Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher

ASCOLTA...

 

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 1

 

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 2

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 3

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 4

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 5

RECHERCHE DU TEMPS PERDU 6

GATTI DI FAMIGLIA

 



BETO


 
CHILLY

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 74
 

Ultimi commenti

Io non ho nessun gatto "domestico", ma il mio...
Inviato da: atapo
il 23/03/2024 alle 19:21
 
la natura si risveglia...io ho tante violette selvatiche,...
Inviato da: lalistadeidesideri79
il 15/03/2024 alle 11:02
 
Ah! Ah! Le mie ortensie sono a pianterreno... potrei...
Inviato da: atapo
il 21/01/2024 alle 23:41
 
"Devo fare entrare in testa alla gente...
Inviato da: cassetta2
il 08/01/2024 alle 18:20
 
Davvero!
Inviato da: atapo
il 19/12/2023 alle 23:26
 
 

Ultime visite al Blog

NonnoRenzo0atapoArianna1921lalistadeidesideri79monellaccio19ossimoraprefazione09cassetta2exiettogianor1marinovannisurfinia60myrgipacorabanneneveleggiadra0
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Gennaio 2011 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31            
 
 

Tag

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 

Contatta l'autore

Nickname: atapo
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Etŕ: 72
Prov: FI
 

Messaggi di Gennaio 2011

LA STORIA

Post n°635 pubblicato il 30 Gennaio 2011 da atapo
 

 

LA CIRCOLARE


 

27 gennaio. Una scuola superiore fiorentina.

La professoressa entra in classe e legge agli alunni una circolare appena arrivata dal ministero.

Ognuno di voi dovrà presentare il certificato di nascita e di residenza. Dal prossimo anno il ministero non vi consentirà più l'iscrizione a questo liceo se non siete nati a Firenze e se non sono nati qui i vostri genitori e nonni. Ognuno dovrà tornare nella sua regione o nella sua nazione di provenienza. Questo vale anche per gli insegnanti... anch'io me ne dovrò andare.”

I ragazzi dapprima sono increduli, poi sconcertati, hanno reazioni di rabbia, di disperazione, di pianto...

Dovrò tornare in Cina...ma io sono nato qui!”

Dovrò tornare in Eritrea, da dove ero fuggito...”

I miei nonni sono calabresi, dovremo tornare là?”

Anche i compagni fiorentini DOC protestano, qualcuno fra loro piange per dover perdere gli amici del cuore, qualcuno abbraccia l'amico che dovrebbe andarsene...

Ma non è giusto! Abitiamo tutti qui!”

Da dove salta fuori questa storia?”

Perchè? Questo è razzismo!”

Bisogna ribellarsi!”

Una legge così...come mai alla televisione non hanno detto niente?”

L'atmosfera si fa calda...l'insegnante lascia che tutti esprimano le loro opinioni, coinvolti al massimo in questa vicenda, chi per un motivo chi per l'altro...

POI chiede il silenzio e SPIEGA:

Calma ragazzi, è tutto inventato. Ma attenzione, perchè nel 1938, in Italia, andò più o meno così, quando furono applicate le leggi razziali. Spero che in questo modo abbiate capito meglio che cosa significarono.”

E' stata una lezione di storia, una simulazione che ha fatto rivivere tutta la follia di quel passato e probabilmente ha lasciato una traccia importante nelle coscienze dei ragazzi, più di qualsiasi pagina di libro, di un film, di una spiegazione.

La maggior parte dei genitori ha ringraziato la professoressa.

La notizia è sul giornale, QUI.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

CRESCITA

Post n°633 pubblicato il 29 Gennaio 2011 da atapo
 

 

Come far passare tutti i mali...

Sono KO a causa di un improvviso, imprevisto, indilazionabile e...cruento intervento del dentista!

Ma a risollevarmi lo spirito ci ha pensato mio figlio: lui, moglie e nipotino sono passati in visita.

Riccardo ora dice mamma e papà, ha imparato già da tempo a stare in piedi, appoggiandosi a tutti gli appigli che trova, con preferenza per le dita di mamma e papà. Preferisce conoscere il mondo così dall'alto piuttosto che esplorare gattonando il livello di base: gattona o striscia solo quando deve raggiungere un tesoro lontano sul pavimento...

Non ci vedevamo da Natale, ma non sono passati molti minuti dall'ingresso in casa mia al suo primo sorriso tutto per me...

Casa mia non è a misura di bambino: nonostante io tenga un kit di giochi e libretti “pronto intervento” per i nipotini che arrivano all'improvviso,

sono senz'altro molto più attraenti le riviste dei nonni, le foglie delle piante che si stropicciano e si strappano così bene, le scatole degli aggeggi del nonno che fanno un rumore così interessante quando cadono per terra...almeno gli oggetti più fragili già da tempo li abbiamo innalzati in zone sicure!

