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poesie prose e testi di L@ur@

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Messaggi di Maggio 2019

Istinto e accoglienza

Post n°1622 pubblicato il 29 Maggio 2019 da lascrivana

 

 

In fondo non sono poi così scomode quelle scarpe che hai lasciato

tu ami gli animali, io cerco di stare lontano dal passato

Oggi sono qui a prendermi cura di chi non ha più la capacità di volare

ma che con il suo quieto vivere mi consente di campare

Di portare il pane in casa ai miei figlioli

 e di avere la possibilità di non farli mai sentire soli

Sono grata a chi in me ha confidato

dandomi la gioia di non sentirmi rinnegato

ed è in nome della benedetta accoglienza

che io imparo dalla gratuita beneficenza

Chi mi ha dato fiducia e considerazione

è qualcuno che ha imparato tanto dalla passione

Perché chi della famiglia  e degli animali ha amore e considerazione

merita stima, fiducia, rispetto e ammirazione

 

 

 
 
 

Alda Merini e la sua straordinaria follia

Post n°1621 pubblicato il 23 Maggio 2019 da lascrivana

 

Curiosando tra i social mi sono imbattuta sulla testimonianza di Alda Merini della sua esperienza in manicomio.

La sua narrazione mi ha intrigato a tal punto da fare continue ricerche sulla sua poesia e sulla sua biografia. Ammetto con assoluta sincerità che mi sono trovata davanti ad un enigma: possibile che una donna così forte e profonda nel pensiero possa essere stata internata in manicomio?

È davvero impressionante la lucidità della sua penna; ha scritto in maniera impeccabile e con una razionalità tale da non far trasparire il benché minimo cenno della sua follia.

Mi ha letteralmente scioccata sapere che è stata soggetta a ben 46 elettroshock.  

La sua poesia così piena di vita e di amore non ha mai perso negli anni splendore. Alda è stata davvero una creatura divina, un personaggio fantastico nata in un tempo sbagliato.

Avesse avuto le cure necessarie nella sua famiglia, avrebbe sicuramente inondato tutti con la luce della sua anima; poiché sono convinta che la vita in manicomio faccia ammattire anche chi è sano di mente. Non a caso mi torna in mente un episodio della mia giovanissima vita: avevo 17 anni e a causa di una cura sbagliata per l’acne, mi sono ritrovata a pesare 36 chili con tanto di depressione. Un pomeriggio di domenica, convinta da una nipote coetanea, andammo insieme ai suoi genitori a far visita alla nonna rinchiusa in una casa di cura psichiatrica. Ricordo che avevano ricoverato la nonna all’ultimo piano: quello dei depressi, non dei matti. A rattristarmi maggiormente furono le sbarre di chiusura del reparto dei pazzi, quelli più pericolosi. Ricordo che fui devastata dall’angoscia, e trovandomi in un periodo particolarmente fragile psicologicamente, ne risentii ancora di più.

Varcata la soglia di uscita dalla casa di cura, mi armai di una forza e di coraggio che non credevo nemmeno di possedere. Combattei con successo e sconfissi la depressione che mi stava consumando come una candela. 

Nulla accade per caso, così come l’incontro della lettura sulla vita di Alda Merini che mi ha aiutato a far luce su alcune situazioni che attualmente mi sgomentano.

 


Alda Merini nuda

 


"Sono stata io a volerlo. Mi fa sorridere il moralismo della gente, non lo tirano fuori per il nudo in sé, ormai ovunque, ma per quello non perfetto. E' l'imperfezione a scandalizzare, come fosse una colpa. Il mio è stato un gesto di provocazione, e anche di profondo dolore: in manicomio ci spogliavano come fossimo cose. Mi sento nuda ancora adesso."

 

 


 

                                          

Quelle come me

Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive.
Quelle come me donano l’anima,
perché un’anima da sola è come una goccia d’acqua nel deserto.
Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi,
pur correndo il rischio di cadere a loro volta.
Quelle come me guardano avanti,
anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro.
Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano,
tentano d’insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo.
Quelle come me quando amano, amano per sempre.
e quando smettono d’amare è solo perché
piccoli frammenti di essere giacciono inermi nelle mani della vita.
Quelle come me inseguono un sogno
quello di essere amate per ciò che sono
e non per ciò che si vorrebbe fossero.
Quelle come me girano il mondo alla ricerca di quei valori che, ormai,
sono caduti nel dimenticatoio dell’anima.
Quelle come me vorrebbero cambiare,
ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo.
Quelle come me urlano in silenzio,
perché la loro voce non si confonda con le lacrime.
Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore,
perché sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla.
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio,
non riceveranno altro che briciole.
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,
purtroppo, fondano la loro esistenza.
Quelle come me passano inosservate,
ma sono le uniche che ti ameranno davvero.
Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita,
rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti
e che tu non hai voluto…

Alda Merini

 
 
 

Il principio e la fine

Post n°1620 pubblicato il 17 Maggio 2019 da lascrivana

 

In questo anno in cui sono stata poco presente sul web, ho fatto un viaggio attraverso due cicli differenti di vita: la fine e l’inizio.

Ho modo d’interagire intensamente con un esserino che si apre alla vita iniziando dal nulla; e di un altro essere che si approccia a lasciarla ritornando al nulla.

Ho viaggiato attraverso i primi gesti spontanei, i primi versi di riconoscimento, i primi abbracci affettuosi; per poi morire lentamente in quella bocca che fatica a pronunciare una parola correttamente; in quelle mani che non rispondono più alle proprie esigenze, in quello sguardo assente che a tratti di presente lucidità invoca la morte.

Nessuna gratitudine da parte di entrambi; una è troppo piccola per riconoscerla, l’altra ha dimenticato cos’è.

