COVID: il TAR del Lazio ha annullato la circolare del Ministero della Salute sulla vigilante attesa – Accolto il ricorso del Comitato Cura Domiciliare Covid-19

TAR LAZIO TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE

Il contenuto della nota ministeriale con la quale, in merito alla gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2, si prevede una VIGILANTE ATTESA si pone in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia professionale.

E’ stata annullata la circolare del Ministero della Salute aggiornata al 26 aprile 2021, nella parte in cui, oltre a prevedere la VIGILANTE ATTESA nei primi giorni d’insorgenza della malattia, pone anche indicazioni di non-utilizzo di tutti i farmaci generalmente utilizzati dai medici di medicina generale per i pazienti affetti da Covid. Per il TAR, “in disparte la validità giuridica di tali prescrizioni, è onere imprescindibile di ogni sanitario di agire secondo scienza e coscienza, assumendosi la responsabilità circa l’esito della terapia prescritta quale conseguenza della professionalità e del titolo specialistico acquisito. La prescrizione dell’AIFA, come mutuata dal Ministero della Salute, contrasta, pertanto, con la richiesta professionalità del medico e con la sua deontologia professionale, imponendo, anzi impedendo l’utilizzo di terapie da questi ultimi eventualmente ritenute idonee ed efficaci al contrasto con la malattia COVID-19 come avviene per ogni attività terapeutica”.

La conclusione è che “il contenuto della nota ministeriale, imponendo ai medici puntuali e vincolanti scelte terapeutiche, si pone in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico dalla scienza e deontologia professionale”.

Fonte. ANSA

Duro il commento di Giorgia Meloni in un post su Facebook: « Dopo due anni di fallimenti conclamati la sentenza del Tar del Lazio mette una pietra tombale sull’operato del ministro Speranza, che ha la grande responsabilità di non aver mai voluto ascoltare le numerosissime esperienze cliniche portate dai medici di base. È chiaro che Speranza non può rimanere un minuto di più, Mario Draghi e le forze di maggioranza prendano atto del fallimento ». ( La Stampa )

Vigilante attesa

Nei primi giorni della malattia da SARS-CoV-2 la somministrazione di farmaci antinfiammatori ( FANS ) e Paracetamolo ( Tachipirina ) ” si pone in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia professionale “, ponendo indicazioni di non utilizzo di farmaci. Le lineeguida dell’AIFA fatte proprie dal ministero della Salute, aggiornate il 26 aprile 2021, prevedevano un lungo elenco di terapie da non-adottare.

 

 

 

 

 

Ricoverati non per il coronavirus ma con il coronavirus. Indagine di FIASO ( Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere )

Ospedale.2

FIASO: Covid, infezione non significa per forza malattiaIl 34% dei pazienti positivi al virus ricoverati non è malato di Covid ma è in ospedale per altre patologie

Il 34% dei pazienti positivi ricoverati non è malato Covid: non è in ospedale per sindromi respiratorie o polmonari e non ha sviluppato la malattia da Covid ma richiede assistenza sanitaria per altre patologie e al momento del tampone pre-ricovero risulta positivo a SARS-CoV-2. Uno su tre, dunque, sia pur con infezione accertata al virus SARS-CoV-2, viene ospedalizzato per curare tutt’altro: traumi, infarti, emorragie, scompensi, tumori.

I dati emergono da uno studio fatto da FIASO sui ricoveri di 6 grandi aziende ospedaliere e sanitarie: Asst Spedali civili di Brescia, Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova, Irccs Aou di Bologna, Policlinico Tor Vergata, Ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino e Policlinico di Bari.

In tutto sono stati analizzati 550 pazienti ricoverati nelle aree Covid dei sei ospedali: un campione pari al 4% del totale dei ricoverati negli ospedali italiani. La rilevazione è stata effettuata in data 5 gennaio. Dei complessivi 550 pazienti monitorati, 363 ( 66% ) sono ospedalizzati con diagnosi da infezione polmonare. Mentre 187 ( 34% ) non manifestano segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare: ovvero sono stati ricoverati non per il virus ma con il virus.

Per lo più si tratta di pazienti arrivati in ospedale o al Pronto soccorso per altri problemi e che, al momento del ricovero che prevede il tampone, vengono trovati portatori dell’infezione da SARS-CoV-2 ma senza sintomi di malattia.

