Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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« IL LIBRO DI LUGLIO | CHE FERRAGOSTO ? » |
E SIAMO SOLO A FINE LUGLIO
LE BRUTTE ESTATI
Pieter Bruegel, La mietitura
Quali caratteristiche ha una bella estate? Calda, innanzitutto, ma non troppo. Che permetta di rilassarsi, di staccare da ciò che è stato prima e predisponga a riprendere con energia e positività i nuovi impegni autunnali. Che porti belle esperienze, nuove esperienze: il nuovo dà carica e stimoli che fanno crescere; per questo in una bella estate non deve mancare almeno un viaggio, un periodo anche piccolo di spaesamento facilita tutto ciò che ho detto prima.
Ne ho passate di belle estati, ma ne ho passate anche di brutte, dove manca tutto, o gran parte, e ci si ritrova alla fine peggio che all’inizio. Qualcosa è finito anche scritto qui, durante gli anni…
Ecco, quella che sta passando pare sia una di queste ultime.
Reduce dalla primavera-Covid, i suoi tre mesi hanno bloccato i lavori alla casa in montagna e i progetti estivi sono saltati. Non è ancora abitabile stabilmente, solo la cucina ha tutte le funzioni attive, forse tra una decina di giorni si potrà mettere una rete di fortuna in una stanza per me e il marito in modo da poter dormire là e non dover rientrare la sera a Firenze.
Ora anch’io salgo là quasi tutti i giorni: ci sono mobili da pulire (figuriamoci la polvere, dopo mesi di attesa e i lavori del muratori!), stoviglie da lavare e sistemare…
Per fortuna lassù ci sono sette-otto gradi in meno che a Firenze, è l’unica cosa positiva, per il resto lavoro, lavoro, lavoro, nemmeno una passeggiata, se non la puntata al supermercato per la spesa del pranzo. Così mi stanco tanto, troppo, spesso la sera ho mal di schiena. Anche mio marito lavora di continuo al suo impianto elettrico, è stanco anche lui e diventa intrattabile, anzi, lo diventiamo tutti e due, per fortuna lavoriamo in stanze diverse.
L’unico relax me lo sono preso a raccogliere i lamponi nel nostro bosco, ma poi il giorno successivo, a Firenze, ho dovuto affrettarmi a preparare la marmellata, perché i lamponi si sciupano velocemente!
E quando rientriamo a Firenze, verso le venti, abbiamo appena la forza per la doccia e una cena veloce, niente uscite per qualche film nelle arene estive.
Questo ritardo significa che salta il progetto di ospitare mio nipote nella prossima settimana, quando mio figlio sarà ancora al lavoro; questa è la cosa che mi rende più triste, era l’occasione per dargli una mano e restare a fare i nonni con Riccardo. So che mio figlio si è rivolto alla sorella: terrà lei Riccardo, insieme ai suoi quattro figli; questo aggravio di lavoro per lei mi dispiace molto, dato che ultimamente non è stato facile neppure da loro.
Damiano ha avuto un ginocchio molto gonfio, pareva a causa di una botta, ma la situazione peggiorava e sono dovuti andare al Pronto Soccorso: ricoverato per otto giorni, operato al ginocchio per ripulirlo e analizzare il liquido, poi esami e analisi. Si parlava di artrite batterica all’inizio, poi di malattia autoimmune, poi di conseguenze di una puntura di zecca, ma ancora non è ben chiaro, ci sono esami che daranno gli esiti fra del tempo.
Il bimbo con la mamma sono rimasti “reclusi" in ospedale, a causa del Covid non si poteva dare il cambio a mia figlia e nemmeno far loro visita: i vestiti e ciò che serviva andavano lasciati in portineria e venivano impacchettati poi consegnati dai volontari della protezione civile.
E gli altri tre bambini a casa col babbo, che per fortuna ha potuto prendere una settimana di ferie.
Questo isolamento e l’operazione hanno fatto soffrire Damiano, che è calmo e tranquillo, ma tiene le cose troppo dentro di sé, si chiude e si immerge silenzioso nella lettura, Anche mia figlia ora figuriamoci quanto è stressata e stanca…
Mio marito ha tolto in urgenza due nei: il chirurgo ha detto che non sembrano preoccupanti, ma il risultato deve ancora arrivare…
Qualcosa di bello ci sarebbe: due mie poesie hanno avuto riconoscimenti in due concorsi: una “Segnalazione di merito” e… udite udite.. un PRIMO PREMIO! In tempi normali sarebbero state due occasioni di viaggetti, serate quasi trionfali, conoscenza di nuovi posti… è anche con questa speranza che partecipo ai concorsi! Potrebbero essere soddisfazioni e distrazioni. Invece, sempre per colpa del Covid, quest’anno le premiazioni sono solo on-line, premi e diplomi li mandano per posta. Uffa! Che delusione!
Insomma, mi pare proprio bruttina questa estate del 2020… e siamo solo alla fine di luglio!
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Inviato da: atapo
il 26/07/2024 alle 23:10
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il 10/07/2024 alle 09:57
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