La Serie A 23/24 da zero a dieci-Sesta giornata

I voti alla sesta giornata di Serie A.

Iniziamo col successo della Juve (6), che ottiene la massima resa (ovvero i tre punti) col minimo sforzo. I bianconeri non sono stati brillanti, ma è pur vero che il Lecce (6), sebbene volenteroso ed organizzato, non ha mai creato reali grattacapi a Szczesny. 2 ad Allegri: e basta con la storia che te ne vai via prima della fine per far vedere che sei incazzato, quando sei tu stesso che ordini ai tuoi uomini di giocare in quella maniera! Roba da Circo Orfei…..

Il Milan (7) vince e grazie al passo falso dell’Inter si trova primo in classifica. I rossoneri riescono a rimediare allo svantaggio iniziale (8 alla sassata di Luvumbo) e riescono ad imporsi contro un Cagliari (6) che comunque non è stato a guardare. 4 a Radunovic per l’esitazione sul goal del pari, 10 a Loftus-Cheek per il super-goal del 3-1.

L’Empoli domina (8 ai toscani), ma per poco non viene beffato da Cabral, che coglie il palo con una giocata da 9. Il torto degli uomini di Andreazzoli (bentornato!) è stato forse quello di non concretizzare di più quanto costruito, ma la squadra ha senza dubbio dimostrato di esserci. 8 alla bella combinazione Cancellieri-Baldanzi sul goal vittoria empolese.

Un’Atalanta pratica ed arcigna espugna Verona meritatamente. I bergamaschi (7) sono sembrati meno spettacolari di un tempo, ma ordinati, ben messi in campo e tonici, contro un Verona (5) che non li ha praticamente impensieriti. 8 all’azione del goal di Koopmeiners, mentre De Ketelaere è tornato quello del Milan, divorandosi un goal “alla Blissett” (errore da 1).

Torna al successo la Lazio (7), contro un Torino (6) che non è stato a guardare, ma ha peccato di poca incisività. I biancocelesti hanno faticato, ma alla fine hanno portato a casa un meritato successo. 8 all’azione del primo goal laziale, 9 all’assist “magico” d’esterno di Felipe Anderson per Zaccagni sul goal del 2-0.

Abbiamo rivisto il Napoli dello scorso anno. I partenopei (9)  hanno sciorinato grande calcio e spettacolo, riducendo l’Udinese a sparring-partner (5 ai friulani). Sugli scudi Kvaratskhelia, tornato per una sera il calciatore a tratti irresistibile dello scorso anno (9), ma è tutta la squadra a funzionare al meglio. 10 a Samardzic per il goal (anche se inutile, è un goal bellissimo).

Dopo la Juve, il Sassuolo ci prende gusto e va ad espugnare San Siro, battendo un’Inter (5) sottotono e meritatamente sconfitta. Gli emiliani (10) dimostrano di essere squadra e di poter fronteggiare tutto e tutti senza timore. 10 al supergoal di Berardi, 9 alla parata di Sommer su Laurentié.

E’ finita 0-0 tra Monza e Bologna (6 a tutte e due le compagini), in una gara in cui non sono comunque mancate le emozioni (un goal annullato per parte e occasioni da una parte e dall’altra) e dove il pareggio ci è sembrato il risultato più giusto. Zero a Saelemaekers per come si è fatto espellere: roba da tamarri in discoteca.

E’ pareggio tra Frosinone e Fiorentina, con i viola (7) che hanno prodotto di più rispetto ai ciociari (6), ma non hanno concretizzato. 8 alla combinazione Duncan-Gonzales per il goal dell’1-0 viola.

Infine arriviamo ad un’altra sorpresona (dopo quella del tonfo casalingo interista): il Genoa (9) strapazza una Roma imbarazzante (4) con un rotondo 4-1. Dopo aver fatto soffrire il Napoli, i liguri dimostrano di essere un’interessante realtà e Gilardino si permette di dare una lezione a Mourinho, che dovrà meditare parecchio per aggiustare ciò che non va (che pare molto…). Due 10 per l’azione del 2-1 genoano: al numero di Guomundsson e alla  finalizzazione di Retegui.

La Serie A da inclassificabile a dieci-Trentacinquesima giornata

Prima di iniziare con i voti alla trentacinquesima giornata, intendiamo rivolgere le condoglianze ai familiari di Mino Raiola. R.I.P. Mino.

Ora i voti.

Iniziamo col Napoli (10) che travolge il peggior Sassuolo della stagione (2). Rimpianti per gli azzurri (giocando così forse la classifica sarebbe stata diversa) e per i neroverdi (sono entrati in campo?).

