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Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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Messaggi di Agosto 2018
LUNGO LA DORSALE
Ecco la fine del mese ed eccomi ritornata dal viaggetto-vacanze stavolta dedicato alla montagna.
Come previsto, i primi quattro giorni siamo stati ospiti dalla coppia di amici che stanno passando l'estate nella villetta di famiglia (alla morte del nonno l'hanno riscattata dai parenti ed è tutta per loro e i loro figli e nipoti) in cui facemmo già la grande rimpatriata nell'ottobre del 2011.
Ora, insieme agli amici, c'era la figlia con i due nipotini, così non ho sentito troppo la mancanza dei miei...
Giorni tranquilli in collina, con escursioni diurne e serali al mare, gite in alcuni luoghi celebri dei dintorni, conoscenze di ottimi ristoranti con le squisitezze locali, ma anche grigliate in giardino e ore di relax tra le chiacchiere e le confidenze di chi si incontra poche volte all'anno, nel portico davanti casa col panorama spettacolare delle colline riminesi fino al mare. E intorno il loro bellissimo giardino lasciato selvaggio, dove mio marito ha fatto scorpacciate di more e di fichi.
fortezza di San Leo
Poi la partenza col camper verso sud, immergendoci negli Appennini, dicendo al navigatore che non volevamo autostrade, ma un viaggio lento alla scoperta di paesi e paesaggi.
Nell'area di sosta della prima sera, a Terni, c'è un cartello che pubblicizza la cascata delle Marmore e indica anche gli orari in cui è aperto il getto dell'acqua: bene, andremo lì.
Ci eravamo già stati moltissimi anni fa, forse al viaggio di nozze, ma quando arrivammo scendeva solo un minimo filo d'acqua e ne ero rimasta abbastanza delusa. Stavolta invece! Ne posso ammirare tutta l'imponenza e sono veramente affascinanti. Tutta la zona attorno ora è attrezzata benissimo per i turisti, ci sono aree verdi e alberate per i pic nic, bancarelle, bar, ristoranti, ma tutto ordinato e tranquillo, l'ideale per passarvi una giornata con la famiglia. Hanno anche allestito camminamenti e sentieri con proposte di varia difficoltà per esplorare i dintorni e "salire" lungo la cascata; noi ne affrontiamo uno per un lungo tratto, scale su scale su sentiero... e l'acqua degli spruzzi e vaporizzata dalle cascate che ci stanno a fianco ben presto ci bagna completamente. Poco male, al sole tutto si asciuga in fretta. E durante le ore in cui stiamo lì assistiamo anche alla chiusura lenta della cascata, quando resta solo il filo d'acqua che ricordavo, poi alla riapertura tumultuosa poche ore dopo, non ci siamo fatti mancare niente, compreso un ottimo pranzo al ristorante. Bello che abbiano deciso finalmente di far conoscere e "sfruttare" turisticamente questa meraviglia, una delle tante dell'Italia, che darebbero ottimi introiti all'economia...
La tappa successiva è L'Aquila. Anche qui eravamo già stati in una rapida gita dalla costa adriatica nel 1979 e ricordavo solo l'immenso prato davanti alla basilica di Collemaggio. Stavolta facciamo un lungo giro a piedi per la città... da cui mi resta dentro una tristezza enorme... Dopo il terremoto di nove anni fa il centro storico è ancora quasi tutto disastrato; chiese e palazzi puntellati, case deserte, strade inagibili o sconnesse con ancora a terra le pietre che caddero... In pochissimi luoghi sono iniziati i restauri e le date sui cartelli di inizio lavori sono solo di uno-due anni fa: ma come è possibile lasciar morire così una città? E troppi cartelli di VENDESI attaccati da ogni parte: che fine farà questo centro storico? Quanti dei suoi abitanti ritorneranno?
Alla sera di questo giorno aquilano, ormai tornati nel camper, ecco il diluvio! In questa estate pazza già ci riteniamo fortunati di essere al riparo nel camper e non ancora in giro a piedi per le strade.
La temperatura si abbassa parecchio e questo fa "meditare" mio marito: il riscaldamento non funziona dall'anno scorso, non l'ha fatto sistemare... ora lui vorrebbe andare in alto sui monti, ma non è il caso che dormiamo al freddo, soprattutto se il tempo peggiora... Insomma, una bella fregatura, il suo amore per le alte cime è messo a dura prova: dovremo magari salire in quota durante il giorno, ma di notte bisognerà scendere... tanto per complicarci la vita pure in vacanza!
Allora il giorno dopo saliamo con la funivia a Campo Imperatore. Siamo fortunatissimi perchè alla base della funivia piove, ma in alto a m.2117 splende il sole che ci permette una lunga passeggiata (in salita) per ammirare il panorama.