 

 

 

Oggi era molto interessato da QUESTO:

l'ha perfino assaggiato con gusto!

Imprinting per un futuro destino di artista...?

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

SOSTA

Post n°632 pubblicato il 26 Gennaio 2011 da atapo
 

 

SHOPPING IN LOVE


Aertsen Pieter, Scena dal mercato

E per fortuna che sono in pensione...

E per fortuna che mi sono ripromessa da settembre di non cercarmi nuovi impegni...

...TANTO SONO GLI IMPEGNI CHE VENGONO A CERCARE ME !

Le giornate volano...l'agenda è sempre piena...

Ieri invece è stata una giornata-pausa.

Mio marito, che studia sempre “dannatamente”, da quando siamo andati in vacanza mi pare stia raggiungendo una certa saturazione di libri e formule...così, solo una vaga impressione...però si è fatto corrompere qualche volta, da gite là a Tenerife, qui da un film, da altre piacevoli proposte...

Salvo poi lamentarsi che non ce la farà, che ha ancora un numero impressionante di pagine e di esercizi prima del prossimo esame che è vicinissimo...i lamenti di tutti gli studenti!

Ora in stagione di saldi e di offerte i cataloghi che arrivano a casa sono seducenti, così ieri LUI mi ha proposto di andare a far shopping!!! Uno shopping soprattutto tecnologico, naturalmente, aggeggi che interessano a lui, ma essendo al centro commerciale ne abbiamo approfittato per la spesa grossa di famiglia, pacchi pesanti, acqua, detersivo...senza doverlo supplicare come al solito: “Quando mi accompagni a far la spesa? Manca questo...quest'altro...non riesco a portare tutto a casa da sola a piedi...”

e le sue concessioni arrivavano sempre sforzatamente e col muso lungo.

Alla sua proposta, ieri ho risistemato tutta la mia giornata per accettare.

E' stato piacevole come non lo era da tempo: guardare con calma quello che ci interessava in un magazzino, poi fare la spesa. E in mezzo il pranzo insieme alla tavola calda, chiacchierando tranquillamente senza fretta né appuntamenti incalzanti, ridendo...e anche mangiando bene!

Non è stata un'avventura eccezionale o emozionante, solo qualche ora insieme al centro commerciale, però mi sono sentita contenta di ritrovare qualcosa che spesso si allontana...

...in fondo, potremmo anche essere felici!


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

IL PASSATO E IL PRESENTE

Post n°631 pubblicato il 23 Gennaio 2011 da atapo
 

 

DONNE A FIRENZE

La storia più conosciuta e più scritta nei libri è stata quella degli uomini, ma al loro fianco ci sono sempre state donne che hanno lasciato tracce ...tracce che finora non venivano prese in considerazione, a volte addirittura negate, o considerate soltanto graziosi vezzi femminili.

Lo sguardo pensoso della bella Eleonora di Toledo, moglie del granduca Cosimo I de' Medici, da alcune settimane ci guarda da molti angoli di Firenze, quelli dove passano di più i turisti: è una star del Rinascimento che ora è stata prestata alla pubblicità (sempre una donna per la pubblicità, il femminile attira di più anche in questo caso?): è in corso, anzi oggi finisce, una grande mostra del Bronzino, il pittore della corte medicea autore del suo ritratto.


 

Ma fra tutti coloro che incrociano il suo sguardo, forse non tanti conoscono la sua storia, il suo matrimonio col granduca, combinato quando erano ancora giovanissimi come d'abitudine a quel tempo, ma che fu matrimonio felice e riuscito. Con tantissimi figli e purtroppo una morte precoce di Eleonora a causa della tubercolosi. E chi sale a palazzo Pitti e passeggia ammirato per il giardino di Boboli deve sapere che il palazzo fu acquistato per lei e per i bambini Medici, perchè vivessero “in campagna”, avessero spazi e aria buona, lontani dal centro città e dall'austero Palazzo Vecchio dove forse il chiasso dei piccoli e le esigenze della vita familiare disturbavano gli affari della politica...Così si ripercorre e si immagina la sua vita di moglie, di madre e di granduchessa, guardando il suo ritratto.

Un'altra mostra al femminile è in corso a Firenze in questi giorni: “Autoritratte” si intitola.

Insieme a ultime donazioni, recupera ed espone un'ottantina di autoritratti di pittrici, dal XVII secolo ad oggi, che normalmente sono depositati nei sotterranei degli Uffizi. Donne pittrici! E di notevole talento! Ma che stavano nei sotterranei...e di cui probabilmente finora ne aveva sentito parlare e ne aveva visto le opere solo chi studia arte a livelli specialistici...

