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Messaggi di Luglio 2011

AU REVOIR

Post n°716 pubblicato il 25 Luglio 2011 da atapo

 

BASILICATA COAST TO COAST



 

...ma anche mountains, towns, countries, seas...

Sì, io e mio marito andremo col camper in Basilicata, stiamo per partire. Non avevo anticipato nulla, perchè non volevo fare la figuraccia dell'anno scorso: "partiam...partiamo..." ed era un rinvio dietro l'altro. Ebbene, qualche rinvio c'è stato anche quest'anno, ma più contenuto, ad ogni buon conto mi ero ripromessa di parlarne solo all'ultimo momento.

Perchè proprio là? Dopo tantissimi anni, avevamo voglia di Sud. Ora che abbiamo scelto, sento già nostalgia della Francia che questa estate non mi avrà, però...questa estate ha vinto il sud d'Italia !

Eravamo indecisi tra la Puglia, dove non andiamo da quando avevamo i figli bambini,

la Sicilia, che ci aveva affascinati nel 1999 facendo promettere a noi stessi e a quella meravigliosa terra che saremmo ritornati,

e la Basilicata, per noi ancora sconosciuta, messa in evidenza nei mesi scorsi da quel film...

Ha vinto il nostro spirito di Ulisse, anche stavolta attratto all'ignoto.

Dove andremo di preciso, è ancora molto vago. La prima tappa sarà Maratea, lì vicino è in vacanza una mia amica e passeremo a salutarla. Poi si vedrà. Ho trovato qualche guida, qualche rivista turistica, mi sto segnando qualcosa...ma tutto verrà definito via via, come al solito.

Quanto staremo fuori...è ugualmente vago, come al solito. Circa un mese, più o meno.

Ci sentiremo qua sopra? Chissà, non prometto niente, spero...forse qualche volta. Ormai mi (ci) conoscete.

Per prepararci nella mente e nel cuore, abbiamo visto il famoso film: io naturalmente sono rimasta attratta da quegli spazi, da quei paesaggi, da quella natura incontaminata dove ammirare, fotografare, disegnare, fantasticare... fare un po' di quella vita randagia che è l'essenza di un viaggio autentico...

...a mio marito (che guida) è tornata in mente l'impresa che gli feci fare nel 2009 al passo dell'Agnello, dove disse che mai più ne rifarà una simile nella sua vita di camperista, quindi ora è un po' diffidente...ma ormai abbiamo deciso, e sono certa che alla fine anche lui sarà contento!

Un caro saluto a tutti, a chi passa di qua, a chi parte, a chi ritorna, a chi resta, a chi mi pensa, a chi si ricorda di me, a chi mi aspetta...

"BASILICATA IS ON MY MIND"



 

 
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CERTE NOTTI

Post n°715 pubblicato il 23 Luglio 2011 da atapo
 

 

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE



 

Le notti sono cortissime d'estate, forse per questo sembrano più dense, più piene, c'è tanto mistero e tanta bellezza in quelle poche ore, chi non riesce a dormire può sognare ugualmente...

Più piene di stelle, se si ha la fortuna di ammirarle in certi spazi aperti, quando ti viene voglia di contarle, di sceglierne una tutta per te, di rintracciare le misteriose costellazioni risentendo la voce di chi ti narrava i loro miti...



 

Più piene di lucciole, se si ha la fortuna di scoprirle ancora in certi luoghi segreti, boschi e prati deserti, ma pieni di fruscii nel buio...

Più piene di profumi, dopo il caldo del giorno che soffoca tutto, dalle ombre della sera ogni pianta è come se respirasse finalmente più libera e ci omaggia del suo profumo, così come fanno tanti fiori, e qualcuno si colora aprendosi proprio nel buio, le Belle di notte, che regalano colori vivaci agli amanti del buio...


 

La finestra è spalancata ed entrano folate di profumi e di brezze notturne...e voci...

... bambini che giocano all'aperto a quest'ora, forse a nascondino tra le ombre, gridano felici: la villeggiatura è anche tra qualche cespuglio in un parco di città.

... ragazzi che si ritrovano per un gelato, poi passeggiano ridendo a voce alta: forse inizia qualche amore estivo, in quell'età dove è necessario sfidare tutto, anche la quiete incantata di una notte estiva.

... anziani seduti al fresco sulla porta di casa, finalmente, dopo la giornata trascorsa al chiuso per sfuggire la calura, la vita riprende la sera. Qualche coppia passeggia, respira, si incontra con altri, alla fine delle passeggiate è tutto un "buonanotte, a domani sera" e un rumore di chiavi nelle serrature, prima del silenzio assoluto.

Sul mare calmo sorge la luna e getta il suo strascico luccicante sopra le piccole onde, le barche sono capovolte sulla sabbia ancora tiepida: cose da giovani restare di notte sulla spiaggia, non da soli...o forse desiderio anche di altre età...e un desiderio impossibile da chiedere alla luna...di tornare indietro nel tempo, ai vent'anni, quando ci si stava inventando la vita, per scoprire se ci potesse essere un'altra possibilità...

La luna non risponde, le piccole onde non fanno rumore, dentro alla pancia puoi sentirti un gatto misterioso che gira morbido su se stesso, vuole acciambellarsi e fare le fusa...


 
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SI CRESCE...

Post n°714 pubblicato il 21 Luglio 2011 da atapo
 

 

MARTINO  AMMAZZA  TUTTI


Murillo, Ragazzi che giocano a dadi


Immersi ora in pieno nella “terza stagione” (vedi post precedente) in casa c'è parecchio da fare.

E' anche il momento delle visite ai nipotini, prima che tutti partano per le vacanze. Io spesso ultimamente mi sono ritrovata al mattino con mia figlia, soprattutto in occasione dei saldi, e con noi c'è sempre Damiano. Martino invece frequenta ancora il nido, per fortuna, così lascia qualche ora di tregua alla sua mamma. Ora avevo voglia di incontrarli tutti e due insieme, poi di andare a Montelupo da quell'altro...

Ho convinto anche mio marito a venire: da qualche tempo mi accompagna più spesso, da quando Martino chiede “E il nonno?”, da quando ha riflettuto (forse) che non è bello che faccia l'orso anche con i nipoti. Poi, non è che li intrattenga molto, dice che si stanca subito, però credo sia importante anche solo la presenza...Ora comunque ci pensa mia figlia a ...mettergli in braccio all'improvviso Damiano quando ha una necessità più urgente!

