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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.
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Messaggi di Aprile 2017
Post n°1378 pubblicato il 11 Aprile 2017 da lascrivana
C’era una volta Libero community, intrigante, seducente e facile da usare. Offriva a tutti la possibilità d’interagire con un mezzo di comunicazione che vestiva le personalità a proprio piacimento. Divertente, colorato, glitterato, evidenziava il nostro carattere attraverso le diverse interpretazioni del profilo. Al di la dei cambiamenti che si sono verificati nel portale nel corso degli anni, sono cambiati anche gli utenti, che stanchi del nuovo giochino, chi per un motivo, chi per un altro, ha iniziato a disertare la community. Qualcuno e scomparso definitivamente dal web, qualche altro ha naufragato in altri lidi, e qualcuno è pure morto. Poi ci sono quelli come me, che non hanno mollato, e sono ancora qui ad aggiornare e ad accogliere i nuovi arrivati con i nostri scritti. Ne abbiamo fatto un quotidiano, un diario di bordo che condividiamo con chiunque abbia desiderio d’interagire con noi.
Perché ho scritto questo? Perché anche questa community è entrata a far parte della mia storia, e della vostra naturalmente. |
Post n°1377 pubblicato il 10 Aprile 2017 da lascrivana
Succede che, in questo periodo, mi lasci tentare sempre dal far funzionare vecchi dispositivi; inutilmente direi, poiché i vecchi hardware, hanno difficoltà ad aggiornarsi con i nuovi software. Ma, chissà perché io m'illudo sempre di poterci riuscire. Magari se avessi più tempo, potrei anche trovare una soluzione alternativa; ma con quel poco che ho a disposizione, è meglio che rinunci e mi dedichi alla scrittura. Chiaramente anche in questo campo letterario lascio molto a desiderare, ma almeno arrivo a capo di qualcosa! Così invece perdo solo minuti preziosi che potrei investire in qualcosa di utile. Voi dite che dite ? Che comunque vada accumulo esperienza? E, che in fondo, arrampicarmi sugli specchi non sia poi così inutile? |
Post n°1376 pubblicato il 07 Aprile 2017 da lascrivana
Protagonisti ignari di un nuovo racconto c’incrociammo un dì sul far del tramonto Uno sguardo rapido al suo viso adombrato per capire che non era un caso averlo incontrato Non lasciai la strada vecchia per intraprenderne nuova per non cadere nel detto di sai cosa si lascia, ma non sai cosi trova Continuai a percorrerla parallelamente senza mai scollegarmi dalla sua ingegnosa mente Coltivammo insieme quel timido germoglio senza mai cadere nell’inganno dell’orgoglio guardammo sempre in faccia la realtà donde evitare di cadere nella rete della slealtà Sinceri e scevri da ogni forma d’opportunismo non lasciammo mai subentrare ipocrisia ed egoismo Insieme capimmo quanto era bello donare sfidandoci a chi più di noi due era più capace di meravigliare Non cambiammo mai le regole del gioco buttando sempre dell’altra legna sul fuoco E rispettando sempre le nostre diverse opinioni camminiamo ancora nella stessa direzione. Laura |
Post n°1375 pubblicato il 05 Aprile 2017 da contastorie1961
Non avrei mai pensato di arrivare a tal punto, eppure lo feci. Disperata per la situazione in cui mi ero cacciata, non mi sentii di ritenermi l’unica responsabile di un errore che non era solo mio. Dopo l’ennesima lite con mio padre, che non accettò mai l’idea che fossi rimasta incinta senza nemmeno conoscere il nome del padre, me ne andai nuovamente di casa. Preparate le valigie in un batter d’occhio, mi trasferii provvisoriamente nella casa della mia amica Lory. Fu così che mi ritrovai sola, senza un lavoro, senza una casa e con in tasca qualche soldo grazie ai pochi risparmi. Indispettita verso questa sorte avversa, decisi che era arrivato il momento di far conoscere la verità al padre. Di abortire non se ne parlava proprio, trovandomi già al settimo mese di gravidanza, quindi non mi rimaneva altra scelta. Nonostante mia