Gli uomini, solo gli uomini finora parevano capaci di dipingere fino a diventare famosi...per le donne la pittura poteva al più essere considerata un passatempo da salotto, come il ricamo, il pianoforte, le partite a carte, un modo per impiegare il tempo da parte delle fortunate ricche e nobili che non si sfiancavano nei lavori casalinghi...i talenti e le opere che ne uscivano conducevano pochissime a ruoli pubblici, fuori dalla famiglia.

Gli occhi che guardano dai loro autoritratti sono vivaci, a volte penetranti, a volte sfrontati...ma a quei tempi quelle pittrici avranno potuto esprimere facilmente tutta la loro bravura? Loro forse sì, ma per una di queste quante altrettanto capaci avranno vissuto relegate in casa, vite di sacrificio, di rinunce, consumate dalle fatiche e dai figli, passate senza lasciare traccia?

Anche oggi questa è la situazione di molte donne purtroppo, ma almeno se ne parla, ci si riflette sopra, anche una mostra di “autoritratte” offre un piccolo riconoscimento al genio femminile.

E' una mostra da visitare tra donne, tra amiche, come ho fatto io ieri pomeriggio: un momento di incontro e il piacere di essere tra noi.

Per amicizia, per interesse comune, per voglia di stare insieme, per compartecipazione alle nostre vite e ai nostri problemi, per sentirci in sintonia tra di noi e con quegli sguardi che dal passato ci invitano a non arrenderci, a cercare sempre il nostro posto nel mondo, a lottare per essere felici e ci ricordano la bellezza e la fatica dell'essere donne, in ogni tempo.

 

...e possiamo anche giocare a scegliere quella che ci assomiglia di più...

 

(le foto sono prese a caso, quelle che ho trovato da scaricare più facilmente, non ci sono riferimenti nè corrispondenze)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

TENERIFE STORIES 6

Post n°630 pubblicato il 21 Gennaio 2011 da atapo
 

 

UN MARE DI NUVOLE

Come anche la più bella delle giornate ad un certo punto finisce e si avvia al tramonto, così stanno finendo questi miei racconti nei quali spero di avervi fatto apprezzare e, perchè no, desiderare una terra lontana...

E qui parlerò di tramonti, come avevo preannunciato all'inizio di questo viaggio.


Un mare di nuvole, viene definito il cielo sopra Tenerife,

per le fantastiche forme che spesso si disegnano sulle nostre teste, che corrono e cambiano incessantemente, che scivolano rapidamente da una sfumatura all'altra. Il momento più spettacolare di tutto questo è senz'altro il tramonto, anzi, preferisco dire i tramonti, perchè non ce n'è uno somigliante all'altro e sempre mi incanto ad ammirare lo spettacolo finchè il sole non è proprio sparito, tutto ad un tratto è buio e all'improvviso un brivido mi fa capire che l'aria è diventata troppo fresca.



Ero proprio sulla costa ovest, tutte le sere avevo l'appuntamento verso le 18 e 15 : cercavo di trovarmi in quelle posizioni, in alto o sulla passeggiata lungo la spiaggia, da cui mi godevo la discesa lenta del sole, i gabbiani, il ritorno delle barche, le nuvole che si distendevano o si arruffavano illuminate da riflessi diversi ad ogni minuto che passava...ogni sera uno spettacolo nuovo.




 

E ogni sole che tramontava portava via con sè un po' delle mie malinconie e mi lasciava più rilassata...nel buio e nella brezza serale tornavo allegramente all'hotel...


  

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

TENERIFE STORIES 5

Post n°629 pubblicato il 20 Gennaio 2011 da atapo
 

 

UN ANTICO GIOIELLO

Non ero ancora riuscita a visitarla, ci si passa vicino con l' unica autostrada per andare sulla costa a nord-ovest, ogni volta dicevamo: “Dobbiamo fermarci al ritorno , poi facevamo sempre troppo tardi e via! Questo è il problema di Tenerife: le grandi distanze per arrivare dalla zona turistica ai territori “storici”, quelli che furono colonizzati per primi nella parte nord, dove sorgono le città più antiche e più importanti: Santa Cruz, la capitale, e Puerto de la Cruz, entrambe sull'oceano e con porti importanti.

Poi, fra l'una e l'altra, in mezzo alle colline, c'è un'altra città: San Cristobal de la Laguna, detta più brevemente La Laguna. Nelle guide turistiche è in secondo piano rispetto alle altre due, è meno “vacanziera”, non è sul mare ma nell'interno, spesso nelle vallate si fermano nuvole che scaricano acquazzoni, quando eravamo passati da quelle parti avevamo sempre trovato un cielo grigio e poco invitante.

Eppure mi attirava, avevo letto notizie che mi facevano ben sperare...così quest'anno ho deciso di visitarla. Sarei andata anche da sola, in un giro con guida, ma stavolta mio marito ha voluto venire, lui non sopporta i giri in pullman con gli orari fissi e troppo mattinieri e con le guide bla bla, quindi siamo partiti noi due, affidandoci alla mia guida cartacea e alla suerte.