La diagnosi da infezione da SARS-CoV-2 è dunque occasionale.

Per la stragrande maggioranza, il 36% del totale dei ricoverati positivi ma senza sintomi respiratori, si tratta di donne in gravidanza che necessitano di assistenza ostetrica e ginecologica. Il 33%, invece, è composto da pazienti che hanno subito uno scompenso della condizione internistica derivante da diabete o altre malattie metaboliche, da patologie cardiovascolari, neurologiche, oncologiche o broncopneumopatie croniche.

Un’altra quota, pari all’8%, riguarda pazienti con ischemie, ictus, emorragie cerebrali o infarti. Un altro 8%, invece, è rappresentato da quei pazienti che devono sottoporsi a un intervento chirurgico urgente e indifferibile pur se positivi al Covid. C’è inoltre una parte, complessivamente il 6% del totale, di pazienti che arrivano al Pronto soccorso a causa di incidenti e richiedono assistenza per vari traumi e fratture.

Fonte: FIASO

Gran Bretagna: calano i contagi. Raggiunto probabilmente il picco

Gran Bretagna.2

Covid, stiamo uscendo dalla pandemia ? Ecco cosa ci dice l’esempio del Regno Unito dove da giorni i contagi sono in calo

Per il quinto giorno di fila i dati sui contagi nel Regno Unito indicano una rassicurante discesa. Restano sempre alti, ma il calo lascia intravedere una via d’uscita e, in un questo contesto, sembra dare ragione a chi ritiene che il Paese abbia raggiunto il picco. Merito di Omicron ? E cosa si sa davvero della nuova variante che pur essendo molto contagiosa non implica necessariamente un’impennata di ricoveri e morti ? Di fatto il Regno Unito, primo Paese europeo a subire l’invasione dei contagi da Omicron, diventa una sorta di cartina di tornasole per il resto dell’Europa, Italia compresa oggi alle prese con una forte ascesa dei casi di Covid.

Fonte: La Stampa [ LINK: https://www.lastampa.it/esteri/2022/01/10/news/covid_stiamo_uscendo_dalla_pandemia_ecco_cosa_ci_dice_l_esempio_del_regno_unito_dove_da_giorni_i_contagi_sono_in_calo-2824923/?ref=LSHBBC-BH-I0-PM5-S6-T1 ]

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Aggiornamento in Pediatria: Bambini con infezione da SARS-CoV-2

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Aggiornamento in Medicina

Bambini con infezione da SARS-CoV-2 e manifestazioni a livello del sistema nervoso centrale

Le manifestazioni sul sistema nervoso centrale [ SNC ] di COVID-19 nei bambini sono state descritte principalmente in case report, che limitano la capacità di apprezzare l’intero spettro della malattia nei pazienti pediatrici.
È stato identificato un numero sufficiente di casi che potrebbero essere valutati in modo aggregato per comprendere meglio le manifestazioni di neuroimaging di COVID-19 nella popolazione pediatrica.
È stato lanciato un bando internazionale per i casi di bambini con encefalopatia correlata all’infezione da coronavirus 2 ( SARS-CoV-2 ) con sindrome respiratoria acuta grave e risultati anormali di neuroimaging.
Sono stati richiesti la storia clinica e i dati relativi al plasma e al liquido cerebrospinale. ….

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Variante Omicron, i dati non ci sono e nessuno sa quanto durerà l’effetto protettivo della terza dose

Sahin Ugur

Variante Omicron: non si conosce la durata della protezione offerta dalla terza dose. Anche i vaccinati si infettano, a dirlo Ugur Sahin, co-fondatore di BioNTech, la società che ha sviluppato il vaccino Pfizer. 

Dati di laboratorio in Germania riferiscono di un calo molto rapido dell’efficacia del vaccino, anche dopo tre dosi. A 3 mesi, l’efficacia scenderebbe al 25%.

In Italia 4.684 operatori sanitari infettati negli ultimi 30 giorni

 

In soli 7 giorni, la variante Omicron di SARS-CoV-2 è diventata dominante negli Stati Uniti, e si appresta a fare lo stesso anche in Europa.

Il cofondatore di Biontech Ugur Sahin, che ha sviluppato il vaccino Comirnaty, commercializzato da Pfizer, in una intervista al giornale francese Le Monde ha parlato dell’efficacia dei vaccini contro la variante Omicron.

