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Messaggi di Aprile 2011

ATTESA

Post n°676 pubblicato il 30 Aprile 2011 da atapo
 

 

SECONDO



Ormai i numeri dell'attesa si fanno piccolissimi, ogni giorno può essere quello buono, anche se tu sembri stare serenamente rintanato...

ma non si sa mai, dicono gli esperti: “Eh, i secondi fanno più in fretta!”

Già, i secondi.

Tu sei e sarai sempre il secondo. Dovrai dividere e condividere con un altro cucciolo che ha ancora bisogni simili ai tuoi, avrai molti dei suoi vestitini, gli sottrarrai incuriosito i giocattoli che credeva soltanto suoi, lo imiterai e formerete una bella coppia anche a far confusione, provocherai crisi di abbandono e di gelosia, ma sarai anche avvolto da baci e abbracci irruenti che irrobustiranno il tuo fisico e la tua capacità di sopportazione...

Sono volati questi nove mesi: tu sei cresciuto tranquillo, agitandoti il giusto (sembri meno vivace di tuo fratello, almeno nella pancia della mamma), svelandoti da un'ecografia all'altra, ormai quasi di routine, abbastanza somigliante nel viso al fratellino, ma di “stazza” più allungata.

Tu sei uno dei tanti pensieri che occupano le giornate della tua mamma e lei un po' se ne dispiace: “Col primo era tutto diverso” dice, ma è naturale, tu sei un'avventura non più nuova, la meraviglia della tua esistenza e della tua attesa deve trovare spazio tra il lavoro e l'organizzazione di una famiglia in cui tu diventerai il quarto componente (il quinto, se ci mettiamo anche il gatto): a quante cose bisogna pensare ogni giorno!

In fondo tu nella pancia, per ora, di problemi non ne dai molti...

Anche la scelta del tuo nome si è fatta aspettare parecchio...e da pochissimo è stato dedicato un cassetto ai micro-vestitini per te.

Io e il nonno ti regaliamo il lettino, ma la tua mamma, per i tuoi primi mesi, ha scovato ad un prezzo stracciato una piccola culla in stile country che sarà solo tua: non era essenziale, ma era graziosissima e lei non ha saputo resistere ad offrirti questo piccolo privilegio che tuo fratello non ha avuto!

Io e il nonno stiamo organizzando i nostri impegni in modo da essere disponibili nelle prossime settimane, ci potrebbe essere bisogno di noi per tuo fratello, in quei primissimi giorni, gli unici nei quali tu avrai la mamma solo per te là all'ospedale, prima di diventare secondogenito a tutti gli effetti...

Minuscolo viaggiatore nella tua piccola astronave, ti manca pochissimo per arrivare tra noi...

...forse, se ti organizzi bene, potresti essere tu a farmi un meraviglioso regalo:

potresti nascere addirittura nel giorno del mio compleanno!

Forza Damiano! Ti aspettano in molti da queste parti!



 
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FUORI E DENTRO IL CAMPER

Post n°675 pubblicato il 27 Aprile 2011 da atapo
 

 

32 ore


32 ore per...

valicare l'Appennino e andare su e giù per la Pianura Padana...

Fare tappe tra chi c'è, chi ci sarà, chi non c'è più...

Incontrare amici, parenti, nipoti e nipotini...

Accarezzare tre gatti del nord: Merlino, Tigra e Charline...

Ascoltare, raccontare, ricordare...

Sentire l'amicizia e l'affetto che ci rende felici di incontrarci, finalmente, non è mica così semplice trovare un tempo adatto a tutti...

Rimanere sorpresi per qualche novità...fare altri progetti insieme

per la prossima volta, per prossime volte...

Mangiare la buona cucina emiliana...rievocatrice di giovinezze lontane...

Far giungere un' ora tarda tra chiacchiere, risate, fotografie e Cluedo...

Dormire profondamente, senza ombre, senza sogni, cullati da mormorii di foglie e voci di uccelli notturni in una campagna di primavera...

Ritornare con un po' di nostalgia a quei nostri tempi passati nella pianura tra le colline e il grande fiume...


  

 

Poi siamo di nuovo qui, per chiudere questa parentesi e riorganizzarci il tempo dell'oggi e del domani.


 
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25 APRILE

Post n°674 pubblicato il 25 Aprile 2011 da atapo
 

OLTRE  IL  PONTE


(Calvino / Liberovici)

 

fino a qualche anno fa la mattina del 25 aprile

si sentivano alla radio queste canzoni...

Ora...

....portiamo con forza gli ideali e i ricordi oltre il ponte

e passiamoli a chi viene dopo di noi!

 
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DI CIOCCOLATO E D' ALTRO

Post n°673 pubblicato il 23 Aprile 2011 da atapo
 

 

PASQUE


Mamma, non azzardarti a regalare un uovo di cioccolata a Martino! Ne ha già ricevuti troppi, lui è goloso di cioccolata...dovrò nasconderla!”aveva detto mia figlia.

La nonna però, cioè io, ha sempre una risorsa in più così a Martino ho regalato un piccolo uovo...di plastica, quasi un giocattolo: quando lo aprirà dentro ci troverà un bambolotto. Gliel'ho dato ieri, siamo stati in piscina insieme, io, lui, la sua mamma. E questa è stata la mia Pasqua con lui, domani non ci vedremo, immaginerò soltanto la sua faccina sorpresa e gli occhi brillanti mentre scartano...rompono...scoprono...e dirà trionfante “E' mio!” davanti ad ogni cosa trovata nelle SUE uova di Pasqua. Chissà se qualcuno gli metterà in testa, dopo, le carte luccicanti e sagomate delle uova di cioccolato...o se magari questa idea verrà proprio a lui...

Come facevo io quando ero piccola, dopo il pranzo di Pasqua uscivo nel giardino a pavoneggiarmi con quegli incredibili cappelli (ah! Il mio pallino, fin da allora!) e a confrontarmi con le amichette del vicinato, anche loro agghindate di carta stagnola, nastri e fiori finti.

