ricomincio da qui

poesie prose e testi di L@ur@

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

post. 1post. 2post.3post.4post.5post.6post.7

post. 8post.9post.10post.11post.12post.13pag.14

post.15post.16post.17 ...post.18 ...post.19 ...post.20 ...post.21

 

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 139
 

ULTIME VISITE AL BLOG

woodenshiplascrivanaArechitanoprefazione09tanmikcassetta2c0nsuelocammino_1QuartoProvvisorioje_est_un_autrem12ps12Noir.Desiramistad.siempreNihil.65davidecrow
 

ULTIMI COMMENTI

RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 

 

« Il dubbio è lecito. 6Ogni essere umano è un p... »

Epilogo e fine del racconto "Il dubbio è lecito".

Post n°1402 pubblicato il 30 Maggio 2017 da lascrivana

Dopo il primo incontro al cimitero con Nick e Bill, l’uomo che nella vita precedente era stato mio marito, se ne susseguirono altri ancora; fino a che un giorno dopo averli invitati al bar a bere qualcosa insieme, gli rivelai chi ero stata nella vita precedente. Per loro non fu difficile credermi, poiché c’erano cose della vita passata che solo noi tre potevamo conoscere.

Iniziai sin da subito a frequentare la loro casa e a prendermene cura. Poi un bel giorno, mia madre ed io, facemmo le valigie e traslocammo definitivamente nella grande villa di Bill e Nick; chiaramente cedendo al loro continuo invito di trasferirci. Anche Samuel fu informato sulla verità:inizialmente mi prese per una pazza visionaria non volendo vedermi per un mese; alla fine, una mattina di domenica, non sopportando più l’idea di starmi lontano, si presentò davanti alla porta di casa di Bill con una dozzina di rose rosse. Da li iniziò una nuova vita insieme dimenticando il passato e chi ero stata. Ci sposammo dopo pochi mesi, mettendo al mondo una numerosa prole. Di tutta questa storia ciò che ci fu chiaro è,  che l’amore vince sempre sull’orgoglio e sulla morte, tramandandosi di generazione in generazione. Senza di esso l’uomo si sarebbe già estinto come i dinosauri.

 Ci sono persone che su questa terra hanno investito tutto su questo sentimento; ricordando i diversi martiri che ci hanno preceduto, e tutti quelli che sono morti per difendere la libertà dell’individuo e i suoi diritti. Fortunatamente la storia è ricca di eroi, testimoni di un amore gratuito e senza vincoli filiali. Se non si ha il privilegio di nutrire questo bellissimo sentimento, non si ha pietà del misero e dell’indigente; dello straniero e dell’innocente. Per questa ragione, Samuel ed io decidemmo di mettere a mondo quattro figli; poiché essi non sono solo un completamento della coppia, bensì i messia che porteranno avanti un sentimento indispensabile come l’amore.

 Io, Abigail Browm per uno strano scherzo del destino, fui costretta a rivivere l’amore e l’odio provato nella vita precedente come Olivia Gonzales, donna sposata con prole e morta investita da un pirata della strada; una continuazione che non mi ha dato modo di godere infanzia e adolescenza in quest’altra esistenza. Ai miei figli non raccontai mai la mia storia, non volendo influenzare le loro scelte come succedette a me in precedenza con Samuel.

Fine


 

Nota dell’autore.

Ogni riferimento a fatti e a personaggi di questo racconto è frutto della mia immaginazione. L’ispirazione è nata dalla vicenda di una bambina di sette anni ricoverata in un reparto di psicopedagogia per anoressia, che afferma di avere avuto una vita precedente con marito e figli; ricordando persino la sua morte. La bimba non tocca cibo, poiché dice che se mangia muore.

Il problema non è credere se la reincarnazione esista o meno; il problema è vedere che questa bambina non ha un’infanzia perché mentalmente caricata di responsabilità che appartengono agli adulti.

Magari è solo la sua folle mente a partorire questa triste storia … magari è la verità.

Un piccolo margine di dubbio è lecito in quest’affermazione della piccola; e da questo nasce anche l’origine del titolo.

Termino ringraziando di cuore tutti quelli che mi hanno seguito in questo delirio narrativo.

Laura

 

 

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963