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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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« *****L'altra faccia della me... »

L'altra faccia della medaglia: il mondo che vorrei.

Post n°897 pubblicato il 30 Settembre 2014 da lascrivana

Cristina pensava di poter imparare dalla vita, più di quanto si potesse fare sui libri: per questo motivo, finita la scuola dell’obbligo, decise di andare a lavorare;iniziando con il fare la baby sitter. 

Il quartiere dove abitava le offriva ben poche possibilità di lavorare; ma in compenso aveva stabilito un forte legame con le famiglie che vi risiedevano. Avevo perso i genitori in età scolare; e zia Gemma, sorella del padre, si occupò di lei sino alla maggiore età; poi incontrò un suo coetaneo -vecchio amico d’infanzia- e convolò a giuste nozze con lui. Nonostante le insistenze di Roberto Ravel, il marito di zia Gemma, di andare a vivere in città con loro: Cristina decise di rimanere a vivere da sola nel quartiere. Il lavoro al pub le piaceva; e poi pensava: -chi si occuperà della spesa per le nonnine sole del quartiere? E dei bimbi che mi sono affidati dalle giovani coppie?

Cristina era un punto di riferimento per tutti; ogni qualvolta avevano bisogno di un aiutino si rivolgevano a lei; in compenso la aiutavano con le spese di mantenimento, che con il solo lavoro del sabato sera, non avrebbe di certo potuto affrontare.

Adorava vivere a stretto contatto con la gente; e anche con i giovani che frequentavano il locale dove lavorava; e aveva imparato anche ad adorare Luke. A dire il vero, non aveva mai pensato che potesse innamorarsi di lui: l'aria di Santità che assumeva con la gente, inizialmente la infastidiva –ritenendolo fanatico e petulante; poi fini con il rendersi conto che ormai non avrebbe potuto fare a meno della sua fede.

Quando era presa dallo sconforto, telefonava a Luke; qualche volta gli chiedeva anche di uscire per fare due passi insieme; oppure lo invitava a una delle festicciole del quartiere: che di tanto in tanto organizzava con alcune famiglie. Quando era necessario, Luke, aiutava Cristina anche a portare i più anziani per le visite di controllo; oppure organizzavano insieme qualche gita al lago. La piccola cittadella si trovava situata proprio ai piedi della montagna; e durante i freddi inverni, la neve eta cosi alta,  che si rimaneva isolati dal resto del mondo per diversi giorni.

Ed era proprio in quei giorni di sventura; che si manifestava la solidarietà tra le famiglie del quartiere. I più anziani erano accolti dalle coppie più giovani; che per l’occasione, adottavano i nonni temporaneamente. 

 

 

Laura

 

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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