Se non pioveva naturalmente, perchè spesso la Pasqua è accompagnata dagli acquazzoni, allora le “sfilate di moda” mi accontentavo di farle in famiglia, o trovando il pretesto di fare gli auguri mi concedevo una capatina anche dal nonno e dagli zii, che così vedevano valorizzato il loro dono. Sì, ne ricevevo diverse di uova, dai parenti, dai clienti del negozio del babbo, dalle signore che portavano alla mia mamma le calze velate da rammendare (mestiere ormai scomparso)... Il cioccolato, dopo un abbondante assaggio al limite dell'indigestione, era poi messo sotto chiave e centellinato nelle merende del pomeriggio, insieme a un pezzo di pane.

In quelle Pasque lontane avevamo sempre ospite a pranzo una delle mie cugine, allora ragazze, della famiglia di mia madre, le stesse che a volte in estate passavano alcuni giorni al mare con noi. Realizzai molto più tardi che provenivano da nuclei familiari distrutti nella tragedia della guerra e i miei genitori, benchè senza grandi mezzi economici, avevano cercato spesso di dare loro un po' di aiuto e di calore familiare. La mia mamma preparava i tortellini e io avevo il compito di chiuderli, perchè le mani di bambina aiutano a farli piccoli come da tradizione bolognese, ma soprattutto si imbarcava nell'impresa della crema fritta, una squisitezza che richiedeva tempo e dosi giuste al milligrammo per non liquefarsi nell'olio di frittura...A lei riusciva sempre bene, io qualche volta ci ho provato...con risultati alterni però: per me rimane una ricetta inaffidabile in caso di ospiti!

Anni dopo vissi la mia unica Pasqua trasgressiva, quando all'insaputa dei genitori io e una mia amica il sabato pomeriggio invece della giratina in centro città ci incontrammo con i nostri primi innamorati, ogni coppia andò per conto suo, poi io e l'amica ci ritrovammo all'ora stabilita per rientrare insieme...a piedi per quattro chilometri perchè nel frattempo era iniziato uno sciopero degli autobus. Però eravamo felicissime e attraversammo i giardini pubblici già quasi al buio (era una Pasqua di marzo) correndo allegramente ma con quel sottile brivido dell'aver osato qualcosa di proibito.

Poi ci furono le Pasque mistiche, anni in cui seguivo rigorosamente tutte le cerimonie del triduo religioso e mi sentivo partecipe, in colpa, addolorata e finalmente rinnovata, piena di buoni propositi e di fervori che mi avrebbero dovuto rendere quasi perfetta agli occhi di Dio e del mondo.

Durò qualche anno: i due figli, il lavoro, il trasloco nella nuova città in cui dovevamo cavarcela da soli hanno smorzato parecchio quel misticismo...

Coi figli piccoli le Pasque sono state spesso “affollate”: più che per Natale quando è troppo freddo e c'è rischio di neve e ghiaccio, o abbiamo ricevuto noi i nonni, gli zii, i cugini spesso per qualche giorno, anche per fare un giretto in quel centro di Firenze che tutti ammirano, oppure siamo partiti noi quattro per Bologna o per Pordenone con l'auto carica di bagagli e di uova di cioccolata, quando certe famiglie non erano ancora state squinternate e distrutte …

Quest'anno saremo noi due soli, io e mio marito.

Ogni figlio, ogni nipotino, va dagli altri nonni. Perchè? Un po' di colpa lo darei al periodo di studio matto e disperatissimo che mio marito ha già cominciato per i suoi tentativi di esami universitari nella sessione estiva: da settimane ormai si è buttato a studiare, non esiste nient'altro, dimentica anche cose importanti, alle richieste mie e dei figli su come si voleva passare la Pasqua o non dava risposta o, come riemergendo da un mondo tutto suo, tirava fuori solo un “Boh?”, a un certo punto i figli hanno preso le loro decisioni...

Questo clima mi sta un po' rattristando, mi è tornata in mente la Pasqua drammatica dell'anno scorso, per consolarmi mi ripeto che, tutto sommato, quest'anno va meglio, che c'è chi sta peggio di noi, però da qualche giorno mi sorprendo a controllare, vicino casa mia, le auto parcheggiate che hanno lo stesso colore di quella di mio suocero...Mi illudo di aver superato quel periodo, ma qualcosa di buio in fondo è rimasto, come quelle macchie che lavi...lavi, sembrano sparite, poi ad una luce diversa ritorna fuori l'alone e l'ombra scura. E' inutile che cerchi di “nascondere sotto il tappeto” di mille cose piacevoli, non riesco a spazzare via come vorrei.

Forse sarebbe stato meglio passare questa festa in compagnia e pensare meno...chissà se LUI vorrà studiare perfino domani!

Quasi quasi telefono a mio figlio e gli chiedo se domani pomeriggio, mentre ritornano a casa dopo il pranzo dai suoceri, si fermano un poco a casa nostra..

INTANTO PER TUTTI VOI AMICI DI QUI...UN FORTE ABBRACCIO VIRTUALE E UN GRANDE AUGURIO DI BUONA PASQUA!

Vi penserò anche domani e vi immaginerò alle prese con i parenti, con la cucina, con tortellini, agnelli, pastiere, focacce, torte pasqualine e...tante uova di cioccolato!

ore 19,30: ho appena finito di fare i biscotti pasquali...

...vi offro una colombina...Buona Pasqua!


 

 
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THEATRALISONS

Post n°672 pubblicato il 22 Aprile 2011 da atapo
 

 

TEATRO GIOVANE

Prima di entrare completamente nel clima pasquale, mi concedo di terminare con questo ricordo la narrazione delle belle, anche se faticose, esperienze che ho vissuto la settimana passata.

A Firenze da diversi anni nel mese di aprile l'Istituto Francese organizza THEATRALISONS ENSEMBLE, una manifestazione di tre giorni nei quali classi o gruppi di scuole medie e superiori presentano i loro lavori teatrali, ovviamente in francese, durante le mattinate. Nei tre pomeriggi invece i ragazzi formano vari gruppi tutti rimescolati, per seguire degli ateliers di recitazione, mimo, danza, poesia ecc, il cui risultato viene presentato l'ultimo pomeriggio a conclusione di tutto.

Non crediate che i partecipanti siano pochi:in ogni mattina ci sono quattro o cinque spettacoli! E vengono non solo da Firenze...e non solo dall'Italia.

Negli anni scorsi per curiosità ero andata a vedere qualche spettacolo, se avevo la mattina libera, ricordo che ne parlai anche qui una volta.

