stato il sole si poteva dire anche BELLO, paesaggisticamente parlando, ma...niente autobus, solo oggi pomeriggio ne sono passati...soltanto DUE! La Coop era accessibile con cautela: ghiaccio ad ogni entrata e all'ingresso del parcheggio sotterraneo, mio marito è stato costretto ad accompagnarmi in auto a fare la spesa strettamente improrogabile...però è corso in parrocchia ieri pomeriggio a fare i lavoretti natalizi al catechismo e oggi pomeriggio ad aggiustare una finestra della chiesa che si era bloccata!

I conoscenti che erano in viaggio, come reduci raccontano le loro odissee...Mio figlio non era per le autostrade, come credevo, ma il meeting dell'azienda si svolgeva a Firenze quindi anche lui faceva parte della folla infreddolita che venerdì sera tentava l'assalto agli scarsissimi treni regionali in partenza: è riuscito a prenderne uno che aveva indicati sul tabellone 300 minuti di ritardo, forse la parola “minuti” alleggeriva i disagi dei viaggiatori e l'indecenza della situazione! Almeno è riuscito a rincasare al suo paese, altri colleghi sono stati sistemati a Firenze in albergo dalla ditta.

Così da due giorni sono quasi rinchiusa in casa, agli arresti domiciliari, fuori dalla porta ci sono ancora più di 20 centimetri di neve, se ne è sciolta pochissima, e ghiaccio sulla strada. Domattina vedremo, speriamo in bene...

 
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NEVE

Post n°617 pubblicato il 17 Dicembre 2010 da atapo
 

VENERDI' 17 !!!

Stamattina, dopo i primi fiocchi che andavano, venivano, smettevano...ho disdetto il primo appuntamento della giornata: da una ex-collega alla mostra mercato dei libri alla sua scuola media, giusto due chiacchiere e gli auguri natalizi, nulla di urgente, prima di Natale troveremo un altro momento.

Poi, il messaggio di mia figlia sul cellulare: Stamattina vado in centro con l'autobus per cercare i regali” Bella furba, ho pensato, con questo tempo!

Intanto la nevicata aumentava, i fiocchi erano sempre più fitti...di spargisale nessuna traccia, il traffico sulla strada davanti a casa mia sempre più rallentato...ho pensato bene di avvertire il regista che non sarei andata al corso di teatro: camminare con la neve e il ghiaccio mi crea parecchi problemi. Peccato perchè era l'ultimo incontro prima di Natale, poi avevo anche fatto il “compito” che ci aveva assegnato, ma gli autobus avrebbero avuto senz'altro ritardi, rischiavo di scivolare...

Già, gli autobus! Man mano che passava il tempo mi rendevo conto che sulla strada vedevo, a passo d'uomo, auto, motorini, bici, camion, ma NESSUN AUTOBUS!!! E mia figlia, come sarebbe tornata dal centro? Ho provato a mandarle un messaggio, poi a chiamarla, NULLA! Linee telefoniche interrotte! Era già pomeriggio, ancora nessuna notizia. Si avvicinava l'ora dell'uscita di Martino dal nido. Consultazione col marito, che dapprima diceva che io perdo sempre la testa e mi agito troppo, ma poi conveniva che era il caso di darsi una mossa per andare a recuperare il nipote prima che ghiacciasse tutto, con la prospettiva di doverci fare a piedi i circa due chilometri per l'asilo e casa sua, visto che la colonna di veicoli in strada era pressochè immobile.

Conoscendo la zona, abbiamo preso per strade secondarie, sperando che fossero più libere dal traffico e senza problemi di neve accumulata...insomma, siamo riusciti ad arrivare con l'auto fino a metà strada, poi l'abbiamo dovuta parcheggiare e continuare a piedi. Sarebbe stata anche una bella passeggiata, in mezzo a tutto quello sfarfallio e su quel tappeto bianco e farinoso, che ancora non aveva i pericoli delle lastre ghiacciate...Non erano ancora le 16,30 e già vari genitori stavano ritirando i figli dalle scuole che incontravamo, temendo un ulteriore peggioramento. Martino aveva le scarpe basse e la neve arrivava a circa 30 cm, così il nonno l'ha portato a casa in braccio: era stupefatto di tutte quelle novità: la neve, così tanta...i nonni che l'erano andati a prendere senza che la mamma lo avesse preavvisato...addirittura il nonno, che non si fa quasi mai vedere! Poi in casa tra i suoi giocattoli tutto è ritornato normale...