” I dati reali provenienti da Regno Unito e Sudafrica forniscono informazioni rassicuranti, ma dobbiamo essere consapevoli che anche le persone vaccinate con tre dosi possono trasmettere la malattia. Dati preliminari che arrivano dal Regno Unito hanno indicato una efficacia di circa il 70% dopo la terza dose e di circa il 20-40% dopo la seconda dose”, ha spiegato Sahin.

In Italia l’Iss ( Istituto Superiore di Sanità ) non ha ancora fornito dettagli dei contagi. E non è noto quanti, tra i professionisti della salute da poco sottoposti a obbligo della terza dose, si siano infettati anche dopo la somministrazione del booster.

Negli ultimi 30 giorni, gli operatori sanitari che hanno contratto il virus sono stati 4.684.

Difficile per ora stabilire quanto potrà durare la protezione della terza dose. Secondo Ugur Sahin, “ci sarà una perdita di efficacia del vaccino contro Omicron nel tempo “.

L’Oms ( Organizzazione Mondiale della Sanità ) ha dichiarato: “ la variante Omicron può infettare o reinfettare anche vaccinati e guariti “.

Fonte: Le Monde [ LINK: https://www.lemonde.fr/planete/article/2021/12/20/ugur-sahin-pdg-de-biontech-meme-les-triple-vaccines-sont-susceptibles-de-transmettre-omicron_6106748_3244.html ]

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I FANS non peggiorano il COVID-19 nei pazienti ospedalizzati.

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Olanda: reazioni violente a Rotterdam contro le restrizioni per il COVID

Alta tensione a Rotterdam: polizia spara durante proteste contro lockdown Covid, 2 feriti

Rotterdam, spari della polizia, feriti e auto incendiate alla protesta contro il Corona Pass 2G

Auto incendiate, agenti che sparano, feriti: nel centro di Rotterdam ci sono state violente proteste contro le restrizioni per il COVID. Gli agenti hanno sparato e almeno due persone sono rimaste ferite, ha detto la polizia. I Paesi Bassi sono nel pieno della quarta ondata di COVID, con il maggiore numero di contagi dall’inizio dell’epidemia

La polizia dei Paesi Bassi ha sparato ieri sera diversi colpi di avvertimento nel porto di Rotterdam per disperdere una protesta contro le misure anti-COVID che stava diventando violenta, e almeno due persone sono rimaste ferite.

Centinaia di manifestanti si erano riuniti per esprimere la propria contrarietà al progetto del governo di limitare l’accesso agli eventi al chiuso solo a chi sia in possesso di un “corona pass”, un certificato con cui mostri cioè di essere vaccinato o di esser guarito dal COVID e non più – come è previsto finora – anche di essere risultato negativo a un tampone.

È stata dunque la proposta di togliere il tampone dal “Pass” e di passare al cosiddetto sistema “2G” a scatenare la rabbia dei manifestanti.

La protesta è sfuggita di mano. Al grido “libertà”, i manifestanti hanno fatto esplodere potenti fuochi d’artificio e hanno lanciato oggetti.

Il Green Pass 2G

Il Green Pass 3G viene rilasciato alle persone che si sono sottoposte a un ciclo vaccinale anti-COVID con 2 dosi ( validità del Pass per 12 mesi ), ai guariti ( validità del Pass per 6 mesi; guariti + vaccinazione con 1 dose -> validità per 12 mesi ), e a coloro che si sottopongono a tampone rapido ( validità del Pass per 48 ore ). La scarsa efficacia dei vaccini di prima generazione nel contrastare la diffusione dell’infezione ha indotto alcuni Paesi ad adottare il Green Pass 2G, che viene rilasciato solo ai vaccinati e ai guariti, con l’esclusione del tampone.

La situazione vaccinale in Olanda

In un anno, la situazione epidemiologica non è mutata. Anzi, per alcuni aspetti è persino peggiorata. Se dopo le prime 2 settimane di novembre 2020 le Autorità sanitarie avevano registrato 6mila positivi al COVID, esattamente 12 mesi dopo i contagi hanno superato quota 19mila. Ma quello che più preoccupa è la situazione negli ospedali: l’ultimo dato parla di 1.863 pazienti COVID ricoverati, di cui 380 in terapia intensiva. Un anno fa erano circa 1.500, di cui 586 in terapia intensiva. Con la differenza che se nel 2020 i ricoveri erano in fase calante, al momento la curva sembra destinata ancora a salire. Eppure, il tasso di vaccinazione in Olanda è tra i più alti nell’Unione Europea, con l’84.4% della popolazione adulta che ha completato la vaccinazione, secondo i dati ufficiali.

