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CONSORZIARSI

Post n°1568 pubblicato il 29 Ottobre 2018 da atapo
 
Tag: cronaca

 

COMPAGNE DI BANCO

 

la scuolina in Burkina

 

No, non parlerò oggi di lontani ricordi scolastici, il BANCO di cui si parla qui sopra non è un banco di scuola, ma è un banco del mercato! Si tratta dei mercatini che ho ricominciato a fare più o meno ogni mese per smaltire soprattutto gli oggetti delle eredità di madre e suoceri… ce ne sono ancora tanti! Poi ci aggiungo qualcosa di mio che non mi serve più, ma che comunque è sempre una minima parte.

Dunque dal giugno scorso dietro al banco non sono più sola, ho trovato chi mi fa compagnia con qualcosa di suo in vendita.

La prima è una ragazza mia collega attrice del gruppo degli Spostati. Ragazza… di quarant'anni, l'età dei miei figli e come una figlia mi viene da considerarla. Non è sposata, ha un amore coetaneo un po'… problematico, è disponibile, simpatica e allegra. E questo è importante: convivere dietro lo stesso tavolo un giorno intero deve essere un'esperienza positiva, altrimenti sai che stress!

Era incuriosita, ha detto che voleva provare… e son già due mercati che facciamo insieme. Qualcosina è riuscita a vendere anche lei, ma dice che non è questo il suo scopo principale, viene soprattutto per passare una giornata diversa.

Così quattro occhi a controllare son meglio di due, facciamo un po' di chiacchiere, si può fare una alla volta un giro per il resto del mercato a sgranchirsi le gambe e a cercare qualche occasione per noi.

Poi c'è una signora poco più giovane di me, che è un personaggio molto particolare: l'ho conosciuta tramite quei gruppi di Facebook in cui si cercano o si mettono in vendita le cose. Lei pubblicizzava un'iniziativa benefica, un gruppo di famiglie che attraverso varie iniziative sostiene una piccola scuola in un villaggio del Burkina Faso, io due anni fa andai da lei a comperare alcuni oggetti di artigianato africani per fare regali di Natale e così sono iniziati i nostri contatti, fino a quando in giugno e in settembre le ho offerto di condividere il mio banco al mercato per vendere ciò che aveva disponibile per aiutare la scuolina: oggetti africani, oggetti anche molto belli lasciati da altre persone, abiti e accessori di abbigliamento donati da un negozio lussuosissimo del centro di Firenze. Oltre ad aiutare la scuolina è anche volontaria a Mani Tese e fin qui non sarebbe niente di particolare, ma questa signora fa tutto questo solo… nei mesi estivi. Perchè per il resto dell'anno lei vive a… Panama! Sì, proprio Panama, oltreoceano! E non è finita: laggiù vive col marito in una barca! E nelle lunghe ore di chiacchiere dietro al banco mi ha raccontato che ora sono fermi là perché gli anni cominciano a farsi sentire, ma prima hanno passato molti anni in barca gironzolando per gli Oceani. Non sono riuscita a chiederle come campavano, mi riprometto di farlo l'estate prossima, perché a fine settembre è ripartita, lasciandomi in eredità un leggerissimo e comodissimo tavolino pieghevole per esporre la merce: non sapeva come sdebitarsi per le due occasioni che le avevo offerto. Insomma, una donna avventurosa che, naturalmente, mi ha incuriosito molto!

Da Panama stavolta aveva portato anche delle bellissime pezze di stoffa ricamate e intarsiate in modo molto particolare dalle donne indigene di villaggi poverissimi: là li usano per ornare gli abiti, qui, con l'inventiva della mia amica, alcuni sono già diventati parti di borse, borsellini, copricomputers, quadretti, altri venduti sfusi per sbizzarrire la fantasia nel trovare gli utilizzi e dovevate vedere come incuriosivano i compratori! Il ricavato della vendita l'avrebbe riportato alle donne. Uno l'ho comperato anch'io e penso di applicarlo sul davanti di una t-shirt. Si chiamano “molas” e ogni disegno ha un significato. Cercateli in internet, vedrete che meraviglie!


molas di Panama

E così, questo mio nuovo lavoro si sta evolvendo, riorganizzando… e di questo consorziarsi chi si avvantaggia è mio marito che ringrazia, perché non gli chiedo più di stare almeno un poco dietro al banco con me a farmi compagnia e ad aiutarmi.


