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L’EMA ( European Medicines Agency ) sta valutando nuove segnalazioni di sicurezza riguardo a potenziali reazioni avverse collegabili alla vaccinazione anti-COVID.
Per il vaccino Comirnaty ( Pfizer / BioNtech ) si stanno valutando segnalazioni relative all’eritema multiforme. Il PRAC ( Pharmacovigilance Risk Assessment Committe ) ha avviato un’analisi su questa forma di reazione di ipersensibilità con caratteristiche lesioni cutanee rotonde per stabilire se si tratta di un effetto collaterale del vaccino. La valutazione segue un piccolo numero di casi segnalati al sistema EudraVigilance dopo la somministrazione del vaccino.
Si stanno valutando anche casi di glomerulonefrite ( malattia che interessa i glomeruli renali, compromettendone la capacità filtrante ) e la sindrome nefrosica ( malattia caratterizzata da escrezione di quantità eccessive di proteine attraverso le urine ), per stabilire se possono essere effetti collaterali di Comirnaty. ( Fonte: EMA )
L’eritema multiforme è una reazione infiammatoria caratterizzata da lesioni cutanee a bersaglio o a iride. Può essere coinvolta la mucosa orale. La diagnosi è clinica. Le lesioni si risolvono spontaneamente ma spesso recidivano. L’eritema multiforme di solito si verifica come una reazione a un agente infettivo come l’herpes simplex o il micoplasma ma può essere una reazione a un farmaco. Nei pazienti con recidive frequenti o sintomatiche di herpes simplex può essere indicata una terapia antivirale. L’eritema multiforme si manifesta con un esordio improvviso di macule, papule, pomfi, vescicole, bolle, anche in associazione tra loro, asintomatiche, a livello delle estremità distali (che spesso includono il palmo delle mani e la pianta dei piedi) e sul volto. La lesione classica è anulare con un centro violaceo e un alone rosa separato da un anello pallido (lesione a bersaglio o a forma di iride). La distribuzione è simmetrica e centripeta, a volte diffusa al tronco. Alcuni pazienti presentano prurito. ( Fonte: MSD Manual )
La glomerulonefrite è una patologia infiammatoria dei reni che interessa i glomeruli renali e può decorrere in modo acuto, subacuto o cronico con manifestazioni diverse ( ematuria, proteinuria, insufficienza renale ). È caratterizzata da improvvisa comparsa di oliguria, ritenzione idrosalina con ipertensione, edema periorbitale. L’aspetto istologico è caratterizzato da una proliferazione intracapillare con infiltrazione neutrofila. Può essere una malattia di per sé ( glomerulonefrite primitiva o idiopatica), ad esempio, la nefropatia da IgA, Può far parte di una malattia sistemica ( in particolare del diabete mellito o di malattie autoimmuni come il LES, o una vasculite, ecc. ). Può essere secondaria a un’infezione ( da streptococco, da stafilococco, da virus dell’epatite B o epatite C, ecc. )
La causa più comune nel mondo occidentale di glomerulonefrite è sicuramente il diabete mellito, soprattutto dopo anni di scompenso glicemico. Le manifestazioni cliniche che possono associarsi alla glomerulonefrite sono: insufficienza renale ( acuta o cronica ) con tutti i suoi sintomi; ipertensione arteriosa; sindrome nefrosica [ sindrome clinica causata da perdita di proteine con le urine e caratterizzata da ipoproteinemia ( riduzione di proteine e in particolare dell’albumina nel sangue ), ipercolesterolemia e ritenzione di liquidi ( edema ) ]; ematuria, spesso macroscopica, specie durante le riacutizzazioni, cui frequentemente segue microematuria. ( Fonte: Wikipedia )