Vince il Verona (7), che onora il campionato ancora una volta, giocando un buon calcio. Il Cagliari (5) forse perde immeritatamente (pali colpiti e occasioni fallite), ma i sardi dimostrano di avere ancora dei problemi. 8 al goal di Joao Pedro, anche se inutile.

La Sampdoria (6) porta a casa un derby per lei fondamentale. Il Genoa (6) forse non meritava di perdere, ma se non segni, non vinci. 8 a Sabir, 10 ad Audero (“Man of the match per la sua parata sul rigore), mentre non ce la sentiamo di crocifiggere Criscito. IL rigore l’ha sbagliato Baggio in una Finale Mondiale, può sbagliarlo pure lui.

Girandola di emozioni a La Spezia, con due squadre dalle difese “ballerine” (si vedano i goal realizzati e soprattutto come sono stati incassati (motivo per il quale diamo 5 a tutte e due le squadre: anche City-Real è terminata 4-3, ma la qualità era un pochino differente…). 2 all’arbitro Pairetto e ai suoi collaboratori: il goal di Acerbi era da annullare e col VAR certi errori non sono più scusabili.

Vince la Juve (6), che dopo un buon primo tempo cala nella ripresa, acciuffando la vittoria nel finale contro un Venezia (6) che non si è arreso. Menzione per Aramu (9 per il goal) e il “Man of the Match” Bonucci (8).

Vince il Toro (7), al termine di una partita equilibrata contro l’Empoli (6). 9 al “Man of the Match” Belotti.

Vince il Milan (7), dopo aver creato (e sprecato) molto, alla fine trova tre punti meritati. La Fiorentina (6) subisce, ma non rinuncia a giocare. Leao si riscatta dopo un goal sbagliato alla Calloni, menzione per Maignan (8), dopo essere stato spettatore per tanto tempo, decisivo.

Vince l’Inter, dopo un buon primo tempo, nella ripresa cala, ma i tre punti sono meritati. L’Udinese (6) perde, ma non fa la figura dello sparring-partner.

Partita non priva di emozioni fra Roma e Bologna, fra goal sbagliati e colpi di scena. Le due squadre (7 ad entrambe) ci sono parse in salute. 8 a Pellegrini perché sfiora l’Eurogoal.

La Salernitana (7) continua a sognare la grande rimonta che le consentirebbe la permanenza in Serie A, contro un’Atalanta che non sembra neppure più lei (5). Cos’è successo?

Inoltre

2 ad Andreazzoli e all’Empoli per le eccessive proteste. I rigori c’erano e l’espulsione di Verre ci poteva stare. Dunque stop.

Inclassificabile al tifoso dello Spezia seduto nei pressi della tribuna stampa che continuava ad insultare ignobilmente Immobile, tanto che i telecronisti (probabilmente informati che gli insulti si sentivano in tv) hanno chiesto scusa (anche se non era certo colpa loro, ci mancherebbe…). Ci si dirà: come quell’essere negli stadi ce ne saranno in abbondanza (ed è così), ma noi abbiamo udito lui, a cui chiederemmo che soddisfazione si è preso ad insultare un avversario invece di gustarsi la partita.

 

La Serie A da due a dieci-Trentunesima giornata

I voti alla trentunesima giornata di Serie A.

La prima partita ad essere stata giocata è stata Spezia-Venezia. Bel match (7 a tutte e due le compagini), in cui il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio, ma il calcio si sa, è così.  Menzione per Aramu perché sfiora un goal su punizione che sarebbe stato fantastico (9 per il gesto tecnico) e che solo la sfortuna gli ha negato. Bravo lo stesso! A proposito, visto come siamo piazzati e visto che purtroppo il convento non è che passi chissà che cosa, Mancini perché non prova a convocare il calciatore del Venezia?

Vince la Lazio (7) contro un buon Sassuolo (7 pure agli emiliani). I romani riscattano la sconfitta nel derby, anche se a livello difensivo concedono ancora troppo. Bella l’azione personale di Lazzari (8).

Vince il Torino (6) contro una Salernitana (6) che fino a quando rimane in parità di uomini non sfigura affatto (anzi, forse non meritava lo svantaggio).

Vince senza entusiasmare la Fiorentina (6), ma vince in una gara non facile contro un ostico Empoli (6). Sono divampate polemiche per l’arbitraggio. Noi riteniamo che Massimi e i suoi collaboratori abbiano valutato bene l’episodio del goal annullato (quello sul Terracciano è fallo, punto e basta), mentre l’arbitro è stato frettoloso forse nel caso della prima ammonizione a Luperto. E’ però vero che se andiamo a vedere tutte le ammonizioni del campionato, non la finiamo più, perciò diamo 3 ad Andreazzoli per la sua uscita contro l’arbitro.

