Sconfinando

Pur non condividendo tutti i passaggi sui quali i vari interlocutori hanno provato a far riflettere i telespettatori nella trasmissione di Bruno Vespa, ed essendo io uno che di blog ha avuto modo di capirne (e non poco) più che altro per aver dovuto fare i conti con il me stesso proprio nei blog emerso in varie circostanze, condivido pienamente la definizione di "iceberg" che qualcuno ha dato del blog. C'è una parte visibile, e poi ce n'è una invisibile. Ora dipende, come sempre, dalle persone. Non è vero che tutti hanno la parte visibile bella, pulita, ordinata e quella invisibile sporca, da nascondere ai genitori (o agli amici), dove vanno a cercare clienti o fornitori di chissà cosa. E' vero, invece, che tutti hanno questo doppio fondo. Tutti.

Forse la semantica del doppio fondo non mi piace troppo. soprattutto perchè la vedo correlata alla definzione data nella trasmissione da Alessandra Graziottin, in quel caso sì, decisamente deviata. Se con doppio fondo intendi dire che sui blog non si vede il tutto di una persona, ma solo quanto questa sceglie di far emergere, concordo. Se con doppio fondo intendi qualcosa che viene deliberatamente nascosto, ecco, non sono d'accordo. non è che tutti si abbia qualcosa da occultare :)

Ciao Miti. Ricordo la faccenda degli blog iceberg. Però, fuori tema, mi dai la ricetta del tuo strudel con le mele e le pere e il cioccolato fondente? Ho l'acquolina in bocca da quando l'ho letta e vorrei provarla. Grazie, cpc

te la scrivo!

Grazie, di tutto. Sui blog. Penso che tutti mettiamo dei confini, dei limiti a quanto vogliamo far sapere di noi attraverso il blog. Poi, privatamente, rilasciamo come dei lasciapassare di conoscenza personali, a seconda del feeling e della fiducia che abbiamo nell'interlocutore. Questo, secondo me, è questione di saggia diffidenza. Ciao

in questo io non noto differenza rispetto a quanto accade in altri ambienti, lavorativi, scolastici, amicali, familiari. è questione di saggezza (anche senza la diffidenza) e (per quel che mi riguarda) anche di pudore

Oggi è stata una buona giornata. L’ho capito da subito stamattina quando la caldaia ha deciso di fare il suo dovere (le avevo fatto un discorsetto ….) Poi, in ufficio, sono riuscita ad affrontare una pratica rognosa. Devo ammettere che quel corso al Ministero a Roma mi è stato utile per creare canali di comunicazione privilegiati ed efficaci; sì, insomma, ho portato a casa dei numeri di telefono a cui qualcuno risponde. Poi, sono riuscita a trovare il funzionario giusto per avviare una pratica per il riconoscimento dello status di rifugiato politico a favore di una persona che ho avuto modo di conoscere e stimare; mi ci è voluto un anno per convincerlo a fidarsi di me. Nel mio lavoro con gli extracomunitari mi ero ripromessa di non farmi coinvolgere troppo emotivamente, ma come si fa a restare indifferenti? Anche in questo caso, ho trovato i canali giusti. My lucky day! Poi, un piacere inaspettato: una chiacchierata con un amico che mi ha lasciato un buono spirito (a lui non lo so, non gliel’ho chiesto). Poi, mi sono sentita l’urgenza di andare a trovare mia madre così ci sono andata, giusto per trovarla che piangeva come una fontanella. Beh, le lacrime dei bambini sono nulla in confronto a quelle disperate di un anziano. Solita trafila, quindi, per assicurarmi che l’antidepressivo le venga prescritto e somministrato regolarmente. Poi, anzi prima all’uscita dell’ufficio, ho incontrato mio cugino, l’assicuratore. Abbiamo parlato dei nostri genitori e, da un discorso all’altro, siamo arrivati a parlare della storia della nostra famiglia che ho iniziato a fare qualche anno fa e che rimane nei miei progetti di ricerca. Mi ha raccontato che sua sorella, la mia madrina, le ha regalato una foto con tutta la famiglia dei miei nonni coi loro figli al completo. Me ne ha promessa una copia. Mia cugina ora è in Marocco. Dopo che ha divorziato, per superare la depressione, si è dedicata alla fotografia, una passione che il marito aveva sempre osteggiato. Ha fatto qualche corso, ha scoperto di avere un certo talento e si è lanciata in viaggi (Australia, Thailandia, Africa e chissà dove altro) e mostre di fotografia, con un certo successo. Di solito ne fa una anche in primavera e invita tutta la famiglia. Mio cugino mi ha consigliato di coinvolgerla nelle mie ricerche. Mi sembra una buona idea; così rinsalderei i rapporti familiari e contemporaneamente avrei un aiuto. Poi, tornata a casa, ho pensato bene di preparare una buona cenetta al mio bello che tra poco arriverà affamato. E guai a lui se non è affamato, che sennò che me ne faccio di un grande sformato di salmone e patate? Non ho ancora preso le ‘misure’ per due e continuo a cucinare per cinque. Poi, il medio è tornato per il week end ed è ripartito oggi. E’ stato bello vederlo, più sereno del solito. Comincia a raccogliere qualche soddisfazione nel lavoro e ad accrescere la stima di sé. Siamo felici per lui. E poi, sono contenta che ho una buona salute ed energie per fare tutto quello che desidero. Un corpo che, pur nella sua imperfezione, mi fa arrivare a sera con ancora la voglia di sorridere. E poi, domani è mercoledì .... i mercoledì della signora cpc. Nai nait