La convivenza Martino-Damiano va abbastanza bene: par aiutarsi a gestirla mia figlia ha letto un libro che le sembra utile “Gelosia tra fratelli” di Scalise e mi racconta che, per esempio...

...Martino ora ammazza tutti e tutto: qualsiasi attrezzo ad un tratto diventa un'arma, spada o pistola a piacere, e correndo gioca a “Ammazzo babbo, ammazzo mamma, ammazzo il gatto, ammazzo Damiano, ammazzo il treno, ammazzo l'orsacchiotto, ammazzo il piatto...ecc. “ e dopo questo show, a cui in famiglia non viene data troppa importanza, si calma e...cambia gioco. Attraverso una finzione spettacolare butta fuori i suoi ambigui sentimenti...teatrante pure lui, come la nonna...

Ora parla benissimo (ricordate il martinese di un anno fa?), anche logorroico diventa, ha sempre qualcosa da raccontare e, se non racconta, canta. In questo periodo è molto impegnato nel passaggio pannolino-vasino e ogni volta che la...faccenda si conclude nel modo giusto ha diritto ad attaccare una stellina luccicosa adesiva sulle mattonelle del bagno: nuovo design firmamento!

Questo passaggio si spera di concluderlo prima di settembre, quando andrà alla scuola materna. Perchè qualche piccolo timore ce l'abbiamo, a proposito del suo inserimento: Martino è iperattivo, ha una certa difficoltà a concentrarsi a meno che non si tratti di qualcosa a cui tiene enormemente. Lo hanno detto le insegnanti del nido, ma il sospetto era venuto anche a noi in famiglia...In più, Martino è un leader nel gruppo. E' secondo solo ad una bambina, l'unica che riesca a comandarlo e a farsi seguire nelle avventure e nelle iniziative (le solite donne...). A questi due si aggiunge F., grande amico di Martino, che abita anche sullo stesso pianerottolo quindi le due famiglie spesso si ritrovano insieme .

F. pende letteralmente dalle labbra e dalle iniziative di Martino, mi hanno raccontato che una sera erano fuori insieme e la mamma di F. ha chiesto al figlio (anche lui alle prese con l'abbandono-pannolini): “Ti scappa la pipì?”

F. prima di decidere e di rispondere alla sua mamma si è rivolto a Martino e gli ha chiesto: “A te scappa la pipì?”

Insomma, all'asilo nido quando fanno attività in cui dividono i bambini per gruppi, questo bel terzetto (Martino, F., la bambina) debbano sempre separarlo se vogliono che le cose vadano lisce. E siamo solo all'asilo nido!!!!! Promettono bene...

 

 

 

 
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TRE STAGIONI

Post n°713 pubblicato il 18 Luglio 2011 da atapo
 

 

CAMBIO di STAGIONE


Bologna, altorilievo, studenti universitari

LUI oggi è andato a fare lo scritto dell'esame di geometria, se passerà tra due giorni ci sarà l'orale, poi...il cambio di stagione! La metereologia non c'entra nulla stavolta, non sono previsti cicloni o tempeste tropicali, almeno spero, si tratta della nostra metereologia familiare...

Mi spiego: da quando mio marito, ormai tre anni fa, si è gettato in quest'impresa folle di iscriversi a matematica all'università (chi mi conosce da tempo sa e mi capisce, gli altri...si fidino), io, meditando su come è diventato il nostro menage familiare, ho scoperto che in my home, in my sweet home, in un anno si susseguono cicli di tre stagioni che non corrispondono affatto a quelle del calendario solare, ma piuttosto seguono all'incirca il calendario accademico.

La prima stagione è quella delle lezioni. LUI segue con rigore e pignoleria tutte le lezioni e le esercitazioni, abbiamo l'orario bene in vista in casa, tutto il resto della sua (e mia) vita va organizzato di conseguenza: non può prendere alcun impegno nè è disponibile ad alcunchè nei tempi coincidenti con le lezioni (quest'anno nemmeno il viaggio alle Canarie), qualche giorno è completamente tabù visto che l'impegno è spalmato su tutta la giornata, in altri giorni si deve pranzare ad orari molto fissi, ma anche molto strani perchè le lezioni sono ad orari strani, però lui non ama mangiare in mensa, romanticamente preferirebbe tornare a casa e trovare il pranzetto fumante in tavola (ma a volte se lo deve scordare, tipo quando avevo il corso coi bambini o le prove del teatro). Un cinema, un teatro, un invito, qualcosa da fare insieme...prima bisogna consultare l'orario: ci sono lezioni? Ci sono state troppe lezioni prima per cui LUI è stanco? Ci saranno il giorno dopo troppe lezioni per cui non si deve affaticare?

Il vantaggio di questa stagione è che in quelle ore sono sicura di non averlo tra i piedi per le stanze, a meno che...non ci siano all'improvviso scioperi o assemblee o cambi d'orario per cui me lo vedo ripiovere a casa quando già mi ero organizzata la giornata anche semplicemente per riordini o grandi manovre casalinghe!

Finiscono le lezioni, inizia la seconda stagione, quella che io chiamo, con prestito leopardiano, dello studio matto e disperatissimo.

LUI DEVE STUDIARE, l'orario si può buttare, ma al suo posto sta affissa, anche se non materialmente, a caratteri cubitali, la suddetta frase. Questo significa che LUI non c'è, ossia che in casa per tutto il giorno ho uno zombie che passa dal tavolo alla poltrona al computer seminando libri, dispense, esercitazioni e appunti dappertutto (poi non li ritrova e si dispera), a cui bisogna chiedere udienza per distoglierlo dalle sue meditazioni matematiche, con l'incertezza che ti ascolti davvero e che poi ricordi l'argomento della conversazione o le decisioni da prendere. E studia con un sottofondo di accompagnamento televisivo, cioè tiene la TV accesa da mattina a sera, passando tra cartoni animati, riesumazioni di vecchie serie, telefilms demenziali da adolescenti o desperate housewifes. Io confesso che arrivo a non sopportarlo più, per fortuna ho altre stanze in cui rifugiarmi...oppure se posso esco per impegni miei o solo per fare un giretto. Naturalmente le incombenze casalinghe che spetterebbero a lui gli fanno perdere tempo, ma io non mi voglio commuovere, così spesso lui decide, per esempio, di affrontare la lavapiatti quando ormai siamo in ...emergenza stoviglie pulite. In questa stagione sono assolutamente rifiutate tutte le proposte di uscite, cinema, spettacoli, per non parlare di feste, weekend fuori casa o viaggi. Prende in considerazione solo le richieste della parrocchia e quelle dei figli, ma non è detto che accetti, se lo fa poi se ne lamenta a lungo, per il tempo perduto e l'essersi stancato tanto. Io, dice, dovrei capire quali sono le sue necessità di stare tranquillo...Io cerco di capirle e per non strozzarlo vado a Viareggio e accetto il viaggio in Grecia e per fortuna che l'ho fatto, mi ha dato la forza di arrivare, vivendo di rendita dei bei ricordi, fino a oggi tra i 35-38 gradi dei giorni scorsi! Naturalmente nei giorni appena precedenti l'esame a questo si aggiungono le litanie scaramantiche: "Non sono pronto! Non me la sento...Non ce la farò MAI !" Al che ogni tanto gli rispondo: "Ma scusa, te l'ha ordinato il dottore?"

