TUMORE AL RENE – Opdivo per via sottocutanea nel trattamento del carcinoma renale a cellule chiare

 

BMS

Opdivo ( Nivolumab ) per via endovenosa ha contribuito a trasformare il trattamento di numerosi tumori solidi negli ultimi dieci anni, tuttavia permane la necessità di ulteriori opzioni di somministrazione per affrontare il carico terapeutico sui pazienti e migliorare l’efficienza dei sistemi sanitari. Opdivo per via sottocutanea, somministrato con una singola iniezione in meno di 5 minuti, offre vantaggi terapeutici sia per i pazienti che per i medici

Sono stati presentati i risultati di uno studio in fase avanzata su una nuova forma iniettabile di Opdivo in alcuni pazienti con cancro del rene.

Lo studio di fase 3 CheckMate-67T ha valutato Opdivo per via sottocutanea, co-formulato con la tecnologia della Ialuronidasi umana ricombinante brevettata da Halozyme, rispetto alla forma endovenosa del farmaco nei pazienti con carcinoma a cellule renali a cellule chiare avanzato o metastatico ( ccRCC ) che avevano ricevuto una precedente terapia sistemica.

Opdivo sottocutaneo ha raggiunto i suoi endpoint farmacocinetici e ha anche dimostrato un tasso di risposta obiettiva non-inferiore rispetto alla somministrazione endovenosa, un endpoint secondario chiave dello studio.

Il carcinoma a cellule renali è il tipo più comune di cancro al rene negli adulti, con oltre 430.000 nuovi casi di malattia diagnosticati in tutto il mondo ogni anno, e il tumore a cellule chiare colpisce circa il 70% dei pazienti affetti da carcinoma a cellule renali.

Opdivo è attualmente approvato in più di 65 Paesi, tra cui Stati Uniti, Unione Europea, Giappone e Cina, per una serie di indicazioni come il cancro del polmone, del rene e dello stomaco.

Opdivo ha recentemente ricevuto l’approvazione dalla Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense come trattamento adiuvante per adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni con melanoma di stadio 2B o 2C completamente resecato.

La decisione ha reso Opdivo, già approvato negli Stati Uniti per l’uso in alcuni pazienti con melanoma, l’unico inibitore PD-1 indicato come trattamento adiuvante per i pazienti idonei con melanoma completamente resecato in stadio 2B, 2C e 3, nonché con melanoma completamente resecato in stadio 4.

Fonte: Bristol Myers Squibb ( BMS ), 2023

 

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TUMORE AL POLMONE – Combinazione Amivantamab e Lazertinib versus Osimertinib nel cancro al polmone non a piccole cellule di nuova diagnosi positivo per mutazione di EGFR

ESMO 2023

Combinazione Amivantamab e Lazertinib di Johnson & Johnson VERSUS Osimertinib di AstraZeneca nel cancro al polmone non a piccole cellule di nuova diagnosi positivo per mutazione di EGFR

Nello studio MARIPOSA, Amivantamab ( Rybrevant ) e Lazertinib ( Leclaza ) hanno ridotto il rischio di progressione o morte del 30% rispetto a Osimertinib ( Tagrisso ) nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule ( NSCLC ), di nuova diagnosi, con mutazione nel gene EGFR.

Rispetto al gruppo Osimertinib, il regime Amivantamab – Lazertinib ha migliorato il tempo mediano di sopravvivenza senza progressione della malattia di 7,1 mesi, raggiungendo i 23,7 mesi.

Dallo studio è emerso che la combinazione Amivantamab e Lazertinib potrebbe diventare un nuovo standard di cura di prima linea per il tumore NSCLC in fase avanzata con mutazione di EGFR.

Tuttavia, la sfida a Tagrisso è appena iniziata, e potrebbe rivelarsi lunga. Uno dei parametri decisivi sarà il miglioramento della sopravvivenza globale.

Dalla combinazione Amivantamab e Lazertinib ci si aspetta una migliore sopravvivenza libera da progressione, dato il suo meccanismo d’azione. Lazertinib, come Osimertinib, è un inibitore a piccola molecola di EGFR. Amivantamab è un anticorpo bispecifico EGFRxMET, con MET noto come via di fuga di EGFR.

