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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Fedora (Ultimo Capitolo)

Post n°1246 pubblicato il 22 Agosto 2016 da contastorie1961

-Dove da quella finestra?- chiese Fedora dopo aver slegato un’esterrefatta Maria. 

-Sul...sul retro…- balbettò quest’ultima. 

-Dobbiamo scavalcarla e uscire, è l’unica soluzione- 

-Ma il suo amico, io...io non capisco- balbettò la donna. 

-Non c’è tempo per le spiegazioni, dobbiamo andarcene, e alla svelta anche- 

-Io non credo di farcela, fatico ad alzare le gambe, e il davanzale è alto. Perché non chiamare la polizia?- 

-Ti aiuterò io, non posso lasciarti sola, quello ti ammazza. E l’unico telefono che ho visto si trova proprio accanto alla stanza degli ospiti, sarebbe ancora più rischioso- 

Detto questo, allungò un braccio e afferrò la mano tremante dell’edicolante, quindi aprì la finestra e si sporse. -Il terreno è a un metro e mezzo d’altezza. Forza, siediti sul davanzale e mettiti a pancia in giù, io ti terrò per le braccia sin quando non toccherai terra, siamo d’accordo?- Rinfrancata dalla decisione di Fedora, Maria fece ciò che gli era stato detto. 

-Oh mio Dio...le gambe...che male!- disse a voce un po’ troppo alta. 

-Non urlare e cerca di sopportare in silenzio, tra poco sarà tutto finito- bisbigliò Fedora. 


Dopo essersi liberato degli abiti, Alan si gettò sul letto. La fatica iniziava a farsi sentire, avrebbe avuto davvero bisogno di qualche ora di sonno, proprio come aveva detto a Fedora. Che però stava impiegando troppo tempo a sistemare quella donna. Avrebbe voluto alzarsi e andare a controllare, ma la spossatezza lo convinse ad attendere ancora qualche minuto. Ne trascorsero forse due poi, sempre più pesanti, le palpebre si chiusero, facendolo precipitare in un sonno profondo. 



Acquattato dietro un albero, il maggiordomo decise che non poteva più attendere. Alan era entrato in casa da circa mezz’ora, e le luci erano ancora tutte accese, ma non si era aspettato nulla di diverso. Probabilmente avevano deciso di trascorrervi la notte in attesa dell’apertura della banca. Dormire, per loro, sarebbe stato davvero difficile tenendo in ostaggio la padrona di casa. Oppure l’avevano già ammazzata. Nulla di più facile dopo aver visto ciò che aveva combinato Alan a casa della baronessa. Rompendo gli indugi, si avvicinò all’ingresso appiattendosi contro la parete a fianco della porta. Dall’interno non proveniva alcun rumore, ma le luci continuavano a rimanere accese. Non rischiò di forzare la serratura, molto più saggio entrare da una finestra, magari sul retro.  



Con un gesto di stizza, la baronessa suonò per l’ennesima volta il campanello. Nulla. I Camozzi non erano in casa e, conoscendoli, quasi certamente sarebbero rincasati molto tardi. Frustrata e impotente, picchiò il bastone contro la porta imprecando ad alta voce. Non le rimaneva che avviarsi a piedi, sperando che le sue ginocchia potessero reggere ai quasi tre chilometri di distanza dal centro. 



Dopo aver scavalcato la finestra, Fedora e Maria raggiunsero l’angolo dell’abitazione. E li rimasero di stucco. Procedendo carponi, un’ombra si stava dirigendo inequivocabilmente verso di loro. Maria fece per lanciare un urlo ma Fedora, fulminea, gli tappò la bocca con una mano e la trascinò dietro un paio di bidoni della spazzatura. Il proprietario dell’ombra sembrava non essersi accorto di nulla e, in meno di un attimo, passò loro accanto per poi fermarsi sotto la finestra da cui erano fuggite. 

-Ma è Bruno, il maggiordomo della baronessa!- sussurrò Maria all’orecchio di Fedora. 

-Ho visto, stai in silenzio-  

Non appena l’uomo ebbe scavalcato il davanzale, si alzò e afferrò nuovamente l’edicolante per un braccio. 

-Andiamo!


Alan aprì gli occhi di colpo e rimase un istante a guardarsi attorno, stranito. Dopo aver dato un’occhiata all’orologio, e resosi conto di essere ancora solo, scese dal letto e uscì di corsa dalla stanza. Il fendente, improvviso, lo colse al centro dello stomaco. Incredulo, si portò le mani nel punto colpito e, immediatamente, si riempirono di sangue. Le gambe gli cedettero e crollò al suolo senza un gemito. Bruno gli si inginocchiò accanto puntandogli il coltello alla gola. 

-La chiave, dammela subito!- lo minacciò. 