 

 
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IL SOGNO

Post n°1567 pubblicato il 24 Ottobre 2018 da atapo
 

 

VOLARE

 


 

E' davvero buffo: io che non ho nemmeno la patente in certi periodi della mia vita ho sognato spesso di guidare l'automobile e non solo, ma anche la moto, una moto di grossa cilindrata come la Ducati di mio figlio.

Come facessi non lo so, ma guidavo e viaggiavo e la sentivo come una cosa normalissima (nel sogno).

Poi da parecchi anni sogni di questo genere non mi erano più capitati, finchè la notte scorsa...

... mi sono ancora più evoluta, perchè stavolta pilotavo un aereoplano! Era un piccolo aereo un po' traballante, assomigliava a un aliante o a quegli aereoplanini di inizio '900, io ne ero l'unica occupante e volavo... volavo...

Nonostante la precarietà del mezzo non mi sentivo affatto impaurita, ma ero tranquilla e attenta al mio compito di pilota. Sorvolavo un bellissimo paesaggio di pianure verdi e basse montagne boscose, qualcosa di simile alle Cevennes che visitai l'anno scorso, e dire che nella realtà non le vidi affatto da quel particolare punto di vista.

Insomma, un bel sogno. Dove ero diretta? Non lo saprò mai, ero ancora in volo quando mi sono svegliata molto tranquillamente e un po' delusa che fosse stato solo un sogno.

Che senso può avere tutto questo? Ci sto pensando, cerco di mettere in relazione quelle immagini con la mia vita attuale, ma non concludo molto...

 

 
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VA O NON VA ?

Post n°1566 pubblicato il 20 Ottobre 2018 da atapo
 
Tag: cronaca

CHE  FARE ?

 


 

Ultimamente la nostra macchina ci ha omaggiato di qualche sorpresa… per nulla gradita. Morte della batteria, problemi al cambio, alla frizione… insomma, appiedati all'improvviso, il motore che non riparte più o che si spegne di continuo.
Ormai ce l'abbiamo da dieci anni, la comperammo quasi nuova, però sembra dalle statistiche che avrebbe dovuto comportarsi bene ancora per un po'. Le statistiche sono quel che sono, è vero, indicano una media e noi, con la fortuna che ci ritroviamo, saremo senz'altro fra quelli AL DI SOTTO della media.

Abbiamo già lasciato parecchi euro al meccanico e ci stiamo chiedendo che fare: comperarne un'altra? Sarebbe una spesa assolutamente straordinaria e non prevista, mentre invece abbiamo già all'orizzonte altre spese che a questo punto sono inderogabili, si tratta solo di quantificarle con esattezza, vanno da un minimo a un massimo e finora avevamo intenzione di puntare al massimo… invece forse bisognerà stare al ribasso. Discorso confuso, per ora, ma fra un po' di giorni spero che sarà più chiaro, aspetto ancora un po' per scaramanzia.
Oppure ci è venuta l'idea di non comperare un'auto nuova, ma di prenderla in leasing, almeno finché non avremo terminato le altre spese in cantiere. Nostro figlio lavora in questo settore, probabilmente ci può consigliare. E sarà da fare in tempi brevi, perché ultimamente questa macchina fuori uso all'improvviso poi giacente dal meccanico per un numero imprecisato di giorni (“vedremo… proviamo questo… cerchiamo il pezzo… bisogna ordinarlo e aspettare che arrivi… facciamo un giro di collaudo…) ci sta mettendo in croce nell'organizzazione della nostra vita familiare: la spesa, i nipoti, degli impegni che avremmo avuto fuori città…
Guarda caso, queste brutte sorprese con l'auto, insieme a dei mal di schiena improvvisi del marito, sono capitati a ridosso dei mercatini che ho ripreso a fare dopo le vacanze, o addirittura il mattino stesso. Per fortuna teneva il banco con me un'amica, che ha potuto prendere lo stesso il posto nell'attesa che io arrivassi in autobus portando i borsoni che riuscivo a tenere; però la giornata è stata meno produttiva. Se fossi stata da sola avrei dovuto rinunciare.
Insomma la ripresa dei mercatini per ora si sta dimostrando una corsa a ostacoli e a me viene il dubbio che tutto ciò mi voglia dire qualcosa: il destino mi suggerisce che forse è il caso di smettere, dopo quattro anni?

Però mi diverto ancora, ora poi che ho coinvolto questa amica è ancora più carino. E con ciò che ho ricavato dagli oggetti dell'eredità dei miei suoceri siamo riusciti a pagare il notaio per la vendita della loro casa in montagna...
Ci rifletterò sopra, se continuare a sfidare la sorte oppure arrendermi.