Per ora, la combinazione Amivantamab e Lazertinib ha mostrato una tendenza incoraggiante verso un’ulteriore estensione della vita dei pazienti, riducendo il rischio di morte del 20% rispetto a Osimertinib, sebbene il numero non abbia raggiunto la significatività statistica.

In precedenza un altro studio di fase 3 chiamato FLAURA2 aveva dimostrato che la combinazione di Osimertinib con la chemioterapia era in grado di ridurre il rischio di progressione o morte del 38% rispetto alla monoterapia con Osimertinib nel tumore NSCLC, coem trattamento di prima linea.

L’aggiunta della chemioterapia a Osimertinib aveva prolungato la sopravvivenza mediana libera da progressione di circa 9 mesi.

Tagrisso è un farmaco orale con buona tollerabilità. Rybrevant, invece, come tutti gli anticorpi bispecifici, ha un profilo di sicurezza meno favorevole.

Fonte: Fierce Pharma, 2023

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TUMORE ALLA TIROIDE – Carcinoma della tiroide con fusione TRK: efficacia di Larotrectinib

Fugazzola_trk

Tumori con fusione TRK & Farmaci agnostici

I tumori con fusione TRK si manifestano quando un gene NTRK si fonde con un altro gene non-correlato, producendo una proteina TRK chimerica. La proteina alterata, o proteina di fusione TRK, diventa costitutivamente attiva o sovraespressa innescando la cascata del segnale.

Il tumore con fusione TRK si manifesta, con frequenza variabile, in diversi tumori solidi in età adulta e pediatrica, che includono tumori del polmone, tiroide, tratto gastrointestinale ( colon, colangiocarcinoma, pancreas e appendice ), sarcoma, tumori del sistema nervoso centrale [ SNC ] ( glioma e glioblastoma ), ghiandole salivari ( carcinoma secretorio ) e tumori pediatrici ( fibrosarcoma infantile e sarcoma dei tessuti molli ).

Carcinoma della tiroide con fusione TRK & Larotrectinib

Larotrectinib ( Vitrakvi ) è stato valutato anche in un’analisi di sottogruppo aggiornata dei pazienti adulti e pediatrici ( n=30 ) con carcinoma della tiroide differenziato con fusione TRK.

Tra i pazienti eleggibili per l’efficacia, il 47% presentava fusione NTRK1 e il 53% NTRK2.

Il 50% dei pazienti ( n=15 ) non aveva ricevuto terapie sistemiche precedenti, il 20% ( n=6 ) ne aveva ricevute 2 o più, e il 77% ( n=23 ) era stato trattato con Radioiodio.

Il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) è stato del 63%, compreso il 10% di risposte complete e il 53% di risposte parziali.

Nei pazienti con carcinoma della tiroide differenziato ( n=23 ), il tasso di risposta obiettiva è risultato del 78%.

Nei pazienti con carcinoma della tiroide anaplastico ( n=7 ), il tasso di risposta obiettiva è stato del 14%.

Tutti i pazienti con metastasi al sistema nervoso centrale ( n=4 ) al basale hanno mostrato una risposta parziale.

Il tempo medio di risposta è stato di 1,9 mesi e la durata media della risposta di 43,3 mesi al follow-up mediano di 32,3 mesi.

Eventi avversi di grado 3 o maggiore correlati alla terapia, anemia e diminuzione della conta dei linfociti, sono stati riportati in 2 pazienti ( 7% ).

Non si sono verificate interruzioni del trattamento dovute agli eventi avversi.

VIDEO PROF.SSA FUGAZZOLA 

Tumore della tiroide avanzato: trattamento target delle fusioni TRK

 

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ONCOLOGIA – BeiGene riacquista da Novartis i diritti di Tislelizumab, un anticorpo anti-PD-1. Imminente l’approvazione in Europa di Tevimbra

BeiGene

BeiGene ha riacquistato da Novartis i diritti di Tislelizumab.Tevimbra è l’anticorpo anti-PD-1 più venduto in Cina. Imminente l’approvazione in Europa di Tevimbra nel carcinoma esofageo a cellule squamose metastatico

BeiGene ha riacquistato da Novartis i diritti globali di Tislelizumab ( Tevimbra ) un inibitore del checkpoint immunitario PD-1.

