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Messaggi del 23/04/2015
Post n°989 pubblicato il 23 Aprile 2015 da lascrivana
Ben presto, la rabbia provata per quella rottura inaspettata, si tramutò in dolore. I giorni passavano, e di John nessuna notizia, nemmeno a scuola. Quando chiesi informazioni agli insegnanti, mi dissero che si era ritirato prima del tempo, manifestando la chiara intenzione di non riprendere più gli studi. Nel frattempo, avevo perso l’appetito ed ero notevolmente dimagrita. Non uscivo più da casa, eccetto che per qualche commissione per i miei genitori, come fare la spesa e pagare le bollette. Le vacanze estive erano arrivate al momento giusto. Per come mi sentivo, sarebbe stato difficile proseguire negli studi. Nonostante tutto, ero riuscita a conseguire il diploma, facendo così felici i miei genitori, sopratutto mia madre. Ma erano tempi difficili per le giovani donne, in quel periodo. Non mi restava che cercare un'occupazione, anche se mio padre la pensava diversamente. -Ma quale lavoro e lavoro...un bravo marito ti dovresti trovare!- E questo sarebbe stato anche plausibile, se non avesse proseguito. -E, se non lo farai tu, ci penserò io alla mia unica figlia!- L’idea di consentire a un altro uomo di abbracciarmi o di fare l’amore, m’inorridiva. No, non avrei mai più potuto amare nessun altro come John. Sognavo spesso di lui, delle sue mani che mi cercavano, del calore del suo corpo stretto al mio. Per non parlare della sua bocca che, avida e insaziabile, mi mordicchiava come fossi una deliziosa ciliegia. Ma non era solo quello ad angustiarmi. Le discussioni, tra i miei genitori, si facevano sempre più frequenti. Per non parlare delle furiose liti tra mio padre e mio zio Michele. Da quel poco che ero riuscita a capire, lo zio era adirato con lui per una questione di mazzette, del guaio in cui si stava cacciando se avesse continuato a sfidare i clan mafiosi.
-Ricorda Renzo, finché sarò vivo io, Campisi non ti torcerà un capello. E tu sai bene quanto possa essere spietato. Se, sino ad ora non è successo nulla, è solo per il grande rispetto che porta per me, ma non durerà molto se ti ostini a fare di testa tua!- Nascosta dietro la porta, avevo ascoltato questa conversazione col cuore in gola. -E sai chi ha pensato bene di reclutare per dare nuovo vigore al proprio potere? Nientemeno che John Galani, quel pivello che stava dietro a tua figlia!- Rosso in viso, mio padre si era scagliato contro di lui. -Senti Michele, stai fuori da questa storia. Nessuno riuscirà a farmi cambiare idea! Sono disgustato da tutte queste faide e quest’arroganza. E non sarà certo quel poppante di Galani a fermarmi! – Zio lo guardò con compassione. -Ascolta fratello mio. Ora anche la tua famiglia è in pericolo, ma non è troppo tardi per rimediare, maledizione!- Non avevo resistito a lungo, quelle parole mi avevano fatto troppo male. John collegato ai clan mafiosi, forse egli stesso uno dei capi! Non ci potevo ne volevo credere. Una pugnalata al cuore avrebbe fatto meno danni. Fu in quel momento che presi una decisione. Contro tutto e tutti, dovevo assolutamente parlargli, capire. Avrebbe dovuto guardarmi negli occhi mentre, disperata, gli avrei riferito ciò che avevo sentito. Laura e Danio. |
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