 
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INCONTRO

Post n°1565 pubblicato il 15 Ottobre 2018 da atapo
 

CIAO  PROFE !



 

Per strada incrocio gruppi di ragazzini allegri appena scesi dall'autobus, ritornano da scuola.
Lei è con un'altra ragazza e un ragazzo, tutti coetanei. E' alta, snella, ha una massa di capelli neri e ricci, due grandi e bellissimi occhi scuri dalle lunghe ciglia, sta sbocciando in una meravigliosa piccola donna, ha quattordici anni ed è di origine marocchina.
E' stata mia allieva per quattro anni quando, nella scuola elementare, tenevo il corso extracurriculare di teatro in francese. I suoi genitori ci tenevano moltissimo che imparasse la lingua,  visto che faceva parte della sua terra e cultura di origine, lei non li ha delusi e non ha mai deluso nemmeno me: era bravissima, nonostante in un anno facessimo solo 25 ore di corso all'ultimo anno era in grado di leggere da sola i testi semplici e di imparare rapidamente a memoria la lunga parte del personaggio che le avevo assegnato.
Mi vede e mi butta le braccia al collo, come faceva da bambina: è felicissima e lo sono anch'io.
-Profe, che bello rivederla! Come sta? Che fa ora?-
Mi dà del lei, non sono più la sua maestra e lei non è più bambina, dispiace un po' il tempo che passa, ma sono piacevolmente sorpresa da questo piccolo segno di rispetto. E' ormai al primo anno della scuola superiore, mi dice dove si è iscritta, ha scelto il percorso “tecnico per i servizi socio-sanitari”, immagino che i suoi genitori ci tengano che lei continui lo studio ed abbia buoni risultati.
-E il francese? Lo studi ancora?- le chiedo
-Certo! E sono anche brava, ho già preso otto! E' tutto merito suo, che ha cominciato ad insegnarmelo!-
-Ti ringrazio, ma il merito è tuo che ti impegnavi. Ricordo come imparavi bene le parti per il teatro…-
-Ah il teatro, che meraviglia! Mi piaceva tanto recitare… e in francese poi!-
E, con grande entusiasmo, spiega brevemente ai due amici cosa facevamo a quei tempi. Mi chiede cosa faccio adesso che non insegno più, le dico che continuo a recitare e che proprio ora sto andando al laboratorio di uno dei due gruppi (quello degli anziani), forse ci incontreremo altre volte di lunedì alla fermata del bus, come oggi…
Ci scambiamo ancora qualche notizia, poi ognuna riprende la sua strada, dopo un altro abbraccio e uno squillante -Ciao profe!- che mi lascia nel cuore un'emozione bella come una musica allegra e mi fa sentire leggera e felice, per la dolcezza dei sentimenti e dell'affetto che ci siamo scambiate.

 
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LA NON-VITTORIA

Post n°1564 pubblicato il 12 Ottobre 2018 da atapo
 

 

"EL PESCADO DEL DIA"

 


 

 

Ogni tanto ci casco. Mi faccio trascinare in imprese che so già come andranno a finire, che non hanno senso, che sono inutili...

Come questo concorso, ogni tanto ne vengo a conoscenza di alcuni, mi arrivano tramite facebook.

Stavolta era bandito da una agenzia di viaggi di Firenze, si trattava di inviare una propria foto sul tema "Cibi e sapori dal mondo", il primo premio era un fine settimana a Madrid per due persone, il secondo e terzo premio un fine settimana a scelta in una località italiane, poi fino al decimo classificato ci sarebbero stati premi di consolazione.

E chi decretava i vincitori? Ma il mondo del social naturalmente! Perchè si votava con i LIKE messi alle foto pubblicate sul sito dell'agenzia.

"Invitate i vostri amici a votarvi..." suggeriva il bando del concorso e infatti la faccenda va in questo modo: per avere punteggio bisogna condividere bando e foto, segnalare la propria partecipazione agli amici, chiedergli il LIKE, sperare che questi votino... Insomma, chi ha più amici virtuali, chi ha più tempo per diffondere la cosa, di solito è più facilmente candidato alla vittoria: ecco perchè le mie possibilità erano proprio scarse.

Però stavolta mi ero fatta irretire: forse perchè si trattava di foto ed io ne ho a bizzeffe, forse perchè si trattava di cibo ed è un argomento a cui sono molto sensibile, forse perchè si trattava di viaggi e nei miei viaggi ho spesso scattato foto di alimenti, mercati, prodotti tipici...

