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Messaggi del 10/07/2016
Post n°1214 pubblicato il 10 Luglio 2016 da contastorie1961
Se solo avesse trovato ciò che cercava! Sempre più ansioso, Alan andò in bagno e bagnò un asciugamano con acqua fredda. Tornato in camera da letto, lo passò ripetutamente sul volto di Fedora, pregando che potesse servire a qualcosa. Quando ormai non ci sperava più, un debole lamento uscì dalle labbra della donna. Rinfrancato da quella reazione, corse nuovamente in bagno e ripeté ciò che aveva fatto poco prima. Questa volta, le palpebre di Fedora si aprirono e lo fissarono con un'espressione vacua. -Ehi, tesoro, come ti senti. Non lo reggi proprio il vino, vero?- disse tirando un sospiro di sollievo. Lei rimase a lungo a fissarlo, tanto che Alan temette in una ricaduta. Con gesti bruschi, le passò un braccio dietro la schiena cercando di metterla seduta. -Su...su...credo proprio che tu abbia bisogno di una bella doccia, vedrai che passerà tutto- Gli occhi della donna ormai erano aperti del tutto, ma sembrava non fosse in grado di parlare. Come aveva fatto una volta che erano arrivati a casa, Alan la sollevò senza fatica e si diresse in bagno. Adagiatala sul seggiolino, aprì il getto della doccia e regolò la temperatura. -Alan...- La voce, tremula e incerta, lo fece voltare di scatto. -Alan...cosa vuoi veramente da me?- L'uomo rimase impalato, con la mano ancora sul regolatore. -Ne parliamo dopo, ora hai bisogno di schiarirti le idee, vieni- disse allungando un braccio. -No!-questa volta la sillaba era stata scandita con decisione, gli occhi le brillavano. -Forse credevi che mi fossi addormentata, e in parte è così, ma non del tutto- ormai sembrava completamente sveglia. -Ma di certo non sai una cosa: io reggo benissimo l'alcool, e ho capito subito che mi avevi messo qualcosa nel bicchiere- Alan deglutì, forse l'aveva sottovalutata. -La schifezza che mi hai propinato ha fatto effetto, ma non subito. Ti ho sentito mentre ti alzavi e andavi a rovistare dappertutto. Te lo ripeto: cosa vuoi veramente da me? E cerca di essere convincente, altrimenti non esiterò a chiamare la polizia- Alan pensò convulsamente. Quella donna sarebbe stata veramente capace dimettere in atto ciò che aveva minacciato, qual'era la maniera migliore per agire? -Ok, Fedora- disse dopo aver chiuso il getto. -Ma torniamo in camera, parleremo meglio- Lei si alzò di scatto, quasi imbarazzata per essere completamente nuda. -Nemmeno per sogno! Ora vado a rivestirmi, e poi farai lo stesso anche tu, ci siamo capiti?- La situazione si era del tutto ribaltata, tanto che Alan fu costretto ad annuire. Poco più tardi, Fedora uscì dalla camera da letto indossando gli stessi indumenti di quando erano arrivati. Bastò uno sguardo. Senza proferir parola, Alan le passò davanti e sparì nella stanza. Non appena la porta si fu richiusa, Fedora corse verso il telefono appoggiato sopra un tavolino e compose un numero. -...venite subito, vi prego- disse dopo aver parlato per qualche istante con qualcuno. E aveva appena deposto la cornetta quando Alan, vestito di tutto punto,tornò in sala. Cercando di mascherare l'ansia, Fedora gli si fece incontro decisa. -Allora, si può sapere cosa stai cercando?- Nei pochi minuti che aveva impiegato a rivestirsi, Alan aveva avuto il tempo di pensare al da farsi. -Non volevo drogarti, mi spiace- disse senza guardarla negli occhi. -Ma temevo che se ti avessi detto la verità mi avresti cacciato- Fedora si mise le mani sui fianchi, stupita da quell'ammissione tardiva. -E se fossi stata allergica? Avrei potuto anche morire, lo sai questo,vero?- Lui si fece in avanti e cercò di prenderle una mano, ma lei arretrò, infastidita. -Non toccarmi mai più, mi fai schifo!- Alan fu davvero colpito da quella reazione. Come se si fosse sgonfiato di colpo, si lasciò cadere sul divano. -Cercavo qualcosa che mi appartiene, o meglio, che è di proprietà della mia famiglia- disse con un filo di voce. Fedora spalancò gli occhi, sembrava incredula. -Mio zio Anselmo, l'hai conosciuto, non è vero?- proseguì Alan. A Fedora per poco non sfuggì un sorriso ma, nonostante tutto, cercò di rimanere seria. Eccome se l'aveva conosciuto, il buon Anselmo. Sulla settantina, si vantava di avere ancora una vita sessuale perfetta e di poter soddisfare qualsiasi donna. E si era innamorato di lei, tanto che le aveva chiesto di sposarlo. Ricordava ancora le avance che le aveva fatto, gli inviti a cena e, infine, i regali che aveva ricevuto. Per qualche tempo, Fedora ci aveva anche pensato. Un marito molto più che benestante, una vita dorata, e tutti gli amanti che avrebbe desiderato. Così, una sera, aveva accettato un suo invito a cena per poi finire nel letto del vecchio. |
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