Fra gli organizzatori della rassegna c'è quella mia vulcanica amica prof di francese, quella che mi ha trascinato nell'impresa di Campiglia: ha le mani in pasta anche a Théatralisons, inoltre ogni anno porta una o due delle sue classi a presentare i loro spettacoli alla rassegna. Insomma, in quei tre giorni sdoppiarsi non le basta, rischia di andare fuori di testa...

Allora, poiché la sottoscritta era abbastanza libera due giorni su tre, mi ha arruolato come aiutante: mi ha affidato cinepresa e macchina fotografica per immortalare TUTTO, perchè poi i partecipanti chiedono il CD degli spettacoli. Non era molto complicato: la cinepresa era fissa e riprendeva quasi tutto il palcoscenico, si trattava di orientarla se gli attori si spostavano negli angoli e di controllare che qualcuno non si fermasse proprio davanti all'obiettivo, le foto erano da fare alla fine di ogni spettacolo quando tutti gli attori si ripresentano sul palco, per immortalare il gruppo riunito. Però era faticoso, dovevo stare quasi sempre in piedi, anche perchè i ragazzi erano talmente numerosi che i posti a sedere, pure con delle sedie aggiunte, si esaurivano rapidamente.

Quanti ragazzi! Venivano da Firenze, da Prato, da altre città della Toscana, dalla Sicilia, dalla Francia, dal Belgio, dal Lussemburgo, dalla Romania, dal Marocco...e spero di non aver dimenticato nessuno. Chi presentava qualcosa di classico, chi autori a me sconosciuti, chi partiva da uno spunto famoso per ricreare spettacoli originali, chi aveva preparato tutta la sceneggiatura su una storia inventata. E tutti bravi!

Per me è stata una grande gioia questa immersione in un mondo di giovani allegri, belli, simpatici, impegnati, così coinvolti nel loro lavoro. Notavo con piacere che pian piano si intrecciavano conoscenze e amicizie tra i vari gruppi, l'ultimo giorno qualche occhiata languida svelava che forse stava nascendo anche qualche amore internazionale...se nelle scuole ci fosse l'atmosfera che coglievo in quei giorni, sarebbe superfluo scervellarsi a fare qualsiasi riforma! Purtroppo, anche se sembravano tanti in quel teatro, è solo una piccolissima parte di ragazzi che può vivere esperienze così interessanti!

Nel pomeriggio, quando c'era il forum tra gli insegnanti, infatti le difficoltà uscivano: per la maggior parte di quelle classi è un lavoro che si basa sulla buona volontà, se non addirittura sul volontariato, degli insegnanti. In pochi casi il teatro è inserito in modo onorevole nel percorso scolastico di tutti, a volte è concesso solo ad una élite, magari ai più bravi come premio, mentre è ormai appurato che recitare aiuta molto anche chi presenta dei problemi o delle difficoltà, aumentando l'autostima...

La mia amica mi ha invitato nel pomeriggio all'atelier che gestiva lei, definito TEATRO-AZIONE: dopo qualche gioco, ha dato alcuni spunti da testi scritti su cui i ragazzi,divisi in tre gruppi, dovevano preparare delle scenette. Ce le hanno presentate e la prof ha curato e migliorato la messa in scena. Io, come al mattino, riprendevo per la documentazione del lavoro. Tutto in un'ora e mezza, dopo c'era la presentazione di tutti gli ateliers e la conclusione della rassegna, con premi, saluti, commozioni.

Il fatto di lavorare con adolescenti per me è un'esperienza quasi nuova, due anni fa aiutai una collega a preparare un video in una prima superiore: questi adolescenti mi intimidiscono un poco, così tumultuosi e fragili, chiassosi e timorosi, sfrontati e timidi...forse nemmeno io ho superato del tutto quella fase!

Parlavamo anche di loro con la mia amica, a pranzo insieme, e parlavamo di belle esperienze che entrambe abbiamo vissuto nel nostro lavoro (per lei continuano), lei si entusiasma per ogni idea, ogni proposta, ancora più di me, accetta con gioia di realizzare tutto ciò che può sembrare realizzabile...dice che l'anno prossimo vorrebbe che facessimo qualcosa di bello insieme...intanto vedremo come andrà avanti l'affare Campiglia...

Io mi sento già in subbuglio: ho deciso che nella vita che mi resta non dirò MAI di no, se mi piacciono, alle proposte (ragionevoli, ma anche non troppo) che mi verranno fatte!


ragazzi davanti all'Istituto francese di Firenze, in una passata edizione della rassegna

(immagine di repertorio)

 
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PICCOLI PRINCIPI - testo

Post n°671 pubblicato il 20 Aprile 2011 da atapo
 

(continuazione del post precedente)

Riporto qui il testo della storia che abbiamo messo in scena quest'anno...

 

LA FAMILLE FANTOMAS



 

BI: “Bonjour! Je suis le frère et je m'appelle Bibil. Voici ma famille. ”

BO: “Bonjour! Je m'appelle Bobol. Je suis le père.”

BA: “Bonjour! Je m'appelle Baballe. Je suis la mère.”

BE: “Bonjour! Je m'appelle Bébelle. Je suis la soeur.”

BI: “Nous sommes des fantomes. Nous sommes invisibles. Je vous présente mes amis.”

CS: “Salut! Je suis une chauve-souris. Je vole dans le chateau.

CH: “Bonjour! Je suis une chatte et je m'appelle Fraisette. Miaou! Je surveille le chateau.”

BA: “Dans la cuisine, j'aime préparer des gateaux pour toute ma famille.”(elle va dans la cuisine)

BO: “Dans le salon, j'aime lire mon journal dans mon fauteuil préféré.”(il va se mettre dans le fauteuil)

BI: “Papa, conte-moi une histoire!”

BO: “Non, va-t-en!”

BI: “La barbe!”

BE: “Dans la salle de bains, j'aime chanter et me brosser les cheveux.(elle va dans la salle de bains) La la la...”

BI: “Arrete!” (BI et BE font des grimaces, BI va dans sa chambre)

BI: “Dans ma chambre j'ai mes livres, mon ballon, mon train, ma voiture de police, mon nounours. J'aime jouer.”

M: “Je suis Marcel.”

A: “Je suis Alfred. Nous sommes voleurs.”

M: “Il y a un trésor dans le chateau!”