E la suerte ci ha assistito, regalandoci una splendida giornata di sole, come non avevo mai visto in quella zona. Così ho scoperto e apprezzato ancora di più un inaspettato gioiello di città.

La Laguna è la città più antica di Tenerife: fu fondata come colonia spagnola nel 1496 dal conquistador Alonso Fernandez de Lugo, durante i combattimenti e lo sterminio dei Guanci.

panorama dal campanile

Restò per diversi secoli la capitale. Si trova in una vallata, all'inizio c'erano lagune, da cui il nome, ma ora non ci sono più. Ora è centro industriale, forma un unico polo industriale con Santa Cruz, ha l'università dell'isola, per cui è popolata da molti giovani che le danno allegria e vivacità. Mi ha ricordato un po' l'atmosfera che avevo trovato l'estate scorsa a Tours, in Francia...

Ma la meraviglia di La Laguna è il suo centro storico (casco historico): è bellissimo, un quartiere di edifici dei secoli XVI e XVII tutti perfettamente conservati, chiese, conventi e palazzi molti dei quali visitabili, davanti all'ingresso di ognuno c'è sempre un cartello in spagnolo e in inglese che ne racconta la storia, le caratteristiche architettoniche, qualche aneddoto...Molte strade sono pedonali e tranquille, è un piacere passeggiare anche senza meta, perdersi tra una calle e una avenida leggendo e ammirando qua e là, occhieggiare da ogni portone aperto il suo graziosissimo patio. E i colori! Le chiese in genere sono bianche contornate da pietre nere laviche, la pietra nera si trova anche in altre costruzioni, ma la maggior parte hanno colori vivacissimi che fanno ancora più allegria, sullo sfondo dei verdi accesi degli alberi (la maggior parte giganteschi) e delle colline intorno.

la chiesa più antica di tutta l'isola

Col sole di quel giorno la città mi è parsa stupenda, sembrava di tornare indietro nel tempo, mi aspettavo da un momento all'altro di veder uscire dai portoni le carrozze con le dame, i soldati a cavallo, magari Zorro...c'era quest'aria così, un po' europea, un po' messicana, ogni tanto da un locale usciva musica...come sulla scena di un film!

Ho scattato un sacco di foto, tutto mi piaceva e bastava fare qualche passo per scoprire altre belle inquadrature...Mi è stato proprio difficile sceglierne qualcuna per farvi conoscere questo gioiello!

Ma è ora che smetta di chiacchierare e vi lasci alle immagini...

 

 

 

(continua...)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

TENERIFE STORIES 4

Post n°628 pubblicato il 18 Gennaio 2011 da atapo
 

 

LA FESTA DEI BAMBINI

Nonostante l'abbondanza dei presepi, laggiù non è il Natale la festa più festosa, ma è l'Epifania, che chiamano

el dìa de los Reyes, o festa dei bambini.

Ecco il motivo per cui oltre ai Babbi Natale spesso si vedono arrampicarsi sui balconi o lungo le grondaie...

...i tre re Magi!


 

In ogni presepio i Re Magi non mancano mai,

nelle pasticcerie da qualche giorno prima del 6 gennaio compare el roscon de los reyes, il dolce dell'Epifania,


 

che sostituisce i pasticcini fantasiosi a base di marzapane, di mandorla, di pasta sfoglia ripieni o ricoperti di vari sapori, che si mangiano a Capodanno (e di cui ho riportato in Italia una scorta che ormai è quasi consumata...)

...i quali a loro volta avevano già sostituito el brazo, che si mangia tutto l'anno, ma per Natale si arricchisce con varie decorazioni dolci e corrisponde al “tronchetto” italiano, o “buche” francese.


 

I negozi di giocattoli sono traboccanti di tentazioni e affollati di nonni e genitori nei giorni appena precedenti, perchè i Magi portano doni ai bambini nella notte tra il 5 e il 6. Abbiamo saputo che in quei giorni i commercianti se ne approfittano e alzano i prezzi...salvo poi ribassarli precipitosamente ed offrire forti sconti nel pomeriggio del 5 gennaio, per smaltire le rimanenze e così si crea questo gioco dell'aspettare ma non troppo e del rischio di vedersi sfuggire le ultime occasioni o quello che i bambini avevano richiesto nelle letterine.

Anche a Tenerife, come a Gran Canaria, la festa in varie città si svolge il 5 pomeriggio: arrivano i Re Magi in elicottero atterrando nello stadio (uno si lancia col paracadute) che è strapieno di bambini eccitatissimi e urlanti, con le loro famiglie. Poi si forma un corteo con figuranti mascherati e attrattive varie, che attraversa la città per arrivare nel piazzale della chiesa principale, dove i Magi ricevono le letterine scritte dai bambini, infine si tiene uno spettacolo musicale.