Dopo l'esame, ecco la terza stagione. Finalmente! Verrebbe da dire. Vediamo un po': tutte le cose da fare, le sistemazioni e i bricolage in casa, gli acquisti e le decisioni che erano state rinviate nel periodo precedente ora reclamano attenzione e disponibilità e lui si butta, seguendo il suo stile estremo del "o tutto o niente" e inizia diecimila cose, oppure mi coinvolge in giri e impegni seri che decide da un momento all'altro e se obbietto: "Veramente io avevo in mente di..." si sente poco apprezzato nella sua buona volontà. Impegni seri, ho detto, perchè in questo attivismo poche volte sono contemplati viaggetti e ore di sano relax insieme davanti a un bel paesaggio o a un bello spettacolo, di solito solo se insisto tanto...

Ho detto anche inizia, perchè spesso al termine della terza stagione molto resta incompiuto, a metà, in attesa del ripetersi del ciclo, magari con attrezzi e fili aggrovigliati in giro in attesa di tempi migliori. Nella terza stagione ci starà anche il viaggio estivo, sempre però con due-tre ore di studio quotidiano per non perdere l'allenamento .

Ma qualche giorno fa mi ha dato una grande notizia: dice che l'anno prossimo non vuole più frequentare le lezioni, ormai le ha seguite tutte, studierà soltanto, a casa e in biblioteca. Ascolto e non mi pronuncio: aspetterò di vedere quali cambiamenti stagionali questo comporterà...

Qualche lettore dirà che sono troppo cattiva, ma il blog è casa mia, potrò permettermi di sfogarmi ogni tanto...anche se ho cercato di presentare leggermente la faccenda e di tralasciare problemi più seri...

(Per la cronaca: è rientrato, l'esame è andato male, anche stavolta...evvai!)

 
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UN LIBRO

Post n°712 pubblicato il 17 Luglio 2011 da atapo
 

 

UNA VITA SCONTATA

In questo luglio di saldi e di sconti, anche i libri sono in saldo...scoprire che una libreria cittadina vende tutto, ma proprio TUTTO, con almeno il 30% di sconto...è un invito al peccato, è una tentazione irresistibile, la seduzione aumenta anche per merito dell'aria condizionata nei locali, il cui effetto benefico ti fa dimenticare lo scorrere del tempo sfogliando... leggiucchiando... leggendo...scegliendo...fino a riportarti bruscamente alla realtà quando ti avvii infine alle casse e ti ritrovi in fondo ad una coda smisurata: tutti i bibliofili della città si sono dati appuntamento cedendo alla tua stessa insana passione.

Stavolta mi sono contenuta e ho comprato pochissimo (ma è forte la tentazione di tornare...), davvero non so più dove mettere i libri in casa mia, non vorrei ripetere col coniuge "l'effetto congelatore". Allora ho pensato a mia figlia.

Ultimamente io e lei avevamo parlato insieme della situazione "mamma giovane, lavoratrice, con due figli piccoli, marito più o meno presente, magari meno presente nei momenti in cui vorremmo che lo fosse di più..." Tutte ci siamo passate, sono anni molto sfiancanti, i figli buttano all'aria ogni equilibrio, la vita di coppia subisce degli scossoni a volte pericolosi...

E' importante non sentirsi soli in quei periodi, per fortuna mia figlia e suo marito hanno come amicizie diverse coppie loro coetanee con figli piccoli, spesso si ritrovano insieme, si confrontano, vedere che i problemi e le difficoltà sono simili aiuta a sdrammatizzarle e a inventare insieme delle soluzioni.

Insomma, ho comprato per mia figlia un libro di cui le avevo parlato: "Non solo mamma" di Claudia De Lillo, la quale tiene anche un blog di cui potete trovare il link qui accanto.

Tornata a casa, prima ancora di avvisare mia figlia del regalo che avevo intenzione di farle, ho cominciato a leggerlo.

Bene, ho passato i caldissimi pomeriggi della settimana appena finita sdraiata sul letto, persiane chiuse, luce e ventilatore accesi, ad aspettare i caldi tramonti divorando tutto il libro fino all'ultima pagina, divertendomi e ridendo per come l'autrice propone e descrive quelle situazioni di "mamma giovane, lavoratrice ecc.", che a viverle davvero ti farebbero sbattere al muro la testa tua e di qualcun altro, scritte lì, in modo così umoristico, riescono ad essere alleggerite e considerate in modo meno drammatico e, soprattutto, ti fanno sentire non più sola, ma in buona e abbondante compagnia...

Leggevo, ricordavo...succedeva così anche a me, a noi, in quei tempi...ma ne eravamo angosciati, ci sembrava di essere incapaci, di sbagliare tutto, di aver sbagliato tutto...siamo stati soli, ci è mancato il confronto e il conforto, allora.

Alla fine ho deciso: troppo bello e troppo reale quel libro, a mia figlia non lo regalerò più, glielo presterò solamente. Quando l'avrà letto me lo ridarà e lo farò leggere a mio marito, chissà che non capisca qualcosa anche se in ritardo, poi lo terrò come ...pronto soccorso, se a qualcun altro dovesse servire...


 
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14 LUGLIO

Post n°711 pubblicato il 15 Luglio 2011 da atapo
 

 

"Allons enfants de la patrie..."

Non era stato facile ritrovarsi in questa estate afosa che aveva già spinto i più lontano dalla città arroventata. Un girotondo di mail, decisoni prese e disdette, posso, non posso, potrei un altro giorno...

Finalmente quasi la metà del gruppo si era messa d'accordo e la data del 14 luglio, per loro componenti di un gruppo teatrale che porta in scena testi in francese, era sembrata assolutamente di buon auspicio.

Quindi Cora si è ritrovata con gli altri, nella casa di una di loro, per una serata di...amicizia? Cena di lavoro? Rievocazioni nostalgiche dei trionfi passati? Un po' tutto questo...e forse qualcosa di più.