Campo Imperatore, il Gran Sasso
Il non-riscaldamento è una bella scocciatura, perchè nelle zone attorno ci sarebbero bellissimi punti panoramici in cui passare la notte (e già altri camper si sono sistemati), ma a più di mille metri non ci fidiamo affatto e ci tocca scendere fino a Popoli, in un grande parcheggio alla periferia del paese, dove ci consoliamo con la "visita" ad un golosissimo negozio-laboratorio di forno e pasticceria che ci rifornisce di pizze e pasticcini per la cena e la colazione del mattino dopo.
Tappa successiva è Sulmona. Anche qui eravamo stati tanti anni fa insieme ai figli bambini sempre risalendo in gita dai soggiorni sul mare Adriatico. La città mi piace molto e passiamo una giornata tranquilla a zonzo per il suo centro, tra un negozio e l'altro di confetti che è doveroso acquistare per i nipoti. Nel pomeriggio lungo corso Ovidio, la via principale, inizia lo "struscio" (è sabato) e tutto si fa più animato e vivace. Mentre osserviamo il passeggio riposandoci su una panchina, mi viene in mente un momento simile a Taormina e mi pare che Sulmona le assomigli molto, manca solo il mare, ma i suoi monti attorno non sono da meno...
i confetti a Sulmona
A Sulmona faccio una bella chiacchierata con l'impiegato gentilissimo dell'Ufficio del Turismo che mi rifornisce di materiali e di informazioni, mi spiega segnandoli sulla carta delle belle gite da fare nei dintorni, praticamente mi organizza il resto della vacanza!
Seguiamo i suoi suggerimenti, continuiamo verso sud attraverso fitti boschi e prati con fattorie e arriviamo a Pescocostanzo. E' uno dei paesi più belli della zona, ha una cattedrale dall'interno sontuoso, nel centro antico ha case dall'architettura caratteristica e molte di esse sono tenute benissimo e abbellite da tanti fiori. In Italia questo non è comune, mi viene da pensare alla Francia in cui le città ci tengono tanto ad avere il marchio di "ville fleurie" con da uno a quattro fiori a seconda della ricchezza delle fioriture: Pescocostanzo quanti fiori avrebbe? Ha invece molti negozi di artigianato tipico: abiti di lana, oggetti di legno, gioielli in filigrana... ma solo da guardare, perchè i prezzi! La guida porta scritto: "dalla piazza centrale di Pescocostanzo è da ammirare lo splendido panorama dei monti che la circondano"; ahimè, non vediamo proprio nulla perchè siamo immersi nelle nuvole, possiamo solo ammirare case e negozi vicini, poi si mette anche a piovere, ma piano per fortuna e noi siamo attrezzati.
case e fiori a Pescocostanzo
Per la notte ci spostiamo a Rivisondoli, ha un enorme parcheggio fuori dal paese, che è lassù in alto e ci aspettano tante scale per visitarlo la mattina dopo...
Quella sera, miracolo! Il riscaldamento riprende a funzionare! Forse potremo azzardare una prossima notte in quota...
Insomma, in questi giorni in questi paesi ho fatto centinaia di scale, in salita e in discesa, chilometri di stradine più o meno sconnesse e mi sono chiesta come la mettono con le barriere architettoniche e i disabili motori...
Scopriamo che vicino al paese di Anversa degli Abruzzi (anche questo in salita e pieno di scale) c'è un agriturismo che ospita i camper e decidiamo di passare lì la prossima notte: è in alto, il riscaldamento va, siamo in una fattoria tra i boschi, con centinaia di pecore e di capre, 26 cani da pastore e qualche decina di gatti che gironzolano dappertutto. A cena il cameriere ci racconta degli assalti dei lupi e ci mostra una foto dell'estate scorsa: c'è uno dei loro cani che fronteggia un lupo nei pascoli...
L'agriturismo e Anversa sono pieni di Americani e Italo-americani: fra pochi giorni sarà la festa patronale e in tanti emigrati o discendenti tornano per l'occasione: rifletto sull'emigrazione di noi Italiani, sui questi paesi che si spopolano, sui troppi cartelli di VENDESI che sono attaccati a troppe case...
Anversa degli Abruzzi
Ultima meta è Scanno, dopo aver attraversato le gole del Sagittario: questa città è tra le più conosciute e turistiche della zona e la sua fama è ben meritata, vista la bellezza dei suoi angoli e delle sue architetture, magari un po' da restaurare... Anche qui tanti negozi di artigianato e di prodotti tipici: ci siamo già concessi provviste di biscotti, di formaggio, qualche bottiglia di vino... ora mi concedo un anellino di filigrana d'argento, a ricordo di questo viaggio.