Le cause della crescita dei contagi

Oltre alla scarsa efficacia dei vaccini di prima generazione, un’altra ragione potrebbe essere stato l’eccessivo allentamento delle misure di precauzione contro il COVID, in particolare la scelta del Governo a inizio estate di eliminare quasi tutte le restrizioni. Già dopo poche settimane, il premier Mark Rutte era dovuto tornare sui suoi passi e ripristinare alcune misure, ma di fatto da allora in poi nel Paese vi è stato un sostanziale via libera al ritorno alla vita normale, con l’abbandono da parte della stragrande maggioranza della popolazione di precauzioni minime come l’uso della mascherina nei luoghi affollati al chiuso. ( Fonte: EuropaToday )

LINK: https://europa.today.it/attualita/caso-olanda-ospedali-pieni.html

 

IMMAGINI:

VIDEO DEI DISORDINI A ROTTERDAM IN OLANDA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Garante della Privacy: sarebbe necessario che i possessori di Green Pass siano sottoposti periodicamente a tampone per accertare eventuale positività al virus SARS-CoV-2

Green Pass

GARANTE DELLA PRIVACY: “COL GREEN PASS I VACCINATI POSITIVI ELUDONO I CONTROLLI. ABBIAMO DATI FALSI”

Il Garante per la protezione dei dati personali ( Gpdp ) ha evidenziato che “l’assenza di verifiche durante il periodo di validità della certificazione verde non consentirebbe di rilevare eventuali positività dell’intestatario, eludendo le finalità di salute pubblica e ponendosi in contrasto col principio di esattezza del trattamento dei dati”

Con l’ultimo decreto l’esecutivo ha esteso la validità del green pass da 9 a 12 mesi per chi ha completato il ciclo vaccinale e poiché chi ha fatto il vaccino non è tenuto a fare i tamponi, essendo sufficiente l’esibizione del green pass, il vaccinato ha di fatto “libertà di contagiare”, dal momento che ormai è noto che questo vaccino dopo al massimo 6 mesi perde di efficacia.

Il Garante della privacy ha voluto sottolineare questo fatto: dopo 6 mesi diventa impossibile “rilevare eventuali positività dell’intestatario” vaccinato, e allora non solo vengono meno “le finalità di salute pubblica”, ma altresì “l’esattezza dei dati” ( Fonte: AffarItaliani )

GREEN PASS, CECCANTI ( Partito Democratico ): “E’ IMPORTANTE CHE IL GOVERNO CHIARISCA SE RITIENE QUESTE OSSERVAZIONI FONDATE”

GLI ESPERTI DEL MINISTERO DELLA SALUTE HANNO INTENZIONE DI RIDURRE LA DURATA DEL GREEN PASS A 9 MESI – PER MANTENERE IL GREEN PASS SARA’ NECESSARIO SOTTOPORSI ALLA TERZA VACCINAZIONE CON IL VACCINO PFIZER ( 30 microg di mRNA ) O CON IL VACCINO MODERNA ( 50 microg di mRNA ) dopo almeno 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario

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Crisanti – COVID: il numero dei contagi e dei morti in Italia non coincide

Crisanti

CRISANTI: “IN ITALIA NUMERI SUI CONTAGI NON TORNANO: DOVREBBERO ESSERE 15-20MILA AL GIORNO”

I numeri sui contagi in Italia non tornano. Almeno secondo Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, che ha spiegato che “con 30-40 decessi al giorno dovremmo avere 15-20mila nuovi casi”. Invece il numero di infezioni secondo Crisanti è ridicolo. Evidentemente c’è una discrepanza ingiustificabile, perché in tutti gli altri Paesi d’Europa e del mondo c’è un rapporto di uno a mille rispetto ai numeri dei casi e dei decessi, quindi dovremmo avere anche noi un numero molto più grande di contagi. La gente pensa: ‘Abbiamo 1.000 casi, è finito tutto’. Invece non è finito tutto. “In genere bisogna prendere il numero di decessi, dividerlo per 2 e moltiplicarlo per 1.000 – ha spiegato Crisanti – quindi, avendo tra i 30 e 40 decessi, avremmo tra i 15mila e i 20mila contagiati in Italia”. ( Fanpage )

