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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Messaggi del 24/01/2017

In fondo al tunnel

Post n°1335 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da lascrivana

Seduta su una poltrona di pelle scura, nella sala attesa della clinica oculistica Casellari, Rosalia si lisciò la lunga chioma, nera come l’ebano. Il tempo delle sofferenze sarebbe presto finito, o almeno così sperava.

Da sei anni aveva interrotto la propria vita sociale per dedicarsi alla cura del padre, rimasto cieco in seguito a un drammatico incidente stradale, lo stesso che le aveva portato via la madre. Finalmente era arrivato il giorno dell’intervento chirurgico, quello che finalmente gli avrebbe ridato la vista.

Il trapianto della cornea era assai delicato, nonostante questo nutriva una fiducia smisurata in colui che l'avrebbe effettuato. Convinta che nulla accade per caso, aveva visto come un segno del destino l’incontro con il luminare Giorgio Casellari, medico chirurgo oftalmico di successo. Uno scontro per meglio dire, in un bar nei pressi della clinica. Senza volerlo, il dottore le aveva urtato il braccio proprio mentre si stava portando la tazza di caffè alle labbra. Inevitabilmente, il liquido le aveva macchiato l'elegante giacca in lana rossa che indossava.

Trattenendo a fatica un'imprecazione, Rosalia l'aveva guardato in cagnesco. Quella giacca era appartenuta a sua madre e, ogni volta che l’indossava, le sembrava di stare dentro a un suo abbraccio. E invece, quell’incapace aveva forse rovinato il suo capo preferito. In cuor suo si era augurata che in lavanderia avrebbero potuto porvi rimedio. Non si accorse nemmeno di aver formulato quella sequenza di pensieri ad alta voce, col solo risultato di mettere terribilmente a disagio l’imbranato sconosciuto. Visibilmente imbarazzato e dispiaciuto, il dottor Casellari aveva cercato di porre rimedio richiedendo l’intervento del barman.

-Ragazzo, hai qualcosa a disposizione che consenta di levar via subito le macchie?-

Il barman si era assentato un attimo, per tornare poco dopo con uno smacchiatore istantaneo. Dopo averlo spruzzato sulla giacca, aveva atteso qualche istante prima di strofinarlo con un panno pulito. Magicamente la macchia di caffè era scomparsa, facendo ritornare il sorriso sulla bella bocca a forma di cuore di Rosalia. Quella fila di denti bianchi illuminavano un viso ben modellato, dai tratti delicati e dalla carnagione chiara, e il giovane che aveva combinato il disastro ne era rimasto affascinato.



-Sono felice che la macchia sia scomparsa, non so proprio come scusarmi -

La voce roca e suadente dello sconosciuto aveva colpito particolarmente Rosalia, ridestando in lei sensazioni che pensava ormai sopite. Dopo la morte della madre, aveva smesso di prestare interesse all’altro sesso. Tutto il suo tempo lo impiegava per curare il padre, scarrozzandolo da una clinica all’altra senza per altro ottenere alcun risultato positivo. Ogni volta rientrava a casa sempre più delusa e amareggiata, con la tentazione di mollare tutto. Suo padre era sempre stato un esempio di forza e caparbietà fino ad allora, eppure dopo l’incidente era totalmente cambiato, sembrava aver perso la voglia di vivere. Cercando di accantonare il dispiacere per la madre, aveva fatto di tutto per ridargli un po di coraggio, ripromettendosi di non mollare sino a che non avrebbe trovato qualcuno in grado di compiere il miracolo.

-Ce l’ha ancora con me? Suvvia da brava, perdoni questo povero disgraziato, altrimenti morirà di crepacuore!-

La faccia contrita del giovane l'aveva distolta da quei pensieri, e questa volta si era lasciata andare a un sorriso.

-A dire il vero non sono certa di poterla perdonare, però ci posso provare, a patto che lei mi offra un altro caffè-

La richiesta era sembrata abbastanza sensata al dottore che, subito, ne aveva approfittato per presentarsi: -Giorgio Casellari, per servirla signorina...?-

-Rosalia Vandati-

-Molto bene Rosalia, immagino che abbia la tentazione di consigliarmi un bravo oculista per essere stato così maldestro. Non la biasimerò di certo per questo, sappia però che ne ha davanti uno in carne ed ossa-

L’espressione sbalordita di Rosalia aveva colto di sorpresa il povero dottore che, ignaro del dramma della giovane, pensò di aver fatto un'altra gaffe.

-Lei è...è un oculista?- disse con voce strozzata.

Laura
 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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