L'anno scorso, a Gran Canaria, avevamo assistito all'arrivo dell'elicottero nello stadio, arrostendo sotto il sole cocente del pomeriggio, allora quest'anno abbiamo pensato di attendere i Magi in centro, al piazzale dello spettacolo, più ombreggiato. Come ho detto, è una cerimonia che si svolge in molte città, noi abbiamo scelto Adeje che è la più vicina alla nostra zona turistica, sulle montagne appena sopra: così ne avremmo approfittato per visitarla. Siamo arrivati in tarda mattinata e abbiamo trovato da parcheggiare in una stradina abbastanza centrale, c'era il mercatino, i negozi di giocattoli erano affollatissimi, girellavano alcuni turisti soprattutto spagnoli, ma con poca confusione. Adeje è circondata da montagne possenti, dalla sua periferia partono sentieri nelle vallate e nelle gole, dicono siano affascinanti, ma...non eravamo organizzati per queste prodezze! Era già faticoso girellare per le strade tutte in salita, abbastanza ripide, per vedere le case più antiche e gli scorci migliori.


Il massimo è stato quando abbiamo cercato il ristorante indicato nella mia guida, dato dal navigatore un po' fuori paese a circa 600 metri da dove ci trovavamo: cosa vuoi che sia, una passeggiata! Peccato fosse su per una salita ripidissima e ogni pochi passi mi dovevo fermare a riprendere fiato con la scusa di ammirare il panorama che comunque era notevole! Arrivati al ristorante...eh eh! Aveva un grande parcheggio sulla terrazza belvedere: avremmo potuto salirci tranquillamente in auto, GRRR!

Ne è valsa la pena comunque, perchè abbiamo mangiato benissimo secondo la tradizione locale: ecco il conejo (coniglio) en salmorejo, le papas arrugadas (patate cotte con la buccia avvolte nel sale) col mojo, la loro salsa rossa leggermente piccante.


 

Nel pomeriggio, sul tardi, ci siamo appostati sulle scalinate che circondano la piazza in cui sarebbero arrivati i Re Magi: pian piano si è riempita, anzi affollata ed è stato uno spuntare di bambini da tutte le parti, di tutte le età, di tutti i colori, di tutti i generi e così è stato, in giro per le strade, fino a notte fonda: coi genitori, coi nonni, i più grandi a coppie o a a gruppi, contenti di quelle ore di libertà...parlavano, gridavano, cantavano, ridevano, suonavano fischietti e trombette, correvano e schizzavano da tutte le parti ...era un'allegria incontenibile, una confusione eccitata, il mondo sembrava fatto solo di bambini...una sensazione bellissima...si sentiva nell'aria l'emozione della loro festa e dell'attesa dei regali!

Avevano aperto anche le bancarelle di dolciumi, di panini, di bibite, di quelle schifezze molto apprezzate dai bambini...

L'arrivo del corteo è stato il massimo, era veramente una sfilata di carri sontuosi:

quelli dei tre Magi, altri che portavano la natività e un presepio vivente, seguiti da greggi di pecore e capre, il camion dei pompieri con la sirena in funzione.

Da tutti questi venivano lanciati alla gente caramelle e turrones...c'erano bambini che avevano la loro borsina di plastica da riempire con i dolci acchiappati...

   


 

Fra un carro e l'altro sfilavano i personaggi delle fiabe, dei cartoni animati, gruppi di majorettes, di ginnasti e di capoejra, di mangiatori di fuoco, un trenino carico di bimbi molto piccoli tutti travestiti come a Carnevale...


 

...un'allegra commistione tra il sacro e il profano, con l'accompagnamento delle musiche vivaci e ritmate tipiche delle isole... Una festa barocca, mi viene da dire...

E i fuochi artificiali hanno concluso quella straordinaria serata, tutta in onore dei bambini.

(continua...)

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

TENERIFE STORIES 3

Post n°627 pubblicato il 17 Gennaio 2011 da atapo
 

 

PRESEPI e &

Le chiese cattoliche in Spagna, quindi anche a Tenerife, sono barocche, dappertutto sovraccariche di decorazioni, inverosimilmente preziose, tanto da diventare opprimenti, così come la maggior parte delle pitture e sculture religiose: statue di madonne e santi dallo sguardo mistico o disperato, spesso trafitte da spade e circondate da aureole e raggi luccicanti, rese ancor più realistiche dalla loro grandezza, a misura d'uomo, e dall'essere vestite con abiti di stoffe sontuose, fogge elaborate, abbondantemente ornate di gioielli...Gusti che rimandano a tempi passati di splendori e di miserie, di controriforma e di religione che parlava più di paure e di sofferenze che di amore e salvezza...

  

 

E nel periodo natalizio si moltiplicano i presepi.