Con oltre 12.000 pazienti arruolati nel Programma di studi clinici globali riguardanti Tevimbra, Beigene prevede di accelerare i piani normativi e di sviluppo clinico in un’ ampia tipologia di tumori.

Tislelizumab è prossimo all’approvazione nel carcinoma esofageo a cellule squamose; inoltre è in fase di sperimentazione per il cancro del polmone a piccole cellule ( SCLC ), il cancro gastrico, il cancro epatocellulare e il cancro nasofaringeo in più di 20 studi.

Novartis ha accettato di rinunciare a qualsiasi flusso di royalties su Tislelizumab e sosterrà lo sviluppo, la regolamentazione e la produzione di Tislelizumab in una fase di transizione. Completerà inoltre gli studi clinici in corso sul farmaco.

Tevimbra è attualmente in fase di revisione da parte della FDA per il carcinoma esofageo a cellule squamose avanzato o metastatico dopo una precedente chemioterapia, e ha appena ottenuto l’approvazione per questa indicazione da parte dell’EMA. E’ in revisione anche per il carcinoma polmonare non a piccole cellule ( NSCLC ) localmente avanzato o metastatico, anche dopo una precedente chemioterapia, e come terapia di combinazione con chemioterapia nei pazienti con tumore NSCLC precedentemente non-trattati nell’Unione Europea.

Tevimbra è in fase di revisione anche nel Regno Unito, Australia, Cina, Nuova Zelanda, Brasile, Corea, Svizzera, Israele e Indonesia.

Tevimbra è approvato in 11 indicazioni in Cina, ed è il principale inibitore PD-1 nel Paese.

Due anni e mezzo fa Novartis aveva pagato 650 milioni di dollari in anticipo per i diritti dell’antitumorale di Beigene Tevimbra.

Novartis ha preso la decisione di restituire i diritti di Tislelizumab dopo che la revisione da parte dell’Agenzia statunitense FDA di Tevimbra per il carcinoma a cellule squamose dell’esofago avanzato o metastatico aveva subito rallentamenti a causa dei ritardi nelle ispezioni degli impianti di produzione di BeiGene, nonché dalla decisione di Novartis nel 2022 di ritirare la sua richiesta come farmaco monoterapia per il cancro del polmone non a piccole cellule.

Un problema che dovrà affrontare Beigene è che gran parte dei suoi dati clinici è stata generata in Cina. L’FDA richiede che gli studi presentati per le domande di commercializzazione negli Stati Uniti debbano essere condotti con un numero appropriato di pazienti statunitensi.

Novartis è uno dei principali attori nel campo dell’oncologia, ma era rimasta indietro rispetto ai suoi rivali nello sviluppo degli inibitori PD-1 / PD-L1, che rappresentano la spina dorsale delle moderne immunoterapie antitumorali, e si era rivolta a BeiGene per colmare il divario con un accordo nel 2021 del valore fino a 2,2 miliardi di dollari, poco dopo che il suo candidato farmaco PD-1, Spartalizumab, aveva fallito uno studio di fase 3 sul melanoma.

All’inizio del 2023 c’erano segnali che Novartis fosse ancora interessata al Progetto, quando il farmaco aveva generato risultati positivi nell’adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea ( GEJ ) avanzata di nuova diagnosi.

Fonte: PharmaPhorum.com ( versione rivista )

 

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ONCOLOGIA: ONCOBASE.IT – L’importanza dei contenuti nell’era dell’intelligenza artificiale

OncoBase.it

DECISION MAKING IN ONCOLOGIA NELL’ERA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE – L’IMPORTANZA DEI CONTENUTI NELL’ASSUNZIONE DELLE DECISIONI TERAPEUTICHE:  ONCOBASE.IT

Xagena propone all’ONCOLOGO un Sistema Easy & Fast di AGGIORNAMENTO ONLINE ON DEMAND SU SPECIFICI TEMI: OncoBase.it

L’ONCOLOGO ha sempre meno tempo da dedicare alla lettura delle Riviste scientifiche. Xagena propone i propri DATABASE consultabili come un classico motore di Ricerca: es OncoBase.it

 

Esempi:

1) – Alectinib – https://lnkd.in/dZ9psAv

2) – Apalutamide – https://lnkd.in/dEaSfjy

3) – Atezolizumab – https://lnkd.in/du6MYRD

4) – Avelumab – https://lnkd.in/dsAhzDS

5) – Cabozantinib – https://lnkd.in/gCskfEfW

6) – Capmatinib – https://lnkd.in/d-9ZrZS

7) – Cemiplimab – https://lnkd.in/eViAusqz

7) – Darolutamide – https://lnkd.in/d_K9cxK

8) – Dostarlimab – https://lnkd.in/eW_ViyAs

9) – Durvalumab – https://lnkd.in/gVaGEKFy

10) – Enzalutamide – https://lnkd.in/g6JRsC4C

12) – Larotrectinib – https://lnkd.in/gcQutaxi

13) – Lenvatinib – https://lnkd.in/gTBxsgjq

14) – Niraparib – https://lnkd.in/eYVKKmuA

15) – Nivolumab – https://lnkd.in/dnaW5Sv

16) – Olaparib – https://lnkd.in/e3wMHj4u

17) – Osimertinib – https://lnkd.in/dT-DJS8

18) – Pembrolizumab – https://lnkd.in/dcKjeCM

19) – Ribociclib – https://lnkd.in/dCVjgMJ

20) – Sacituzumab govitecan – https://lnkd.in/gXEd53um

 

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TUMORE AL POLMONE – Enhertu nel carcinoma polmonare non a piccole cellule con mutazione HER2. Prossima approvazione in Europa

AstraZeneca Daiichi-Sankyo

Enhertu ( Trastuzumab deruxtecan ) per i pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule con mutazione HER2 in fase avanzata. Raccomandato per l’approvazione nell’Unione Europea dal Comitato scientifico dell’EMA ( European Medicines Agency )

La raccomandazione del Comitato scientifico ( CHMP ) dell’Agenzia regolatoria europea EMA, di Enhertu ( Trastuzumab deruxtecan ) si basa sui risultati dello studio DESTINY-Lung02 che hanno dimostrato che Enhertu ha ottenuto risposte tumorali forti e durature nella malattia tumorale con mutazione HER2, precedentemente trattata

Enhertu ha mostrato un tasso di risposta obiettiva confermato del 49% e una durata mediana della risposta di 16,8 mesi

Il cancro polmonare non-a-piccole cellule con mutazione HER2 è una forma aggressiva di cancro polmonare che spesso colpisce i pazienti più giovani e ha una prognosi sfavorevole, con terapie approvate limitate.

Enhertu è la prima terapia a dimostrare una risposta tumorale forte e duratura nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato con mutazione HER2 precedentemente trattato, convalidando HER2 come bersaglio nel cancro del polmone e supportando il potenziale di fornire un’opzione tanto necessaria per questi pazienti.

ENGLISH VERSION

Enhertu for patients with HER2-mutant advanced non-small cell lung cancer. Recommended for approval in the European Union by CHMP

Enhertu’s recommendation is based on DESTINY-Lung02 trial results which have shown Enhertu has achieved strong and durable tumour responses in previously treated HER2-mutant disease

Enhertu showed a confirmed objective response rate of 49% and median duration of response of 16.8 months

HER2-mutant non-small cell lung cancer is an aggressive form of lung cancer that often affects younger patients and has a poor prognosis, with limited approved therapies.

Enhertu is the first therapy to demonstrate a strong and durable tumour response in patients with previously treated HER2-mutant advanced non-small cell lung cancer, validating HER2 as an actionable target in lung cancer and supporting the potential to provide a much-needed option for these patients.

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TUMORE AL POLMONE – Sopravvivenza a 6 anni con la doppia immunoterapia a base di Nivolumab e Ipilumumab nel carcinoma polmonare non a piccole cellule

BMS

Risultati positivi a 6 anni per la combinazione Opdivo / Yervoy nel cancro del polmone non a piccole cellule

Sono stati presentati i risultati di follow-up a 6 anni di uno studio in fase avanzata su Nivolumab ( Opdivo ) più Ipilimumab ( Yervoy ) in alcuni pazienti con cancro del polmone.

Lo studio di fase 3 CheckMate-227 ha valutato la doppia immunoterapia rispetto alla chemioterapia come trattamento di prima linea nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) metastatico, indipendentemente dai livelli di espressione di PD-L1.

Dai risultati è emerso che la combinazione immunoterapica ha continuato a dimostrare benefici durevoli in termini di sopravvivenza a lungo termine.