A: “Voilà le plan pour le chercher .”

CH: “Viens vite! Aide- moi!”

CS: “Me voilà! (elle vole autour des voleurs)Ouh ouh!”

M e A: “Qu'est-ce que c'est?”

CH: “Ca y est!” (elle prend le plan)

CS: “ Très bien! Bravo!”

(A et M vont dans le salon)

BO: “Ferme la porte, s'il te plait!”

M: “Qui est là?”

A: “Un journal volant! Allons, viens!” (ils vont dans la cuisine)

A: “Mmm...les bons gateaux!”

BA: “Qu'est-ce que tu fais? Ces gateaux sont pour ma famille!” (elle bat sur les mains des voleurs)

A: “Aie! Qui parle?”

M: “Je ne sais pas!” (ils vont dans la salle de bain)

BE: “La la la...”

A: “Qui chante?”

M: “Une brosse volante!”

Pin-Pon...

M: “Qui est-là?”

A: “Vite! Arrive la police!” (ils sortent du chateau)

BO: “Super! Ils sont partis!”

CH: “Voilà le plan.”

BE: “Merci, Fraisette.” (tout le monde regarde le plan)

BA: “Mais...où est le trésor?” (ils cherchent partout)

BE: “Voilà la clé!” (elle la trouve sous le fauteuil, puis on regarde encore le plan))

BA: “Le trésor est dans la cave!”

BE: “Ca y est, je l'ai trouvé!”

CS: “Vite, ouvrez le trésor! C'est pour nous!”

 

 

 

 

 

 

 
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PICCOLI PRINCIPI

Post n°670 pubblicato il 20 Aprile 2011 da atapo
 

 

AU REVOIR … ou ADIEU ?

Li ho salutati tutti, siamo arrivati in fondo al percorso di quest'anno. Oggi, ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Pasqua, era l' ultima lezione del mio corso di francese ai Piccoli Principi.

Però il momento più entusiasmante è stato mercoledì scorso, quando abbiamo presentato lo spettacolo ai familiari e agli amici.

Già, un' altra delle mie supergiornate della settimana passata.

Quest'anno è stato tutto diverso dagli anni precedenti. Chi mi segue, sa che all'inizio gli iscritti parevano solo tre, poi sono diventati cinque, infine otto, poi...ho detto io che se ne sarebbe riparlato l'anno prossimo, perchè qualcun altro avrebbe voluto aggiungersi ancora!. Le ultime arrivate, a fine gennaio, sono state due bambine di famiglie marocchine, che frequentano la prima elementare: i miei due grilli, le chiamo io, vivacissime e simpaticissime, ma...ancora quasi non sapevano leggere e scrivere. Ho dovuto “aggiustare” il lavoro ad ogni nuovo arrivo, non è stato semplice riuscire ad inserire tutti durante gli incontri, i livelli erano veramente diversi, ma uno dei miei obiettivi è quello di riuscire a far lavorare bambini di età e livelli differenti, attraverso l'aiuto reciproco e questa volta direi che è stato proprio essenziale! I “fedelissimi” però mi hanno dato soddisfazione, all'inizio parevano molto imbranati, ma poi sono migliorati, memorizzano parecchio, si lanciano a tentar di parlare, oggi quasi tutti hanno voluto leggere...

Io non seguo programmi prestabiliti, preferisco chiamarli “percorsi”, cerco di farli partire da qualcosa che si innesti sulle esperienze della vita dei bambini, su cui costruire le attività e far conoscere parole e frasi. Dall'anno scorso seguo questa linea (fa parte di sperimentazioni sull'insegnamento delle lingue che stiamo elaborando al CIDI e al LEND, associazioni di insegnanti)

L'anno scorso il percorso fu sul contrasto BUONO/CATTIVO (GENTIL/MECHANT), quest'anno sui rapporti all'interno della famiglia: loro bambini con i fratelli, i genitori ecc...Venticinque ore sono proprio poche, mi si aprirebbero tante prospettive di lavoro e con dispiacere devo scegliere le più semplici, le più importanti, quelle a cui mi conducono meglio le reazioni o le proposte degli alunni...arrivo alla fine del corso con tante idee ancora nel cassetto...anche se mi rendo conto di avere ugualmente realizzato a sufficienza e soprattutto vedo che i bambini sono contenti di aver partecipato e dispiaciuti che sia già finito...

Siamo partiti dalle famiglie degli animali, poi abbiamo letto due libri con le storie a fumetti del cagnolino Spot, dai fumetti abbiamo scoperto tante frasi che si sentono dire anche nelle nostre famiglie, allora abbiamo creato e drammatizzato in francese delle situazioni-flash in cui utilizzare quelle frasi, con disegni e fumetti nostri. Altre frasi sono state scoperte in un rifacimento di una poesia sui mesi dell'anno (Alain Bosquet, “Les mois de l'année”), poi il libretto letto insieme quest'anno (di cui ognuno ha una copia) è stato “LA FAMILLE FANTOMAS”, una famiglia di fantasmi che abita in un castello. Questo il filo conduttore principale del lavoro svolto.

A tutti piace moltissimo fare teatro e presto mi avevano cominciato a chiedere: “Che spettacolo facciamo quest'anno?” Io, lo confesso, per molto tempo ero perplessa e temevo non fossero in grado di imbastire qualcosa di dignitoso da far vedere alle famiglie, ma il loro entusiasmo mi ha convinto, anche se fino all'ultimo continuavo ad incrociare le dita e a dire spesso mentalmente quel M... che viene appunto dalla Francia e dovrebbe portare la fortuna...sul palcoscenico! Così è andata a finire che siamo riusciti a presentare tre cose, anche se brevi.

Lo spettacolo iniziava con la breve ninnananna, quella con i maschi a preparare la cioccolata perchè non volevano cullare le bambole (vedi post 664 ): queste bambole, tanto per vivacizzare l'atmosfera, ad un tratto a sorpresa sono state gettate in alto e riprese al volo, così che il pubblico non rischiava di addormentarsi pure lui...E tutte le bambole sono state riprese perfettamente dalle bambine-giocoliere, nessuna è caduta a terra!

Secondo pezzo: la poesia rifatta da noi, adattata ad un mondo-bambino, recitata tutti insieme e mimata: nel mimo erano tutti bravissimi, nel recitare...se qualcuno esitava in qualche punto si notava poco, nel coro generale...

