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DA UNA CASA ALL'ALTRA 6

Post n°1206 pubblicato il 27 Febbraio 2015 da atapo
 
Tag: cronaca

 

AI LAVORI FORZATI

Bouttats J., Grande paesaggio fluviale con l'entrata ad un villaggio


Poche ore dopo aver scritto la volta precedente, al ritorno da un giro in centro, svoltando nella stradina in cui abito ho visto, in fondo, i lampeggianti dei camion dei pompieri. E la strada, là in fondo, non esisteva più, ma era diventata un lago luccicante che rifletteva e raddoppiava le luci dei pompieri. Che era successo? Uno dei periodici inconvenienti del quartiere, centro storico minore, dove tutto è vecchio, pardon, ANTICO, anche le tubature che poi si rompono, perché è tutto intoccabile... finché non avvengono disastri... ed è già tanto se non ci rimette qualcuno anche fisicamente! Così strada chiusa e giorni di lavori.

Forse per l'annacquamento, forse perché gli operai hanno sbancato di brutto, in zona è saltata anche la linea telefonica con annesso internet, che è stata ripristinata solo ieri sera tardi e ci è andata bene perché avevano preventivato tempi più lunghi...

-Là sotto è tutto un colabrodo!- ha sentenziato mio marito, ma il colabrodo della attuale strada non durerà ancora molto perché il trasloco si avvicina...

Non avere internet e sbirciare solo la posta nel mio mini cellulare, “storico” pure lui, mi è mancato molto, perché i tempi di interazione col PC, insieme ai tempi in cui mi siedo a studiare i nuovi copioni, sono i pochi relax che mi concedo in questo periodo, per non stroncarmi del tutto.

Siamo ai LAVORI FORZATI.

Ho deciso che ricorderò con questo nome i giorni che mi separano dal trasloco, perché dobbiamo inscatolare TUTTA la nostra attuale casa. Per risparmiare, anche per riordinare nel frattempo, magari per buttare qualcosa che non serve più e restituire ai figli ciò che di loro è ancora giacente negli anfratti di casa nostra.

Gli scatoloni ce li fornisce mio genero: la ditta in cui lavora ne ha a bizzeffe e li butterebbe, abbiamo cominciato da alcune settimane in modo soft, ma ora il gioco si fa duro! Ho fatto un po' di conti, calendario alla mano: bisogna accelerare e molto! Così, tranne la piscina, le ore di babysitter da mia figlia e gli incontri irrinunciabili dei gruppi di teatro, ho tolto tutto, ma proprio tutto: cinema, passeggiate, chiacchiere al telefono... Niente più manicaretti, pizza o dolci fatti in casa, resta solo l'essenziale per la sopravvivenza!

Il tempo è soltanto per riempire scatoloni! Mio marito si stanca più in fretta di me, ma io gli ho detto che molte cose sue se le deve mettere via lui, tipo riviste, aggeggi di elettronica o di bricolage di cui io capisco poco e rischierei di far danni (e mi viene la voglia di buttare via tutto...).

Quando, in questo immenso lavoro, la schiena o le spalle cominciano a lanciarmi segnali inequivocabili... mi fermo un po', leggiucchio un copione, passo dal PC a vedere cosa combina il resto del mondo...

Il fatto è che a tutt'oggi non sappiamo ancora quando esattamente ci sarà il trasloco... e anche un'altra cosa essenziale non è ancora definita... ma di questo sarà meglio parlarne un'altra volta, sperando che nel frattempo certi nodi si sciolgano...

 
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