Caspiterina Miti, ho fatto un pasticcio. Ho scritto un commento, l'ho copiato maldestramente e incollato, ma in questo pc era rimasto in memoria il post di ieri sera. Lo puoi cancellare per cortesia? E intanto ho perso il commento. Dicevo che pudore e riserbo secondo me sono alla base dei comportamenti in qualsiasi ambito, per quel che mi riguarda. Al mezzo blog aggiungo una dose di cautela, che rasenta la diffidenza, proprio perché manca l'elemento tattile, diciamo, che per certi versi invece è un pregio. Quando però l'ho superata, insomma acquisito il codice fiscale come mi prende in giro T, ho avuto delle belle sorprese. Ormai il blog ce l'ho da quasi 2 anni e mezzo e nn ci rinuncerei, perché ha ampliato il mio orizzonte. E sui temi trattati, e sulle persone incrociate. Per scelta, proprio in base al mio riserbo, ho scelto di trattare raramente temi che mi tocchino troppo da vicino, anche se attraverso i commenti che seminiamo è evidente quel che siamo e che conta per noi. Sulla visibilità del blog, per me è un po' un problema. Più visibilità uguale maggior dispendio di tempo. E siccome vedo i blog come appendici dei loro proprietari, mi fa piacere conoscerli meglio dedicandogli più tempo. Avrei bisogno che qualcuno mi inventasse il moltiplicatore di tempo, ma lo chiedo invano da anni. E speriamo che stavolta il commento nn si perda nell'etere. Ciao e scusa ancora per prima

non cancello altrimenti vengono persi anche i commenti sottostanti. va bene così casal. :) sul moltiplicatore di tempo, avevo tanto sperato in harry potter. e non solo per blogghistiche questioni!

Non vorrei fare il dietrologo, ma intuisco anche un tentativo di gettare discredito sui blog, non controllabili e sempre piu' importanti, come dice il tuo convegno, e di conseguenza screditare anche Grillo, Certo che come ogni cosa, puo' essere usata bene o male. Non nascondo che ci sono molti casi di cattivo utilizzo, altri di utilizzo discutibile, ma parlarne cosi' generalizzando lo trovo offensivo e molto stupido.

l'azienda che promuove il convengo in questione da tempo ha capito che la cosiddetta generazione Y in azienda è una realtà. e si non solo blog munita, ma paga anche qualcuno che ne curi la cosiddetta reputation sulla rete. considerato che di multinazionale si tratta, evidentemente il fenomeno, checchè si dica a porta a porta, qualche valenza che vada oltre la pornografia o l'esibizionismo ce l'ha. però fa oiù audience solleticare l'immaginario con le adolescenti che si prostituiscono, piuttosto che parlare di giovani (con una sola g) che usano la rete senza esserne per forza usati. e che iniziano sulla rete dibattiti e discorsi complementari a ciò che vivono fuori di essa.

concordo con ventodamare e aggiungo che la cosa nn mi stupisce ormai tutti,specie in tv,si improvvisano esperti di qualunque argomento si tratti,basta vedere le cazzate sparate sul problema dei rifiuti a napoli,dove si è detto di tutto e dì più,difficilissimo trovare qualcosa di sensato e pertinente,siamo il paese dell'improvvisazione,del pressapochismo e della superficialità,l'importante è la visibilità a qualunque costo. ciao abbracci a te e alle ragazze

diciamo che improvvisazione e pressapochismo sono piuttosto diffusi. poi ci sta la voglia di demonizzazione. e non ci si rende conto che la cattiva maestra è proprio quella (in questo caso la tv o questa trasmissione in particolare) che offre un'idea deviata del mondo. grazie nadine

Secondo Guy Debord (lo cita Aldo Grasso in Che cos'è la tv), la società contemporanea, pervasa dai media, appare come "un'immensa accumulazione di spettacoli" e Porta a porta è uno spettacolo, non un programma d'informazione (e il caro Biagi sarebbe d'accordo con me). E gli americani c'insegnano che ogni show si basa sulla finzione. Io mi fido di quella parte di pubblico che sa cosa guardare in tv, che sa quando guardare la tv e, soprattutto, che non crede a tutto quello che qualcuno vorrebbe fargli credere. La forza del male televisivo sia lontana da tutti noi, Amen :)

Il lato oscuro della forza, cara allie! grazie per la citazione di Debord, approfondirò.

...ho sempre l'impressione che molti di quelli che parlano di blog, in realtà, non sanno bene cosa sia, non ne hanno uno o leggono solo i blog "pubblicizzati" quali quello di Grillo e simili; noi, che lo facciamo con uno spirito diverso, avremmo da molto dire, ma forse meglio lasciar perdere e continuare a scrivere, solo per il piacere di farlo....

infatti. :) io vado avanti e credo che anche le mie figlie lo faranno, senza curarsi di loro

un piacere leggerti, sandali!

grazie, sei gentile!

Non ho visto, e nemmeno sentito parlare, né ho modo di visualizzare il filmato. Spiami una cosa: c'era mica anche Crepet?

no. questa volta no. o forse era dietro le quinte. qui ilmeglio di sè l'ha dato la signora graziottin.