Nei pazienti con livelli di espressione tumorale di PD-L1 pari o superiori all’1% ( popolazione dell’endpoint primario ) il tasso di sopravvivenza a 6 anni per Nivolumab più Ipilimumab è stato del 22%, contro il 13% per la sola chemioterapia.

Inoltre, un’analisi esplorativa tra i pazienti con livelli di espressione di PD-L1 inferiori all’1%, ha mostrato una sopravvivenza a 6 anni tre volte maggiore tra i pazienti trattati con il regime Nivolumab, rispetto al gruppo chemioterapia.

Il profilo di sicurezza della combinazione è rimasto coerente con i dati precedentemente riportati dallo studio senza che siano stati osservati nuovi segnali di sicurezza.

Il carcinoma polmonare non-a-piccole cellule è il tipo più comune di cancro ai polmoni e rappresenta fino all’85% delle diagnosi.

Le combinazioni a base di Opdivo più Yervoy hanno mostrato benefici significativi in termini di sopravvivenza globale anche nel melanoma metastatico, nel carcinoma a cellule renali avanzato, nel mesotelioma pleurico maligno e nel carcinoma a cellule squamose dell’esofago.

Fonte: Conferenza mondiale sul cancro al polmone IASLC 2023

 

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TUMORE ALLA TIROIDE – Selpercatinib migliora la sopravvivenza libera da progressione rispetto a Cabozantinib o Vandetanib

Eli Lilly

Carcinoma midollare della tiroide: Selpercatinib, principio attivo di Retemvo, migliora la sopravvivenza libera da progressione in misura maggiore rispetto a Cabozantinib o Vandetanib

Sono stati presentati i risultati di uno studio in fase avanzata dell’ inibitore RET Selpercatinib ( Retevmo ) come trattamento iniziale per il cancro della tiroide avanzato o metastatico.

Lo studio di fase 3 LIBRETTO-531 ha valutato Selpercatinib rispetto alla scelta dei medici con gli inibitori multichinasi ( MKI ) Cabozantinib o Vandetanib nei pazienti con carcinoma midollare della tiroide ( MTC ) avanzato o metastatico con mutazione RET.

Lo studio ha raggiunto il suo endpoint primario con Selpercatinib che ha dimostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo nella sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto agli inibitori multichinasi.

I risultati si basano sui dati dello studio LIBRETTO-001 in fase avanzata, in cui Selpercatinib è stato associato a risposte clinicamente significative e durature in una varietà di tipi di tumore in pazienti con tumori guidati da RET.

I dati dello studio LIBRETTO-531 hanno confermato l’importanza della selettività nel colpire i tumori guidati da RET, indicando Selpercatinib trattamento di prima linea per le persone con carcinoma midollare della tiroide con mutazione RET.

Questi risultati sottolineano l’importanza dei test genomici tempestivi e su larga scala per garantire che i pazienti che potrebbero potenzialmente trarne beneficio ricevano terapie mirate.

Secondo l’American Cancer Society ( ACS ), durante il 2023 negli Stati Uniti verranno diagnosticati più di 43.000 nuovi casi di cancro alla tiroide.

Il carcinoma midollare della tiroide rappresenta il 2% dei tumori della tiroide negli Stati Uniti e le mutazioni RET si riscontrano in circa il 60% dei carcinomi midollari della tiroide sporadici e in oltre il 90% dei carcinomi midollari della tiroide ereditari.

Retevmo ha ottenuto la sua prima autorizzazione riguardo all’impiego nel carcinoma midollare della tiroide nel 2020 nell’ambito del percorso di approvazione accelerato della Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense, in base al quale l’Autorità di regolamentazione può approvare tempestivamente farmaci per patologie gravi in cui vi sia un bisogno medico insoddisfatto.

All’epoca, la FDA richiese alla Società produttrice di condurre uno studio randomizzato con la sopravvivenza libera da progressione come endpoint secondario chiave per confermare il beneficio clinico del farmaco.