FONTE:: https://www.fanpage.it/live/coronavirus-ultime-notizie-11-ottobre-2021/
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Terza dose: il dibattito è aperto – L’attendismo di Massimo Galli

Galli

TERZA DOSE, L’ATTENDISMO DELL’INFETTIVOLOGO MASSIMO GALLI: “NON ME LA SONO ASSOLUTAMENTE FATTA, VEDREMO CHE COSA VERRÀ DECISO RISPETTO ALLA SCADENZA DEL PERSONALE SANITARIO”

VIDEO: https://www.la7.it/laria-che-tira/video/terza-dose-lattendismo-dellinfettivologo-massimo-galli-non-me-la-sono-assolutamente-fatta-vedremo-28-09-2021-399405

MASSIMO GALLI: “COVID UCCIDERÀ ANCORA PER ALCUNI ANNI”

Nel prosieguo della sua intervista, il professor Galli ha detto che ci sono e ci saranno state moltissime infezioni inapparenti, cioè nel periodo di incubazione. Quindi, il virus circola “in maniera superiore a quella che riusciamo a individuare. La pressione su ricoveri e rianimazioni resta stabile o in calo, senza impennate di sorta, ma la brace cova sotto la cenere. Potremo tornare a una vita normale solo a piccoli passi e per gradi”.

Galli ha quindi sottolineato come si dovrà entrare nell’ottica di un rapporto di convivenza con il virus, presente in tutti gli angoli del mondo. Le tempistiche per azzerare quasi del tutto la letalità di SARS-CoV-2 sono difficilmente pronosticabili, ma, a detta dell’esperto, la presenza di Covid-19 con conseguenze temibili per la vita umana potrebbe durare “sicuramente dai cinque ai dieci anni”. (  Fonte: IlSussidiario.it )

COVID, GIORLANDINO: “L’UTILITÀ DELLA TERZA DOSE DI VACCINO È A RISCHIO PER LE VARIANTI”

“Il coronavirus è mutato, il vaccino no. Dunque, vaccinare adesso con un vaccino che è stato studiato per creare anticorpi esclusivamente su una proteina S che sta mutando di continuo è poco utile, seppure non del tutto inutile. Per questo la terza dose protegge poco dalle attuali mutazioni del virus. Non c’è la sicurezza che, ad oggi, possa ancora funzionare. In tutto l’Occidente si è spinto su un vaccino limitato e non su un vaccino tradizionale come quelli prodotti in Oriente, dalla Cina all’India, con un virus inattivato”. E’ quanto afferma il Prof. Claudio Giorlandino, direttore scientifico dell’Istituto Clinico Diagnostico di Ricerca Altamedica di Roma.

“Noi, primi in Italia, stiamo studiando le cellule di memoria, attraverso un’apparecchiatura di ultima generazione – spiega Giorlandino – Abbiamo visto quello che ci aspettavano, anche per analogia con la Sars e la Mers: l’immunità nelle cellule di memoria non passa e, soprattutto per chi ha avuto il virus, rimane. Una volta che il soggetto entra a contatto con qualsiasi virus anche mutato, siccome combatte tutto il virus e non solo una piccola parte della proteina S, gli anticorpi risalgono immediatamente”.

“Lo stesso vale per i vaccinati – aggiunge – Se si entra a contatto con un soggetto che presenta un’infezione con una proteina S per cui si è stati vaccinati gli anticorpi risalgono. Se però la persona vaccinata viene a contatto con chi presenta un’infezione in cui la proteina S è completamente mutata i suoi anticorpi non risaliranno. Il virus oggi presenta mutazioni tali per cui il vaccino, che ha salvato milioni di vite, non è più efficace come era all’inizio”. ( Fonte: AffarItaliani: LINK: https://www.affaritaliani.it/coronavirus/covid-l-utilita-della-terza-dose-di-vaccino-a-rischio-per-le-varianti-759974.html?refresh_ce )

 

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BREAKING NEWS: Il laboratorio di Wuhan in Cina voleva migliorare geneticamente i virus dei pipistrelli per studiare i rischi sugli esseri umani

Newsweek

Il laboratorio di Wuhan in Cina voleva migliorare geneticamente i virus dei pipistrelli per studiare i rischi sugli esseri umani

Meno di due anni prima dell’inizio della pandemia di COVID-19, gli scienziati dell’Istituto di virologia di Wuhan ( Cina ) avevano pianificato di alterare geneticamente i virus per renderli più infettivi per l’uomo e rilasciarli nelle caverne abitate da pipistrelli.