Scanno
Infine il ritorno, con tempi lunghissimi a causa di deviazioni sull'autostrada, ma tanto eravamo ancora nello stile dei "tempi distesi" che ci hanno accompagnato per tutto questo viaggio e che speriamo ci siano serviti per riprendere poi i ritmi del quotidiano...
Adesso è necessario che mi riposi un po' dalla fatica di tutte quelle salite e quelle scale abruzzesi.
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SI RIPARTE
Gli amici ci hanno contattato, domani partiamo col camper, andiamo un po' da loro in Romagna, poi qualche altro giorno sull'Appennino più a sud.
Dove? Non so. Ho preso qualche guida, decideremo per via.
E qui ci risentiremo a fine mese.
Arrivederci a tutti!
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IL SOLITO
Firenze, viadotto dell'Indiano
Eccomi alla fine della giornata di ferragosto.
Come al solito, passata in casa se si eccettua l'uscita per la messa in una chiesa quasi deserta, e quest'anno non ci sono nemmeno gatti da accudire.
Ormai non chiedo più: so che mio marito ODIA andare in giro in questo giorno (traffico, affollamento) e non mi metto nemmeno a cercare o a proporre, mi sono arresa.
Lui con la televisione perennemente accesa sui suoi telefilm, è il "vizio" da cui fu contagiato quando sua madre passò tanti mesi con noi e non si è più disintossicato. Io odio questo continuo bla bla dello schermo e cerco di vivere in altre stanze, con lettura, stiratura, cucito, computer. Gli autobus sono col contagocce perchè è l'orario festivo qundi niente giretti autonomi.
Quest'anno LUI ha una nuova fissazione: a causa del caldo alle 10 di mattina vuole tutte le finestre chiuse, vetri e persiane, e finchè non fa buio guai ad aprirle! Capisco in quei giorni afosi in cui si arrivava a 38 gradi, ma da qualche giorno il massimo sono 30 e c'è anche un bel venticello: abbiamo più caldo dentro casa che fuori! Non cede: se io sto in una stanza e apro, lui passa e richiude. Così è necessario tenere di continuo accesi i ventilatori per sopravvivere e a me scoccia perchè è un consumo inutile di elettricità. Insomma, son questioni... un po' mi rassegno, un po' si litiga.
E' un ferragosto tragico per le notizie sul crollo del ponte a Genova, passato tante volte anche da noi per andare o tornare dalla Francia... e si pensa a quanti altri viadotti e ponti percorriamo nei viaggi, a come saranno ridotti: ne abbiamo uno anche poco distante da casa nostra, collega le due sponde dell'Arno ed è il più moderno di Firenze, c'è solo da incrociare le dita.
E' un ferragosto mogio perchè è appena sfumata un'altra casa in montagna, dopo visite, progetti e trattative: aveva tutto quello che ci serve, all'interno e anche nella località in cui si trova, ma alla stretta finale la padrona continua a chiedere di più della nostra disponibilità. Vi farò sapere, ha detto, ma il telefono resta muto ed io ormai ho perso la speranza.
Intanto siamo riusciti a vendere (cioè purtroppo SVENDERE, non se ne poteva più, dopo sei anni di tira e molla ereditari!) la casetta dei suoceri in montagna, mio marito coi fratelli sono andati a sgomberare tutto ciò che volevano salvare, il mobilio scelto ora è in giacenza in un magazzino di cognato4, in attesa che troviamo un'altra casa.
Ieri ha telefonato mio figlio dal mare, ha parlato con suo padre: pare ci fosse la possibilità di andare al mare da loro, ma mio marito, senza nemmeno chiedermelo, ha detto: -Figurati se ho voglia di fermarmi in un campeggio al mare!-
A lui sono bastati i giorni di mare già fatti, ora avremo un'altra "finestra" libera da impegni medici e vuole andare in montagna, aspettiamo notizie da alcuni amici per un incontro insieme poi prolungheremo l'uscita verso qualche monte, certo non molto lontano.
E, quando torneremo, ci sarà da riprendere il su e giù per l'Appennino tosco-emiliano alla ricerca di case...
Magra consolazione, stasera ho fatto la pizza con la pasta madre che ha lasciato mia figlia partita per la Sardegna: buona, ma... accendere il forno di questi tempi non è stata un'idea felice!
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GRAZIE
Grazie per la bellissima giornata di ieri a Bologna.
Una di quelle che mi concedo raramente, tutta per me, tutta da sola, che capitano per sporadiche e spesso improvvise combinazioni familiari e astrali favorevoli.