Io ero preoccupata per mia figlia di cui ancora non riuscivamo a sapere niente, i telefoni sempre fuori uso. E' ritornata dopo le 17,30, distrutta dalla fatica: ha raccontato di caos incredibile ai capolinea: gli autobus soppressi, allora è andata in stazione per i treni suburbani, ma anche lì venivano cancellati uno dopo l'altro. Dopo due ore di attesa è riuscita a prenderne uno strapieno, che alla prima fermata non ha nemmeno aperto le porte perchè sul marciapiede c'era troppa gente e la polizia cercava di contenerla; ha temuto che non facesse nemmeno la seconda fermata (la sua) e che le toccasse arrivare fino al primo paese fuori Firenze, allora sì che erano guai per rientrare! Dice che c'era una ragazza che l'aiutava ad avvicinarsi alla porta dicendo a tutti: “Fate largo, qui c'è una signora incinta!” . Insomma, se Dio vuole è scesa alla stazione giusta, da cui però ha dovuto camminare per circa un chilometro sotto la neve per arrivare a casa. Dopo che si è riposata un po', col figlio che non la lasciava un attimo, noi abbiamo intrapreso la strada del ritorno: di nuovo “passeggiata”, recupero della macchina per l'ultimo tratto e per la strada si vedevano, tra le auto a passo d'uomo, camion e autobus di traverso per il ghiaccio !


A casa ho sentito in televisione che erano chiuse le autostrade attorno a Firenze: allora, sistemata la figlia, ho cominciato a pensare al figlio che fa quei percorsi per andare al lavoro...

Gli ho mandato un messaggio...ma fino a un'ora fa nessuna risposta e confesso che ero preoccupata...Poi finalmente mi ha fatto sapere che era a un convegno della sua ditta e che stava per prendere il treno per il rientro, infine poco fa la rassicurazione definitiva: “Sono appena arrivato a casa, ne parleremo...” mi sa che anche il suo rientro è stato avventuroso! E per fortuna sua moglie e suo figlio erano arrivati a casa alle tredici, prima che la situazione precipitasse!

Ora vado a dormire tranquilla (ore 23).

Manca solo una ciliegina a questo venerdì 17: questa mattina si è rotta la lavatrice, guai grossi! Tanto grossi che nemmeno mio marito, che sa fare di tutto, riesce a ripararli. Così siamo in attesa del tecnico. Che dite? Ce la farà o dovremo aspettare Babbo Natale?

Aggiornamento fotografico alla mattina del 18 /12: però è suggestivo...


 
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ANTIVIOLENZA

Post n°616 pubblicato il 15 Dicembre 2010 da atapo
 

 

Ieri sera io e mio marito siamo andati a vedere un film che purtroppo non uscirà mai nelle sale cinematografiche, non vincerà premi Oscar anche se la tematica è quanto mai attuale e coinvolgente, questo:





Eravamo stati invitati dal Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti, che è collegato al centro Artemisia contro la violenza sulle donne della mia città: con entrambi siamo stati in contatto per molti mesi nel corso della “tempesta” a causa di mia suocera e delle sue ripercussioni in famiglia.

Questo film fa riflettere sul fatto che nella violenza sulle donne (e i bambini) all'interno della coppia, insieme alla protezione delle vittime è necessario contemporaneamente agire sull'uomo violento, affinchè si renda conto di come è e rifletta sui suoi modi di fare che spesso considera normali o dovuti al carattere o ai comportamenti degli altri che non gli “ubbidiscono”.