Molto probabilmente se non avessi avuto cinquant’anni e non mi fossi mai addentrata nel mondo della scrittura, non avrei mai potuto descrivere razionalmente questi momenti così straordinariamente belli, e così tristemente devastanti. Passo dall’inno alla gioia alla nenia del pianto sofferente alla stessa velocità della luce.

Sono stati attimi in cui ricordo con esattezza dove sono stati loro; ma che non so proprio dove sia stata io. I miei sogni e le mie fantasie appartenevano a un mondo non condivisibile con quello attuale.

Eppure, penso che se non avessi avuto ancora tanta fantasia e immaginazione, avrei vissuto sicuramente peggio queste vicende che si sono accidentalmente accavallati. Sicuramente sarei stata stressata dal nascituro e depressa dal sofferente.

Di una cosa sono certa, sono soddisfatta di esserci stata.

Non mi fa più rabbia chi per egoismo mi ha voltato le spalle; chi non ha avuto il coraggio di abbandonare l’orgoglio e il rancore per partecipare.

Io sono dove il mio cuore e la mia coscienza mi suggeriscono di stare. Ho scommesso dove tutti mi avevano già vista perdente; e ho vinto dove ho riposto forza e speranza.

In futuro ritornerò a parlare ancora di questi 2 cicli di vita; aggiornandovi con il crescendo di una, e il decrescendo dell’altra

 

 
 
 

Quella parola che non ricordi

Post n°1619 pubblicato il 17 Maggio 2019 da lascrivana

Fitte! Era quella definizione esatta che ieri sera non mi veniva in mente per descrivere lo stato dolorante dell' emisfero destro della mia testa. Pensate che nell' immediato le ho definite punture; poiché nel nostro dialetto chiamamo queste fitte dolorose "pungiuturate". A volte si ha come un vuoto di memoria, e una parola comunemente utilizzata, non riesci a ricordarla. Poi, il giorno dopo mentre pensi alle fitte dolorose dell' orecchio e della testa, ti ricordi che la parola esatta che non rammentavi era proprio " fitte".

E ti domandi: ma come diamine oggi mi è venuto spontaneo pensarla e ieri difficile pronunciarla?

Non è la prima volta che mi capita. Ditemi che succede anche a voi; altrimenti sarò costretta a ritenermi un caso disperato.

 
 
 

Primavera assassina.

Post n°1618 pubblicato il 16 Maggio 2019 da lascrivana

Fa freddo. Aspettavamo il sole, e invece è arrivata la pioggia. I malanni non mancano ; e il desiderio di stare al calduccio tra le coperte è tanto. Una bella lettura, o un bel film. La scelta è allettante; ma al letta nte nel vero senso della parola. Tra qualche ora dovrò alzarmi per iniziare il turno lavorativo; mi dovrò coprire bene perché fuori l'aria è gelida. Il mal di gola persiste da più di un mese ormai; e non credo di essere la sola ad aver subito questo smacco. Una stagione micidiale che ha contato parecchie vittime. Primavera assassina.

 
 
 

Auguri mamme!

Post n°1617 pubblicato il 12 Maggio 2019 da lascrivana

Auguri a tutte le mamme del mondo

a chi ha il capello bianco, scuro oppure biondo

Auguri teneressimi alla mia piccola mammina

che mi ha donato la gioia di diventare nonnina

Ogni anno che passa mi trasforma mentalmente

facendomi vivere affetti intensamente

sono stata figlia e poi giovane madre

e di questo devo ringraziare anche mio padre

La vita è un dono che con cura e amore va coltivato

e infinita gratitudine per chi ha collaborato

-------

Grazie Mamma

e tanti auguri affettuosi

da chi ti ama veramente tanto

 
 
 

Ti aspetterò come si aspetta il sole

Post n°1616 pubblicato il 08 Maggio 2019 da lascrivana

Aspetterò che torni come aspetto il sole

non è solo il ritornello di una nuova canzone

Non è solo un pensiero composto di parole

 è il desiderio di rivolere indietro l’antica emozione

quella che incendiava i nostri corpi di passione

rendendo una giornata grigia e tempestosa

allegra, colorata e leggera come un aquilone

E invece eccoci qui a ingoiare ingiustizie e dolore

per aver perso la pazienza

riducendo in polvere il nostro valore

Ho imparato che per poter volare sempre in alto e lontano

Non bisogna mai lasciarsi andare

all’ira e all’affanno quotidiano

Altrimenti finisci con il far passare in secondo piano

Tutto il bene fatto per aver saputo amare.

 
 
 

Perché se si scrive e si legge, si ha sempre un asso in più nella manica

Post n°1615 pubblicato il 03 Maggio 2019 da lascrivana

La scrittura aiuta a guardare la vita con occhi diversi.

Quel continuo narrarsi mentalmente ti porta a vivere ogni evento razionalmente.Non ti sfuggono le sfumature e le possibili ritorsioni; quelle che chi ha letto come me ha imparato a non dare per scontato in ogni reazione.

Chi vive fuori dal contesto di lettura e di scrittura, non può capire tutte le possibili soluzioni che una mente creativa in un minuto ha calcolato. E non perchè è più intelligente degli altri; semplicemente perché ha vissuto mille esperienze immedesimandosi nel protagonista.

Pensate che l'altra notte, non riuscendo a dormire, ho letto un libro: ho iniziato all'una e ho smesso alle 6 e 20 del mattino. L'ho letto tutto d'un fiato tanto la storia mi ha intrigato: una scrittura scorrevole e casta; un amore cresciuto in un inghilterra della reggenza a inizio secolo.

E poi, mentre la lettura intriga e coinvolge, la scrittura ti costringe ha informarti per rendere tutto più credibile.

Con l'informazione si acquisisce cultura, con la lettura immaginazione.

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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