Nel profondo del tuo ventre..

Madre: Nel profondo del tuo ventre, i miei occhi, la mia bocca, le mie mani divennero silenziose. Con il tuo sangue più ricco mi innaffi come l’acqua per i fiore più prezioso, nascosto nel sottosuolo. I miei sensi sono tuoi, e con questo come prestito della tua carne cammino intorno al mondo. Sia lodato per tutto lo splendore della terra che entra in me e si impiglia nel mio cuore.

Madre: Sono cresciuto, come un frutto sul grosso ramo, sulle tue ginocchia. Trasportano ancora la forma del mio corpo; un altro figlio non li ha cancellati. Mi facevi così tanto scalpore che quando correvamo lungo le strade eri lì nel corridoio di casa, come se fossi triste di non sentire il mio peso.

Non c’è un ritmo più mite, tra i cento ritmi versati dal primo musicista, di quello di tua madre, e le placide cose che sono nella mia anima sono regolate con quell’oscillazione delle tue braccia e delle tue ginocchia.

E allo stesso tempo mi stavi dicendo che stavi cantando, e i versetti non erano altro che parole scherzose, pretesti per i tuoi mimi.

In quelle canzoni, mi hai nominato le cose della terra: le colline, i frutti, le città, le bestie del campo, come per mettere tua figlia nel mondo, come per elencare i membri della famiglia, così strano! , in cui l’avevano messo in opera.

E così, stavo conoscendo il tuo universo duro e morbido: non c’è una parolina che nomini le creature che non ho imparato da te. Gli insegnanti hanno usato solo dopo i bei nomi che avevi già dato.

Ti stavi avvicinando a me, mamma, le cose innocenti che potevo prendere senza ferirmi; una menta piperita dal giardino, una piccola pietra colorata, e ho sentito l’amicizia delle creature in loro. Tu, a volte, mi comprasti, e qualche volta mi facevi giocattoli: una bambola con gli occhi grandi come la mia, la casetta che cadeva a pezzi … Ma i giocattoli morti non li amavo, ti ricordi: il più carino per me è stato il tuo corpo.

Ho giocato con i tuoi capelli come se avessi gocciolanti rivoli d’acqua, con il tuo mento tondo, con le dita, che intrecciati e ritorti. La tua faccia inclinata era per tua figlia tutto lo spettacolo del mondo. Curiosamente ho guardato il tuo battito di ciglia e il gioco di luce che è stato fatto nei tuoi occhi verdi; E quella strana cosa che ti succedeva sul viso quando eri infelice, madre!
Sì, tutto il mio mondo era la tua faccia; le tue guance, come la collina del miele, e le scanalature che il dolore stava scavando verso le estremità della bocca, due piccole piccole valli. Ho imparato le forme guardando la tua testa: il tremito delle piccole iridi delle ciglia e il gambo delle piante nel collo, che, piegandosi verso di me, verso una piega piena di intimità.

E quando ho saputo camminare mano nella mano, attaccato come un lenzuolo vivo della gonna, sono andato a conoscere la nostra valle.

I genitori sono troppo pieni di preoccupazioni in modo che possano prenderci per mano su un sentiero o scalare le piste.

Siamo più dei tuoi figli; Siamo ancora stretti con te, come la mandorla è stretta nella sua vanità chiusa. E il cielo più amato per noi non è quello delle stelle limpide e fredde, ma l’altro dei tuoi occhi, così vicino da poterti baciare sulle sue lacrime.

A te mamma..

 

 

 

 

 

L’amore di una madre è qualcosa che nessuno può spiegare, è fatto di una profonda devozione e sacrificio e dolore, è infinito, disinteressato e duraturo, qualunque cosa accada, perché nulla può distruggerlo o portare via quell’amore

Nel profondo del tuo ventre..ultima modifica: 2019-07-07T14:38:39+02:00da ASLMARIAROSA
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