Avevo notato questa faccenda già gli anni passati, quest'anno ho voluto “studiarla” meglio. Presepi dappertutto, di tutti i tipi, la maggior parte ben visibili da lontano, e a quanto pare non ci sono contestazioni...

Ogni chiesa ha il suo presepio e fin qui nulla di strano,

ma anche ogni hotel ha il suo presepio,

ho trovato i presepi nei centri commerciali,

negli uffici del comune,

nel patio del palazzo che ospita l' ufficio del turismo



 

ogni paese e città, o in piazza o all'ingresso del paese, allestisce uno o più presepi all'aperto...

A Candelaria il presepe è enorme, occupa un lato intero di una piazza, tra i ficus.



 

 

 

 

 

Candelaria e le sue frazioni sono ricostruite con una fedeltà impressionante,

c'è l'oceano,

il modellino della basilica con davanti  le statue dei re Guanci,

i banani, i pescatori, le venditrici di turrones,

e questa statuetta che in Italia non ho mai visto e che mi ha un po' sorpreso: el cagòn:


 

Nei presepi spesso i personaggi, soprattutto la Sacra Famiglia, vestono gli abiti tradizionali dell'isola, come questa bellissima Maria che sotto la mantiglia porta l'abito a righe delle donne di Tenerife:


 

E la vetrina del negozio che vende le statuine fa proprio tenerezza con tutti i suoi Gesù Bambini...



 

Ma il presepio più dolce che ho trovato è stato senz'altro questo:



(continua...)

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

TENERIFE STORIES 2

Post n°626 pubblicato il 15 Gennaio 2011 da atapo
 

 

IL SACRO E IL PROFANO

A Tenerife la zona turistica affollata è nel sud dell'isola, basta dirigersi verso la parte nord e si trovano luoghi più tranquilli dove sentirsi immersi nelle tradizioni spagnole, nella storia dei conquistadores, nelle leggende...

Magari si paga il pegno di trovare la temperatura più fresca, occorre anche la giacca sopra la maglietta, o si corre il rischio di qualche acquazzone...ma in compenso ci si può rilassare su spiaggette così...


Dunque, verso nord, lungo la costa orientale, siamo arrivati alla città di Candelaria.


Non è molto grande, ma per gli abitanti di tutte le isole Canarie, di religione cattolica, è importantissima perchè c'è un grande santuario dedicato alla Madonna, Nostra Senora de la Candelaria, protettrice dell'arcipelago.


Le feste dedicate alla Madonna, durante l'anno, qui vengono celebrate con grande solennità e con iniziative popolari che attirano gente da tutta l'isola, comunque anche nei giorni normali è meta di pellegrinaggi. Io posso solo immaginarle, visto che non era festa particolare il giorno in cui l'ho visitata.

Dentro la chiesa, tra svolazzi di angeli, ori e argenti, c'è questa statua di Maria col bambino...


 

Ha una storia lunga e misteriosa, dove non si sa quanto sia realtà e quanto sia leggenda...

Le isole Canarie, prima della conquista spagnola, erano abitate da una popolazione, i Guanci e pure la loro origine è misteriosa: si dice possano essere gli ultimi abitanti della mitica Atlantide, di cui le Canarie sarebbero briciole superstiti, o, forse in modo più scientifico, si dice che siano discendenti di gruppi Berberi che dal Marocco erano approdati sulle isole.

Dal tempo dei primi coloni Spagnoli è arrivata la leggenda che i Guanci avessero trovato in una grotta marina la statua di una donna col bambino, che aveva fatto prodigi, per cui costoro la adoravano come dea chiamata Chaxiraxi. Davanti ad essa i re guanci ricevettero i primi conquistadores, in segno di pace e di benvenuto. Gli Spagnoli riconobbero che si trattava della Madonna, viste le sue qualità miracolose, e così nacque il culto di questa statua, detta de la Candelaria perchè portatrice della luce della fede a quei popoli pagani. Attorno al santuario e al luogo del ritrovamento è sorta la cittadina di Candelaria

Quella di oggi non è la statua originaria, che pare fu rubata. La sua copia fu bruciata in un incendio, la copia successiva finì in mare...insomma, una vita travagliata! La statua odierna resiste dal 1826, vedremo fino a quando...

I poveri Guanci, da cui era iniziata tutta la storia, dopo conversioni più o meno spontanee al cattolicesimo, dalla fine del 1400 quando le Canarie diventarono importanti per la navigazione verso le Americhe, vennero combattuti aspramente dagli Spagnoli, che li assoggettarono, li uccisero, li ridussero in schiavitù, ne presero i territori costringendo i superstiti a ritirarsi nelle zone più impervie delle montagne e ad abitare le grotte che sono molto numerose nella roccia vulcanica.

I Guanci, così legati alla storia del santuario, lasciano un ricordo della loro triste storia sulla piazza davanti alla chiesa, di fronte al mare.