Ognuno aveva portato qualcosa da mangiare o da bere e presto il tavolo del buffet fu strapieno di vassoi stuzzicanti che alludevano all' estate, all' Italia e alla Francia, dove le bruschette si affiancavano alle quiches...

Era come se ci si fosse lasciati il giorno prima, non c'è stato bisogno del cibo per sciogliere la conversazione e ritrovare la confidenza dei giorni di studio e di prove, ormai quasi una stagione fa.

Dopo la cena, i racconti: come su un piccolo, improvvisato palcoscenico ognuno ha raccontato agli altri qualcosa di sè: qualcosa accaduto in questo periodo di lontananza, qualche sogno o progetto che sta occupando la mente o che sta per realizzarsi. E così le narrazioni, le domande e le risposte hanno fatto viaggiare con la fantasia intorno al mondo: chi ha portato gli amici a Parigi, chi in Portogallo, in Ungheria, in Grecia, in Turchia, fino laggiù in Thailandia...

Avrebbero continuato a parlare e ad ascoltarsi ancora a lungo, ma il tempo correva e con un po' di emozione hanno deciso di passare al momento più importante del loro incontro: guardare il video del loro ultimo spettacolo.

Da bravi professionisti, è importante dopo rivedersi in scena, e riguardare tutta la rappresentazione come se si fosse spettatori, perchè quando sei dietro le quinte in attesa del tuo turno non puoi sapere che succede là sul palco, non ti rendi conto di quello che effettivamente viene proposto al pubblico...

Cora e gli amici si rivedevano nel video, intanto commentavano, ridevano per quei piccoli imprevisti e improvvisazioni che solo loro sapevano e che quel giorno avevano "aggiustato" in alcuni brevi momenti...sì, erano abbastanza soddisfatti del loro lavoro, ricordavano che anche dal pubblico poi erano arrivati dei complimenti e dell'ammirazione, qualcuno addirittura aveva detto che si era commosso alla fine...

La storia si srotolava pian piano sullo schermo, una scena dopo l'altra, si avviava alla fine..."quella" fine.

Pian piano, senza rendersene conto, i commenti si erano fatti più rari, poi tutti in silenzio guardavano, ascoltavano...la commozione di quella parte finale così intensa li aveva avvolti come in quella lontana sera aveva avvolto tutto il pubblico. Adesso il pubblico erano loro e...provavano anche loro quella grande emozione...la magia funzionava di nuovo!

Si scossero, e si sorrisero l'un l'altro quasi imbarazzati, soltanto quando si rividero sullo schermo nell'inchino e nel saluto finale, fra gli applausi degli spettatori.

Picasso, La danza, 1925

 

 
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LAGGIU' IN FONDO...

Post n°710 pubblicato il 13 Luglio 2011 da atapo
 

 

ARCHEOLOGIA CULINARIA



Durante la settimana in cui ero in Grecia, mio marito ha fatto l'archeologo.

Per riposarsi ogni tanto dal suo studio matto e disperatissimo ha pensato bene di frugare nel congelatore (forse anche per refrigerarsi) scoprendo in fondo ...dei reperti archeologici, cioè pacchetti di cibarie lì giacenti da tempi immemorabili.

Cosicchè quando sono ritornata, esuriti i convenevoli di benvenuto...ha aperto un altro discorso con molti meno convenevoli, ma piuttosto arrabbiato sul mio vizio di comprare, congelare e...dimenticare, trovando spesso più pratico e veloce eliminare i pezzi piccoli e lasciare in lunghe giacenze pezzi più grossi e bisognosi di più tempo e volontà per finire in tavola ed essere consumati.

Al termine della sfuriata gli ho detto: "Hai ragione, ma visto che hai trovato il tempo e ti sei dato da fare a controllare per scoprire le magagne, in questi giorni potevi anche darti un poco da fare a cucinare qualche pezzo più antico, invece di lasciarli lì ancora per mostrarmeli come corpo del reato, continuando a cucinarti ogni giorno spaghetti aglio olio e peperoncino e fettine all'olio per fare più rapidamente !"

La questione sembrava chiusa.

Il giorno in cui sono stata a Viareggio però ha ripreso il suo lavoro di archeologo e quando sono tornata mi ha mostrato trionfante che aveva riordinato tutto il congelatore, mettendo in alto, bene in vista, i reperti più antichi.

Non gli ho detto che non mi sembrava una buona idea che avesse tenuto il congelatore aperto tutto quel tempo, coi 35 gradi che ci sono in questi giorni...

Per dimostrargli che apprezzavo la sua buona volontà di riordinatore, se non di cuoco, ieri sera mi sono impegnata anch'io e ho cucinato ciò che batteva tutti i record di antichità, utilizzando anche altri avanzi trovati stavolta in frigorifero:

e voilà per cena uno splendido piatto incrocio italo-francese, tra "blanquette de veau" e "fricassea di vitello".

La carne era morbida, splendidamente stagionata!

blanquette de veau tradition

(immagine presa dalla rete, però assomiglia al mio manicaretto...)

 

 
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CALDO !!!

Post n°709 pubblicato il 12 Luglio 2011 da atapo
 

 

VIAREGGIO...soltanto.


Guttuso R., La spiaggia, 1955

Giorni di caldo feroce questi.

La settimana passata in Grecia fa sentire ancora i suoi benefici effetti fisici e "mentali": il rilassamento, la gioia e il ricordo di quei giorni mi stanno aiutando a sopravvivere anche al caldo.

Per sopravvivere un po' di più ieri sono andata tutto il giorno a Viareggio, come facevo nelle estati passate.

Ma quest'anno, appena reduce dal mare greco, dalle spiagge greche, dalla tranquillità greca...oh, come ho sentito la differenza! Quasi da mettermi a disagio.

Povero mare della Versilia, rinfrescante sì a tuffarsi dentro, ma senza trasparenza e dal colore somigliante ad una brodaglia ...

File e file di ombrelloni fitti fitti, quasi gomito a gomito con chi ha l'ombrellone vicino a te...e la vicina di ombrellone una tipica mamma italica che perseguitava a voce molto alta la sua bimbetta di circa 6 anni con raccomandazioni e chiacchiere sul nulla...per fortuna si sono allontanate per il pranzo e il pisolino perchè "se non fai il pisolino poi stasera non usciamo a comperare il gelato" informava tutti i frequentatori dello stabilimento balneare...

