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« Mai demordere. | Colpevole o innocente? Parte 2 » |
Post n°393 pubblicato il 17 Aprile 2012 da lascrivana
Prima che venisse aperta la porta della mia cella,mi diedi una rapida occhiata allo specchio;le scure occhiaie testimoniavano l'insonne nottata passata il quel lugubre abitacolo che m'ospitava. Un misero giaciglio,bianche lenzuola che portavano la firma delle prigioni dello stato,una coperta di lana grigia sgualcita dall'usura. Provai a darmi una pettinata ai capelli,e li appuntai in una crocchia in prossimità della nuca,con una pinza rossa,una nota stonata in tutto quel grigiore. Porsi le mani alla guardia perché potesse mettermi le manette,prima ancora che questa me li chiedesse. Il viso inespressivo di codesta non lasciava trasparire la benché minima sensazione. Il clic della chiave che chiudeva le manette,mi fece sussultare,distogliendomi dal mio pensiero su quella guardia che per anni ripeteva la stessa azione,senza mai domandarsi se la persona che deteneva fosse innocente o colpevole. Mi accompagnò nell'ufficio dove erano soliti incontrarsi l'accusato e il suo avvocato difensore;attraversammo un lungo corridoio scuro,nemmeno un quadro ad ornare le pareti di un bianco sporco,ma sporco veramente. Pensai tra me e me che una rinfrescatina ogni tanto potevano pure dargliela. Entrammo in una stanza scarna con al centro un tavolo ,un paio di sedie e una luce al neon fastidiosissima. Mi sedetti di fronte all'avvocato,che si accomodò da bravo gentiluomo dopo di me,senza non prima avermi cortesemente invitato a farlo prima io. Ci guardammo un po' prima che lui aprisse bocca: "Lei sa bene che ha diritto ad un avvocato di ufficio se non può permettersene uno". Lo guardai dritto negli occhi rispondendo con tono beffardo: "Io non sapevo un bel niente di cosa si potesse avere dritto o meno prima che qualcuno mi rinchiudesse in questa cella mandando a farsi benedire qualsiasi ideale di giustizia mi sia fatta prima di allora". "Mia cara signora si ritiene innocente? Sa bene che la maggior parte degli imputati si ritengono innocenti?" "Lei vuole sapere la verità o vuole che me ne inventi una d'ufficio?" Mi guardò abbozzando un risolino. "Touchè Madame ... ma non siamo qui per intrattenere una piacevole conversazione. Siamo qui per attuare un piano di difesa che le consenta di ottenere giustizia." Osservai la riga scura laterale dei suoi capelli,un ciuffo liscio e ribelle,copriva una parte del suo occhio,mentre l'altro scintillante e scuro mi osservava con istintiva simpatia. Bastò questo a mettermi a mio agio. "Allora avvocato mi dica,vuole sapere la verità vera o quella che potrebbe aiutarmi ad avere la pena minore? Badi bene a come mi risponde,perché se è così deve essere disposto anche a credermi". Alla mia affermazione ne seguì una sonora risata. "Impertinente e saccente ma alquanto sorprendente!" "Cos'è mi fa la rima pure? E' un mancato poeta per caso?" Risposi con tono visibilmente infastidito. ( continua ... forse! °__°) Sempre L@ura.
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