La sindrome nefrosica è un disturbo dei glomeruli (gruppi di microscopici vasi sanguigni renali dotati di piccoli pori attraverso cui viene filtrato il sangue) per cui quantità eccessive di proteine vengono escrete attraverso le urine. Un’escrezione eccessiva di proteine porta generalmente a un accumulo di liquidi all’interno del corpo (edema) e a bassi livelli della proteina albumina e livelli elevati di grassi nel corpo. I sintomi iniziali includono: perdita dell’appetito, sensazione diffusa di malattia ( malessere ), gonfiore delle palpebre e dei tessuti ( edema ) dovuto a ritenzione sodica e idrica, dolore addominale, urina schiumosa. L’addome può risultare gonfio a causa di un ampio accumulo di liquidi nella cavità addominale ( ascite ). Può comparire respiro affannoso dovuto all’accumulo di liquidi nello spazio che circonda i polmoni ( effusione pleurica ). Altri sintomi possono includere gonfiore delle labbra vaginali nelle donne e, negli uomini, dello scroto. Durante la notte, si accumula nelle parti superiori del corpo, come le palpebre. Durante il giorno, i liquidi si accumulano nelle parti più basse dell’organismo, come le caviglie, quando il soggetto è seduto o in piedi. L’edema può mascherare l’atrofia muscolare che procede di pari passo. La produzione di urina può diminuire e si può sviluppare insufficienza renale (perdita della maggior parte della funzionalità renale) se la fuoriuscita di liquido dai vasi verso i tessuti riduce la componente liquida del sangue, con conseguente diminuzione di apporto di sangue ai reni. Talvolta, l’insufficienza renale con riduzione del volume urinario è improvvisa. Possono verificarsi carenze nutrizionali derivanti dall’escrezione di nutrienti nelle urine. Nei bambini, si può assistere a uno sviluppo stentato. Può esserci perdita di calcio osseo e carenza di vitamina D, con conseguente osteoporosi . Unghie e capelli possono diventare fragili e questi ultimi possono cadere. Linee orizzontali bianche possono svilupparsi nei letti ungueali per ragioni sconosciute. La membrana che riveste la cavità addominale e i suoi organi ( peritoneo ) può infettarsi e infiammarsi. Le infezioni opportunistiche, causate da batteri normalmente innocui, sono frequenti. L’aumento del rischio infettivo è probabilmente dovuto al fatto che gli anticorpi che normalmente contrastano le infezioni sono escreti con le urine o non prodotti nella giusta quantità. La tendenza alla coagulazione del sangue ( trombosi ) aumenta, particolarmente nelle vene principali che drenano il sangue dai reni. Più raramente, la coagulazione, quando necessaria, può essere inefficace inducendo generalmente un eccessivo sanguinamento. L’ipertensione arteriosa accompagnata da complicanze cardiache e cerebrali è più frequente nei soggetti con diabete o lupus eritematoso sistemico. ( Fonte: MSD Manual )
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Nella maggior parte dei casi, i pazienti che si sono presentati per cure mediche hanno risposto bene ai farmaci e al riposo e hanno avuto un rapido miglioramento dei sintomi.
I casi segnalati si sono verificati prevalentemente in adolescenti maschi e giovani adulti di età pari o superiore a 16 anni.
L’esordio è stato in genere entro diversi giorni dopo la vaccinazione COVID-19 con mRNA, e i casi si sono verificati più spesso dopo la seconda dose rispetto alla prima dose.
Il CDC e i suoi partner stanno studiando queste segnalazioni di miocardite e pericardite in seguito alla vaccinazione COVID-19 con mRNA.
Il CDC continua a raccomandare la vaccinazione COVID-19 per tutte le persone di 12 anni di età ed oltre, dato il rischio di malattia COVID-19 e di complicanze correlate, talora gravi ( problemi di salute a lungo termine, ospedalizzazione e persino morte ).
La miocardite è l’infiammazione del muscolo cardiaco e la pericardite è l’infiammazione del rivestimento esterno del cuore ( pericardio ).
In entrambi i casi, il sistema immunitario causa infiammazione in risposta all’infezione o a qualche altro fattore scatenante. I sintomi possono includere dolore al torace, mancanza di respiro o palpitazioni.
La gravità dei casi di miocardite e pericardite può variare. Per i casi segnalati dopo la vaccinazione COVID-19 con mRNA, la maggior parte di coloro che si sono presentati alle cure mediche ha risposto bene ai farmaci e al riposo.