Nel secolo scorso un artista locale, Josè Abad, ha innalzato nove statue imponenti, che rappresentano i nove re guanci che governavano pacificamente i nove regni in cui era divisa Tenerife al momento della conquista spagnola. Prendendo spunto dalla storia e dalla letteratura isolana, ha caratterizzato ognuno di essi con oggetti simbolici, segni del potere, qualcosa che ricordi gli eventi e il destino.


E' una sfilata di statue impressionanti, danno l'emozione del sentire che c'era qualcosa di grande, che è stato distrutto per la solita sete di dominio e di possesso, nei soliti scontri di civiltà.

  

E poi, diciamolo pure, se i Guanci erano così, erano anche piuttosto belli...che ne pensate?

Pare fossero davvero alti, imponenti, ecc...ecc...un vero peccato averli sterminati!

Chissà perchè, ma la maggior parte di chi si ferma sulla piazza a fotografare le nove statue da tutti i punti di vista possibili...sono donne!

E io con loro...

(continua...)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

TENERIFE STORIES 1

Post n°625 pubblicato il 14 Gennaio 2011 da atapo
 

 

IN ALTA MONTAGNA

Ultimamente al ritorno dai viaggi il mio impegno più stressante non è lo svuotamento valigie, o il susseguirsi programmato di lava-asciuga-riponi, o il controllo del frigo svuotato alla partenza e di conseguenza i nuovi approvvigionamenti...

ma è lo stare alle calcagna di mio marito per fargli scaricare e sistemare le MIE foto nel SUO computer, che lui chiama “il computer di famiglia”. Può sembrare assurdo, ma l'assurdità è la norma in certe famiglie...

Finchè le mie foto le sistemavo nel mio computer facevo rapidamente, anche per il piacere di organizzare subito quello che per me diventa un diario-ricordo di viaggio, poi lui obbiettò che era meglio avere le foto tutte da una parte, che erano cose di famiglia, che io voglio sempre fare per conto mio...

...se questo doveva essere un motivo di turbamento della “pace coniugale”...ho ceduto, salvaguardando di tenere da me quelle documentazioni fotografiche di cui alla “famiglia”, cioè a lui, non importa nulla, cioè i lavori scolastici, gli incontri con amici, le immagini di Firenze o simili.

Ma del SUO computer è geloso (e chi non lo è?) quindi le manovre principali le vuole fare lui, quindi bisogna aspettare i suoi tempi, sempre molto lunghi, allungati ancora di più ora dal fatto che “deve studiare”. Poichè io voglio usare le foto per il blog per fortuna serve ad accelerare un pochino questa attesa, ma...ci vuole sempre pazienza ed il ricordarglielo spesso, fino a prenderlo per sfinimento...e a restarne sfinita pure io!

Ma chiudiamo questa digressione e torniamo a discorsi più interessanti...

Vi presento subito la MIA spiaggia di quest'anno...


Non male, è una piccola baia vicino al porto di Colon, protetta dalle scogliere, l'acqua è calma, trasparente, fresca, da poterci fare il bagno, sulla spiaggia passano il venditore di frittelle, che grida “Calorì, calorì”(...chissà a cosa allude!) e il venditore di frutta tropicale, cioè la frutta locale. Il mio albergo è a cinque minuti di passeggiata da qui, una posizione ideale!

 

Sullo sfondo, la punta di montagna a sinistra, triangolare e spruzzata di neve, è il vulcano Teide, più di 3000metri, che si vede quasi da ogni punto dell'isola. Fa un certo effetto fare il bagno nell'oceano guardando la neve...

Del Teide, così come di molte altre caratteristiche di Tenerife, avevo parlato dopo il mio viaggio precedente, nel gennaio 2009, così chi fosse curioso potrà andare là a leggere. Quest'anno proverò a raccontare qualcosa di nuovo...

Ho già detto come siamo rimasti male dal vedere il boom edilizio che, con la scusa del turismo, sta sciupando queste bellissime coste e si sta arrampicando sulle montagne...



se non provvedono, fra pochi anni anche qui sarà solo un divertimentificio affollato come in tanti altri ex-paradisi del mondo...

Ma basta spostarsi di pochi chilometri con l'auto per trovarsi in tutta un'altra atmosfera, in montagna, per strade a volte strettissime a tornanti, attraverso paesi bianchi e silenziosi, con scarsi turisti attrezzati di zaino e scarponi.


