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« In un angolo della mente. | Fedora (Sesto Capitolo) » |
Post n°1202 pubblicato il 24 Giugno 2016 da contastorie1961
Socchiudendo appena le palpebre, Fedora osservò il profilo di Alan. Aveva gli occhi chiusi, e il suo torace si alzava e abbassava a un ritmo costante, si era addormentato. Avevano fatto l'amore per più di un'ora, e l'abilità di quel uomo l'aveva piacevolmente stupita.Abituata a epiteti volgari e a rapporti per la maggior parte veloci e insipidi, la dolcezza con cui lui l'aveva presa le aveva fatto venire le lacrime agli occhi. Per la prima volta in vita sua, si ritrovò a pensare di aver fatto l'amore, non semplice sesso. Cercando di non svegliarlo, scese dal letto e si diresse verso il bagno adiacente a quel piccolo spazio. Con immenso stupore, si rese conto che era fornito di doccia e tutti i comfort di qualsiasi altro bagno.Senza attendere oltre, aprì il getto lasciando che l'acqua le scorresse sul corpo accaldato. Non appena udì lo scroscio dell'acqua, Alan balzò giù dal letto e si precipitò verso la borsetta della donna. Non che si aspettasse di trovarlo proprio li dentro ma, a volte, la fortuna aveva aiutato gli audaci. Come volevasi dimostrare però, in mezzo a tutto quello che si può trovare nella borsa di una donna, ciò che gli interessava non c'era.Poco male, avrebbe dovuto proseguire in quella parte che, a onor del vero, non gli dispiaceva per nulla. Tornando verso il letto, si distese e pensò all'immediato da farsi. Se l'avesse invitata a cena,quella sera stessa, non aveva alcun dubbio che avrebbe accettato,compreso il più che probabile invito a seguirla a casa propria,subito dopo. Ma non voleva affrettare i tempi, darle l'impressione che mirasse proprio a quello. Tenerla un po' sulla corda non avrebbe fatto altro che attirarla ancor più verso di se, sino a farla cadere come una pera matura. Quando la porta del bagno si riaprì, chiuse gli occhi e finse di essersi ridestato in quello stesso istante. Sfoderando un sorriso a trentadue denti, Fedora gli si accoccolò accanto e gli cinse il torace con un braccio. Alan inspirò a fondo il delicato aroma del doccia schiuma che aveva usato, quindi le prese la mano e le sfiorò le dita con le labbra. -Sei stata meravigliosa, cherie, ma devo chiederti di andare, ora. Sto'aspettando un cliente importante, spero tu possa comprendere- Il sorriso si spense sul volto di Fedora, e fu sostituito da un'espressione imbronciata, quasi offesa. -Ma,se sei d'accordo, una di queste sere vorrei cenare con te, al Gabrielli- si affrettò ad aggiungere l'antiquario. Gli occhi della donna ripresero subito vita. Il Gabrielli era il miglior ristorante della città, conosciuto da tutti ma non per tutti.Nonostante avesse frequentato persone anche facoltose, nessuna di loro si era mai sognata di invitarla in quel sancta sanctorum della cucina. -E perché non stasera?- disse con una vocina da bambina fintamente arrabbiata. Alan sorrise, quindi l'attirò a se e la baciò con passione. Quando si staccò, Fedora aveva il volto arrossato e il fiato corto. -Perché per i prossimi due giorni sarò molto impegnato col lavoro, ma io mantengo sempre le promesse- Fedora rimase a fissarlo a lungo, le parole che volevano uscirle nonostante volesse impedirlo a tutti i costi. Alla fine vinsero loro. -O forse perché devi tornare da tua moglie- disse abbassando gli occhi. Il volto di Alan s'irrigidì seduta stante. Con un gesto secco, le afferrò il mento costringendola a guardarlo. -Chi ti ha messo in mente queste cose?- le chiese duramente. Fedora fu attraversata da un brivido, ma lo sguardo di Alan voleva una risposta anzi, la pretendeva. -Io...io ho solo scambiato due chiacchiere, e la Maria è una brava persona-rispose in un sussurro. Alan ebbe uno scatto e scese dal letto. Recuperati pantaloni e camicia, li indossò velocemente, quindi tornò a fissarla. -Quella pettegola! Avrei dovuto immaginarlo!- disse con stizza. -Ascoltami bene, Fedora. Sono separato da anni, sono un uomo libero e della mia vita faccio ciò che voglio, riesci a capirlo questo?- Il tono si era ammorbidito, ciononostante Fedora non riuscì a scacciare la sensazione di paura che l'aveva assalita. -Si,credo di si- disse alzandosi e rivestendosi a sua volta. -Bene,e adesso vai, il mio cliente starà arrivando- Una volta che fu in strada, Fedora si allontanò quasi di corsa dal negozio, ma dovette fermarsi dopo nemmeno un centinaio di metri. Le gambe le tremavano ancora, mentre l'intensità di quelle due ore appena trascorse le piombò addosso come un macigno. Chi era veramente l'uomo con cui aveva appena fatto l'amore? |
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