La violenza fisica è quella più conosciuta e più evidente, ma c'è tutta un'altra gamma di violenze più sottili, psicologiche, verbali, di denigrazione, di colpevolizzazione, di proibizioni, di “amore possessivo”, di imposizione di ruoli, che magari non si notano all'esterno della famiglia, ma che fanno perdere alla compagna e ai figli la fiducia in se stessi e spesso li fanno sentire in colpa e inadeguati.

E' un grosso problema che sta emergendo, di cui si comincia a prendere coscienza... di cui molte donne, e si spera sempre di più uomini, cominciano a prendere coscienza.

E si è parlato anche di prevenzione, quindi di riflessioni e azioni sui comportamenti dei genitori nei confronti dei figli maschi, questo filmato è a disposizione di scuole, associazioni, gruppi, centri analoghi che ritenessero opportuno far partire qualcosa su questi problemi.

Per me è stato duro ieri sera guardarlo, è duro anche ora scriverne, ma ne sentivo fortemente la necessità...

...perchè penso sia importante diffondere questi messaggi, non meno importanti di tanti altri.

Mi auguro che chi passa di qui non ne abbia mai bisogno, ma può capitare di conoscere qualcuno che...e allora è meglio ...non aspettare che passi da solo...

QUESTO è il link per il centro, vi invito a curiosare fra il materiale che mette in rete: sarà molto più eloquente di queste mie poche parole


 
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MERCATO DI DICEMBRE

Post n°615 pubblicato il 12 Dicembre 2010 da atapo
 

 

MAGIA FIORENTINA

Ho idea che quelle dame...un po' streghe un po' fate...stiano affinando le loro magie.

Anche se a ranghi ridotti, ieri l'incontro di quattro di loro (con l'aggiunta di una magica zia) per un sano shopping prenatalizio ha avuto il potere di far risplendere uno splendido sole ormai invernale, ma nemmeno troppo freddo, come a Bologna, ma...

...questa volta su Firenze e dintorni.

Infatti, al sabato si tiene un interessante mercato in uno di quei borghi che nei secoli medicei erano castelli a guardia della città allo sbocco delle vallate tra i primi contrafforti dell'Appennino, sulle colline investite in ogni stagione dai venti freschi del nord, ottimi in estate, ma più temuti in inverno...non ieri però, in onore forse della nostra decisione di scendere più a sud del solito.

Così il mercato di Sesto Fiorentino ci aspettava con impazienza, a dispetto dei ritardi delle FFSS che ci hanno privato di un'ora di esplorazioni e contrattazioni.

Le fate nordiche sono rimaste ammaliate dalla varietà, originalità e convenienza di ciò che vedevano sulle bancarelle, tra le sfumature dei grigi di moda quest'anno e i classici colori natalizi...


 

Tra pezzi unici e artigianato locale


 

 tra animaletti trasformati in cappelli


 

e tre civette scese dal comò e trasformate in borsette


 

le nostre borse si sono presto riempite (anche quelle appena comprate in loco) senza svuotare troppo i portafogli, nell'allegra confusione del mercato paesano e delle nostre prove e riprove di capi da testa (cappelli) e da piedi (scarpe): queste ultime stavolta hanno vinto e si sono fatte acquistare in abbondanza...

Passeggiare mette fame, in questo mercato ci sono banchi dei “mangiari di strada” tipici toscani...profumi di porchetta e schiacciate da far svenire, così si sono formate due correnti di pensiero: la prima, del “mangiamo qualcosa al volo, un po' qui e un po' là (sottinteso: così si continua l'esplorazione metodica del mercato senza perdere troppo tempo)”,

la seconda, del “cerchiamo un buon ristorantino comodo, magari avvicinandoci al centro di Firenze dove, insomma, non c'è bisogno di dire le sue bellezze!”

 

 


Ha vinto la seconda, anche perchè dei ristoranti proposti da Ody c'è da fidarsi ciecamente...

E così abbiamo tranquillamente riposato le stanche membra, gustato le schiacciatine al sapore di pizza, i paccheri, la polenta col ragù, le crèpes alla ricotta, buone ma spacciate per necci (che manco sapevano cosa fosse la farina di castagne, un'altra volta per i necci noi di Toscana ci potremo organizzare autonomamente...).