Raccomandazioni per i medici
Il CDC continua a raccomandare la vaccinazione COVID-19 per tutte le persone di 12 anni di età ed oltre, dato il maggior rischio di gravi complicazioni legate al COVID-19, come il ricovero in ospedale, la sindrome infiammatoria multisistemica ( MIS-C ) nei bambini o il decesso.
a) E’ necessario segnalare tutti i casi di miocardite e pericardite post-vaccinazione COVID-19 al VAERS;
b) Deve essere considerata la miocardite e la pericardite negli adolescenti o nei giovani adulti che presentano dolore toracico acuto, mancanza di respiro o palpitazioni. In questa popolazione più giovane, è meno probabile che gli eventi coronarici siano una fonte di questi sintomi;
c) Per la valutazione iniziale, è necessario considerare un ECG, e i livelli di troponina e dei marcatori infiammatori come la proteina C-reattiva ( PCR ), e la velocità di eritrosedimentazione ( VES ). Nel contesto di valori normali per ECG, troponina e marker infiammatori, è improbabile la diagnosi di miocardite o pericardite;
d) Per i casi sospetti, deve essere presa in considerazione la consultazione del cardiologo per la valutazione e l’eventuale gestione. ( Xagena2021 )
Fonte: CDC ( U.S. Centers for Disease Control and Prevention ), 2021
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Le segnalazioni riguardano soprattutto la prima dose del vaccino Comirnaty ( 99% ), che è stato il più utilizzato e solo in minor misura il vaccino Moderna ( 1% ).
Nel periodo considerato sono pervenute 7.337 segnalazioni su un totale di 1.564.090 dosi somministrate ( tasso di segnalazione di 469 ogni 100.000 dosi ), di cui il 92.4% sono riferite a eventi non-gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia / stanchezza, dolori muscolari.
Gli eventi segnalati insorgono prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo ( 85% dei casi ).
Del 7.6% di segnalazioni classificate come gravi, per le quali è in corso la valutazione del nesso causale con i vaccini, tre su quattro non hanno richiesto intervento specifico in ambito ospedaliero.
Nel periodo sono stati segnalati anche 13 decessi avvenuti nelle ore successive alla vaccinazione che, nelle segnalazioni più dettagliate e complete di dati, non sono risultati correlati alla vaccinazione e sono in larga parte attribuibili alle condizioni di base della persona vaccinata.
Le analisi condotte sui dati fin qui acquisiti hanno confermato un buon profilo di sicurezza di questi due vaccini a RNA messaggero ( mRNA ).
L’ampio numero di segnalazioni non implica che siano emerse criticità inattese, ma è indice dell’elevata capacità del sistema di farmacovigilanza nel monitorare la sicurezza. ( Xagena2021 )
Fonte: AIFA, 2021
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Il Comitato ha preso in considerazione tutte le evidenze attualmente disponibili, inclusi 8 rapporti dagli Stati Uniti di casi gravi di coaguli ematici associati a bassi livelli di piastrine; in uno di questi casi l’esito è stato fatale.
Tutti i casi si sono verificati in persone di età inferiore a 60 anni entro 3 settimane dalla vaccinazione; nella maggioranza dei casi donne.
Il PRAC ha osservato che i coaguli ematici si sono verificati principalmente in siti insoliti come nelle vene del cervello ( trombosi del seno venoso cerebrale, CVST ) e dell’addome ( trombosi della vena splancnica ) e nelle arterie, insieme a bassi livelli di piastrine, e talvolta sanguinamento.
Gli operatori sanitari e le persone che riceveranno il vaccino devono essere consapevoli della possibilità di casi molto rari di eventi trombotici associati a bassi livelli di piastrine che si verificano entro tre settimane dalla vaccinazione.
COVID-19 è associato a un rischio di ospedalizzazione e di mortalità. La combinazione segnalata di coaguli ematici e bassi livelli di piastrine è molto rara e i benefici complessivi del vaccino COVID-19 di Janssen nella prevenzione del COVID-19 superano i rischi delle reazioni avverse.
Una spiegazione plausibile per la combinazione di trombosi e piastrinopenia è una risposta immunitaria, che porta a una condizione simile a quella osservata a volte nei pazienti trattati con Eparina chiamata trombocitopenia indotta da Eparina ( HIT ).
Il PRAC ha sottolineato l’importanza del trattamento medico specialistico tempestivo.
La trombosi in combinazione con la trombocitopenia richiede una gestione clinica specializzata.