Vittoria pesante e meritata del Napoli (8) a Bergamo. Tre punti d’oro che rilanciano le ambizioni sculettate dei partenopei, che offrono una bella prova, al netto delle assenze. L’Atalanta (6 prova a reagire, ma alla fine cede, dimostrandosi poco attenta in fase difensiva. 9 al goal di Politano (bella azione e bella finalizzazione).

Dilaga l’Udinese (10), che dopo un inizio incerto, demolisce il Cagliari (3, così diventa dura salvarsi…). Menzione per Beto (9), “Man of the Match”.

La Roma (7) vince con una prova da squadra solida, che concede poco. Tre punti che rilanciano i giallorossi e le loro ambizioni europee. La Sampdoria (6) non demerita, ma pecca di incisività.

Veniamo al derby d’Italia. La Juventus (8) ha dominato, purtroppo ha avuto un torto: non l’ha messa dentro, ma siamo certi che il rimpianto per i bianconeri è sia per la sconfitta, sia per il fatto che se avessero giocato sempre con l’intensità di ieri sera, forse non parlerebbero di quarto posto. L’Inter (6) porta a casa tre punti immeritati in base a quanto si è visto in campo, ma fondamentali per la corsa allo scudetto. E’ stata una partita agonisticamente intensa, in cui gli arbitri ad un certo punto sono andati in tilt. Sul rigore per l’Inter (che c’era) hanno agito da regolamento (del resto pure in Salernitana-Torino un giocatore è entrato in area e il rigore è stato fatto ribattere), ma c’era pure un rigore per la Juve, trasformatosi in punizione (e col VAR questi errori non sono scusabili). Irrati e i suoi colleghi non ci sono comunque sembrati all’altezza della situazione per la troppa insicurezza e la poca autorevolezza con la quale hanno diretto: 4! Menzione per il migliore in campo: il sempiterno Cuadrado (8). Menzione anche per Szczesny (7), per aver neutralizzato un altro rigore (e per poco non concede il bis!).

Vince il Verona (7), che continua a dimostrarsi una squadra ben assembrata, tenace, che gioca anche bene. Il Genoa (5) dopo un primo tempo da spettatore nella ripresa cerca di reagire, ma i veneti hanno meritato il successo. Menzione per Simeone e il suo goal (8), da vero puntero.

Il Milan (6) perde l’occasione di restare in vetta alla classifica pareggiando una partita in cui comunque qualcosa ha creato, ma in cui avrebbe potuto fare di più. Buona la prova del Bologna invece (7 ai felsinei), anche se nel secondo tempo calano e subiscono l’iniziativa avversaria (ma ci sta assolutamente contro il Milan a San Siro).

Inoltre

Stavolta ci sbizzarriamo.

3 a Tony Damascelli. Già che uno così pontifichi ancora in tv grida vendetta (Damascelli tanto per intenderci era quello che quando lavorava al “Giornale” spiava cosa scrivevano i colleghi e lo riferiva a Moggi), ma la perla: “L’Inter con i due attaccanti in questa condizione non va avanti. Tanto che ha vinto ad Anfield Road con un gol di Sanchez”, quando a Liverpool ha segnato Lautaro con un gran goal e Sanchez è stato espulso, è da antologia delle vaccate.

9 ad Alessio Tacchinardi e 2 a Sandro Sabatini. Nell’analizzare il post Juventus-Inter a Pressing, Tacchinardi cercava di dire legittimamente la sua, ma Sabatini lo interrompeva continuamente. L’ex centrocampista bianconero ad un certo punto ha detto al giornalista “Lasciami parlare!”, stufo delle continue interruzioni. Sabatini è bravo come giornalista, ma il fatto che non lasci parlare gli altri è insopportabile. Sei in una trasmissione televisiva, ascolta pure gli altri (senza parlargli addosso), altrimenti monta un palchetto e fai un comizio! Bene ha fatto Tacchinardi a risentirsi, un po’ di civiltà non guasta.

Un’ultima considerazione su quanto già scritto in precedenza. In Salernitana-Torino e Juve-Inter sono stati fatti ribattere due rigori. Decisione ineccepibile da regolamento, infatti in entrambe i casi almeno un giocatore era entrato in area al momento del tiro. In base a quanto vediamo tutte le domeniche è una decisione che gli arbitri dovrebbero prendere un po’ più spesso.