Così ho scelto una foto scattata a Fuerteventura, ne ho scritto il titolo (EL PESCADO DEL DIA), la didascalia come richiesto e ho inviato: quegli enormi pesci oceanici mostruosi, che mi avevano tanto colpito e che sarebbero finiti fritti dopo pochi minuti, sono entrati in gara. Guardavo le altre foto pubblicate insieme alla mia e la maggior parte non mi sembravano un granchè: alcune un po' confusionarie, altre non mi dicevano nulla, erano inquadrature ovvie, simili a foto viste e riviste nei cataloghi di viaggi... però i loro autori avevano un mucchio di amici virtuali e i voti fioccavano! Beh, anche la mia foto è stata votata da molti miei amici, ma non da guadagnarsi uno dei primi tre premi, purtroppo.

Però sono arrivata entro i primi dieci!

E qui comincia la seconda parte della storia.

Ho ricevuto l'invito alla premiazione, per una serata della settimana scorsa all'agenzia nel centro di Firenze, nel corso di un apericena, come si usa ora. Ci sono andata col marito. Una serata che mi ha autorizzato a sfoggiare (finalmente, noi due viviamo così poche occasioni mondane!) un abitino da ... serata chic e le scarpine col tacco, che mi hanno fatto vedere le stelle a camminare sulle lastre sconnesse di arenaria nel centro di Firenze, perchè naturalmente il parcheggio per la macchina l'abbiamo trovato abbastanza lontano.

Il buffet era interessante e affollato, come in tutte queste circostanze, poi la premiazione.

Quando sono stata chiamata, il premio di consolazione che io immaginavo fosse più o meno un portachiavi col logo dell'agenzia, era invece un bel libro edito dal Touring Club sulle specialità della cucina italiana, notizie e ricette, e già questo mi ha piacevolmente sorpreso. In più, dopo che, come gli altri vincitori, ho dovuto presentare al pubblico la mia foto, uno degli organizzatori del concorso ha chiesto la parola: -Vorrei aggiungere una cosa a quanto ha detto la signora: questa foto ci è sembrata molto bella e interessante e ci ha colpito molto. Purtroppo per le regole del concorso si valutavano solo i LIKE ed è un vero peccato perchè questa foto avrebbe meritato di classificarsi MOOOLTO più avanti (proprio così, il MOLTO è stato parecchio calcato)-

Lunghi applausi dal pubblico... ed io mi sono sentita piena di orgoglio. Una lode così pubblica non vale un week end, ma insomma...

Comunque prometto solennemente che non farò più concorsi di questo genere, voglio che il merito sia giudicato solo da chi se ne intende, non dalle amicizie virtuali.

 

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CI SIAMO ARRIVATI

Post n°1563 pubblicato il 08 Ottobre 2018 da atapo
 

 

45

 


 

Eccoci a un altro 7 ottobre, a un altro anniversario del nostro matrimonio… e sono ben 45! Se poi aggiungiamo che prima ci sono stati cinque anni di più o meno fidanzamento la cifra diventa ragguardevole!

Che dire? Bravi a noi, penso sia il minimo.

Non facciamo romanticismo melenso, c'è stato di tutto, come in tutte le vite e le vite di coppia.

Siamo stati… resistenti, vorrei dire e dovremo continuarlo ad essere, non ci sentiremo mai arrivati perché le novità e le sorprese positive e negative sono sempre dietro l'angolo, dovremo ricordare sempre ciò che di fondo ci fa continuare a sceglierci, oltre le tante differenze tra di noi e ciò che continua a farci scontrare e in certi periodi a sopportarci a stento.

Come abbiamo festeggiato? Noi soli, come al solito, col pranzo in un nuovo ristorante di cui mi aveva parlato un amico del teatro, lui aveva festeggiato lì le nozze d'oro, un locale sulle colline a sud di Firenze tra gli oliveti, in una bellissima giornata piena di sole e di caldo.

Poi nel pomeriggio siamo andati a teatro, arrivando col fiatone perché vicino al teatro c'era una fiera e non si trovava da parcheggiare. Abbiamo visto una commedia tratta da “Il barone rampante” di Italo Calvino.

Quanto mi era piaciuto leggerlo ai suoi tempi, altrettanto mi è piaciuto lo spettacolo. Lo lessi da adolescente, in quegli anni prima che morisse mio padre, quando divoravo letteralmente i libri… e sognavo… di come sarebbe stata la mia vita futura.

Ma la vita è sempre qualcosa d'altro rispetto ai sogni, di diverso, più difficile e sorprendente, come l'amore.