Di gabbiani nemmeno l'ombra, solo qualche cordata di aquiloni trascinati dai venditori ambulanti, e il gracchiare degli altoparlanti con gli avvisi degli spettacoli serali.

Ho dovuto chiudere gli occhi per sentire e apprezzare la brezzolina che accarezzava...quella sì uguale alla Grecia!

E con gli occhi chiusi potevo muovere i ricordi, la fantasia e sognare tutto quello che era possibile sognare...

a Fanari, sul mar Egeo

 
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GRECIA 4

Post n°708 pubblicato il 10 Luglio 2011 da atapo
 

 

PERSONE E INCONTRI

Nel viaggio, le emozioni arrivano non solo dai luoghi nuovi o dalle esperienze, a volte anche dagli imprevisti, ma anche dagli incontri con le persone. I compagni di viaggio sono spesso una scoperta e anche chi credi di conoscere già, durante un viaggio a causa della situazione fuori dall'ordinario, può riservarti delle sorprese, senza contare poi gli incontri occasionali e le nuove conoscenze.

Allora anche le persone di quella settimana in Grecia sono state importanti...

Innanzitutto mia cognata: ho già detto che non ci eravamo mai frequentate più di una giornata e quasi sempre con le famiglie al seguito. Potrebbe essere mia figlia, se io fossi diventata mamma ancora più giovane, eppure ci siamo trovate molto bene insieme, ha un'allegria di fondo che è contagiosa, ama le novità ed è curiosa di tutto...Abbiamo finalmente parlato tanto, al mattino davanti al caffè di colazione mentre aspettavamo che si svegliassero i ragazzi, alla sera, anzi alla notte, prima di addormentarci tardissimo dopo essere rientrati a casa sempre...molto tardi.

Parlavamo delle nostre vite, dei figli, dei rapporti con chi amiano o abbiamo amato...ho avuto la conferma che la mia mamma è stata mamma anche per lei, non suocera ed entrambe ne sentiamo ugualmente la nostalgia.

Ora c'è un rapporto più forte tra noi, ci sentiamo più vicine, la differenza d'età non conta più niente.

Nemmeno i miei nipoti li conoscevo bene. Sono tranquilli e abbastanza timidi, quando li andavo a trovare a Ferrara per poche ore oltre a sapere le ultime novità e le ultime imprese scolastiche ci si diceva poco altro. Laggiù, sempre insieme, G., la ragazzina sedicenne si è sciolta ascoltando le mie prodezze di ...quando ero giovane e ci siamo ritrovate parecchio a discutere di fotografia, passione di entrambe, in cui lavoriamo in modo abbastanza simile (ma lei mi auguro che faccia molta più strada di me). Abbiamo parecchio in comune, per curiosità le ho guardato le linee della mano e come immaginavo c'è qualcosa di simile tra noi...

Il bambino I., di dieci anni, è bravissimo a scuola, anche molto paziente perchè era l'unico piccolo nel gruppo e qualche volta (per esempio dal parrucchiere della sposa) doveva combattere la noia col GameBoy. Però era felice di essere lì, di giocare insieme, di parlare di piante, di animali, di costellazioni in quelle notti limpidissime in cui abbiamo cercato nel cielo e per la prima volta nella mia vita sono riuscita a vedere, e l'ho indicata a loro, tutta intera la bellissima costellazione dello scorpione...Andavamo a esplorare la pineta e la spiaggia, abbiamo scoperto il mondo pieno di vita nell'acqua bassa attorno agli scogli, abbiamo raccolto le carcasse dei ricci e dei grossi granchi, abbiamo catturato i paguri e gli abbiamo fatto fare una maratona per vedere chi arrivava prima al mare...

 

il paguro Achille e la pagura Elena (rosa!)

L'esperienza più forte è stato il giorno in cui ci siamo recati alla "spiaggia privata dei gabbiani" : era una spiaggia libera, ma la chiamavamo così perchè era sempre affollatissima di gabbiani, gli adulti e i bebè che cominciavano a volare. Passavano in volo sfiorandoti la testa, stavano a distanza minima di sicurezza (loro) dalle persone accampate, tenendo tutto sotto controllo.


Ebbene, con l'aiuto dei panini secchi del giorno prima, io e I. siamo riusciti quasi ad addomesticare uno dei gabbiani più grossi, che pian piano è arrivato a beccare fino ai nostri piedi. Mio nipote era emozionatissimo e così anche noi altri. Mia cognata dice che ho il dono di addomesticare gli animali, anche per i rapporti che ho instaurato con le sue due gatte, e sentirsi dire da I.: "Che forza che è la zia!" non ha prezzo.

"ora siamo amici, o quasi..."

Insieme a noi in queste avventure di spiaggia veniva spesso CH., il fratello diciottenne della sposa, un bellissimo ragazzo molto simpatico che probabilmente "ammirava" mia nipote sedicenne.

Di C., la sposa, ho già detto la grande disponibilità e quel punto in comune importante che aveva con me: l'amore per il teatro. Anche suo marito B. mi sembra un carissimo ragazzo, peccato che parlasse greco o inglese, entrambe le lingue non mi permettevano una grande conversazione.

A questo punto mi tornano in mente quelle lunghe e piacevoli serate passate tutti insieme, quelli che ho detto e gli altri Italiani: ai ristorantini, ma soprattutto in casa della mamma di C., una donna con un grande cuore , per la quale la vita non è stata per nulla facile, che deve avere dentro di sè una grande forza e serenità. Parlavamo dei nostri luoghi di provenienza, delle nostre esperienze, generazioni diverse che si confrontavano e stavano bene insieme, i giovani coi loro dubbi e i loro entusiasmi, gli anziani con le loro esperienze, ma pronti ad entusiasmarsi ancora. C. ci ha fatto amare quella cultura e quella lingua che lei ama così tanto da sceglierla, lasciando l'Italia: ci spiegava un sacco di cose, ci ha insegnato delle parole bellissime, mi ha fatto venire voglia di non dimenticarle più, anzi, di impararne ancora...davvero una lingua rappresenta l'anima di un popolo e la Grecia ha dato tanto alla cultura e alla civiltà.

Oltre a B. , di Greci doc abbiamo conosciuto la nostra gentilissima padrona di casa, che si sforzava di parlarci in italiano perchè lo ama molto e l'ha un poco studiato.

Infine i parenti di B.: la mamma e i nonni, da cui praticamente è stato allevato. Il nonno è un soggetto molto originale: chiacchierone, gran bevitore, ma le sbornie lo portano...ad una grande allegria e a...cantare!

E così fu che...

