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Messaggi del 29/06/2015
Post n°1024 pubblicato il 29 Giugno 2015 da lascrivana
Irene si svegliò in un bagno di sudore mentre Carlos, al suo fianco, continuò a dormire tranquillo. Di tanto in tanto, nonostante fosse trascorso già qualche anno dalla trasformazione, i vecchi fantasmi del passato tornavano a tormentarla nel sonno. Solo che, questa volta, il finale le aveva lasciato addosso una febbrile curiosità. Di solito, si svegliava quando la gigantesca ombra di un uomo si avventava su di lei con le mani protese in avanti, nel tentativo di strangolarla. Questa volta invece, le venne in aiuto un frate cappuccino dallo sguardo dolce e dal volto sorridente. Dopo averla calmata con parole di conforto, la invitò a seguirlo in un monastero vicino al fiume. La struttura era in pietra e d'antica costruzione. Dopo aver attraversato un lungo portico, si ritrovarono davanti al sagrato di una piccola chiesetta. Saliti i pochi gradini polverosi, raggiunsero un prezioso portone finemente intagliato e lo varcarono. Una volta in chiesa, il frate s’inginocchiò davanti ad una grande croce di legno. Chiuse gli occhi e congiunse le mani, quindi pronunciò uno strano rito. Il brusco risveglio impedì a Irene di capire il senso delle parole. Certa che ormai non avrebbe più ripreso sonno, si alzò per andare in cucina a prepararsi una tazza di caffè. Non appena il delizioso aroma si diffuse per tutta la casa, fece capolino Therese. -Che buon odore! Sempre mattiniera eh, Irene?- -Lo sai che adoro l’alba, Therese. E poi contavo di fare una passeggiata nei dintorni. Sai se per caso da queste parti c’è un vecchio monastero?- -Non saprei. Ne so quanto te di queste terre della Navarra. Come mai questa domanda? Qualcuno ti ha detto che c’è?- -No, nessuno mi ha detto nulla, era solo una domanda-. Therese non chiese più nulla. Conoscendo la riservatezza di Irene, sapeva che era inutile insistere. Si versò invece una tazza abbondante di caffè, guardando la testa bionda china sul tavolo intenta a tracciare con le dita un ipotetico percorso. Sorrise. Sicuramente, aveva fatto qualche altro dei suoi strani sogni premonitori. Chissà su cos’altro l’avrebbe messa in guardia oggi. Ricordò l’ultima volta che aveva sognato che ilmaiale era scappato dal porcile. Dopo qualche ora, in compagnia di Juanito, si era ritrovata davvero a rincorrerlo per tutta la campagna. A quanto pare, quella mattina Irene sembrava non aver nulla da comunicarle. Molto probabilmente, aveva sognato quel monastero cui aveva accennato poc’anzi. |
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