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Post n°867 pubblicato il 26 Giugno 2014 da lascrivana
Buongiorno! Anzi " bonjour a tute le monde" come ci soleva salutare il professore di francese appena entrava in classe. Mi sembra di vederlo ancora: alto, elegante, con un ciuffo brizzolato alla Sgarbi; occhiali spessi e portamento fiero. Oltre a scrivere libri didattici di francese; suonava anche il violino. Una persona di tutto spessore; e con un indole buona e generosa. Tutta la classe si prendeva gioco di lui e faceva baccano nelle sue ore di lezione; a rispettarlo eravamo in pochi. Ricordo che un giorno, notevolmente irritato dall'atteggiamento irrispettoso e inquieto dei compagni di classe; e dopo averci ammonito più volte; preso da un attimo di irrazionalità scaraventò a terra la cattedra. Io, che in quel momento mi trovavo alla lavagna per fare un esercizio: rimasi sbalordita del suo atteggiamento e dagli urli che lanciavano i compagni. Cercai di calmarli vedendo l'espressione agitata e confusa del professore, che si chiedeva disperato il perché nessuno lo stava mai a sentire: Ne ebbi una gran pena! Così mi avviccinai per confortarlo: ritenendo che aveva ragione e che la classe era davvero insopportabile. Anche i miei compagni, ammutoliti e colpevoli, si avvicinarono e mi aiutarono a mettere ordine la cattedra e il cartaceo sparpagliato a terra. Nessuno di noi parlò di quella storia, ne con i genitori, ne con il preside: consapevoli che avevamo superato i limiti. Il professore era l'anima più buona che avessimo mai incontrato; e ci feriva l'idea che eravamo riusciti a fargli perdere il controllo in quel modo. Il giorno dopo, nonostante non ci fosse l'ora di francese, venne a trovarmi in classe; mi abbracciò piangendo e mi chiese scusa, davanti alla professoressa d'italiano che mi guardava arcigna. A lei stavo davvero antipatica; e ha fatto di tutto per bocciarmi quell'anno. L'unica mia pecca era la geografia, e avevo trasformato l'interrogazione in una vera chicca per la classe che non smetteva di ridere. Da quel giorno, mi ha preso di mira, e non potendo giustificare in alcun modo il suo atteggiamento negativo nei miei confronti e i bassi e gli ingiustificati voti che mi metteva, diceva che lo faceva in quanto il mio quoziente intellettuale era più alto della media: -badate bene ragazzi, la vostra è un intelligenza normale; e la sua che è superiore alla media- E fu così che mi rifilò l'insufficienza anche la, dove non avrebbe dovuto; persino nelle materie in cui tutta la classe copiava da me. Non insistei sull'argomento in quanto sapevo che quello era l'ultimo anno che mi era concesso di andare a scuola. Così lasciai che presentasse la mia bocciatura. L'anno successivo presentai gli esami di seconda e terza media in un altro istituto scolastico. Studiai in privato utilizzando le materie scritte dei miei ex compagni cui scuola. Fui promossa con ottimi voti. Durante gli esami, aiutai sottobanco quelli meno preparati di me. La professoressa d'italiano -candidata agli esami- se ne accorse e mi lasciò fare. Solo alla fine mi abbraccio e mi chiese stupefatta come avessero potuto bocciarmi in seconda media. Senza peli sulla lingua risposi -la professoressa d'italiano del vecchio istituto, mi odiava-. Fu l'unica a capire che non mentivo. Se mi avessero creduta anche gli altri professori, non avrei affrontato la bocciatura. Personalmente m'importava poco: poiché per ragioni familiari avrei dovuto comunque presentare la terza media in privato -non faceva alcuna differenza per me, se invece di un anno ne avessi presentato due-. Alla fine, ebbi anch'io la mia più grande soddisfazione dalla stessa professoressa d'italiano candidata agli esami: -Avessi avuto un alunna come te; non le avrei mai concesso di abbandonare la scuola-. Vi premetto che fece l'impossibile per farmi continuare. Ma era destino che finisse così. Anche se non mi fu possibile per cause maggiori, proseguire gli studi; non penalizzai mai la mia intelligenza. La mia curiosità e la mia voglia di sapere: sono insaziabili! Ragion per cui mi nutro di tutto quello che culturalmente la vita mi offre. Imparo da tutti e da tutto :dal professore al contadino; dalla terra ai libri; dalla natura alla tecnologia. Laura |
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