Un incontro con la mia città natale seguendo miei ritmi, mie esigenze di rivedere luoghi vissuti o di scoprire luoghi cambiati. Non sento la necessità di andare a salutare questo o quello tra le ormai scarse antiche amicizie, sarebbe un incontro non più con luoghi, ma con persone e ciò prevarrebbe sul vivere per poche ore in uno stato d'animo particolare, a metà tra l'essere turista e sentirmi come se ancora abitassi là.
Il sole era splendido, il caldo non eccessivo era mitigato nella frescura dei portici (che splendida invenzione!), le vie tranquille nel sabato estivo, i turisti poco invadenti (che differenza con la Firenze di questi giorni!), le case luminose nelle calde sfumature degli ocra bolognesi.
Avevo un museo da vedere e il resto della giornata da inventare, ma era già bello il passeggiare.
Però stavolta c'è stata con me una persona, ritrovata fortunosamente dopo tanto tempo e che mi ha fatto da guida, una guida tranquilla che mi ha aiutato a tracciare quel filo-legame tra il presente e il mondo dei ricordi, inserendosi con discrezione e partecipazione nel mio personale rapporto con la città. Un dono in più, inaspettato, che mi è stato offerto.
Anche per questo ti ringrazio, Bologna.
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IL PAESE DELLE BUGIE
In provincia di Pistoia esiste un paese, Le Piastre, tutto "consacrato" alle bugie.
Ne avevo sentito parlare, l'ho attraversato diverse volte negli ultimi mesi durante i nostri viaggi in montagna alla ricerca delle case. Nello scorso fine settimana in questo paese c'è stato il Campionato Italiano delle Bugie, bugie raccontate, disegnate, di tutti i tipi. Ogni anno un tema diverso, quest'anno era "i cambiamenti climatici", molto attuale e anche nella realtà chi sa quali notizie che ci propinano sono vere e quali sono bugiarde...
La finale e la proclamazione dei vincitori c'era domenica pomeriggio e sono riuscita a trascinare lassù il marito, giusto per sfuggire ai 36 gradi di Firenze e godere finalmente dei suoi 27 gradi, anche solo per qualche ora.
Divertente lo spettacolo, gradevole la temperatura, molto grazioso il paese, bello che anche alcuni ragazzi africani lì sistemati dopo l'arrivo in Italia abbiano partecipato al concorso e mi parevano ben inseriti nella comunità...
Dunque un paesino bello e famoso per questa sua caratteristica: ho capito perchè le case in vendita lì costano così tanto, ne avevo trovate, ma superiori alle nostre possibilità!
Ecco alcune immagini da internet per farvelo conoscere:
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LEZIONI DI STORIA
Ieri mia figlia con i quattro nipoti sono stati da noi quasi tutto il giorno.
Eravamo andati al mercato insieme, poi si sono fermati a pranzo, poi un temporale ha fatto sì che restassero ancora per alcune ore, sistemando Cesare per il pisolino pomeridiano nel suo lettino da campeggio che teniamo per queste improvvisate.
Tra giochi, video, confusione e arrabbiature le ore passavano… ma con qualcosa di nuovo stavolta.
Perchè ieri era il 2 agosto e mia figlia ha suggerito:- Fatevi raccontare dai nonni cosa è successo a Bologna il 2 agosto 1980, loro c'erano…-
Così sono rimasti attoniti ad ascoltare, con gli occhi sbarrati e poi tante domande… Io avevo raccontato QUI la nostra esperienza…
Riflettevo che ai nostri figli bambini non avevamo mai raccontato con tanta chiarezza, era qualcosa che c'era nella nostra storia di famiglia, ne avevano letto, tutte le volte che andavamo insieme a Bologna in treno ci soffermavamo a guardare in stazione il punto della strage, la lapide con gli 85 nomi delle vittime: quella tragedia ha sempre fatto parte delle loro vite. Però ora ai nipoti bisogna raccontare, passare il testimone alla generazione nuova perché non sia cancellato, ma mantenuto vivo.
Più tardi, Martino ci ha chiesto se avevamo delle canzoni di Gianni Morandi da mettergli sul suo tablet. Ci siamo un po' meravigliati noi nonni: un cantante dei nostri tempi gli interessa?
Allora è saltato fuori che tutti e tre sanno benissimo “C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” e l'ho cantata insieme a loro e dentro provavo una grande emozione per tutte le volte in cui l'ho cantata, l'ho ascoltata, per il significato che ha e per quella possibilità di trasmetterlo alla nuova generazione. Io e il nonno abbiamo anche stavolta raccontato: come nacque la canzone, la guerra del Vietnam, il suo successo nel mondo.
Un'altra importante lezione di storia, pure se sono piccoli, non è mai troppo presto. Credo che ieri sia stata una importante giornata insieme.
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