Il riposo e il desinare è il momento delle chiacchiere tranquille, dell'ascoltarsi con calma...

Questa volta, forse l'aria natalizia ci aveva reso nostalgiche, mi pare che abbiamo parlato molto dei nostri passati, talvolta con un lieve filo di malinconia, ma è dolce anche questo.

 

 

 

Dopo pranzo..via alla la conquista di Firenze, che ci ha conquistato con le luci natalizie oltre che con i suoi bellissimi angoli e i suoi luoghi artistici, che Ody ci aiutava ad apprezzare .

 

 

 

 

 

 

 

 

I negozi addobbati, una strada famosa del centro i cui negozianti facevano la festa in strada, con banchetti di omaggi e di assaggini... tutto abbiamo voluto sfruttare, fino all'ultimo momento prima dell'orario dei treni e dei rientri.

 


 

Ormai era difficile anche passeggiare verso la fine del pomeriggio, in mezzo alla folla che divideva il gruppo ad ogni momento...ma siamo riuscite a non perdere nessuno!

 

Tutto era ormai compiuto, eravamo cariche di pacchetti: avevamo pensato ai familiari, ai nipotini, a noi, alle nostre fantasie...



 

Avevamo pensato anche agli assenti...

a chi è ammalata e avrebbe apprezzato un modello di cappottino per il suo cane...


 

a chi è amante della cultura e avrebbe fantasticato di fronte a cotanti geni...


 

Una bella giornata insieme, in fondo gli acquisti sono solo una scusa per vivere l'amicizia “dal vero” ...ed io sono tornata a casa più serena, grazie a questa magia !


 
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LA BIBLIOTECA TAGLIATA

Post n°614 pubblicato il 10 Dicembre 2010 da atapo
 

 

BIBLIOTECA

(Ceithre aspetta da un po' questo post, finalmente ci sono...)


Nella scuola in cui ho lavorato per 25 anni (pensa un po', nozze d'argento!) i libri hanno sempre avuto un posto d'onore, la biblioteca c'è sempre stata.

Negli anni ottanta veramente non era molto ricca, in compenso molti insegnanti (io compresa) facevamo l'adozione alternativa al libro di testo, così arricchivamo le biblioteche di classe, i ragazzi studiavano e facevano ricerche su vari testi, c'era il prestito dei libri di narrativa.

Anche i genitori contribuivano, per Natale o alla fine dell'anno: invece di fare il regalo agli insegnanti, acquistavano libri per i figli.

E per far scoprire i libri, diverse volte io e altri colleghi abbiamo fatto gruppi e laboratori a classi aperte: lettura di romanzi, percorsi sui racconti o sulle poesie, percorsi di lettura sul comico, sui draghi e così via. Il più bello secondo me fu il laboratorio che comparava romanzi per bambini con i films tratti da questi romanzi.

Un anno vennero mia figlia e una sua amica, dopo l'orario scolastico, a leggere fiabe una volta alla settimana ai bambini che si iscrivevano, insieme ai loro genitori...

Poi succedeva che qualche insegnante si trasferiva, o andava in pensione, e faceva “donazioni” di tutti i suoi beni librari alla biblioteca del plesso, che così è andata aumentando. Quando abbiamo cominciato a fare le feste di fine anno che coinvolgevano tutta la scuola, un insegnante insieme ai genitori ha sempre curato le mostre mercato dei libri, che col guadagno ci permettevano di acquistare le ultime novità, con un certo criterio: un anno si aggiornava per i piccoli, un anno per i grandi, un anno per le ricerche storiche, un anno per le scienze e così via. Insomma, ora la biblioteca è “dignitosa”, ci hanno anche rifatto gli scaffali, sono esposti dei cartelloni dei ragazzi sulle attività di lettura...