Il vaccino COVID-19 di Janssen è stato disegnato per prevenire la malattia da coronavirus 2019 ( COVID-19 ) nelle persone di età pari o superiore a 18 anni.
Gli effetti collaterali più comuni con il vaccino COVID-19 di Janssen sono generalmente lievi o moderati, e migliorano entro pochi giorni dalla vaccinazione.
Informazioni per gli operatori sanitari
L’EMA ha esaminato 8 casi di trombosi associata a trombocitopenia in persone che hanno ricevuto il vaccino COVID-19 di Janssen negli Stati Uniti.
I casi esaminati erano molto simili ai casi verificatisi con il vaccino COVID-19 sviluppato da AstraZeneca, Vaxzevria.
Per quanto riguarda il meccanismo, si ritiene che il vaccino possa innescare una risposta immunitaria che porta a un disturbo simile alla trombocitopenia indotta da Eparina.
Gli operatori sanitari devono prestare attenzione ai segni e sintomi di tromboembolia e trombocitopenia in modo da poter trattare prontamente le persone colpite in linea con le linee guida disponibili.
La trombosi in combinazione con la trombocitopenia richiede una gestione clinica specializzata.
Gli operatori sanitari devono informare le persone che ricevono il vaccino che devono consultare un medico se sviluppano sintomi da trombosi come: mancanza di respiro, dolore toracico, gonfiore delle gambe, dolore addominale persistente, sintomi neurologici come mal di testa grave e persistente e visione offuscata, petecchie oltre il sito di vaccinazione, dopo pochi giorni.
I benefici del vaccino continuano a superare i rischi per le persone che lo ricevono. Il vaccino è efficace nella prevenzione del COVID-19 e nella riduzione dei ricoveri e dei decessi. ( Xagena2021 )
Fonte: EMA, 2021
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Tutti i vaccini e i farmaci presentano effetti collaterali. Questi effetti collaterali devono essere continuamente bilanciati con i benefici attesi nella prevenzione delle malattie.
La relazione copre il periodo dal 9 dicembre 2020 al 9 giugno 2021.
Anafilassi ( gravi reazioni allergiche )
MHRA ha ricevuto 376 reazioni avverse spontanee nel Regno Unito associate ad anafilassi o reazioni anafilattoidi con il vaccino Pfizer / BioNTech.
La natura e la frequenza di queste segnalazioni è in linea con quanto riportato nei precedenti aggiornamenti e le reazioni allergiche gravi al vaccino Pfizer / BioNTech rimangono molto rare.
Secondo MHRA, le persone con una precedente storia di reazioni allergiche agli ingredienti del vaccino non dovrebbero ricevere il vaccino Pfizer / BioNTech.
L’MHRA sta monitorando attentamente le segnalazioni di anafilassi con il vaccino COVID-19 Moderna e ha ricevuto 12 segnalazioni di anafilassi in associazione con il vaccino.
L’anafilassi è un potenziale effetto collaterale del vaccino; coloro con nota ipersensibilità agli ingredienti del vaccino non dovrebbero riceverlo.
MHRA sta monitorando anche le segnalazioni di anafilassi o reazioni anafilattoidi con il vaccino COVID-19 di AstraZeneca, e ha ricevuto 740 segnalazioni di reazioni avverse spontanee nel Regno Unito associate ad anafilassi o reazioni anafilattoidi.
Paralisi di Bell
MHRA sta rivedendo i casi che riportano paralisi di Bell e analizzando i casi segnalati, rispetto al numero che si prevede si verifichi per caso in assenza di vaccinazione ( tasso naturale ).
Il numero di segnalazioni di paralisi facciale ricevute finora è simile al tasso naturale previsto e, al momento, non indica un aumento del rischio a seguito dei vaccini.
Eventi tromboembolici con bassi livelli di piastrine
Fino al 9 giugno 2021, l’MHRA aveva ricevuto segnalazioni di 390 casi di eventi tromboembolici maggiori ( coaguli ematici ) con concomitante trombocitopenia ( bassa conta piastrinica ) nel Regno Unito a seguito della vaccinazione con il vaccino COVID-19 di AstraZeneca.
27 di questi eventi sono stati segnalati dopo una seconda dose.
Delle 390 segnalazioni, 207 si sono verificate nelle donne e 180 negli uomini di età compresa tra 18 e 93 anni.