Il nonno ci aveva invitato tutti a cena l'ultima sera, al suo paese, sulle montagne dell'interno. Eravamo nella "taverna" gestita da altri parenti, praticamente la tavolata era sulla piazza del paese...così immagino che per almeno un mese avranno da parlare degli Italiani ospiti!

La cena, iniziata ben prima del tramonto, si svolgeva con ritmi lenti e quasi cerimoniosi, chiacchierando e scherzando tra le portate, le bottiglie di retsina si svuotavano una dopo l'altra (io e mia cognata pensavamo alle curve sulla strada del ritorno...).Il nonno beveva, era allegro, cantava canzoni greche d'amore, abbracciava e baciava tutti e soprattutto tutte ...il tempo passava e il cielo era ormai molto scuro, era stato servito anche il dolce. Io e mia cognata abbiamo detto a C.: "E' tardi, dobbiamo ridiscendere sulla costa, forse è ora che andiamo."

"Non si può" ha risposto lei decisa.

"Come, non si può?"

"L'usanza è che colui che invita a cena è lui che decide quando la cena è finita, alzandosi per primo, allora anche gli altri si possono alzare"

Ci siamo sentite mancare. Il nonno continuava a bere, a cantare, si commuoveva per averci suoi ospiti e tirava fuori il piccolo repertorio delle parole italiane che conosceva...non accennava minimamente a voler concludere la serata! Indubbiamente era felice per l'occasione di offrirci ospitalità, ma noi cominciavamo a preoccuparci...gli abbiamo mandato di fronte, a tavola, i tre ragazzi che dovevano ascoltarlo, ma sbadigliando un pochino, chissà che capisse...

Quando Zeus gli ha dato l'ispirazione, finalmente si è alzato e con tutti i parenti ci ha accompagnato al parcheggio delle auto, sempre continuando a cantare e a tessere elogi all'Italia e alla Grecia e all'amicizia e all'amore...

L'ultimo saluto sotto uno stupendo cielo stellato da notte fonda, dove si vedeva la via Lattea e un sacco di costellazioni...roba che in Italia non si ammira quasi più da nessuna parte...

Non siamo mai andati a dormire così tardi...quella sera mio marito ha aspettato invano un SMS di buonanotte...gli ho spiegato direttamente con l'SMS di buongiorno, la mattina dopo!


 

 

 

 
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GRECIA 3

Post n°707 pubblicato il 08 Luglio 2011 da atapo
 

 

VITA RANDAGIA

Questa espressione che mi piace molto, e che trovate come titolo in una foto del mio profilo, l'avevo pronunciata uno dei primi giorni in cui ero in Grecia ed è stata immediatamente adottata da mia cognata, tanto che è diventato quasi il titolo di quella settimana...

così lontana dalla nostra vita di tutti i giorni,

così fuori dagli schemi del nostro tran-tran familiare,

così piena di scoperte e di piacevoli novità,

dove le scelte e gli orari ce li facevamo noi quattro insieme ai nostri nuovi amici, giorno per giorno.

Una volta adempiuti gli impegni fotografici per il matrimonio, si può dire che gli sposi abbiano...fatto il viaggio di nozze con noi perchè nei giorni successivi, oltre a rosolarsi al sole quotidianamente per qualche ora insieme, ci hanno accompagnato in giro per mostrarci la loro terra e C., ottima mediatrice culturale, spiegava e raccontava...

Per inciso, a lei piacerebbe molto organizzare soggiorni e giri turistici in quell'angolo lontano di Grecia, se qualcuno fosse interessato potrei metterlo in contatto...così per invogliarvi v presenterò brevemente qualche assaggio di ciò che abbiano visto.

Ecco le lagune e le coltivazioni di cotone...


 

...oppure di girasoli:


 

Ecco il monastero di San Nicola e il santuario alla Madonna costruiti in mezzo alla laguna e collegati da ponti:


 

Dal mare spunta l'isola di Samotracia, terra natale della Nike che ora è ospitata al Louvre.


 

Occorre guadare il fiume con l'auto...

 

 

...e si arriva in montagna su strade sterrate, quasi da Far West, però nello sfondo troneggia ancora l'isola di Samotracia...

 

 

...per scoprire che i Romani erano arrivati fin qui e per viaggiare più comodamente avevano costruito la via Egnatia.

(nel teatro ci fanno ancora rappresentazioni estive e C. ha avuto la fortuna di recitare in questo bello scenario)

 

 

Ma l'esperienza più spaesante è stata senz'altro la visita a Komotini. Questa città e il territorio intorno, essendo zona di confine, per lunghi periodi non sono appartenuti alla Grecia, ma alla Bulgaria (il confine ora è a 20 Km) e alla Turchia.

Komotini quindi è una città per metà turca e non per modo di dire poichè la sua popolazione è per il 50% turca e mussulmana. C. dice che i due gruppi convivono senza grossi problemi, ma neppure senza integrarsi: ognuno ha i suoi quartieri e sta per conto suo. C'è anche una importante università, quindi parecchi giovani ...che portano un clima vivace e ricco culturalmente.

Girandola, si respira quell'aria un po' caotica come in tutti i sud del mondo, ma non disturba perchè si mantiene nei limiti dell'allegria e della vivacità. Certe regole sono un optional: nessun casco sui motorini, buche per le strade, fili e collegamenti strani un po' dappertutto, orari rispettati il giusto...ma per fortuna non essendo una città molto grande rimane ancora vivibile e a noi Italiani quello che vedevamo non ci stupiva poi molto...a volte in Italia c'è di peggio!


 

Il viaggio per arrivare da Fanari a Komotini è stato memorabile: su una corriera che sarebbe passata "dalle parti del porto", "circa" alle nove e mezza, ma poteva anche anticipare e se non vedeva nessuno non si fermava nemmeno...così per non correre rischi alle 8,30 eravamo già al porto, visto che la successiva sarebbe passata dopo quattro ore, sempre "circa" naturalmente...

Essendo corriera di linea non ha fatto la superstrada, ma tutto il percorso, molto tortuoso, che collega i paesini, ad una velocità che era impossibile scattare foto e affrontava sorpassi e curve in modo tale che in Italia si sarebbero azzerati i punti sulla patente, mentre noi, seduti davanti per goderci il panorama, in quei momenti pensavamo che, in fondo, ci eravamo iscritti a "dove siamo nel mondo" e in caso di disastro la Farnesina avrebbe avvertito i nostri cari lontani... Ognuno di quei paesi è o tutto ortodosso o tutto mussulmano, lo si capisce guardando se ha il campanile o il minareto.

