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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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« La befanaConcerto per tre:9 »

Concerto per tre. 8

Post n°1109 pubblicato il 06 Gennaio 2016 da lascrivana

-Non preoccuparti, adesso sto bene, vai pure-

Luke la fissò, dubbioso.

-Ne sei certa? Non mi va di lasciarti sola, non dopo quello che è successo-

Sorridendo, Luciana gli accarezzò una guancia.

-E' passato più di un mese ormai, e non possiamo certo vivere di rendita. Vai da quell'uomo e strappagli un contratto, ne abbiamo bisogno come il pane-

Pur riluttante, Luke lasciò l'appartamento e si recò all'appuntamento con un impresario abbastanza importante nel settore, Gabriel Ponzoni.

Era una bella giornata di sole, e le prime avvisaglie della primavera si facevano di giorno in giorno più evidenti. Preoccupato per Luciana, ma altrettanto euforico per quel incontro che avrebbe potuto sistemarli per un discreto periodo, decise di fare due passi piuttosto che usare l'automobile. Era ancora in anticipo e, durante la passeggiata, avrebbe potuto ripassare mentalmente il discorso che si era preparato. Gabriel era conosciuto come un manager corretto e molto generoso con chi gli andava a genio, ma sapeva anche essere spietato con coloro che cercavano d'ingannarlo. Conscio delle proprie capacità e di quelle di Luciana, Luke non temeva nulla in questo senso. Inoltre Gabriel li conosceva di fama e, in un paio d'occasioni, l'aveva intravisto durante qualcuna delle loro esibizioni, quando ancora lavoravano per Samuel.

Confortato da quei pensieri, svoltò in una viuzza che avrebbe accorciato di molto la distanza che lo separava dall'ufficio di Ponzoni.

Il colpo arrivò improvviso, devastante. Il cervello sembrò rimbombare all'interno della scatola cranica, mentre le gambe gli si piegarono istantaneamente. In ginocchio, annaspò con le braccia alla ricerca di un appiglio, ma fu uno sforzo inutile. Il secondo colpo gli spezzò letteralmente la schiena, facendolo crollare al tappeto con un tonfo sordo. Mentre i denti si frantumavano contro l'asfalto, ebbe solo il tempo di notare un paio di scarpe da uomo, nere e lucide, poi fu solo buio.



Odore di muffa, freddo e un mal di testa atroce. Non osava muoversi, temeva che la schiena avrebbe potuto rompersi da un momento all'altro se l'avesse fatto. Pur con la mente annebbiata, cercò di capire cosa potesse essere accaduto. Un incidente? Che fosse stato investito? No, non dopo due mazzate come quelle che aveva ricevuto, qualcuno l'aveva colpito volontariamente, e l'aveva fatto anche maledettamente bene.

Le immagini di quando aveva svoltato nel vicolo e dell'aggressione gli balenarono dinanzi agli occhi come un film, solo che il volto dell'autore non vi appariva, sole le scarpe, nere e lucide.

O forse era stato rapinato, una maledetta e fottuta rapina, ecco cosa poteva essere successo. In tal caso però, cosa ci faceva in quel posto umido e puzzolente? E perché non riusciva a muovere gambe e braccia, come se fossero legate?

Solo in quel momento si accorse delle pesanti catene che lo tenevano ancorato al muro, o meglio, ne udì il rumore metallico, visto che non le vedeva.

Stupidamente, diede un violento strattone col solo risultato di procurarsi fitte lancinanti alla schiena e alla testa. Ansimante e con la nausea a risalirgli acida dallo stomaco, aprì la bocca per dire qualcosa ma dalla gola, secca e riarsa, non uscì alcun suono.

Esausto, si lasciò andare contro la parete e chiuse gli occhi.

Rapito.

La parola sembrò rimbalzargli nelle orecchie come una palla di gomma.

Chi poteva aver anche solo pensato una cosa simile? O avevano sbagliato persona, visto che non navigava certo nell'oro, oppure, e l'ipotesi gli apparve ancor più terrificante, era finito nelle mani di un pazzo, maniaco e assassino.

E poi quel buio, quel maledetto buio!

Non un filo di luce, ne uno spiraglio, solo tenebra. Lo faceva impazzire quell'oscurità, non potersi vedere nemmeno le mani, il non sapere cosa ci fosse accanto. Il buio gli ottenebrava la mente, lo rendeva furioso e impotente, si ritrovò a pregare per un po' di luce, pianse.

