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Post n°1264 pubblicato il 24 Settembre 2016 da contastorie1961
-Cosa ne pensate realmente?- Dopo che avevano convinto Laura a tornare a casa e riposarsi un poco, Molinaro e Capuano stavano cercando di analizzare la situazione. Spostando la carrozzina più vicino alla scrivania, l’ex maresciallo posò il fascicolo che Capuano gli aveva consegnato. -Che quel bastardo avrebbe dovuto essere in galera già da un pezzo- -Sapete bene come vanno queste cose, nessuno vi finisce per un incidente stradale- Molinaro agitò un braccio per aria. -Nonostante Laura l’abbia descritto come uno sbruffone, non credo si sia azzardato a mettersi alla guida. Una pattuglia avrebbe potuto fermarlo, anche solo per un semplice controllo. No, troppo pericoloso- -Quindi siete sempre convinto che qualcuno lo abbia aiutato?- -Un uomo in fuga, e con un bambino per giunta, non andrebbe molto lontano. L’avremmo già trovato se non fosse stato così- Capuano sorrise tra se pensando a quel “l’avremmo” ma non disse nulla. -Bisogna indagare sul suo passato, e alla svelta anche. Non credo abbia lasciato la città ma, in questo caso, sarebbe davvero dura ritrovarlo- -Laura mi ha detto che, ai tempi della loro relazione, aveva pochissimi amici. Di origine siciliana, ha vissuto a Palermo sino al conseguimento del diploma poi, di punto in bianco, ha salutato tutti dicendo di volersi trasferire al nord per frequentare l’università, dove si sono conosciuti- Molinaro annuì, quindi si diresse verso la porta. -Fai quello che ti ho suggerito, io torno a casa a parlare con Laura- -Ma tutto ciò che sapeva l’ha detto a me, ne abbiamo appena parlato!- L’ex maresciallo aprì la porta, voltò la carrozzina e lo guardò con un mezzo sorriso. -Quando si è troppo vicini a una donna, a volte possono sfuggire dei particolari importanti. Sono maschio anch’io, Capuà, e sono stato pure giovane, ci sentiamo- Arrossendo violentemente, Capuano l’osservò richiudere l’uscio con un colpo del gomito. ****
-Sta dormendo- Silenziosamente, il giovane richiuse la porta e si avvicinò al divano. -Era ora, non sopportavo più quel piagnisteo!- -Si tratta pur sempre di tuo figlio, e sono ore che non vede la madre, mi sembra più che normale- Vuotando il bicchiere d’un fiato, Paolo scosse la testa. -Che non ho mai voluto. Una scopata, una sola, e quella puttana voleva incastrarmi!- Il giovane gli si sedette accanto e gli accarezzò una guancia. -E chi non ha mai sbagliato, nella propria vita. Però hai ragione, sei sempre stato gay anzi, hai sempre detto che le donne ti fanno schifo- Paolo si versò un’altra dose di whisky. -Ma piacevo anche a loro, e questo lo sai bene anche tu, Michele. Quella sera inoltre, eravamo impasticcati e ubriachi fradici, non ricordo neppure come ci sono riuscito!- -Ed è per questo che hai lasciato l’università senza avvertire nessuno. Ho creduto di morire quando l’ho saputo, sai quanto tenga a te- disse Michele in un sussurro. Paolo si ritrasse, sembrava infastidito. -Avremo tempo per questo, ora abbiamo cose ben più importanti da fare- -Sei tu che sei venuto a chiedere il mio aiuto, non credo di meritare questo trattamento…- rispose Michele, chiaramente offeso -…anche se si tratta di tuo figlio, vorrei ricordarti che sono stato tuo complice in un rapimento, e non era davvero necessario che picchiassi quella donna, a quel modo poi!- Dopo aver tracannato anche il secondo bicchiere, Paolo glielo puntò contro. -Giusto appunto. Quindi ti conviene fare ciò che ti dico, altrimenti marcirai in galera con me!- Intimorito dal tono minaccioso, Michele abbassò la voce. -Ma come pensi che possa pagare. Da quanto mi hai detto fa la sguattera presso qualcuno, non credo possa guadagnare una cifra- - Farà qualsiasi cosa per riavere suo figlio, credimi, anche indebitarsi. Centomila euro non sono milioni, ma a noi basteranno per andarcene in quell’isola dall’altra parte del mondo e vivere da nababbi, ne abbiamo già discusso- -Hai già chiamato?- -Lo faccio ora, se hai finito con le domande- ****
Quando Molinaro tornò a casa trovò Laura seduta in cucina, il cellulare appoggiato sul tavolo e lo sguardo perso nel vuoto. -Ha chiamato, non è vero?- La donna annuì. -Vuole centomila euro, entro domani, altrimenti ha minacciato di…di…- scossa dai singhiozzi, non riuscì a terminare la frase. Molinaro provò un immediato sentimento d’odio verso quel uomo. Se in quel momento l’avesse avuto tra le mani…. Scacciando quei pensieri, si avvicinò invece alla sedia e le cinse le spalle con un braccio. -Non so cosa ha minacciato di fare, ma non lo farà, non ha le palle, fidati- Laura tirò su col naso, poi lo guardò con i grandi occhi spalancati. -Non gli farà del male, stai tranquilla. Se vuole dei soldi è perché ha intenzione di fuggire, e non lo farà di certo con un bimbo tra i piedi, ma ho bisogno di sapere qualcosa in più su di lui. Capuano è un bravo ragazzo, ma ho notato come ti guarda, comunque di questo parleremo in seguito- Un lieve rossore apparve sul volto segnato di Laura. -Cosa volete sapere?- -Tutto. Amicizie, ex ragazze, tenore di vita…tutto- -Adesso che ci penso…- iniziò Laura. |
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