La vegetazione in alta quota è sempre rigogliosa: palme, cactus, piante grasse di tutti i tipi...e a un certo punto cominciano i pini canari, dapprima radi poi formano fitte foreste: sono maestose conifere tipiche di queste isole, che da secoli offrono il loro legno pregiato per le costruzioni, le porte, i balconi, i mobili delle isole...A tratti sembra di essere sulle Dolomiti, ma il sole rovente riporta presto alla realtà.

balconi in legno di pino canario

Noi siamo saliti fino alla cittadina più in alto di tutta Tenerife: Vilaflor, a circa 1200 metri, tra i boschi di pini canari, dove abbiamo goduto di aria buona, di bei panorami,


dove a fatica (non è paese per turisti) abbiamo trovato da mangiare in una pensioncina “comida casera” che ci ha offerto porzioni enormi e saporite di pollo arrosto e vitello brasato (pollo asado y estofado de ternera),

dove abbiamo scoperto due “perle”: un laboratorio artigianale di biscotti e pasticcini locali, le “rosquetas” , e un negozio di ricami, artigianali pure quelli, dallo stile caratteristico, “la roseta di Vilaflor". 

(continua...)

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

SONO QUI

Post n°624 pubblicato il 11 Gennaio 2011 da atapo
 

 

RITORNO

Una mattinata intera ci avevo messo per scrivere il post precedente, pubblicarlo, aggiornare l'arredamento di blog e profilo per il capodanno, tentare (invano) di leggere la mia posta e pubblicare due (sì proprio solo 2) foto su facebook. Questo per dare l'idea di come funzionasse internet gratuito in quell'albergo, una lentezza esasperante, se non addirittura blocchi continui nel passare da una pagina all'altra. Quello a pagamento, dentro o fuori dall'hotel, forse andava meglio, non lo so: mio marito mi aveva proposto di provare e lui mi avrebbe aiutato a mettere le foto ecc., ma chi mi conosce sa che non mi vanno le sue interferenze qui...

Allora ho rinviato tutto a tempi migliori, considerando anche che dal 2 gennaio abbiamo avuto l'auto a noleggio e con delle bellissime giornate di sole siamo stati in giro il più possibile. Racconterò...

Ora sono di nuovo a Firenze: dai 23 gradi alle 10 di ieri mattina nell'aereoporto di Tenerife ai 3 gradi dell' arrivo all'aereoporto di Bologna ieri sera.

Qui a Firenze va un po' meglio, l'aria è fresca e quasi primaverile, oggi è il primo giorno di rientro, quello delle valigie aperte, del guardarsi intorno in casa per riprendere possesso di luoghi, ritmi, abitudini, di un sottile spaesamento dove la contentezza del ritorno al nido si scontra un po' con il rimpianto e la nostalgia dei giorni passati e di una terra magica.

Tenerife ha davvero qualcosa di speciale, ha molte bellezze e molti contrasti, qualcosa di misterioso nei suoi grandi spazi, qualcosa di vivo e simpatico anche nelle zone più turistiche, dove tutto il mondo si incontra, senti parlare tutte le lingue, ma gli “Ola” e “Vale” ti presentano quella che senza averla studiata riesce subito a metterti a tuo agio, insieme alla gentilezza di chi la parla, anche nel paesino più piccolo e remoto.

Ci sono tanti Italiani laggiù e non parlo dei turisti, dove siamo una minoranza: ora c'è l'invasione dei Russi e i caratteri cirillici hanno sostituito nei cartelli l'italiano che ormai non si legge più da nessuna parte. Tanti Italiani invece si stabiliscono là, nei mesi invernali soprattutto se anziani, oppure definitivamente o quasi: ho incontrato camerieri, persone che lavorano nelle produzioni biologiche o nell'artigianato...tutti contenti della scelta fatta. Molti sono i ristoranti gestiti da Italiani e in genere ben quotati.

Devo dire che ogni volta che sono in vacanza laggiù, il rientro mi è sempre più difficile...non mi dispiacerebbe vivere là alle Canarie...ci avevamo fatto un pensierino...ma quest'anno mi sono resa conto che se prima ero quasi pronta a tagliare i ponti col mio passato, in fondo i figli sono già sistemati, non ho legami o impegni che non siano cancellabili, ora invece c'è qualcosa che me lo impedisce: i miei nipoti, sento che sono loro adesso il mio progetto di futuro, mi mancherebbero troppo se non potessi godere della loro crescita e della loro vicinanza. Magari vacanze un po' più lunghe...ma poi...il ritorno qui.

E non è che laggiù i miei problemi personali si siano risolti, Tenerife non fa miracoli in questo, però un po' di distensione questa sì che me la sento e vorrei riuscire a mantenerla. Prendiamolo come un augurio-proposito per il nuovo anno, non oso chiedere di più per non avere delusioni.

Ieri sera tardi, appena arrivata a casa, ho sentito il bisogno di fare un rapido giro silenzioso da queste parti, per ritrovare anche voi, amici cari di cui ho sentito la mancanza, a cui avrei voluto raccontare giorno per giorno le mie esperienze e le mie scoperte...e invece non sono riuscita nemmeno stavolta!

Vedremo ora se riuscirò a trasmettervi un po' di emozioni...a presto!

Tenerife, serata a Puerto Colon

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963