Quando insegnavo il francese, in certi anni nel mio orario avevo alcune ore “a disposizione” e le ho messe spesso al servizio della biblioteca, per fare letture a gruppi, per aiutare a svolgere piccole ricerche. Una volta con una classe preparammo dei manifesti pubblicitari per far capire l'importanza della lettura, che sono rimasti per anni appesi nella scuola.

Ultimamente erano stati organizzati incontri con l'autore e animazioni alla lettura da parte di alcuni di noi, sovvenzionati coi fondi aggiuntivi che arrivavano: svolgevamo alcune ore in più per presentare un romanzo a classi non nostre. Io lo feci l'ultimo anno in cui ero in servizio e feci conoscere “Pelle Rossa” ai bambini delle quinte, che quasi nulla sapevano di indiani e cowboy.

Poi, ogni anno, tagli su tagli...L'anno scorso l'insegnante incaricata della biblioteca mi disse che i fondi a disposizione non le consentivano di fare tutte le ore aggiuntive necessarie, avrebbe dovuto scegliere: curare il riordino e la catalogazione o curare il prestito?

Fu per questo che mi offrii di aiutarla andando due ore prima del mio corso di francese per seguire io il prestito alle classi, così lei si sarebbe dedicata solo agli aspetti organizzativi e di sistemazione dei materiali. L'esperienza era stata positiva, ne ho già parlato qui.

Quest'anno ancora peggio: non c'è una lira per questa attività! La collega è molto dispiaciuta, se vuole continuare a fare qualcosa per la biblioteca deve farlo gratis. Quando ci siamo incontrate, abbiamo deciso di provarci ugualmente, almeno fino a Natale. Lei è anche scoraggiata per il fatto che ci sono sempre insegnanti incontentabili, che non fanno che protestare e trovano da ridire su tutto, che vorrebbero gli altri al loro servizio, vorrebbero che i turni per il cambio dei libri cadessero solo sugli orari degli insegnanti di lingua, mentre io posso dedicare solo quelle ore del mercoledì pomeriggio, ecc... E quest'anno, con gli orari delle lezioni all'università di mio marito, anche per me è diventato un po' più pesante...

Quindi fra poco dovremo tirare le conclusioni di questo primo periodo e decidere per il futuro...

Se i colleghi sono così poco disponibili, si potrebbe anche dare ad ogni classe un pacco di libri e che ognuno si arrangi e li restituisca a giugno...

Poi però penso all'entusiasmo che vedo nei bambini quando mi incontrano al mio arrivo il mercoledì pomeriggio, quando dicono speranzosi: “Oggi tocca a noi?” …

...quando uno mi ha rincorso nel corridoio per dirmi: “Lo sai che è proprio ganzo il libro sui Vichinghi che mi avevi consigliato?”

E in fondo penso che varrebbe la pena di fare il possibile per continuare...



 


 
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RINVIO...

Post n°613 pubblicato il 08 Dicembre 2010 da atapo
 

...CAUSA  PIOGGIA

Caillebotte G, il Yerres nella pioggia


Stamattina un sole timido e qualche angolo azzurro fra stracci di nuvole

avevano illuminato progetti di mercati natalizi

di passi lenti nella città dei balocchi

con in mente una lista di persone care

cercando corrispondenze con gli oggetti sui banchi e nelle vetrine.

Non è durato molto: la pioggia insiste

penetra nelle ossa e riaccende i malanni delle età e delle stagioni.

Non è più il tempo di sguazzare nelle pozzanghere

di aprire l'ombrello solo allo scroscio più potente.

Ho rinviato ancora una volta la magia dell'ammirare, del valutare, delle scelte e degli acquisti.

Mi aggiro per la casa cercando ...

Ci sarebbero mille lavori , urgenti, lasciati a mezzo, reclamati...

ma oggi vorrei qualcosa con lo stesso valore

di un vagabondare tra strade e fantasticherie.

A metà del pomeriggio sento di non avere più tempo:

la pioggia porta una notte anticipata.

Dalla finestra vedo il negozio di fronte

le sue luci natalizie, intermittenti,

hanno lo stesso ritmo

delle gocce che continuano a cadere

nella pozzanghera illuminata.

