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poesie prose e testi di L@ur@

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Messaggi di Novembre 2016

Ci sono SI che si capiscono e NO che non si comprendono.

Post n°1292 pubblicato il 12 Novembre 2016 da lascrivana

Poiché questo referendum sta creando davvero tanto scompiglio e confusione, ho deciso di leggere bene le motivazioni del si e del no nella pagina di - Lenius :cliccateci sopra e potrete leggerla al completo.

L'unica cosa chiara tra le varie motivazioni del si e del no è stata questa.

Io trovo che questo sia un buon motivo per recarmi alle urne. Voi cosa ne pensate?

A voi la parola.  Il resto di quello che ho letto nella pagina di Lenius, non mi è molto chiaro. Perdonate la mia ignoranza, ma io faccio parte di quel popolo che andrà a votare il quattro Dicembre. L'unica cosa che mi preme è, che questi signori che ci hanno snobbato dall'alto sbattendosene dei nostri sacrifici, inizino a rimboccarsi le maniche e a lavorare come noi, solo per mantenere lo stato e il suo teatrino.

 

4) Riduzione dei parlamentari e taglio dei costi
Come già evidenziato, il Senato non conterà più 315 membri eletti direttamente dai cittadini ma sarà composto da soli 100 membri: 74 verranno nominati all’interno dei vari Consigli Regionali con un metodo proporzionale in base alla popolazione e ai voti presi dai partiti, mentre 21 saranno scelti dagli stessi Consigli Regionali fra i sindaci della Regione (ogni regione avrà un sindaco in rappresentanza, mentre il Trentino Alto Adige ne avrà due). Ogni senatore ricoprirà la propria carica per tutta la durata del suo mandato amministrativo e non riceverà alcun compenso per la sua attività parlamentare. I 5 senatori rimanenti verranno nominati dal Presidente della Repubblica e rimarranno in carica per sette anni. La carica di Senatore a Vita rimarrà in vigore solo per gli ex-Presidenti della Repubblica e per coloro che già la ricoprono. I tagli complessivi della riforma dovrebbero far risparmiare al governo intorno ai 500 milioni di euro, cifra contestata dagli oppositori, in particolare dal Movimento 5 Stelle che nelle ultime settimane ha portato in Parlamento il suo disegno di legge taglia-stipendi (che trovate spiegato qui-cliccate anche sul qui e troverete la contro proposta comprensibile di GRILLO).

5) Stabilità del governo
Il Senato non avrà più il potere di sfiduciare il governo in carica, ma questo potere rimarrà prerogativa della Camera dei Deputati. Grazie soprattutto all’Italicum, la nuova composizione della Camera garantirà alla coalizione vincitrice un numero adeguato di deputati per formare un governo stabile e duraturo. Sono previsti anche limiti precisi che l’esecutivo dovrà seguire per l’emissione di decreti legge, strumento legislativo di cui i governi hanno da sempre abusato per attuare i propri programmi.

----------------------

Per chi ancora non fosse a conoscenza della novità di legge a proposito della revisione auto, che a quanto pare bisogna essere in regola con il bollo prima che la motorizzazione rilasci l'approvazione del mezzo, suggerisco a Renzi di abolirlo definitivamente: poiché già la revisione ogni due anni è un introito per le tasche dello stato. Riduciamo anche queste spese.

Facciamo vincere il SI anche per a riduzione delle tasse. Portiamo al voto CANONE RAI e BOLLO AUTO. Forza RENZI. Vedrai quanta gente invaderà le urne nelle prossime elezioni.

Sono certa che la politica vista sotto questo aspetto, ha sicuramente un gergo più comprensibile. E' questa la lingua che dovrebbero parlare. Sono queste le leggi da far votare.

Paghiamo l'IVA su tutto, di conseguenza lo stato ha già un grosso contributo sulle spese. Dai RENZINO e GRILLINO, battetevi per questo.

 

 
 
 

Sarà così? Auguriamoci di si!

Post n°1291 pubblicato il 11 Novembre 2016 da lascrivana

Come ben sapete ogni inizio anno cambio il look del blog con un immagine di buon auspicio.

Quest'anno anticiperò la trasformazione, poiché tra qualche settimana ricorrerà il cinquantesimo anniversario della mia vita terrena.

Il 2017 contiene un numero per me fortunato ... e ciò che mi auguro e auguro a tutti di cuore è: 

BUONA FORTUNA

Gira la ruota

Cambia la sorte

Un solo numero

Può aprire molte porte

A volte avversa altre funesta

A volte gioiosa ti veste a festa

Regala generosa a chi essa addita

Migliorando di molto il tenore di vita

Si augura a tutti di pace e abbondanza

Di giorni di gloria e di verde speranza

Gioca a mosca cieca scegliendo a caso

Colei che bacerà sulla punta del naso

Si presenta sempre quando meno te lo aspetti

Senza curarsi di pregi e difetti

Tutti la invochiamo di darci una mano

Per non rimanere sempre nello scuro pantano

Sorgente di luce, di sole e di luna

Necessaria e benevola la dea della fortuna.