madre mi telefonasse ogni giorno piangendo, non mi chiese mai di ritornare da loro. D’altronde mio padre era stato categorico con lei; se mi avesse riaccolto, avrebbe cacciato entrambe e senza alcun rimorso. Dopo aver visto il bel tenebroso con la sua attuale moglie incinta, avevo giurato a me stessa che avrei fatto in modo che mio figlio non conoscesse mai il nome di quell’essere viscido. Aveva abusato di me in un momento di debolezza, e questo non gliel’avrei mai perdonato. Grazie ad accurate indagini, e all’aiuto di Andrea, scoprii che si chiamava Louis e che era proprietario di alcuni prestigiosi negozi nelle isole caraibiche. La moglie, un’influente ereditiera italiana, l’aveva convinto a lasciare la sua patria e seguirla nel nostro paese. Prendendo il coraggio a due mani, gli scrissi una lettera minacciandolo di rivelare tutto alla moglie se non mi avesse aiutato. Dapprima mi rispose con una sfilza d’insulti ma poi, grazie alla mia insistenza, finì per cedere. Fu molto più facile di quanto sperassi e, in men che non si dica, mi ritrovai assunta come commessa in una delle sue filiali italiane. In più, mi offrì un appartamento di sua proprietà e sfitto da tempo. Finalmente il giorno della nascita di Davide arrivò. In poco tempo mi ritrovai con un bebè tra le braccia, una casa e un lavoro che ancora non mi dava la sicurezza necessaria. Ma per poter lavorare, avrei avuto bisogno di una baby sitter, così decisi di rivolgermi ancora a Louis. Nel frattempo però, era successo qualcosa di grave e che mi gettò nello sconforto. Fidandosi di informazioni sbagliate, aveva fatto un investimento avventato, perdendo così buona parte delle proprie ricchezze. Chiaramente la moglie non sapeva nulla di tutto questo, e fortunatamente la sua eredità era ancora al sicuro, di conseguenza ero diventata per lui un ostacolo da eliminare. Non poteva rischiare che la moglie sapesse del suo tradimento, altrimenti avrebbe perso davvero tutto. Un giorno venne a casa mia, e mi minacciò di sbattermi sulla strada se non avessi tenuto la bocca chiusa. Ormai ero sull’orlo dell’esaurimento, avevo ripreso da poco a lavorare e avevo mandato Davide in un asilo nido, ma la situazione stava diventando insostenibile! Mio figlio piangeva quasi tutte le notti,costringendomi a passarle in bianco e la mattina, al negozio, la responsabile mi minacciava di licenziamento, incurante della mia difficile situazione. |
Post n°1374 pubblicato il 04 Aprile 2017 da lascrivana
La mora donzella seduta in riva al fiume sfinita e triste si lisciava le piume Un passero solitario raccolse il suo lamento e dalle sue lacrime ne bevve il tormento Fortificato dalla cristallina bevuta In un enorme animale alato esso si tramuta Carica in groppa la mesta fanciulla E della sua schiena ne fa una culla La lascia sprofondare in sonno fatato trasportandola in un mondo incantato Su una soffice nuvola la adagia dolcemente con un soffio la spinge nei giochi della mente La protegge da ogni infida creatura per mantenere la sua anima innocente e pura Sempre vicino, costante e paziente le tiene la mano teneramente stringendola nella sua zampetta dorata avvolgendola protettivo con la sua spalla alata Per lei, lui è il sole, la luna e le stelle Il mare, la terra e le infinite cose belle Dal suo amore perpetuo si lascia guidare In sentieri intrisi di voglia d'amare Dove la passione non è soltanto carnalità Ma voglia di vivere la vita nella sua totalità Per lei ha creato un tappeto d'argento Per poi farla camminare al centro del firmamento Ha trasformato ogni sua ora normale Per farle sentire ogni giorno speciale L'ha sollevata da ogni fardello pesante E ne ha baciate le sue mani sante Lei era la prescelta, l'anima anelata Colei che avrebbe condiviso la sua vita beata.
Laura |
Inviato da: tanmik
il 14/08/2024 alle 06:54
Inviato da: tanmik
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Inviato da: tanmik
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