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Post n°908 pubblicato il 05 Novembre 2014 da lascrivana
Lo chalet a quell’ora di notte, rischiarato dalla luna, si presentava agli occhi di Renato e Letizia come un luogo fatato: tant’è vero che già pregustavano le ore deliziose che avrebbero passato in quell’accogliente casetta di legno. L’abitazione era collocata in un solo piano; la piccola veranda all’ingresso ospitava una pila di legna da ardere; così prima di varcare la soglia se ne caricarono una bracciata a testa –avevano intenzione di passare la notte vicino al camino. Appena dentro, si trovarono direttamente nell’ampio salone-cucina; da un lato, addossato al muro, era situato l’angolo cottura: con gli stipiti incassati dall’anta lineare in legno di ciliegio. Tutta la parete, compresi mobili d’incasso e la penisola che separava la cucina del salone, erano rivestiti con piastrelle in ceramica bianca finemente decorata. Il tavolo, anch’esso in legno di ciliegio, si trovava poco distante dal camino; mentre un largo tappeto di pelliccia ricopriva il parquet ai suoi piedi. Il divano letto era posto sotto la finestra. Mentre Renato sistemava la legna per accendere il fuoco; Letizia si accinse ad aprire le persiane –adorava stare vicino al camino e vedere la neve scendere da dietro i vetri-. Nello spalancare le imposte, rimase estasiata innanzi allo scenario che si allargava davanti ai suoi occhi: le acque del lago, erano rischiarati da riflessi argentati; mentre gli alberi tinteggiati dai colori autunnali, lasciavano penzolare i rami sotto il peso delle piccole chiazze di neve. Una volta acceso il camino, Renato si liberò immediatamente del vestito, rimanendo con solo i boxer e la camicia. Letizia indugiò un po’ prima di svestirsi, lasciando che fosse Renato a farlo. Passarono un fine settimana meraviglioso; quegli ultimi giorni per Letizia, si erano presentati ricchi di piacevoli imprevisti –tanto da costringerla a riflettere-. La mattina, prima di lasciare lo chalet, Letizia volle recarsi a fare due passi vicino al lago –aveva bisogno di godersi ancora un po’ quello spettacolo-. Renato, silenziosamente la raggiunse da dietro le spalle; le circondò la vita con un braccio e dopo aver depositato una serie di baci sul collo di Letizia, la fece girare in cerca della sua bocca travolgendola con un bacio appassionato. - Che ne dici di ritornare in casa?- Le sussurrò Renato tra un bacio e l’altro. - Io dico di si Renato… è arrivato il momento di fare quel bambino che tanto desideri…- Quest’affermazione lo lasciò senza parole; poi, ripresosi dalla costernazione iniziale, la sollevò tra le braccia, impaziente di dare inizio alla procreazione. Renato, alla fine aveva vinto: ancora una volta era riuscito a conquistare Letizia … ancora una volta l’amore aveva trionfato. Libero… lei l’aveva lasciato sempre libero su tutto: libero di andare e di ritornare; libero di stare con altre donne; e ancora una volta libero di scegliere lei come unica compagna per i giorni a venire. Sapeva che così come aveva agito con lui, Letizia avrebbe fatto con i loro figli: li avrebbe lasciati liberi anche di sbagliare, di vivere quell’epoca bizzarra che li portava a rifugiarsi dietro una scatola metallica … liberi di vivere la loro vita comunque essa si presentava. Laura
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