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« DA UNA CASA ALL'ALTRA 7CAMPER »

DEL GIARDINO

Post n°1208 pubblicato il 06 Marzo 2015 da atapo
 

 

LE FORZE DELLA NATURA

Dei sei alberi nel giardino della nuova casa, quattro sono da tagliare. Detta così, brutalmente, fa tristezza, ma i motivi ci sono.

Si tratta di tre alberi da frutto (melo, fico, pruno) molto vecchi, uno anche malato, piantati in posizioni poco felici per cui le radici stanno sollevando sia la pavimentazione a ridosso della casa che il muro di confine col vicino. Verranno sostituiti da nuovi alberi da frutto piantati in posizioni più adatte.

Il quarto è un enorme abete (anche questo troppo accostato al muro di cui sopra ), che però ha radici poco profonde e poco sicure dato che proviene chiaramente da un albero di Natale trapiantato. Per tagliare questo abete è un po' più complicato: visto che apparentemente non è in condizioni di pericolo occorre un permesso da richiedere al Comune che... ha i suoi tempi tecnici.

Tutte queste informazioni le abbiamo avute dal giardiniere che ha fatto il sopralluogo.

Si tratta di un mio collega di teatro, S. che di mestiere "serio" nella vita fa proprio questo: parlandone insieme ci eravamo trovati d'accordo sui principi generali da attuare nel mio spazio verde e referenze positive su di lui me le aveva date un'altra "attrice" dei miei gruppi, che lo impiega per il suo giardino.

Così lunedì e martedì si è fatto largo con i suoi macchinari tra tutto l'arsenale dei muratori, ha tagliato due alberi e portato via, oltre a questi ridotti in briciole, anche una montagna enorme di rami secchi e avanzi vegetali di ogni tipo, lì da chissà quanto. Ci raccontava il vicino che tempo addietro c'era anche una palma, caduta in un temporale, ed era ancora tutta ammucchiata in un angolo.

Il secondo giorno sono andata anch'io con mio marito, a vedere.

 


 

La primavera, nonostante tutto, arriva: tra macchinari e sacchi di cemento l'erba è bellissima (vorrei tenere, "dopo", proprio quel tipo di erba un po' selvaggia), si vedono già margheritine, violette e nontiscordardime.Dove prima c'era il mucchio di ramaglie ora è allo scoperto la terra, scura, profumata... Mi piaceva respirarla.

S. stava spargendovi sopra le foglie secche per creare humus, ha preso un pugno di terra e ce l'ha mostrata dicendo: -E' terra buona, è di bosco, guarda che lombrichi grossi!- Infatti un po' di scuro si stava agitando nella sua mano... e non era la zolla...-Poi vedremo cosa è meglio piantare e dove...-

E io già cominciavo a vederci certe mie piante preferite...

Dopo c'è stata la notte del terremoto, poi ieri notte la natura si è scatenata in quella specie di uragano che ha sconvolto Firenze e dintorni, soprattutto nella nostra zona nord-ovest, e il resto della Toscana. Il vento terribile mi ha svegliato prestissimo, quando ho aperto la finestra, oltre agli alberi piegati fin quasi a essere orizzontali, ho visto con terrore volare lungo la strada delle grandi lamiere di ferro, come ghigliottine se qualcuno si fosse trovato sulla traiettoria. Per fortuna non passava nessuno, anche le rare macchine sono riuscite a scansarle, finchè si sono abbattute con fragore aggrovigliate ai pali della luce o schiantate contro i muri. Tutto il resto è cronaca sui giornali...

E noi pensavamo alla nuova casa e al suo giardino, a quanto poteva essere rimasto in piedi: vuoi vedere, ci dicevamo, che con la nostra solita scarsa fortuna l'uragano ha abbattuto proprio i due alberi buoni?

Però i muratori non telefonavano, buon segno... Più tardi mio marito è andato a vedere. Tutti gli alberi residui erano ancora in piedi, il vento ha SOLTANTO divelto dai cardini, rompendo il muro, parte del cancello di ferro dell'entrata: poco male, dovevamo toglierlo in ogni caso, un lavoro risparmiato.

E il muratore ci ha dato un suggerimento: questo abete che deve aspettare a lungo il permesso del Comune, se dicessimo che la tempesta lo ha reso pericolante potremmo abbatterlo subito, senza aspettare chissà quanto... Ne parleremo al giardiniere.

 

 

 
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