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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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Messaggi del 02/07/2016

Fedora (Settimo Capitolo)

Post n°1206 pubblicato il 02 Luglio 2016 da contastorie1961

Quando finalmente arrivò a casa, Fedora era ormai preda di una miriade di sensazioni. La voglia di rivedere immediatamente Alan, le parole di don Sergio, i pochi sguardi incrociati per strada. Alcuni erano stati di ammirazione, altri di riprovazione, ma una cosa era certa:qualsiasi abito avesse indossato, quegli sguardi non sarebbero mai cambiati.

Richiusa la porta alle proprie spalle, andò direttamente in cucina e si sedette al tavolo. Mai, come in quel momento, la solitudine le piombò addosso con tutto il proprio peso. Aveva sempre giocato con gli uomini, li aveva usati a proprio piacimento per poi buttarli come calzini rotti quando iniziavano ad annoiarla. E il bello era che, la maggior parte di loro, aveva sempre creduto il contrario.

Con Alan era stato diverso. Era riuscito, in poco tempo, a spazzar via tutte le sue convinzioni e il suo modo di fare. Da autentica dominatrice sotto le lenzuola, ma non solo, l'aveva fatta sentire donna sotto tutti i punti di vista. E non solamente per come l'aveva amata. Il ricordo del suo tocco vellutato, di come le aveva sfilato la maglietta e la gonna, le provocò un brivido di piacere. Ma anche per le parole che aveva usato, che le aveva sussurrato durante l'amore così come quando, più tardi, mentre l'aveva coccolata accarezzandole i capelli.

Poi, da vera stupida, aveva rovinato tutto chiedendogli se fosse sposato o meno. Ma aveva dovuto farlo, si era subito resa conto che Alan non sarebbe stato il solito da una botta e via. Proprio lei, che aveva sempre deriso chi parlava di colpi di fulmine, si era innamorata seduta stante, manco fosse un'adolescente alla prima cotta.


Il suono del campanello la fece sobbalzare. D'istinto guardò l'orologio, era quasi ora di cena e non aspettava nessuno, chi poteva mai essere? Si trovava in uno stato d'animo particolare, e non aveva voglia di vedere nessuno, così non si mosse dalla sedia. Ma lo scampanellio si ripeté, insistente e continuo. Contro voglia, si alzò e raggiunse il citofono.

-Chi è?- chiese infastidita.

-Avevo un assoluto bisogno di rivederti, aprimi per favore-

La voce metallica di Alan le fece aumentare i battiti del cuore, era venuto a cercarla! Per un istante si chiese chi gli avesse dato il proprio indirizzo, ma durò giusto un attimo.

-Sali-rispose pigiando il pulsante d'apertura. Come una forsennata, tolse la sicura dalla porta e corse in bagno. Velocemente, si sciacquò il viso e si sistemò i capelli, quindi tornò in sala nel momento stesso che Alan bussò alla porta.

-Posso entrare?-

Si era cambiato d'abito, e a Fedora mancò il respiro. Ora indossava un paio di jeans molto attillati, mentre la camicia bianca risaltava il colore scuro della pelle. In mano, reggeva una bottiglia di champagne, gliela porse.

-Mettila in frigorifero, aspetteremo che si raffreddi- disse ammiccante.

Incapace di spiaccicar parola, si spostò di lato e gli fece cenno d'entrare, quindi richiuse la porta. Era quello che Alan aspettava.

Afferrandola per la nuca, l'attirò a se e la baciò con passione. Fedora avvertì chiaramente il suo sesso premerle contro l'inguine, si strinse ancor di più a lui. Lasciandole la nuca, Alan fece scendere le mani all'altezza dei glutei, provocandole un ulteriore brivido. Per un istante, fu quasi certa che l'avrebbe posseduta li, in maniera selvaggia contro lo stipite della porta.

-La camera da letto?- le sussurrò invece mordicchiandole il lobo.Lei gli indicò la strada quindi, senza sforzo apparente, la sollevò come fosse un fuscello. Abbandonando il volto sul suo petto, inspirò a pieni polmoni il suo odore di maschio unito a quello di un profumo intenso e acre. Giunti ai piedi del letto, Alan si sedette e iniziò a spogliarla con estrema calma, quindi volle che lei facesse altrettanto.

Fedora sentì la testa girare ma, non appena lui si chinò verso il suo ventre,tutto avvenne come se si fossero appena lasciati. Se nel retro del negozio era stata una cosa rapida e condizionata dall'arrivo di un cliente, in quel momento Fedora toccò il cielo con un dito. Nonostante fosse convinta di conoscere tutto sul sesso, si rese conto che Alan era veramente un amante esperto, gli piaceva dominare.


Un'ora più tardi, l'uomo si alzò attento a non far rumore. Spossata e soddisfatta, Fedora si era addormentata su un lato. Sorridendo, Alan osservò la linea delle natiche e la vita ormai non più da vespa, ma ancora desiderabile.

Dopo aver preso qualcosa dai pantaloni, si recò in cucina e aprì il frigorifero.Lo champagne era freddo al punto giusto. Con gesti sapienti, lo stappò silenziosamente quindi si mise alla ricerca dei bicchieri. Trovò due flute in una vetrinetta, proprio quello che ci voleva. Dopo averli riempiti quasi del tutto, aprì la bustina che aveva preso dai pantaloni e ne versò l'intero contenuto in uno dei due, quindi tornò verso la camera da letto.

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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