 
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ACCELERATA

Post n°1562 pubblicato il 05 Ottobre 2018 da atapo
 

 

LA  MIA PRINCIPESSA

 


 

E' stata una settimana di fuoco: tutto si sta avviando, si comincia a delineare come saranno i prossimi mesi…

Ho iniziato la ginnastica in piscina e qui ecco due mattine che se ne vanno, poi nel pomeriggio devo riprendere le forze, soprattutto ora all'inizio quando il fisico non ha ancora l'abitudine.

Sono iniziati i miei teatri: il gruppo degli Spostati e il gruppo Ragazzi over 65. Cosa faremo? Ancora top secret. Con i ragazzi perché la regista ci presenterà alcune proposte e dovremo scegliere, con gli Spostati perché ciò che andiamo ad iniziare è così grosso e particolare che qualcuno di molto importante, che ci segue a distanza, ha consigliato di non spargere la voce per ora… Capito? Qui si tratta di spionaggio teatrale…

Posso solo dire che dovremo muoverci molto, ballare e per questo, per avere più spazio, faremo anche delle prove supplementari su palcoscenico, oltre alle solite nel salone parrocchiale; spero mi regga il fisico, ricordo tutto il movimento di quando ebbi la parte del pagliaccio anni fa, molta fatica all'inizio, ma poi non mi fece che bene muovermi un po'.

Ho dedicato una mattinata all'iscrizione all'Università dell'Età Libera: la frequentavo con piacere nei primi anni della pensione, poi avevo smesso perchè avevo notato che i corsi di solo ascolto dopo un po' mi facevano addormentare, mi sarebbero piaciuti i laboratori (come il teatro o il disegno che avevo già provato),ma o erano in giorni e orari per me impossibili, oppure si tenevano in luoghi scomodi e lontani da raggiungere con gli autobus spesso in ritardo o imbottigliati nel traffico.

Però ogni anno in questo periodo controllavo la circolare del Comune e i corsi proposti, sperando sempre e questa volta finalmente ho trovato ben DUE laboratori in orari decenti e in un luogo comodo e a me caro: l'Istituto Francese! Ho deciso così di non negarmeli.

Uno dei due è tenuto dal mio amato regista di quando facevo teatro in francese e riguarda gli autori francesi di teatro degli ultimi secoli: figuriamoci se lo perdevo!

L'altro laboratorio è qualcosa che inseguo da molto tempo, nelle varie proposte cittadine, finora sempre impraticabili per orari, luoghi e, soprattutto, prezzi: la scrittura creativa! Che a me piaccia scrivere penso ne faccia fede questo blog ormai più che decennale, poi il gruppo dei 400 caratteri su facebook… però qualcosa di serio l'avevo fatto solo una giornata a Bologna. Ora questo corso, finalmente, sono proprio curiosa di mettermi alla prova!

Inoltre in questi giorni, per motivi familiari, abbiamo avuto abbastanza spesso la gestione dei nipotini e anche questo richiede tempo ed energia. Soprattutto la bimba è stata a casa nostra per diverse ore, anche a pranzo. Come mi capita sempre, mi piace stare insieme a lei, partecipare ai suoi giochi e farla partecipare alle mia attività in casa o fuori. Lei ne è contenta, a volte un po' perplessa quando qualcosa si differenzia da ciò a cui è abituata, tipo una ricetta che non ha mai assaggiato, ma è importante che si abitui anche alle differenze; comunque non fa capricci, in genere è abbastanza disponibile. Ora ha quattro anni e quando è qui da noi mi viene da ricordare la sua mamma a quell'età: era legatissima a me, mi seguiva e facevamo tanto insieme, stavamo molto bene e per me era una gioia godermi quella figlia, forse furono gli anni più belli e profondi nel nostro rapporto. Anche il mio rapporto con Diletta mi sembra che sia buono e mi dà molta soddisfazione.

Ieri abbiamo guardato insieme i cartoni animati, eravamo sul divano e lei a un tratto mi si è accoccolata addosso, mi faceva tanta tenerezza, mi è venuto in mente il titolo di un articolo che mi sono ripromessa di leggere: “Per una donna è molto importante il rapporto che si è costruito da piccola con la nonna materna”. E riflettevo: io la nonna materna non l'ho mai conosciuta, morì quando la mia mamma era ancora bambina, mia figlia con la nonna materna ha avuto rapporti scarsi e “viziati” dalla situazione pesantissima di quella famiglia, anche se mia suocera stravedeva per lei che era la prima bambina arrivata in famiglia dopo cinque figli e un nipote tutti maschi, e io per Diletta? Quale sarà la mia responsabilità? Dovrò leggere quell'articolo al più presto.

 

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