Alcune immagini di Komotini:


il monumento ai caduti, chiamato "La Spada"

 


la torre dell'orologio col minareto e la moschea

 


un "contrasto" di case, tutte abitate lo giuro, quella piccola ha tendine di pizzo alle finestre e la parabola sul tetto.

 


Intrigante è passeggiare nelle stradine del mercato turco


 


al negozio dei Komboloi, quelle specie di rosario che tengono gli uomini mussulmani,

che mia cognata ha comprato per trasformarlo in collana, e dove ci sono anche "gli occhietti", cioè raffigurazioni di occhi su vari oggetti, che allontanerebbero le energie negative e l'invidia della gente. Bellini sono quelli da appendere ai letti dei bimbi (subito presi tre per i nipotini), per me ho scelto un braccialetto blu con un occhietto su ogni perla di vetro, tanto per star sul sicuro meglio abbondare...

E, per finire il giro turistico, vi saluto con questa immagine rubata alla fermata dell'autobus nel quartiere turco.



 
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GRECIA 2

Post n°706 pubblicato il 06 Luglio 2011 da atapo
 

 

IL  MATRIMONIO

Ci eravamo preparate, da brave professioniste (o quasi): da tempo un conoscente aveva passato a mia cognata il testo con la descrizione del rito, per non farci sfuggire i momenti essenziali da fotografare...

Ma C. nei giorni precedenti alla cerimonia, tra le chiacchiere sotto l'ombrellone in spiaggia, aveva fatto di più, raccontandoci le antiche usanze relative al matrimonio di quella zona della Grecia, la Tracia.

Di solito ci si sposa di sabato, gli sposi non si incontrano più dal giovedì sera, quando a casa di lui cominciano abbondanti libagioni per parenti e amici, con spiedi e carne ai ferri di capretti e agnelli.

Intanto a casa della sposa le sue amiche preparano il letto nuziale e ci fanno rimbalzare sopra un bambino come augurio di fertilità. Al venerdì le amiche si devono provare l'abito della sposa...se desiderano sposarsi entro l'anno!

Il giorno delle nozze, la vestizione dello sposo è più semplice: lui non alza un dito, ma sono gli amici e i parenti che lo vestono e alla fine gli fanno la barba, magari con coltelli o rasoi antichi. C'è un loro proverbio che dice: "Lo sposo va rasato per ultimo". Poi, come in Italia, lo sposo con i suoi parenti deve arrivare per primo alla chiesa ed aspettare alla porta, col bouquet.

Invece a casa della sposa la faccenda è un po' più complessa: le amiche scrivono i loro nomi sotto le scarpe della sposa. I nomi che verranno cancellati dal camminare durante la giornata porteranno alle loro proprietarie la fortuna di un marito...entro breve tempo! Il fratello dello sposo arriva per riempire di soldi una scarpa della ragazza, finchè lei non gli dirà BASTA (ah! reminiscenze antiche di spose comprate...)

La testimone va a prendere la sposa per accompagnarla in chiesa, ma le amiche non le aprono la porta e la testimone deve infilare banconote sotto l'uscio finchè le amiche non decideranno che sono sufficienti e apriranno, dividendosi tra loro quel denaro (...tentativi di non lasciare che si compia questo passaggio importante, l'abbandono della fanciullezza per la vita adulta...ma che si può comprare anche questo, a quanto pare). Poi la testimone guida l'auto che accompagna la sposa in chiesa e dovrebbe girare tre volte attorno alla chiesa prima di fermarsi e aprire la portiera (...per un'ultima possibilità di ripensamento?!).

Questa testimone nel matrimonio ortodosso ha un ruolo importantissimo e...dispendioso, tanto che è complicata la scelta e qualcuno è costretto a rifiutare per motivi economici. Infatti sono a carico del testimone molte spese, per esempio l'auto e il suo addobbo, i fiori, l'addobbo della chiesa, tutti gli oggetti che servono al rito e che vanno comprati perchè resteranno agli sposi, compresi due enormi ceri adorni di fiori che ora C. e B. non sanno dove mettere nella loro piccola casa. E il suo compito non è finito qui: sarà madrina (o padrino) al battesimo del primo figlio e dovrà provvedere al "corredo del battesimo" (con tanto di asciugamano apposito perchè nella chiesa ortodossa il battesimo è per immersione)

 

 

E dopo avervi raccontato tutto questo...

vi dico che invece il matrimonio di C. e B. è stato diverso, molto più semplice: da giovani moderni in tempi di crisi hanno mirato all'essenziale: greco sì, ma nè grosso nè grasso...ugualmente bello, comunque.

Intanto si è svolto di domenica, per favorire la partecipazione di chi lavorava, di sera, alle 19, per sfuggire al caldo.

Ma noi dalla mattina eravamo al seguito della sposa per documentare tutto: l'opera del parrucchiere, della truccatrice, la sistemazione del vestito e del velo...


La messa del matrimonio è praticamente un lunghissimo monologo del papas, a cui risponde un parente "primo cantore" (come anche nelle messe ortodosse normali); gli sposi non dicono formule. Fortunatamente per noi fotografe straniere, tutti i gesti rituali vengono ripetuti tre volte, così avevamo più di una possibilità per scattare.


Bacio del libro sacro, bevuta dal calice del vino rosso...è la testimone che dopo le benedizioni infila gli anelli nell'anulare della mano destra (insomma, io e mia cognata in Grecia non eravamo sposate...),


poi c'è il rito (che a me è sembrato molto romantico) delle coroncine legate da un nastro, con cui il papas segna tre volte gli sposi, prima di consegnarle alla testimone che le appoggia sulle teste degli sposi, i quali le terranno (e saranno così "legati" insieme) fino all' uscita dalla chiesa. Queste coroncine poi resteranno appese al muro nella camera degli sposi.


L'ultimo gesto caratteristico è una specie di girotondo attorno all'altare, che inizia il papas trascinandosi dietro gli sposi e la testimone. E qui avevo fatto un breve filmino, ma ora Libero mi fa i dispetti con i video...


Ancora preghiere e finalmente fuori a ricevere una pioggia di riso, come in Italia!


Poi il ricevimento, più modesto rispetto ai nostri pantagruelici pranzi di nozze, ma ugualmente buono, con piatti italiani (cannelloni) e greci (insalate varie e grigliate). Ah! La torta viene tagliata, insieme al brindisi, prima dell'inizio del pasto: è una piccola torta simbolica, appoggiata su una torta "finta", che mangiano solo gli sposi. Il dolce che ha concluso la cena era di tutt'altro tipo.

il bacio, la piccola torta, il grosso cero, il brindisi


Eravamo all'aperto, con un bellissimo tramonto:


per noi Italiani dopo la cena c'è stata la parte più caratteristica: danze su danze fino a notte fonda, tutte quelle danze tradizionali dai passi complicati (per noi), molti balli in cerchio, con musiche ritmate e trascinanti. Gli invitati greci cantavano anche, mentre ballavano...è stato uno spettacolo incredibile!

viva gli sposi!