Poi, dopo una musica stile Hallowen, il pezzo forte: la rappresentazione della storia della FAMILLE FANTOMAS, da noi riveduta e corretta, in cui abbiamo inserito piccole parti provenienti da situazioni familiari che capitano nella vita dei bambini e su cui avevamo lavorato in precedenza, abbiamo creato personaggi nuovi che avevano azioni in più del testo...direi che le ore in cui abbiamo preparato la sceneggiatura sono state davvero interessanti e ricche di proposte da parte di tutti. Si sono impegnati molto nella memorizzazione, avevo chiesto che anche a casa i genitori li aiutassero...certo le due bimbe piccole hanno detto un minimo, già molto per la loro età, ed erano felicissime di “fare” azioni importanti...ma, essendo solo otto, a tutti toccavano ruoli fondamentali nella storia!

La storia si conclude col ritrovamento di un tesoro, che è rimasto misterioso fino al termine dello spettacolo, quando hanno aperto la scatola sigillata e con grande gioia l'hanno trovata piena di CARAMBAR, le mitiche caramelle francesi introvabili in Italia! Grazie alla collaborazione di una cara amica da poco tornata da Parigi...

Insomma, è andata, anche per quest'anno! Chi di loro rivedrò l'anno prossimo?

Certo, questo piacere nel “fare teatro” è molto valido per imparare la lingua straniera...sto riflettendo su questo, potrei anche organizzare qualcosa di diverso ...

Vedremo cosa mi ispirerà l'estate (e naturalmente si accettano consigli e suggerimenti).

Les mois de l'année

(nostra versione)

Janvier pour dire à l'année “Bienvenue”

Février pour dire à la neige “ Il faut fondre”

Mars pour dire à l'oiseau migrateur “Reviens”

Avril pour dire à la fleur “Ouvre-toi”

Mai pour dire à maman “Bonne fete”

Juin pour dire à l'école “Au revoir”

Juillet pour dire au soleil “C'est ta saison”

Aout pour dire aux amis “Bonnes vacances”

Septembre pour dire aux enfants “Préparez vos sac à dos”

Octobre pour dire à la pluie “La barbe!”

Novembre pour dire aux arbres “Déshabillez-vous”

Décembre pour dire à l'année “Bon Noel et adieu”

Et douze mois par an, papa et maman,

pour te dire que je t'aime.


Avril pour dire à la fleur "Ouvre-toi"


 

 

 
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VORTICOSAMENTE

Post n°669 pubblicato il 17 Aprile 2011 da atapo
 

 

...FINALMENTE DOMENICA !

Già, ormai è finita questa settimana trascorsa vorticosamente, ogni giorno qualcosa di impegnativo, fortunatamente qualcosa di bello, ma per me un po' stancante fisicamente...non ho più l'età! Sapevo che sarebbe andata così già da lunedì scorso, ma non avrei voluto rinunciare a nulla, quando si sa che saranno belle esperienze...perchè no? Per riposarsi ci sarà tempo...dopo. Per esempio oggi, quando mi sono accontentata solo di una passeggiata al mercato...

Allora cerco di scrivere qualcosa qui...per me, per ricordare certi momenti, per gli amici che passano e qualche volta si interessano o si divertono alle mie imprese.

Riavvolgiamo la pellicola del tempo: ieri mattina.

Bisogna ringraziare Facebook se in solo due giorni alcune intrepide Dame (della Montagna) sono riuscite ad organizzare una visita agli affreschi appena restaurati nella basilica di Santa Croce, ma bisogna soprattutto ringraziare una delle Dame che possiede la chiave magica per aprire, se non l'ascensore (a quello ci ha pensato un'altra dama...), almeno gli ingressi preferenziali a quei capolavori. Io ci ero già stata, mentre facevano i restauri, però tornarci ora che tutto è completato, con la guida di un'amica che, proprio perchè amica, ci racconta di tutto e di più e ci trasmette tutto l'entusiasmo e la partecipazione di chi ama il suo lavoro...beh, una visita così non ha prezzo!

Lassù, a più di 20 metri d'altezza, camminando sulle tavole dei ponteggi avevo sopra la testa il cielo, ma un cielo dipinto otto secoli fa che ora conserva tracce scarse del suo antico splendido azzurro e per il resto è scuro, irrecuperabile...metafora per me del tempo e della storia passati, di tutto ciò che si è perso e che nessuno si è preoccupato di ricordare e di fare arrivare fino a noi. Poi tutte quelle scene, quelle figure più grandi di me, trovarcisi in mezzo...pare di sentir nitrire i cavalli, tintinnare le spade, lamentarsi i sofferenti e tutte quelle donne mormorare litanie...Storia e leggenda che si dipana da una scena all'altra, da un piano all'altro. E tracce, ombre, linee di figure che il tempo ha cancellato e che sembrano fantasmi, oppure qualcosa di incompiuto, ti balena l'idea che un pittore salirà domani ancora a terminare il lavoro. Ma no, tutto è fermo, è eternato sui muri quel mondo di fine 1300. Da qualcosa che sta a mezzo tra decorazioni e finestrine dipinte si affacciano tanti piccoli volti, uno per ogni spazio: uomini, donne, bambini, in pose diverse, agghindati diversamente, con differenti espressioni...Alcuni sembra che assomiglino a...forse a qualcuno che conosci, forse a un personaggio famoso. Uno pare sia addirittura il ritratto di Giotto . Se li facessi uscire da quei piccoli spazi e li mettessi tutti insieme, avrei la popolazione di una cittadina, che racconterebbe e farebbe rivivere la sua vita medievale...Chi erano in realtà? Perchè hanno avuto l'onore di finire lassù, di unire il loro destino a quello dei re, dei santi, delle sorti della basilica? Mentre si guarda e si ascoltano le spiegazioni la fantasia, se vuole, può galoppare...

Pian piano passiamo in rassegna tutta la serie degli affreschi, conosciamo qualcosa del mondo complesso dell'arte del restauro, siamo di nuovo in basso, fuori da quel mondo di colori e di ombre.