Il tasso di mortalità complessivo è stato del 18% con 71 decessi, 4 dei quali si sono verificati dopo la seconda dose.
La trombosi del seno venoso cerebrale è stata riportata in 140 casi ( età media 46 anni ), e 250 hanno avuto altri eventi tromboembolici maggiori ( età media 54 anni ) con concomitante trombocitopenia.
Il numero stimato di prime dosi di vaccino COVID-19 di AstraZeneca somministrate nel Regno Unito entro il 9 giugno era di 24.6 milioni e il numero stimato di seconde dosi era di 17.7 milioni.
L’incidenza complessiva dopo la prima dose o quella sconosciuta è stata di 14.8 per milione di dosi. Tenendo conto del diverso numero di pazienti vaccinati con il vaccino COVID-19 di AstraZeneca in diversi gruppi di età, i dati hanno mostrato che è stato riportato un tasso di incidenza più elevato nei gruppi di età adulta più giovane dopo la prima dose rispetto ai gruppi più anziani ( 20.2 per milione di dosi in quelli di età compresa tra 18-49 anni rispetto a 10.7 per milione di dosi in quelli di età pari o superiore a 50 anni ).
Ci sono alcune evidenze che il tasso di incidenza riportato è più alto nelle femmine rispetto agli uomini, anche se questo non è visto in tutti i gruppi di età e la differenza rimane piccola.
L’incidenza complessiva dopo la seconda dose è stata di 1.5 per milione di dosi.
Tenendo conto del diverso numero di pazienti vaccinati con il vaccino COVID-19 di AstraZeneca in diversi gruppi di età, i dati hanno mostrato che c’è un tasso di incidenza riportato più basso nei gruppi di età adulta più giovane dopo la seconda dose rispetto ai gruppi più anziani ( 0.7 per milione di dosi in quelli di età compresa tra 18-49 anni rispetto a 1.5 per milione di dosi in quelli di età pari o superiore a 50 anni ).
Si stima che il numero di seconde dosi somministrate a persone nella fascia di età 18-49 anni sia di 4 milioni, mentre si stima che 13.7 milioni di seconde dosi siano state somministrate a pazienti di età superiore ai 50 anni.
Questi tassi non devono essere direttamente confrontati con i tassi di incidenza riportati dopo la prima dose poiché il tempo per il follow-up e l’identificazione dei casi dopo la seconda dose è più limitato e differisce tra i gruppi di età.
Tuttavia, i dati sono rassicuranti in questa fase e suggeriscono che il tasso di incidenza riportato dopo una seconda dose è inferiore a quello osservato dopo una prima dose.
Sindrome da perdita capillare
MHRA ha ricevuto 8 segnalazioni di sindrome da perdita capillare ( una condizione in cui il fluido fuoriesce dai piccoli vasi sanguigni nell’organismo ) nel contesto di oltre 40 milioni di dosi di vaccino COVID-19 di AstraZeneca somministrato.
Tra queste segnalazioni, 2 persone avevano una storia di sindrome da perdita capillare.
E’ una condizione recidivante-remittente estremamente rara e i fattori scatenanti delle ricadute non sono perfettamente noti.
Come misura precauzionale, MHRA consiglia di non-utilizzare il vaccino COVID-19 di AstraZeneca in persone che hanno precedentemente sperimentato episodi di sindrome da perdita capillare.
Disturbi mestruali e sanguinamento vaginale inaspettato
MHRA sta monitorando attentamente le segnalazioni di disturbi mestruali e sanguinamento vaginale inaspettato a seguito della vaccinazione contro il COVID-19 nel Regno Unito.
L’evidenza attuale non suggerisce un aumento del rischio di disturbi mestruali o sanguinamento vaginale inaspettato a seguito dei vaccini.
Una serie di disturbi mestruali è stata segnalata dopo tutti e tre i vaccini COVID-19, inclusi periodi più pesanti del solito, periodi ritardati e sanguinamento vaginale inaspettato.
Il numero di segnalazioni di disturbi mestruali e sanguinamento vaginale è basso in relazione sia al numero di donne che hanno ricevuto i vaccini COVID-19 fino ad oggi sia a quanto siano generalmente comuni i disturbi mestruali.