E siamo andati a dormire tardissimo...e mio marito in Italia, che non riceveva il serale SMS di buonanotte, si stava ponendo qualche domanda...

 

 

 

 
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GRECIA 1

Post n°705 pubblicato il 05 Luglio 2011 da atapo
 

 

DOVE ?...COSA ?...CHI ?...QUANDO ?

Lo confesso, non so da che parte cominciare.

In ordine cronologico...ha poco senso, è monotono.

In ordine...tematico, sì, meglio, ma...quale argomento è il più importante? Poi ci sono intrecci, sensazioni, stati d'animo, momenti e imprevisti... che mi tornano in mente all'improvviso anche in queste ore, flash che vorrei ugualmente raccontare e non dimenticare più.

Ma voi siete curiosi ed allora...mi devo impegnare, una strada la troverò.

Dunque...non ero mai stata fuori più di un giorno con mia cognata e i miei nipoti, non conoscevo la sua amica che ci aveva invitati, non avevamo quasi nessuna notizia su questa parte della Grecia così lontana e così fuori dai circuiti turistici...un viaggio verso l'ignoto, un'avventura più avventura di Perpignan l'anno scorso!

L'amica C. è di mamma italiana e di papà greco (ora separati). Dopo aver passato gran parte della sua vita in Italia, ma andando dai parenti greci durante le estati, sei anni fa C. ha scelto di vivere definitivamente in Grecia, dove lavora nel teatro, sia come attrice, sia come organizzatrice e animatrice di corsi di teatro per bambini e adulti. Già questi suoi interessi hanno creato un feeling con me... Lei si sente greca, dice "noi" quando parla della sua terra e della situazione politica ed economica, ora così difficile...e poichè col teatro si campa il giusto, lavora anche part-time come commessa in un negozio di scarpe. Suo marito, B., è artista pure lui, suona in una band e insegna in un conservatorio privato. Ci hanno raccontato che i Greci amano molto la musica e appena possibile frequentano corsi per imparare a suonare qualcosa.

Per il suo matrimonio C. ha fatto venire dall'Italia, oltre noi quattro, la sua mamma, suo fratello diciottenne, sua sorella col suo compagno; quest'ultima è truccatrice professionista e l'avrebbe truccata per la cerimonia. Insieme c'era anche una coppia di amici di famiglia, marito e moglie circa della mia età, molto simpatici.

il trucco della sposa

Aveva affittato per noi degli appartamenti (a prezzi strepitosamente bassi per noi Italiani) a Fanari, un paesino sul mare a 25 km da Komotini, la piccola città capoluogo della Tracia dove abitano C. e B.e dove si sarebbe svolto il matrimonio.

Quindi innanzitutto abbiamo potuto fare una rilassante, tranquilla, randagia vita di spiaggia, con pochi orari, sole e mare in abbondanza su spiagge libere o sotto gli ombrelloni del beach bar Barracuda, dove con una consumazione di almeno 2,50 euro ci si può fermare anche tutto il giorno e mangiare i panini portati da casa...

il beach bar Barracuda e la sua spiaggia

Quei posti sono talmente tranquilli che pochi chiudono la porta di casa e le auto vengono lasciate parcheggiate in strada con la chiave dentro! Ci sono piccolissimi supermarket, graziose villette con giardini accanto a piccole case povere, ma dignitose, ristorantini e pasticcerie sul lungomare, prati, pinete, lagune e il porto con le barche dei pescatori che riforniscono i ristoranti.

 

le case


la laguna

 

al porto

I fruttivendoli girano coi camioncini decantando la loro merce con delle litanie che si intrecciano alle litanie del papas ortodosso che si diffondono dappertutto attraverso gli altoparlanti montati sul campanile della piccola chiesa. Dal forno escono ogni mattina profumi celestiali di un sacco di prelibatezze.



I gatti magri gironzolano per la città e per il porto, i galli cantano in concerto alle due del mattino, sopra la chiesa rotea una coppia di falchi, il picchio picchietta i pini, i gabbiani la fanno da padroni dappertutto con una sfrontatezza che avevo visto solo tra i gabbiani del Belgio...


In un ambiente simile...ci siamo ambientati senza alcuna difficoltà, dopo qualche piccolo aiuto per l'inserimento, soprattutto linguistico, da parte di C., in attesa della domenica, il giorno del matrimonio! Ed abbiamo iniziato il rito estivo dell'abbronzatura, cosparsi di abbondante ed elevata protezione solare...

 

 
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ULISSE

Post n°704 pubblicato il 02 Luglio 2011 da atapo
 

 

A ITACA

Mi sento come Ulisse quando tornò nella sua Itaca, dopo il suo lungo viaggio...

Perchè il mio viaggio di ritorno è stato lungo:

25 chilometri in auto da Fanari a Komotini,

280 chilometri in pullman da Komotini a Salonicco,

un'ora di attraversamento in bus di tutta Salonicco (così simile a Nizza, Genova, quelle città di porti in cui s'incontra tutto il mondo del mar Mediterraneo), fino all'aereoporto,

due ore di volo Salonicco-Bergamo,

due ore e mezzo di auto da Bergamo a Ferrara.

Poi mi sono fermata ancora un giorno e una notte a Ferrara prima di scendere a Firenze, per fare un controllo delle foto...

Ricordate che eravamo andati in Grecia per lavoro: mia cognata, mia nipote ed io ci siamo ben integrate l'una con l'altra nell'attività fotografica e non solo nel giorno del matrimonio, quindi abbiamo già dato una prima occhiata ai risultati per scambiarci le immagini e completare i nostri dossiers...e siamo state contente dei risultati ottenuti!

Ora sono finalmente giunta a Firenze, ho aperto le valigie e ho fatto la prima lavatrice.

E ho già una nostalgia nel cuore dei luoghi visti, delle esperienze passate, delle belle persone conosciute...

...una settimana indimenticabile anche questa seconda volta in Grecia. Con la segreta speranza di non dover aspettare ancora altrettanti anni per ritornare da quelle parti!

Nei prossimi giorni sistemerò le mie immagini, poi vi racconterò...

 
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