Click.

Danio e laura

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Commenti al Post:
qmr
qmr il 06/01/16 alle 18:38 via WEB
La situazione di complica... I malefici gli hanno teso un tranello e che tranello...
 
 
lascrivana
lascrivana il 06/01/16 alle 18:43 via WEB
Già povero luke.
 
woodenship
woodenship il 06/01/16 alle 19:39 via WEB
Ahi que dolor!!!!....... Un bel modo per festeggiare l'inizio del nuovo anno......Un bacio dei più teneri per la scrivana.........W....
 
 
lascrivana
lascrivana il 06/01/16 alle 20:11 via WEB
Io penso ai suoi denti caduti. Luke aveva un bel sorriso. Ciao woode. Un bacio a te woode.
 
   
Cantastorie61
Cantastorie61 il 07/01/16 alle 15:26 via WEB
Al giorno d'oggi fanno ottime protesi :)
 
exietto
exietto il 06/01/16 alle 21:12 via WEB
concordo con te, anche io faccio fatica a stare dietro a tutto. Il tempo libero è poco, troppo poco! . un abbraccio. ezio
 
 
lascrivana
lascrivana il 07/01/16 alle 18:45 via WEB
L'importante è riuscire a passare di tanto in tanto per salutarci. Ciao Ezio
 
luce78_2
luce78_2 il 07/01/16 alle 06:58 via WEB
Scegli ogni giorno il "gusto" dell'ottimismo. La vita, seppur complicata, avrà un sapore diverso.... buongiorno Laura
_____Lidia/kiss/Cliccami
 
monellaccio19
monellaccio19 il 07/01/16 alle 11:21 via WEB
Ci son voluti sette capitoli per creare finalmente la suspence e intrigare il racconto! Sette capitoli soporiferi, senza nulla che non fosse chiaro e scontato. Ora si comincia, ora parte il vero narrare con sospetti e con la immaginazione che conduce alla domanda: "Perché si evidenzia il dettaglio delle scarpe nere e lucide...tali da far pensare all'operato di un uomo? Ci sono donne oggi che con i dettami della moda, calzano scarpe maschili". Vediamo...seguiamo...... Buon giorno ad entrambi.
 
 
Cantastorie61
Cantastorie61 il 07/01/16 alle 15:28 via WEB
Bisogna sempre creare un "prologo" Carletto, o preferiresti passare subito a sangue e arena?!?! Ok, Poirot del Sud, vediamo se il tuo acume ti premierà ;)
 
 
lascrivana
lascrivana il 07/01/16 alle 18:47 via WEB
La prossima volta inizia Danio con l'affettato. Cosi la smetti di lamentarti dei racconti soporiferi. Almeno con l'affettato iniziali li trovi subito saporiferi. Ciao Carlo.
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 07/01/16 alle 11:40 via WEB
Bravi scrittori..Nere e lucide per confonderci e idee..
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 07/01/16 alle 11:41 via WEB
Cara Laura..Vorresti mica continuare nel fine settimana il racconto?Buona giornata Patty
 
 
Cantastorie61
Cantastorie61 il 07/01/16 alle 15:29 via WEB
Penso proprio di si, grazie :)
 
   
gabbiano642014
gabbiano642014 il 08/01/16 alle 10:55 via WEB
Cari scrittori..lo leggerò lunedì.
 
 
lascrivana
lascrivana il 07/01/16 alle 18:49 via WEB
Decide Danio. Il finale lo lascio sempre a lui. Ciao Patty.
 
   
gabbiano642014
gabbiano642014 il 08/01/16 alle 10:56 via WEB
Cara Laura...Immagino la scena del delitto quindi...Buon fine settimana Patty
 
     
lascrivana
lascrivana il 08/01/16 alle 11:01 via WEB
Io amo le storie a lieto fine senza spargimenti di sangue; ma è giusto che sia fatta vedere anche la faccia di una reltà diversa... una realtà che nessuno di noi si augura di dover affrontare. Ciao Patty.
 
luce78_2
luce78_2 il 08/01/16 alle 06:12 via WEB
Ho sempre ritenuto che il più grande privilegio, sollievo e conforto dell’amicizia fosse quello di non dover mai spiegare nulla. (Katherine Mansfield)
____clicca-mi Lidia
 
 
lascrivana
lascrivana il 08/01/16 alle 09:11 via WEB
Chi ti ama, ti conosce e comprende. Ciao Lidia.
 
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INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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