Viene voglia di cantarle, o danzarle...

 

 

 

 
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BUON NATALE

Post n°612 pubblicato il 06 Dicembre 2010 da atapo
 

 

DAL PASSATO

Da piccola, i parenti del babbo li avevo sempre intorno: il nonno, gli zii e i cugini erano presenti quasi in ogni giornata della mia infanzia, complice il famoso giardino con il suo spazio per tutti, l'abitare vicini, alcuni “raduni generali” di pranzi o feste comandate. Non che si andasse sempre d'amore e d'accordo, c'erano i preferiti e le frecciate più o meno palesi, le gelosie e le complicità come in tutte le famiglie. Solo fra gli adulti però: ne sentivo parlare mia madre, ma a me non importava più di tanto, perchè tra piccoli ci si intendeva meglio, eravamo una bella tribù di cuginetti, tra i giochi e le birbonate dentro e fuori da quel giardino.

I parenti di mia madre erano un po' più misteriosi: lei aveva il suo babbo, che ogni tanto ci veniva a trovare, altri sette fratelli che abitavano tutti in altre zone della città con le loro famiglie, dalle condizioni più disparate, qualcuno navigava in cattive acque, avevano tanti figli che io conoscevo a malapena. Ricordo che ogni tanto qualcuno di loro si presentava all'improvviso a casa nostra (non avevamo il telefono), uno zio soprattutto per molti anni ebbe l'abitudine di arrivare a farci gli auguri la mattina di capodanno, verso le 9, diceva che portava fortuna...

Poi c'erano dei cugini di mia madre, con le loro famiglie...

Ogni tanto, la domenica pomeriggio, la mia mamma si vestiva bene, con guanti e cappello, e mi portava in visita da qualcuno dei suoi parenti: io ero un po' intimidita e solo verso la fine della visita mi “scioglievo”, lei, lo capisco ora, amava queste sue ore di libertà in cui tornava nella famiglia di origine.

L'adolescenza mi consentiva di girare da sola, su e giù dagli autobus. Allora anche i parenti materni mi diventarono familiari, li andavo a trovare volentieri , avevo questo gusto del piccolo viaggio da sola in cui scoprivo la mia città. Conobbi meglio alcune cugine più grandi di me, che mi trattavano con allegria, con cui si ragionava di fidanzati e mi prestavano libri da leggere e fotoromanzi.

Da sposata qualche volta li andavo a trovare con mio figlio piccolo, anche da loro ormai c'erano bambini nuovi, figli di cugini, le loro testoline accanto a quella di mio figlio erano spesso dello stesso biondo nordico... “da Paganein”.

Trasferirmi a Firenze ha dato un taglio netto a questa vita.

I contatti sono diventati quasi esclusivamente per interposta persona: mia mamma mi raccontava le vicende di questo e quest'altro, io tramite lei contraccambiavo i loro saluti. Con qualcuno una cartolina o una telefonata ogni tanto, se eravamo a Bologna per le feste di Natale sapevamo di poter incontrare i miei parenti paterni in uno dei soliti raduni, in cui però ogni volta c'erano meno giovani e gli zii...erano sempre meno...e i presenti sempre più malmessi. Solo con una zia, per “affinità elettive”, i rapporti sono stati più costanti.

Di tutti i suoi fratelli, mia mamma se ne è andata per ultima: negli ultimi anni scherzava sul fatto che nella sua agenda erano di più i nomi cancellati da un tratto di penna rispetto agli altri...

In quell'ultima occasione ho rivisto qualche cugino...altri ci hanno mandato biglietti.

Mio fratello mi ha dato quell'agenda, mi ha incaricato di rispondere ai biglietti, di telefonare se volevo, se riuscivo a decifrare quei numeri rimasti. Così, pian piano, nei mesi successivi ho ripreso contatto con i cugini che conoscevo e di cui ho trovato il numero di telefono.