  



Stavolta il mio incontro con le amiche è terminato qui e le ho dovute salutare, solo cultura ieri, poca conversazione e niente confidenze: anche mio marito era interessato ed è venuto con noi (non era il solo marito al seguito...), ormai era ora di pranzo e dovevamo scappare perchè nel pomeriggio ci aspettava RICCARDO, in un paesino sulle prime montagne pistoiesi.

La sua festa per il primo compleanno!

Di anziani solo i quattro nonni ed una zia di mia nuora, il resto tutte giovani famiglie e bambini, tanti bambini, maschi per la maggior parte. Si sono comportati tutti bene, si sono scatenati il giusto, soprattutto con i palloncini colorati. Il festeggiato ha sostenuto con onore la sua parte, si è divertito a stracciare le carte dei regali, a farsi spupazzare in braccio a tutti, a rincorrere tutti i bimbi più grandi di lui, ha scoperto il divertimento di salire e scendere mille volte l'unico scalino del locale, ha apprezzato e cercato di afferrare sulla torta la candelina normale, ma soprattutto quella che faceva le scintille, ha tentato di soffiare per spegnere la candelina ed è stato prontamente aiutato dai suoi quattro cuginetti maggiori di lui, si è servito senza imbarazzo prendendo a piene mani la panna dalla torta...

In tutta quella confusione, ha mostrato di assomigliare a suo padre: non si scomponeva e faceva tranquillo gli affari suoi, sempre disponibile però a prendersi i coccoli e gli abbracci da tutti.

Io dovevo dividermi equamente fra lui e Martino che, essendo molto in confidenza con me, mi cercava sempre. Più che dividermi, sarebbe meglio dire che mi sono moltiplicata. Un po' faticoso, devo confessarlo...la mia schiena non è stata molto contenta, ma io ho deciso che l'avrei ascoltata solo alla fine della festa! E la schiena l'avevo messa a tacere, cioè avevo deciso di non ascoltarla, anche nei giorni precedenti...Ma di questo parlerò un'altra volta.

Riccardo e Martino allo spegnimento della candelina

(come immaginavo, c'è anche Winny Pooh)

 
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UN ANNO DOPO

Post n°668 pubblicato il 15 Aprile 2011 da atapo
 

COMPLEANNO !

Oggi Riccardo compie un anno!

E domani festeggeremo tutti insieme...

E ieri ho festeggiato io, privatamente, una piccola festa che mi sono regalata passando a casa sua alcune ore nel pomeriggio con lui, con mia nuora ed anche con mio figlio che era a casa dal lavoro (anche lui, non lo vedo quasi mai!)

E' passato un anno dalla grande sorpresa di vedere quella testina bionda come era stato suo padre...

La sua ultima conquista, di questi giorni, è il camminare da solo, che porta la conseguenza di arrivare a diversi sportelli da aprire per esplorare, prendere qualche oggetto interessante e...offrirmelo!

E cammina cammina lungo il terrazzo ha trovato il passatempo di salutare a modo suo, indicandole col dito teso, tutte le auto che passano in strada.

Ha un vocione baritonale che "gorgheggia" sempre, che poco si addice a quel suo aspetto da morbido angioletto, con gli occhioni azzurri spalancati, il sorriso sempre pronto e i riccioli biondi che hanno appena ricevuto...il battesimo del parrucchiere, altrimenti c'era il rischio di scambiarlo per una bambina.

Non era in programma questo pomeriggio da loro, in questi giorni sono piuttosto impegnata, poi mio figlio mi ha invitata e...non ho saputo resistere!

Sono innamorata anche di questo cucciolo, come mi ero già innamorata di Martino...e sono pronta ad un terzo innamoramento fra poco, che avrà nome Damiano!!!

(ho scelto la torta con Winny Pooh, perchè in casa sua ce ne sono ad ogni angolo, di Winny Pooh...)

 
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INTRUSA

Post n°667 pubblicato il 13 Aprile 2011 da atapo
 

 

TIZIANO e FORREST GUMP


Su Facebook mi era stato segnalato un Evento: l'inaugurazione a palazzo Pitti di una mostra dove al posto d'onore ci sarebbe stato il quadro La Bella di Tiziano, appena restaurato.

Parteciperai? Chiedeva FB. Forse, avevo risposto.

Il forse è diventato un : merito di una bella giornata, la voglia di trascorrere qualche ora da turista a passeggio per la mia città, la settimana dei beni culturali che consente l'ingresso gratis al museo, l'interesse e la curiosità di vedere un capolavoro appena uscito dall'istituto di bellezza coi colori ravvivati, la possibilità di imparare, perchè no, qualcosa di nuovo.

Eccomi dunque, passata una lunga fila di turisti al metal detector, dentro a palazzo Pitti insieme a tanti altri che vogliono visitare i suoi musei.

Eccomi al primo piano, davanti alla sala della presentazione qualche minuto prima dell'ora fissata, ma...ci sono delle transenne che impediscono l'ingresso.

Ci sono anche due graziose hostess accanto alle transenne, che mi chiedono: “Per la presentazione?”

Sì”

Prego, si accomodi” mi aprono i grossi cordoni che chiudevano l'entrata e mi fanno entrare con sorrisi ed inchini. Ho idea che qualcosa mi sfugga, comunque mi accomodo su una poltroncina, non troppo avanti. La sala si sta riempiendo rapidamente. Dai saluti che si scambiano i presenti, dall'aspetto, dai brani di conversazioni che sento... mi convinco sempre di più che sono tutti addetti ai lavori, gente del mondo artistico, dei restauratori, persone importanti di musei e chissà cos'altro. Gente normale, fuori dal giro, come me, non mi pare ce ne sia.

E mi rendo conto anche che quasi tutti hanno in mano un depliant di colore scuro, su cui spicca la riproduzione della Bella festeggiata.

Chiedo alla signora giapponese vicina di poltrona, che si sta facendo vento col suo depliant: “Cos'è?”

E' l'invito” mi risponde gentilmente e riprende a parlare con l'altra dama giapponese che è insieme a lei.

L'INVITO !!!  Io non ho nessun invito!

Io consideravo INVITO quello su Facebook, altrimenti che l'hanno scritto a fare!

Mi sento all'improvviso un'infiltrata, come se fossi su un autobus senza biglietto, mi aspetto che qualcuno mi si avvicini chiedendo di mostrare l'invito o domandandomi: “Lei chi è? Cosa ci fa qui? Cosa c'entra con noi?”