Alan lo fissò con uno sguardo velato, poi scosse la testa. Il maggiordomo affondò la lama nel collo, quel tanto che bastava per far uscire qualche goccia di sangue. 

-Dimmelo o ti sgozzo!- sibilò. 

Pur ferito gravemente, Alan riuscì ad afferrargli il polso rivoltando il coltello verso il suo petto. La lama entrò al centro del torace per diversi centimetri e Bruno, gli occhi sbarrati, si accasciò accanto a lui.  


Quando giunsero sulla strada principale, Maria chiese a Fedora di rallentare. 

-Non ne posso più, ti prego- implorò. 

Fedora annuì, quindi si avvicinò a una panchina e la fece sedere. 

-La chiave...ce l’ha ancora il tuo amico...che farai?- chiese Maria. 

Sorridendo, Fedora mise una mano in tasca e le mostrò la chiave della cassetta di sicurezza. 

-Questa chiave ha già portato sin troppo dolore…- disse ridiventando seria. 

-Credo sia il momento di consegnarla alla polizia, non credi?- 

Maria per un istante rimase senza parole poi, con le lacrime agli occhi, l’abbracciò.

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Commenti al Post:
qmr
qmr il 22/08/16 alle 21:40 via WEB
Alla fine Fedora si è ravveduta. I malvagi hanno fatto la fine che si meritavano.
 
lascrivana
lascrivana il 23/08/16 alle 00:29 via WEB
Fedora ha un cuore grande. In fondo, ha sempre fatto della beneficenza. Ottimo lavoro Danio.
 
 
contastorie1961
contastorie1961 il 23/08/16 alle 16:16 via WEB
Ha fatto beneficenza per molti uomini, ma ora ha raggiunto la pace...in tutti i sensi ;) grazie
 
NoirNapoletano
NoirNapoletano il 23/08/16 alle 11:20 via WEB
l'abisso del mare sarebbe un luogo ideale ...ma meglio un finale chiaro e di chiusura immediato ..Complimenti
 
 
contastorie1961
contastorie1961 il 23/08/16 alle 16:17 via WEB
Fosse per me avrei proseguito, ma ogni cosa deve avere una fine...ciao Noir
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/08/16 alle 14:42 via WEB
Mi fa sempre piacere vederti passare sia quando posto esiti di processi che fanno discutere sia quando pubblico mie riflessioni sulla vita e sul vivere. Buon pomeriggio:-))
 
 
lascrivana
lascrivana il 23/08/16 alle 15:06 via WEB
Il piacere è mio, Ciao Giuliana
 
 
contastorie1961
contastorie1961 il 23/08/16 alle 16:17 via WEB
buonasera Giuliana.
 
woodenship
woodenship il 23/08/16 alle 18:30 via WEB
Un finale molto valido ma anche troppo rapido:ne sono sinceramente scosso...Ma va bene anche così.Infondo,proseguire oltre,avrebbe voluto dire allungare il sugo.Invece con questa quasi repentinità,si rimane un po' sorpresi ma allo stesso tempo deliziati dal racconto...complimenti ed un bacio alla scrivana.........W.......
 
 
contastorie1961
contastorie1961 il 23/08/16 alle 20:37 via WEB
Hai perfettamente ragione, Wood. Il racconto, avrebbe necessitato di un capitolo in più, così come sarebbe potuto proseguire all'infinito, stile soap-opera. Ti ringrazio per la magnanimità, un grande saluto ^_^
 
 
lascrivana
lascrivana il 24/08/16 alle 16:00 via WEB
Ricambio il bacione.
 
monellaccio19
monellaccio19 il 24/08/16 alle 20:40 via WEB
Mi sono fatto due capitoli di fila, quelli mi mancavano e se fossero stati anche dieci, non mi sarei perso il finale di questa storia. Il colpo di scena è da copione: imprevedibile e spiazzante. La donna si ravvede, i cattivi muoiono e di quel "tesoretto" presupposto non si saprà mai in cosa consistesse! Ottimo lavoro Didì, ancora una dimostrazione che quando ti ci metti e sei di buzzo buono, porti avanti storie che si lasciano leggere facilmente per la loro scorrevolezza. Bravo e complimenti. Aspettiamo il prossimo racconto. Buona serata a voi.
 
 
contastorie1961
contastorie1961 il 25/08/16 alle 16:49 via WEB
Davvero un'immensa soddisfazione questo tuo commento, Carlo. Per il prossimo racconto vedremo, devo sentire la "capa" proprietaria del blog prima. Ciao grandissimo, a presto.
 
dinobarili
dinobarili il 25/08/16 alle 19:23 via WEB
Buona serata. Dino
 
 
lascrivana
lascrivana il 26/08/16 alle 07:22 via WEB
Buongiorno Dino.
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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