Ho risentito dopo anni le loro voci, ci siamo scambiati i nostri passati ed abbiamo rievocato quello che avevamo in comune, ci siamo detti: “Se vieni da queste parti fammelo sapere e passa da me”, sapendo già che non sarà facile...

Ho gettato piccoli ponti tra una vita antica, che comprende il passato ancora prima di me, e la mia vita attuale, che se ne è allontanata parecchio, ma che ora ha bisogno di sentire più vivi anche i legami e la storia di famiglia.

Quasi tutti i miei parenti anziani e lontani non sono tecnologici, non usano internet, né SMS... oggi pomeriggio ho scritto i biglietti con gli auguri di Natale per loro, li ho passati in rassegna ad uno a uno, li ho rivisti in quei lontani incontri insieme, ho ripensato alle loro storie, a ciò che mi hanno raccontato nelle ultime telefonate...

Ricevere il biglietto so che farà piacere, poi magari ci si scambierà qualche telefonata, o forse no...

...forse riuscirò ad andarli a trovare, se la vita non mi riserverà troppi imprevisti, o forse no...

...in ogni caso per questo Natale mi sembra di avere riannodato fili importanti della mia storia.

 
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DUE ANNI

Post n°611 pubblicato il 04 Dicembre 2010 da atapo
 

 

 

Due anni sono già passati, eccoti ad un altro compleanno: un numero ancora piccolissimo, ma grandissime sono le conquiste che hai già fatto...

...e ogni giorno ne fai di nuove...

...e quando ci incontriamo mi racconti a modo tuo e mi fai vedere le novità, di che cosa sei capace.

Io conto i giorni che mi separano dal prossimo incontro con te, dalla tua danza indiana di gioia appena entro in casa tua, dai tuoi bacetti appiccicosi, dalle tue manine sempre indaffarate ad aprire, ad esplorare, a smontare e rimontare.

Per questo oggi io e il nonno ti abbiamo regalato un...tavolo da lavoro, con grosse viti, martello, pinze e tutta l'attrezzatura del mestiere!

Ti è piaciuto, lo volevi usare anche in modo “creativo”, salendo a cavalcioni e tentando di avanzare come fosse un triciclo o un cavallo a dondolo. Ti abbiamo spiegato che non è possibile, mancano le ruote, ma tu non eri molto convinto.


Non sai però che il regalo più importante te l'hanno fatto mamma e papà, ieri l'altro: sei andato con loro a vedere attraverso l'ecografia il tuo fratellino che nascerà in primavera!

E nel silenzio dell'ambulatorio, prima ancora che qualcuno ti chiedesse un parere, mentre guardavi quello schermo te ne sei uscito con un “Bello!” che ha fatto sorridere tutti.

Oggi mi hai fatto vedere il tuo canguro di gomma col piccolo nel marsupio e mi hai detto che anche la tua mamma...

 
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FRANCESE PER CUCCIOLI

Post n°610 pubblicato il 01 Dicembre 2010 da atapo
 

MINIGUIDA  TURISTICA

Meki Megara, Reflejos

Oggi è stata lezione-bricolage. Mentre coloravano, ritagliavano, incollavano, la conversazioni libere sottovoce rimbalzavano da uno all'altro (me compresa e mi diverto anch'io...ma non glielo dico), un po' in italiano, un po' in francese (io chiedevo cose, loro più o meno rispondevano)

Ab. è marocchino, segue da tre anni le mie venti lezioni annuali, ma finora i risultati non erano brillanti, quest'anno mi pare abbia fatto un ...salto di qualità. Gli chiedo: "A casa parlate in francese o in arabo?"

"In arabo"

"E in estate quando vai in Marocco dai tuoi parenti, in casa parlate francese o arabo?"

"In arabo. Ma qualche volta anche in francese."

"Ah sì? E quando?"

"Quando ci sono i turisti"

"I turisti? Che ci fanno a casa tua? O avete un albergo?"

"Nooo! I turisti quando passano davanti a casa mia e non sanno la strada e ce la chiedono...allora rispondiamo in francese!"

Immagino la scena...che gentilezza!  Allora si deve impegnare, il ragazzo!

 
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