L’obiettivo della ricerca fa parte di una serie di documenti pubblicati questa settimana da un gruppo di scienziati che stanno cercando di determinare le origini della pandemia, che ha ucciso 4.7 milioni di persone in tutto il mondo, secondo la Johns Hopkins University.

L’Istituto di Virologia di Wuhan faceva parte di un gruppo di società, con al vertice l’organizzazione no-profit per la salute ambientale EcoHealth Alliance, che aveva presentato alla Defense Advanced Research Projects Agency ( DARPA ) del Governo degli Stati Uniti il progetto di ricerca con l’obiettivo di ottenere fondi.

La DARPA aveva respinto la proposta, e non è chiaro cosa sia successo al progetto di ricerca.

DARPA è un’agenzia di ricerca all’interno del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che mira a proteggere dalle minacce delle malattie infettive attraverso il programma PREEMPT.

Nella sua richiesta di finanziamento, EcoHealth Alliance aveva proposto di iniettare mortali coronavirus chimerici di pipistrello raccolti dall’Istituto di Virologia di Wuhan in topi umanizzati e batificati, ha affermato DRASTIC Research, che ha condotto l’indagine.

Tra i documenti condivisi da DRASTIC Research la richiesta di finanziamento da parte di un gruppo di ricercatori di Istituti diversi che volevano studiare i rischi dello “spillover ( salto di specie )” del coronavirus all’uomo, meno di due anni prima dell’inizio della pandemia di coronavirus.

Una copia della richiesta finanziaria di EcoHealth Alliance, condivisa da DRASTIC Research, afferma che il progetto proposto mirava a “disinnescare il potenziale di ricaduta di nuovi coronavirus correlati alla SARS ad alto rischio zoonotico originato da pipistrelli in Asia”.

EcoHealth Alliance ha scritto nel documento condiviso da DRASTIC Research che prevedeva di lavorare con i ricercatori della Duke-NUS Medical School di Singapore, University of Nord Carolina, Palo Alto Research Center in California, National Wildlife Health Center dell’US Geological Survey e del Wuhan Institute of Virology a Wuhan, Cina.

Acveva richiesto 14 milioni di dollari alla DARPA per condurre la ricerca, che è stata stimata avere una durata di tre anni e mezzo.

La proposta è stata datata marzo 2018, meno di due anni prima che SARS-CoV-2, il coronavirus che causa il COVID-19, iniziasse a diffondersi nel mondo. Si ritiene che il virus abbia iniziato a diffondersi tra gli esseri umani a Wuhan, dove è stata segnalata la prima ondata di infezioni.

Grazie a DRASTIC, il mondo ora sa che l’Istituto di Virologia di Wuhan aveva una vasta collezione di coronavirus raccolti nel corso di molti anni nelle grotte abitate da pipistrelli e che molti di loro, incluso il parente più vicino al virus pandemico, SARS-CoV-2, proveniva da una miniera dove tre uomini erano morti per una sospetta malattia simile alla SARS nel 2012.

L’Istituto di Wuhan stava lavorando attivamente con questi virus, utilizzando protocolli di sicurezza inadeguati, con modalità che avrebbero potuto innescare la pandemia, e che il laboratorio e le Autorità cinesi hanno fatto di tutto per nascondere queste attività. È anche chiaro che i primi casi sono comparsi settimane prima dello scoppio nel mercato umido di Huanan che un tempo si pensava fosse il punto zero.

Niente di tutto ciò è una prova conclusiva che una perdita di laboratorio abbia causato la pandemia, ma aumenta i sospetti. ( Fonte: NewsWeek )

https://www.newsweek.com/wuhan-lab-wanted-genetically-enhance-bat-viruses-study-human-risks-documents-show-1631784

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