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« Buona Pasqua. | Barnaby e Flavia » |
Post n°978 pubblicato il 06 Aprile 2015 da lascrivana
Durante il tragitto in macchina, Barnaby rimase a lungo silenzioso. Dalla sua espressione, cupa e assorta, intuivo che dentro di se, stava combattendo una lotta disperata. Era profondamente dispiaciuto, su questo non potevano esserci dubbi. Nei confronti della mia famiglia di certo, ma in particolar modo verso di me. Quando finalmente si decise a parlare, distolse per un istante gli occhi alla strada puntandomi addosso uno sguardo implorante.
-Ti scongiuro di credermi Flavia, non avrei mai potuto fare una cosa simile!- Nonostante volessi farlo, continuai a mantenere lo sguardo fisso sulla strada. Gli ultimi avvenimenti mi avevano letteralmente depistata e confusa. Se prima, avevo una minima idea di chi avesse potuto volere la morte di Barnaby, ora non più. Incapace di reggere quella tensione, mi voltai e lo guardai negli occhi. E ciò che vi lessi mi provocò ulteriore scoramento. Era delusione quella che vedevo stampata sul suo volto? I dubbi, pian piano, lasciarono posto alla certezza. -No, non poteva essere stato lui! Lo conoscevo sin da bambina, mi sarei accorta se ci fosse stato qualcosa di ambiguo nella sua vita. Quando finalmente riuscii a rispondere, mi sentii profondamente sollevata dalla conclusione a cui ero giunta. -Ti credo Barnaby- dissi semplicemente. Il suo sospiro di sollievo, mi gratificò più di qualsiasi parola avesse potuto dire. -Ora non ci resta che lasciare il compito alla polizia. Ci siamo esposti anche sin troppo- proseguii sempre più rinfrancata. -Se Oscar ti voleva far del male, qualcun altro voleva fare altrettanto con lui, ci hai pensato?- Barnaby, decisamente più rilassato, annuì.
-Perché a ucciderlo non sei stato tu, e lo sappiamo bene entrambi. continuai con foga. -Ci siamo spaventati, ed eravamo armati è vero. Ma il colpo non è partito da noi- Lui parve sempre più convinto dalle mie parole. -Hai ragione Flavia. Qualcuno, probabilmente legato alla droga, ha temuto che il suo gesto avrebbe potuto smascherare altre cose. Quale miglior occasione per far fuori un testimone pericoloso?- Annuendo soddisfatta, gli misi una mano sul braccio. -Ed è per questo che stiamo andando alla polizia. Per dimostrare che noi ne siamo fuori Barnaby, o almeno lo spero-
Cinzia fu colta dal panico. L'ispettore era stato categorico. Avrebbe dovuto presentarsi in questura il più presto possibile. Cosa poteva essere accaduto? Al riguardo, il poliziotto era stato vago oltre che perentorio. In che diavolo di situazione si era cacciata? La sicurezza dimostrata sino a quel momento sembrò vacillare. Barnaby che non si trovava, quell'imbecille di Sandro al suo posto a dettar legge. Ed ora quella grana con la polizia. E se l'individuo che l'aveva avvicinata l'avesse messa nei guai? Il pensiero di darsi alla fuga, le attraversò la mente come un fulmine. Ma erano in possesso del suo numero ora, rintracciarla sarebbe stato un gioco da ragazzi. Mestamente, fece segno a un taxi di fermarsi. Danio e Laura
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