Poi questo breve panico mi passa e improvvisamente...mi viene in mente Forrest Gump, quello che si trovava senza volerlo nei posti più importanti che non avevano niente a che fare con lui! Questa idea mi diverte, mi sento leggermente un pesce fuor d'acqua, ma decido di respirare e godermi l'opportunità: e quasi mi scappa da ridere quando poco dopo uno degli oratori, mi pare il direttore dell'Opificio delle pietre dure ( l'istituto che ha effettuato il restauro), nel suo discorso si rivolge al direttore della galleria Palatina, che conosce da anni e ...cita proprio Forrest Gump, ricordando che

“la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai cosa ti capita”


Così imparo informazioni interessanti sul quadro, sul modo di lavorare di Tiziano, che pare avesse la stessa modella per alcuni dei suoi dipinti più famosi, quindi probabilmente è inutile cercare nome e cognome illustri per la donna del ritratto in questione.

Poi mi mescolo agli altri quando finalmente passiamo a vedere la piccola mostra dove, effettivamente, in quasi tutti i quadri esposti c'è lo stesso sguardo di giovane donna che ti fissa, in pose e abbigliamenti diversi. Ascolto qua e là qualche osservazione di chi è senz'altro più esperto di me, annuisco, faccio finta di essere un'esperta, sorrido di circostanza negli spostamenti da un punto all'altro quando per vedere meglio magari incrocio qualcuno che come me sta cercando il miglior angolo di osservazione ...continuo a mimetizzarmi insomma.

Alla fine di tutto esco, ricambiando l'arrivederci delle due hostess all'ingresso con l'entusiasmo di chi si è sentito coinvolto ed è rimasto soddisfatto. Il mio distinto aspetto di signora di mezz'età non ha suscitato sospetti...mi è piaciuto, potrei riprovarci in altre occasioni...

( E in fondo a tutto questo, spero che Ody non se ne abbia troppo a male per l'irriverente accostamento...)

Ecco la bella dama protagonista di questa storia


 

 
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PRIMAVERA A NINFA

Post n°666 pubblicato il 11 Aprile 2011 da atapo
 

SAKURA  in  ITALIA

Quando siamo andati a Ninfa, la settimana scorsa, era la prima riapertura dopo la sosta dei mesi invernali: praticamente da novembre nessun piede di turista aveva percorso quei sentieri...

Non immaginavo una simile bellezza e ricchezza di fioriture, stavolta soprattutto sugli alberi. Complice la bella giornata ho potuto ammirare e fotografare una natura nel pieno splendore della primavera...

Confesso che in certi momenti, in certi angoli, avevo una strana sensazione di déjà vu: non solo perchè ormai è la terza volta che ci torno, ma stavolta...a tratti mi sono risentita bambina, tra colori e odori risvegliati dalla mia infanzia nel mio giardino, quello che ho presentato tempo fa...un insieme vegetale disordinato, colorato e odoroso...e mi soffermavo quando provavo questa sensazione, quasi l'andavo a cercare chiudendo gli occhi e assaporando fino in fondo attraverso il naso e la pelle...

 

...indietro nel tempo, quasi un sogno...

...sotto al MIO ciliegio!

Altre notizie su Ninfa le avevo scritte qui la prima volta che ci sono andata, poichè non mi piace ripetere le stesse cose, vi rimando a quel post (così vedete anche altre foto!)

 
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MALINCONIA

Post n°665 pubblicato il 08 Aprile 2011 da atapo
 

 

 

EXTRAORARIO

Stamattina sono tornata a scuola. Alcuni cartelli che faranno parte della scenografia del piccolo spettacolo erano da finire: oramai c'è rimasto poco tempo. Ho chiesto ai colleghi se mi “prestavano” per un po' le bambine che avevano già lavorato a quei cartelli e siamo state a pitturare e a rifinire il lavoro con i pennarelli. Avrei potuto finirli anch'io da sola, ma sapevo di poter contare sulla collaborazione dei loro maestri e senz'altro dà più soddisfazione che siano riuscite loro a completarli.

Belle queste occasioni di lavoro tranquillo, così poco scolastico, in cui i suggerimenti si mescolano alle battute e pian piano scivolano verso argomenti più confidenziali. Loro mi chiedono, vogliono conoscermi meglio, poi mi raccontano della loro vita, piccoli fatti per loro importanti, giudizi e confronti sui compagni e sugli adulti...a volte vengo a sapere cose che vorrei dimenticare subito, ma che non dimenticherò più, sono quasi un confessore, mi accorgo che hanno una grande fiducia in me, sanno che possono fidarsi. Io a volte mi sorprendo della loro capacità di essere sereni, di sdrammatizzare, di trovare una spiegazione che li faccia sentire tranquilli o che scopra un aspetto positivo anche in fatti che a me farebbero tanto arrabbiare. Sanno essere più filosofi degli adulti, la loro logica gli consente di resistere, di vedere la vita in modo costruttivo...

Ci sono dei padri padroni, ancora: la piccola cinese che racconta delle cinghiate che prendeva da piccola conclude dicendo che quando sarà mamma vorrà essere diversa dai suoi genitori, molto gentile con i suoi bambini, perchè sa che non va bene picchiarli...

Che dire? Penso a quanto spesso gli adulti si diano da fare per sciupare tutto il buono che c'è nell'animo dei piccoli.

E comincio a sentire la malinconia per l'avvicinarsi della fine, anche quest'anno, per questa esperienza del mio corso di francese. Non si scappa: mi affeziono ai miei piccoli principi, anche se in tutto sto con loro solo per venticinque ore, come da progetto. Sarò sentimentale, ma ognuno di loro ha qualcosa che me lo rende simpatico, un pochino “mio”, mi dispiacerà non avere più questo incontro settimanale. Torneranno l'anno prossimo? Uno certamente no, passa alla scuola media, gli altri...chissà? Promettono, ma poi...le cose possono cambiare, in fondo non è un obbligo...magari potrei non rifarlo più nemmeno io...c'est la vie!

Stamattina le bambine erano molto contente delle loro pitture completate e sono tornate allegramente nelle loro classi lasciandomi un po' pensierosa a rimettere le mie cose nell'armadio, richiudendolo con la chiave nella serratura sempre più sgangherata.

