Storia di note.

Storia di note.

Post n°258 pubblicato il 29 Gennaio 2019 da ilcorrierediroma

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il paradiso e l’inferno si presentano come iperboli nel mio cibo

e mi permetto di partecipare come artista.

Perché nell’arte c’è un’uscita ma nel sogno non c’è.

L’artista si immerge nella sua incoscienza,

che è notte e poi si trasforma in ex-pressione

(depressione verso l’esterno) e l’artista viene rilasciato.

Ma eterno sognatore è in, stretto tra corridoi di cioccolato,

a caccia di conigli bianchi, la vendita di olive fori,

gallerie, serrature o preservativi.

Ma gli elementi che compongono il mio universo

sono limitati e devono necessariamente essere ripetuti.

Sono quindi pronto a saziare.

Sono le otto e quando mi sveglio non sono più poesia.

Ancora una volta insignificante, senza potere di creazione,

degno della mia ignoranza e di nuovo al lavoro, vomito.

Quello che butto meglio sono i lampioni e gli specchi,

anche se insieme è quello che non mi piace di più

vedere il mio pubblico. Tubi di scarico Vomito,

nastri natalizi e bolle di sapone che galleggiano nella sabbia

e giocano a colori in grappoli succosi.

Vomito bar e parcheggi, abiti di amianto,

strisce e strisce di ganci da ufficio

pendono dalla mia mascella

e sto vomitando tranquillamente.

Cadono le unghie finte raggruppate da una a dieci

per scavare nella sabbia per cercare le vongole.

Centinaia di talpe perniciosi mi piovono in gola,

insieme a linee stradali monocolore.

Sento e con dedizione rivedo le dita di altre persone

che soffocano la sabbia, la riempiono di paure.

Vomito di numeri transfiniti,

chiodi e pali in quattro dimensioni.

Colibrì e orchidee sono intervallati

che fermentano sul fondo di una fiasca

che emana puzza di alcoli viola nella sabbia.

Sono quasi le due del mattino.

Ho sputato le mie ultime cime tra le piume di struzzo

e come la tesi del signor Plotinio,

di nuovo all’infinito circolare che serpeggia.

Il ritorno eterno..

 

 

 

 

 

 

Io Amo..

E Voi?

 

 

Storia di note.ultima modifica: 2019-01-29T14:31:53+01:00da ilcorrierediroma
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