Laura

 

 

 
 
 

Calza a pennello.

Post n°1290 pubblicato il 10 Novembre 2016 da lascrivana

Avviene

come sempre non sai se conviene

Ti sbalza

pensi di aver trovato la scarpa che il tuo piede calza

Ti coinvolge

e già altrove  il tuo sguardo si volge

Ti cattura

ricordandoti di quanto la strada in salita sia dura

Ti consiglia

raccomandandoti di camuffare la tua meraviglia

Ti ammonisce

non dimenticare la belva che in segreto agisce

Ti sprona

sii sempre te stessa che ti si perdona

Ti rammenta

il mondo è stanco della gente che mente

Ti annuncia

varrà oro colato la tua sofferta rinuncia.

Laura

 
 
 

Una Nuova Vita (Ultimo Capitolo)

Post n°1289 pubblicato il 05 Novembre 2016 da contastorie1961

Dopo la telefonata, Paolo corse alla finestra. Accanto al marciapiede, una pattuglia dei carabinieri sostava col motore acceso mentre, dal fondo della via, ne stava arrivando un’altra. Colto dal panico, corse in camera e prese in braccio Simone, ancora mezzo addormentato. Alla fine dunque, Elena l’aveva tradito, proprio come aveva fatto Michele; ma non sarebbe marcito in cella per chissà quanto, avrebbe venduto cara la pelle. Passando dalla cucina s’impossessò di un grosso coltello, quindi spalancò la porta.

Subito, i militari della prima macchina scesero con le armi in pugno, mentre l’altra si arrestava a pochi metri. Vedendo la situazione, il maresciallo Capuano balzò giù e fece loro un gesto.

-State calmi- disse perentorio, poi attraversò la strada.

-Non fare un passo in più- sibilò Paolo brandendo il coltello.

-Ascolta, Bertesi, sai benissimo di non avere più alcuna possibilità, e il bambino non ha colpe, lascialo andare-

Come se avesse intuito ciò che stava accadendo, Simone scoppiò a piangere.

-Voglio una macchina qua davanti, subito!- quindi rientrò in casa.

A malincuore, Capuano tornò sui suoi passi.

-Che facciamo, maresciallo?- chiese uno degli uomini.

Prendersi una simile responsabilità, poteva anche significare passare grossi guai coi propri superiori, ma sapeva di non avere altra scelta.

-È disperato, e una persona in quelle condizioni rappresenta un pericolo. Chiama il comando e fatti mandare una macchina senza insegne, non c’è altro da fare- rispose per nulla convinto.

 

Mentre il militare obbediva agli ordini, prese il proprio cellulare e digitò un numero.

-Marescià, sono io, la situazione è precipitata-

In breve, raccontò a Molinaro ciò che era successo e la decisione che aveva preso.

L’ex maresciallo lo ascoltò con attenzione.

-Hai fatto la cosa giusta, non avevi alternative, ma forse posso rimediare all’errore che ho fatto mettendo in guardia quello sciagurato. Aspetta ancora un po’ prima di far arrivare la macchina, devo fare una cosa- quindi riattaccò.

Col cellulare sospeso a mezz’aria, Capuano si chiese cosa mai avesse in mente; tuttavia, e sperando di agire per il meglio, fece ciò che gli aveva detto.

Mezz’ora più tardi, la porta si riaprì e Paolo, facendosi scudo con Simone, mise fuori la testa.

-Allora, questa macchina?- urlò all’indirizzo di Capuano.

-Non è così semplice come credi, ma sta arrivando, stai calmo-

-Ti do’ ancora dieci minuti, dopodiché...- minacciò Paolo, quindi tornò all’interno.

Quella frase lasciata in sospeso lo fece rabbrividire; sarebbe stato davvero capace di far del male al proprio figlio?

——

-Posso sapere dove stiamo andando?-

Districandosi nel traffico, il giovane carabiniere guardò Molinaro con la coda dell’occhio.

-A casa mia- e gli diede l’indirizzo.

—–

 

I dieci minuti erano trascorsi e puntuale, Paolo si riaffacciò sulla soglia.

-Mi stai prendendo per il culo, vero?- ruggì.

-Ci sono stati dei problemi, ma ti assicuro che sta per arrivare- rispose Capuano.

-Non ci credo, stai solo prendendo tempo per organizzare qualcosa, mi prendi forse per scemo?-

Ormai la tensione era alle stelle, e il maresciallo faticò a nascondere il proprio nervosismo.