Miocardite e pericardite
MHRA sta monitorando da vicino i casi segnalati di miocardite e pericardite con i vaccini COVID-19.
L’Agenzia della Gran Bretagna ha ricevuto 39 segnalazioni di miocardite e 27 segnalazioni di pericardite a seguito dell’uso del vaccino Pfizer / BioNTech, nonché una segnalazione di pericardite virale ed endocardite streptococcica entro il 2 giugno 2021 compreso.
Per il vaccino COVID-19 di AstraZeneca ci sono state 34 segnalazioni di miocardite e 61 segnalazioni di pericardite a seguito della vaccinazione fino al 9 giugno 2021 compreso.
Ci sono state due segnalazioni di miocardite e nessuna segnalazione di pericardite a seguito dell’uso del vaccino COVID-19 Moderna fino alla stessa data.
Questi casi sono stati analizzati rispetto al numero dei casi previsti in assenza di vaccinazione ( background / tasso naturale ).
Il numero di casi di miocardite e pericardite segnalati con i vaccini nel Regno Unito rimane simile o inferiore al tasso di fondo previsto in diversi gruppi di età all’interno della popolazione generale e attualmente non-indica un aumento del rischio a seguito della vaccinazione contro COVID-19.
Eventi ad esito fatale
MHRA ha ricevuto 421 segnalazioni nel Regno Unito di sospette reazioni avverse ( ADR ) al vaccino Pfizer / BioNTech in cui il paziente è morto poco dopo la vaccinazione, 885 segnalazioni per il vaccino COVID-19 di AstraZeneca, 4 per il vaccino COVID-19 Moderna e 22 in cui non era specificato il marchio del vaccino.
La maggior parte di queste segnalazioni ha riguardato persone anziane o persone con malattie di base.
L’uso del vaccino COVID-19 di AstraZeneca è aumentato rapidamente e, in quanto tale, anche la segnalazione di eventi fatali con un’associazione temporale con la vaccinazione, tuttavia, ciò non indica un legame tra la vaccinazione e i decessi segnalati.
La revisione delle singole segnalazioni e dei modelli di segnalazione non ha indicato che il vaccino abbia avuto un ruolo nel decesso. ( Xagena2021 )
Fonte: MHRA, 2021
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Aggiornamento in Medicina
È stato descritto il decorso delle reazioni cutanee localizzate al sito di iniezione al vaccino Moderna COVID-19, le successive reazioni alla seconda dose di vaccino e sono stati caratterizzati i risultati dell’esame istopatologico della reazione.
Questo studio retrospettivo di una serie di casi è stato condotto presso lo Yale New Haven Hospital, un centro medico a New Haven, nel Connecticut, con 16 pazienti segnalati con reazioni cutanee localizzate al sito di iniezione dal 20 gennaio al 12 febbraio 2021.
Sono state raccolte le informazioni demografiche di ciascun paziente, una breve storia medica pertinente, il decorso clinico e il trattamento, se presente; e sono stati considerati i risultati di un esame istopatologico di 1 campione di biopsia cutanea.
Su 16 pazienti ( età media, 38 anni; 13 donne, 81% ), 14 pazienti si sono autoidentificati come bianchi e 2 come asiatici.
Le reazioni cutanee localizzate, ritardate, si sono sviluppate in una mediana di 7 giorni dopo aver ricevuto il vaccino Moderna COVID-19.
I risultati di un campione di biopsia cutanea hanno dimostrato un lieve infiltrato misto prevalentemente perivascolare con linfociti ed eosinofili, coerente con una reazione di ipersensibilità cutanea.
Dei partecipanti che hanno presentato una reazione alla prima dose di vaccino ( 15 su 16 pazienti ), la maggior parte ( 11 pazienti ) ha sviluppato una reazione localizzata simile nel sito di iniezione alla seconda dose di vaccino; la maggior parte ( 10 pazienti ) ha anche sviluppato la seconda reazione prima rispetto alla reazione alla prima dose.
I risultati clinici e istopatologici di questo studio di serie di casi hanno indicato che le reazioni localizzate nel sito di iniezione al vaccino Moderna COVID-19 sono una reazione di ipersensibilità ritardata.
Johnston MS et al, JAMA Dermatol 2021; 157: 716-720
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