Fonte: Eli Lilly 2023

I risultati riguardanti Selpercatinib arrivano solo poche settimane dopo che Roche ha dichiarato che avrebbe ritirato l’inibitore RET Gavreto ( Pralsetinib ) dal mercato statunitense del tumore midollare della tiroide mutanti RET, citando che il proprio studio di conferma del farmaco non era più fattibile

 

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TUMORE GASTRICO – Combinazione di Keytruda nel cancro gastrico avanzato HER2-positivo con espressione di PD-L1. Approvazione nell’Unione Europea

MSD

Keytruda ( Pembrolizumab ), terapia anti-PD-1, è stata approvata dalla Commissione Europea ( CE ) come parte di un trattamento combinato per alcuni pazienti affetti da cancro gastrico

La terapia è ora approvata in combinazione con Trastuzumab, chemioterapia contenente fluoropirimidine e Platino per il trattamento di prima linea dell’adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea ( GEJ ) localmente avanzato, non-resecabile o metastatico, HER2-positivo

I pazienti idonei al regime Keytruda devono avere anche tumori che esprimono PD-L1 con un punteggio positivo combinato ( CPS ) pari a 1 o più.

Il cancro gastrico è il quinto tumore più comunemente diagnosticato, e la quarta causa principale di morte per cancro in tutto il mondo, con quasi 1,1 milioni di nuovi casi diagnosticati e oltre 768.000 decessi dovuti alla malattia a livello globale nel 2020.

La maggior parte dei tumori gastrici sono adenocarcinomi, che si sviluppano dalle cellule del rivestimento più interno dello stomaco. Poiché la malattia tende a svilupparsi lentamente nel corso di molti anni e raramente provoca sintomi precoci, molti casi non vengono rilevati fino allo stadio avanzato.

L’approvazione è avvenuta grazie ai risultati dello studio di fase 3 KEYNOTE-811, in cui la combinazione a base di Pembrolizumab ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo nella sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) e nel tasso di risposta obiettiva ( ORR ) rispetto a Trastuzumab e alla chemioterapia da sola nella popolazione ITT ( intent-to-treat ).

Il cancro gastrico avanzato HER2-positivo è una malattia aggressiva associata a una prognosi infausta.

Il regime a base di Keytruda ha già ottenuto l’approvazione accelerata negli Stati Uniti per il trattamento di prima linea di pazienti con adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea, localmente avanzato non-resecabile o metastatico HER2-positivo.

Fonte: Merck ( MSD )

 

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TERANOSTICA – GE HealthCare a supporto dello sviluppo della Teranostica la combinazione di Terapia & Diagnostica

 

Theranostics

Teranostica la combinazione di Terapia & Diagnostica

Selezionare il trattamento più efficace e personalizzato per ogni paziente e sviluppare terapie mirate che possano contribuire a ridurre gli effetti collaterali e ad ottenere risultati migliori: è questa una delle principali sfide della sanità del futuro. Va in questa direzione l’approccio teranostico, un campo di crescente interesse della medicina nucleare.

Il termine nasce dalla combinazione di Therapeutic e Diagnostic e indica l’integrazione di un metodo diagnostico con uno specifico intervento terapeutico. Questo approccio si sviluppa grazie a tecniche di imaging molecolare come PET e SPECT che utilizzano radiofarmaci da un lato mirati per identificare specifici biomarcatori e dall’altro per fornire radiazioni ionizzate solo ai tessuti che esprimono tali marcatori. Questo approccio è adottato nella cura di patologie principalmente di origine oncologica.

La sperimentazione sta compiendo passi in avanti grazie alla progettazione di biomarcatori diagnostici e teranostici che nel futuro potranno favorire trattamenti sempre più personalizzati e migliorare l’outcome dei pazienti.

GE HealthCare supporta la scoperta di nuovi radiofarmaci e lo sviluppo di nuove terapie sia attraverso programmi di ricerca sia con la messa a punto di sistemi di produzione dei traccianti, che rendano questi farmaci facilmente accessibili su larga scala. A questo si aggiungono i progressi nel campo dell’intelligenza artificiale e del deep learning, che facilitano la gestione e l’interpretazione di un ampio volume di immagini.

La teranostica è un’opzione in rapido sviluppo per una varietà di tumori molto ampia, da quelli linfatici a quelli ematologici o solidi. Gli approcci teranostici, diventando standard di cura e quindi ampiamente accessibili, hanno il potenziale per migliorare la gestione e gli outcome per i pazienti

Fonte: GE HealthCare

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