-Stai calmo, Bertesi. Il bambino è molto più importante della tua richiesta-

Proprio in quel momento, i militari che avevano bloccato la strada lasciarono passare una macchina di media cilindrata, bianca. Perplesso, Capuano la guardò avanzare per poi fermarsi davanti all’abitazione. Non era di quelle in loro dotazione, che diavolo stava succedendo? Ma sopratutto, chi era alla guida?

Con suo grande stupore, lo sportello da parte del guidatore si aprì e…

Laura!

Stupito, vide la madre di Simone aprire il baule, prendere qualcosa per poi portarsi dal lato passeggero.

Molinaro!

Facendogli cenno di rimanere dov’era, l’ex maresciallo salì sulla sedia a rotelle e si avvicinò all’ingresso, seguito da Laura.

-Paolo!- gridò.

Immediatamente, la porta si riaprì e l’uomo sgranò gli occhi.

-Laura, cazzo!-

Vedendo la madre, il bambino cercò di divincolarsi ma l’uomo serrò la morsa.

-Ti prego, Paolo, ridammi Simone, ti prego-

Sul volto dell’uomo apparve un ghigno sinistro.

-Per finire i miei giorni in galera? Allontanati dalla macchina insieme al tuo amico storpio, svelta!-

-Paolo, ti scongiuro…-

Senza badare alle conseguenze, Molinaro manovrò la carrozzina verso di lui.

-Ehi, cosa vorresti fare, aggredirmi forse?- lo schernì.

-Lascialo andare, verrò io in macchina con te-

-Non ci penso nemmeno, allontanati subito!- e gli puntò contro il coltello.

Fu un attimo. Approfittando di quel movimento, il bambino gli sgusciò dalle braccia e corse verso la madre.

Lo sparo risuonò immediato.

Colpito a una gamba, Paolo barcollò in avanti e lasciò cadere il coltello.

Voltandosi, Molinaro vide Capuano prendere ancora la mira.

-No!- urlò.

Ma l’avvertimento giunse troppo tardi. Preso in pieno petto, Paolo cadde al suolo e rimase immobile.

 
 
 

Una strana richiesta.

Post n°1288 pubblicato il 03 Novembre 2016 da lascrivana

Luisa faceva un po’ di fatica a capire la strana richiesta di Marco di decorare la villa con gli addobbi natalizi in anticipo. Di solito aspettavano l’otto Dicembre; e invece questa volta volle agghindarla per la metà di Novembre. 

-Mah! Marco con l’età diventa sempre più strano. E poi ultimamente me lo ritrovo sempre addosso, con una scusa o l’altra. Dice che la sua psicologa gli ha detto che ha bisogno di tanto calore umano-.

Esclamò Luisa confidandosi con i gemelli Angus e Sangus. Marco aveva chiesto a loro di realizzare degli effetti particolari per illuminare la villa e il giardino. Voleva che fosse spettacolare e che brillasse più del solito.

-Certo che sei proprio un’ingenua Luisa. Possibile che tu non hai capito che il signor Marco stravede per te. Passi che non se ne accorga la moglie Mara, che oltre a se stessa, lei non scorge nessun altro. Ma, tu sei orba!-

Luisa lanciò un’occhiata truce in direzione di Sangus. Non le andava che le mancasse di rispetto con certe insinuazioni. Lei era al servizio dalla famiglia da anni; e quello che Marco provava per lei, era solo affetto e tenerezza. Non avrebbe permesso a quei ragazzacci di pensar male.  Così per vendetta gli lanciò contro le pigne glitterate che sarebbero servite per decorare le aiuole più alte.

-Ahi aia! Sei matta! Che diamine ti prende Luisa? Ti da fastidio la verità? Bene, allora resta nel tuo mondo fantastico Alice nel paese dei cogl-

-Alt!! Non dire parolacce in mia presenza. Altrimenti te le faccio ingoiare le pigne. Mi hai già offeso con le tue basse insinuazioni; non ti consento di andare oltre. Bischero che non sei altro!-

A interrompere la diatriba che stava nascendo tra Sangus e Luisa, fu l’irruzione di una macchina scura in giardino.  Dopo aver salutato i presenti con un cenno militare, i due agenti in divisa scesero dall’auto e si avvicinarono a Luisa.

-Buongiorno! Cerchiamo la signora Luisa. E’ in casa?-

Lo sbigottimento iniziale che aveva colto Luisa alla vista dei due agenti, si trasformò subito in ansia a sentire il suo nome.

-Come mai mi cercate? E’ successo qualcosa ai miei fratelli? Al signor Marco o alla signora Mara? Oppure al figlio Durt?-

Senza nemmeno confermare che fosse lei, li tempestò di domande strattonando l’abbottonatura della divisa all’altezza del petto, prima all’uno e poi all’altro. I suoi occhi roteavano impazziti, spostandosi dai gemelli agli agenti. A questi ultimi due ci volle poco per capire che la persona che cercavano era proprio davanti a loro che si dimenava terrorizzata.