E al ritorno, in autobus, ho incontrato un mio ex-alunno, quasi maggiorenne, originario dello SriLanka: era felice, andava agli allenamenti di scherma, ha vinto dei campionati italiani e fra poco partirà per Copenaghen, ai campionati europei...

Anche questo...c'est la vie!

 
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PICCOLI PRINCIPI

Post n°664 pubblicato il 07 Aprile 2011 da atapo
 

 

VIRILITA'


Picasso, Maya con la bambola

 

Penultimo mercoledì . Lezione di francese ai piccoli principi.

Oggi bambini vi insegno una canzoncina che canteremo allo spettacolo per i genitori. E' molto facile...”

Sa: “Ce la insegni con i gesti, vero? Che bello!”

Sì, dato che è una ninna nanna terrete in braccio un bambolotto e per tutto il ritornello lo cullerete, poi...bla...bla...”

Fra gli otto scolari del gruppo, le sei femmine sono entusiaste, si impegnano, propongono azioni per mimare meglio il testo...

I due maschi sono a disagio, non tengono il tempo, si agitano, non stanno nella posizione assegnata, fanno gesti di tutti i tipi tranne quelli giusti: un disastro!

Urge trovare una soluzione e ci penso per diversi giorni: al mio corso vorrei che le attività fossero svolte volentieri da tutti, dopo otto ore di scuola “seria”. Finalmente mi viene un'idea...

Ultimo mercoledì.

Proviamo innanzitutto la canzone. Oggi useremo davvero i bambolotti da cullare (sguardo atterrito dei due maschi), ma...

...poichè la volta scorsa mi sembrava che ai maschi non piacesse tanto, allora ho pensato ad un cambiamento: nella canzone si parla del papà che prepara la cioccolata, voi due maschi farete i papà, vi fornirò tegami e cucchiai, dovrete mescolare invece di cullare e alla fine farete uscire dalle pentole delle vere cioccolate. Che ne dite?”

Sììì, bello!” Stavolta sono tutti d'accordo, maschi e femmine.

E uno dei due ragazzini commenta: “ Così mi piace! Se no... maestra, tu ci chiedevi troppo!”

 

 
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PRIMAVERA E' NELL' ARIA

Post n°663 pubblicato il 06 Aprile 2011 da atapo
 

 

ARIA DI PRIMAVERA

Botticelli, Primavera (particolare)

L'inizio non era stato dei migliori. A sorpresa, il viaggio d'andata lo abbiamo fatto in tre.

Forse mio marito me l'aveva anche detto, ma io non mi ricordavo che aveva comprato all'IKEA un armadio per la terrazza di mia suocera, che è stato sistemato e legato nelle poltroncine del camper con tutte le precauzioni, riducendo di un bel po' lo spazio all'interno e la possibilità di raggiungere certi sportelli …

Sempre meno ingombrante comunque del “trasloco” che il camper dovette affrontare l'anno scorso!

Nella prima giornata trascorsa laggiù una cugina di mio marito si è lamentata che il suo computer aveva dei problemi, così il mio gentilissimo consorte si è offerto di “darci un'occhiata” e questa frase per me è un triste presagio...infatti ha passato tutta la giornata e la serata ad aggeggiare a quel computer per sistemarglielo: lui si è divertito moltissimo, io un po' meno, per fortuna mi era portata qualcosa da leggere.

Ma la sorpresa c'è stata la mattina dopo la prima notte passata in camper, quando la sveglia NON ci ha svegliati, quando abbiamo sentito un freddo superiore alle nostre previsioni... Insomma, la batteria aveva smesso di funzionare, si è rotta, non si carica più attraverso i pannelli solari, nemmeno a motore avviato si carica abbastanza per mantenere acceso il riscaldamento e per gli altri usi “domestici” del camper. Io che ho cercato di fuggire freddo e umidità per tutto l'inverno, proprio ora corro il rischio di ammalarmi o di farmi venire male alle ossa!

E mio marito ha detto che lo sapeva che la batteria stava...tirando le cuoia. Ma allora perchè non ne ha presa un'altra da tenere di riserva? Se lo è dimenticato...DA STROZZARLO!!!

Un'altra conseguenza di questo fatto è stato che...non abbiamo potuto ricaricare le pile dei cellulari e, ORRORE, delle macchine fotografiche!

Così, dopo che a Ninfa avevo scattato tante foto da esaurire ormai la pila...non ho potuto fare quasi nient'altro!

Avrei voluto fotografare certi verdi bellissimi di questi paesaggi primaverili...

Come diceva qualcuno nei commenti, è già positivo il cambiamento d'aria e d'ambiente.

E, almeno in questi giorni, è davvero una bella primavera: calda il giusto, ventosa il giusto, con tutti i suoi fiori e i suoi colori al loro posto. Tra quelle montagne, in quelle cittadine tranquille è piacevole trascorrere qualche giorno, tutte quelle sfumature di verde rilassano, i profumi e le macchie di colore dei nuovi fiori, a terra, rampicanti, sui rami degli alberi, mettono allegria. Le piazzette sono piene di gente a godersi il sole, i bucati sventolano come bandierine sulla case di pietra, laggiù ci sono già le rondini a fare slalom tra i camini.

Mentre andavamo col camper, una sera verso il tramonto, nei campi verdi accanto alla strada improvvisamente ci ha affiancato un daino che con i suoi balzi eleganti si è fatto ammirare per qualche secondo prima di sparire nella macchia.

Queste sono immagini che ti lasciano un bel ricordo delle giornate.

Poiché dopo la visita a Ninfa si doveva pur cercare un ristorante, ho scoperto da un manifesto pubblicitario che a Sermoneta c'era la “giornata rosa” cioè una manifestazione tutta al femminile, con esposizioni, mostre di pitture e di foto, mercatini di vario artigianato tutto fatto dalle donne della zona. Così ci siamo diretti lì, conoscevamo già il paese, ma era molto interessante tutto quello che avevano esposto, inoltre...il ristorante POMARANCIO ve lo consiglio proprio: cucina tipica locale, ottima e abbondante, tavoli in terrazza o al fresco all'interno in stanze antiche.

Ninfa...beh, Ninfa merita un capitolo a parte. E, soprattutto, merita di essere raccontata attraverso le foto...che sono ancora da scaricare. Un po' di pazienza...

 
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