-Si calmi signora Luisa! Non c’è stato nessun incidente. Stanno tutti bene!-

Esordirono gli agenti nel tentativo di calmarla.

-No! Voi mi state mentendo per placarmi. Ma io non ci credo. Ditemi subito che cosa è successooo?-

Urlo isterica ormai al limite della pazienza.

-Le garantisco che non è successo nulla signora Luisa. Siamo qui per lei, dobbiamo condurla in centrale per delle accuse che le sono state rivolte.  A noi serve la sua testimonianza! Quindi si tolga gli addobbi Natalizi che si trova addosso e ci segua senza frignare-.

Il tono severo e perentorio dei uno dei due agenti, riportò Luisa alla ragione, ricomponendosi e togliendo la ghirlanda dal collo, rispose con tono circospetto: -E di cosa sarei accusata di grazia? E’ un mio diritto saperlo prima di seguirvi-.

-Su signora, non faccia storie e ci segua con le buone. Non abbiamo nessun’intenzione di ammanettarla-.

 

Luisa rassegnata decise di eseguire l’ordine; anche se era certa di non aver fatto nulla di male, era meglio non tirare troppo la corda e seguirli con le buone in caserma. Una volta li, avrebbero dovuto per forza dirle di quale improbabile crimine era accusata.

Laura

 
 
 

Per la serie "un racconto da scrivere insieme" vi ripropongo un nuovo episodio.

Post n°1287 pubblicato il 01 Novembre 2016 da lascrivana

Luisa si sentiva in stand by da diverse settimane ormai. Nemmeno gli scherzi dei gemelli Sangus e Angus riuscivano a intrattenerla, o almeno a renderla un po’ partecipe. Marco, dal canto suo si sentiva impotente. Non era facile fare felice una donna come Luisa; essa era scevra da qualsiasi civetteria femminile, e non amava nemmeno vestirsi secondo la moda. A lei andavano bene anche i vestiti smessi di Mara; anche se a Luisa stavano un po’ stretti, poiché era più in carne. Conoscendo bene il suo animo artistico e poetico, Marco decise di scrivere Luisa a un corso d’arte drammatica. Questo le avrebbe consentito di concentrarsi su qualcosa e fare nuove conoscenze. E poi stare lontano dai suoi protettivi fratelli non le avrebbe fatto altro che bene.  Con il tempo si era reso conto che era stato anche fin troppo egoista con lei. Era vissuta all’ombra non solo della sua vita coniugale, ma anche a quella dei fratelli. L’avevano voluta tutta per loro, negandole una vita sua.  Dopo aver cercato una delle migliori accademie del luogo, Marco decise d’informare Durt e Karl.  Insieme avevano deciso di fare una festa a sorpresa per regalarle il corso d’accademia con la retta interamente pagata per tutta la durata delle lezioni.  Ora non restava che avvalersi dell’astuzia di Sangus e Angus per organizzare una sorpresa degna dello straordinario evento; e non solo, volle invitare anche la compagnia teatrale “Signori si nasce”. Tutto doveva essere curato con dovizia dei particolari per ottenere l’effetto sperato. Avrebbe dato chissà cosa pur di veder brillare gli occhi di Luisa; gli mancava davvero tanto il suo entusiasmo; il suo ottimismo. Ci sono amori che ti porti dietro tutta la vita: e lei era il suo più intimo desiderio, il suo sogno nel cassetto. Non poteva distruggere la sua famiglia e la sua amicizia con Durt e karl per soddisfare una sua passione repressa. E poi, a modo suo, anche Mara era indispensabile alla sua vita. Era un amore diverso, ma pur sempre importante.

-Accidenti che casino è la vita!- Esclamò Marco asciugandosi la fronte con un fazzoletto. Il pensiero delle natiche sode di Luisa, l’avevano fatto improvvisamente sudare. Senza nemmeno rendersene conto, la raggiunse in cucina, avvicinandosi di soppiatto alle sue spalle, mentre era intenta a mescolare il sugo, si dispose dietro di lei e annusando il suo collo, mormorò:

-Mm… che buon odore. Come fai tu il sugo Luisa… roba da leccarsi i baffi-

Lo pronunciò raucamente stendendo la lingua per sfiorarne la pelle morbida e delicata.

Luisa rabbrividì all’umido e caldo contatto, e si sottrasse rossa in viso.

-Oh Luisa… cara… mi dispiace-

Balbettò Marco fingendo imbarazzo.

 

-Si lo so Marco che quando ti avvicini, casca sempre qualcosa. Stavolta ti è caduta la lingua- Ribatté ironicamente Luisa. 

Laura

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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