ricomincio da qui

poesie prose e testi di L@ur@

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

post. 1post. 2post.3post.4post.5post.6post.7

post. 8post.9post.10post.11post.12post.13pag.14

post.15post.16post.17 ...post.18 ...post.19 ...post.20 ...post.21

 

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2016 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 139
 

ULTIME VISITE AL BLOG

tanmiklarettagleon197owoodenshiplascrivanaOltreLAtempestamielealpeperoncinoamistad.siempreIsh_tarcasella_1965moccia.rosafedeprincelalistadeidesideri79qmrcassetta2
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 

Messaggi del 02/03/2016

Il vecchio mulino: parte undicesima.

Post n°1138 pubblicato il 02 Marzo 2016 da lascrivana

Dopo aver accompagnato Giada alle porte del paese, e averle raccomandato di aspettarlo una volta terminato l'incontro col commissario, Louis s'incamminò in direzione della fattoria abbandonata. Non aveva un piano ben preciso in testa, ma voleva rendersi conto in che condizioni si trovava, da troppo tempo non la visitava. Quando vi arrivò, notò subito che era anche più malmessa del vecchio mulino. A differenza di quest'ultimo, che nonostante tutto aveva ancora muri portanti e stanze integre, la fattoria appariva in completo sfacelo. Erbacce e arbusti erano cresciuti ovunque, ed era praticamente impossibile capire dove finisse la casa padronale e iniziasse la stalla. Dopo una breve ispezione, si rese conto che tendere un agguato sarebbe stato alquanto azzardato, avrebbe dovuto pensare a qualcos'altro. Deluso e di cattivo umore, riprese il sentiero in direzione del paese.

 

Nascosto dietro un'intricata selva di rami e fogliame, l'uomo guardò Louis allontanarsi. Come aveva previsto, quella puttanella gli aveva fatto leggere il messaggio ed ora eccolo li, a perlustrare e pianificare nel tentativo di preparare una trappola nei suoi confronti. Povero illuso, l'avrebbe semplicemente distrutto, annichilito, annientato. E l'avrebbe fatto proprio in presenza di Giada, l'avrebbe scuoiato vivo davanti ai suoi occhi, prima di prendersi cura di lei. Inoltrandosi nella boscaglia, così come era arrivato, si dileguò silenziosamente.

 



-In parole povere, mi stai dicendo che dopo anni non sai nulla di lei, è così?-

Il commissario era chiaramente adirato, e non faceva nulla per nasconderlo. Da parte sua, Giada si rendeva conto che nascondere le cose non era affatto semplice, e la voglia di rivelargli del biglietto ricevuto era tanta. Inoltre, era rosa dalla fastidiosa sensazione che il commissario sospettasse di lei in merito alla scomparsa di Filomena, ma sui suoi affari era stata sincera, e lo ribadì ancora una volta.

-E' così, commissario. L'accompagnavo in banca, questo è vero, ma non ha mai voluto che l'aiutassi in nulla, e nemmeno mi sono mai permessa di chiederglielo. Come ben sa viveva sola, e non ho mai visto nessun parente, tanto meno nessun scheletro nell'armadio- concluse con una leggera punta d'ironia.

Dragoni avrebbe voluto replicare per le rime, ma si trattenne, quella ragazza si stava dimostrando molto più tosta di quello che si sarebbe aspettato.

-Ascoltami bene, Giada- disse in tono molto più colloquiale.

-Sono veramente preoccupato per Filomena, e questa è sempre stata una cittadina tranquilla. So' che non mentiresti mai, ma se ti viene in mente qualcosa, qualsiasi cosa, vorrei che tu me lo dicessi-

Giada annuì, quindi si alzò.

-Potete contarci, commissario, sono terrorizzata al pensiero che le possa essere accaduto qualcosa di brutto. Fate il possibile per trovarla, la scongiuro-

 



Una decina di minuti più tardi, si ritrovò con Louis nei pressi della piazza principale.

-Com'è andata?- le chiese ansioso.

Prendendolo per un braccio, s'incamminò lungo la strada che li avrebbe riportati a casa.

-Credo che il commissario sospetti di me, non ti sembra assurdo?-

Louis si bloccò in mezzo alla via.

-Di te? Ma è impazzito? Dopo quello che ti è successo!-

Giada lo strattonò, ma lui non si mosse.

-Torniamo indietro, dobbiamo dirgli tutto e farci aiutare- disse truce.

-Con il rischio che quel pazzo faccia del male a Filomena? No, Louis, dobbiamo fare come abbiamo concordato, o forse ti vuoi tirare indietro-

Si pentì subito d'aver pronunciato quelle parole, ma Louis sembrava non essersi minimamente offeso.

-Sono stato alla fattoria abbandonata, non c'è alcuna possibilità di sorprenderlo e, in più, lui ci conosce, mentre noi non abbiamo la più pallida idea della sua identità-

Giada sembrò meditare, giungendo alla conclusione che forse non aveva tutti i torti ma, tornare dal commissario, significava anche ammettere d'aver mentito, oltre che mettere a repentaglio la vita di Filomena.

-Forse hai ragione, ma ne abbiamo già parlato, ricordi?-

Avvicinandosi, gli sfiorò la guancia con la mano.

-Troveremo un modo, ma dobbiamo agire da soli, promettimelo-

Louis era combattuto. Sapeva che, in entrambi i casi, il rischio era grande, per tanti motivi.

-Mancano ancora diverse ore, andiamo a casa e studiamo qualcosa, e che Dio ce la mandi buona-

Soddisfatta, Giada lo baciò sulle labbra, quindi lo prese per mano.

-Andiamo-

 

Filomena osservò l'uomo togliersi il pesante giaccone. Seduta su un divano vecchio e logoro, aveva ancora mani e caviglie strette dal nastro adesivo e, in più, non aveva la più pallida idea di dove si trovasse.

-Sembra che la tua amichetta ti voglia un gran bene, meglio per te- disse voltandosi verso di lei.

-Se tutto va bene, da domani potrai continuare a goderti la tua pensione-

Pur rendendosi conto in che situazione si trovava, la donna non poté fare a meno di esibire un sorrisetto ironico.

-Sarò anche vecchia, ma non rimbambita. Appena avrai ottenuto ciò che ti preme ti libererai di me. In caso contrario, avresti usato una maschera o qualcosa di simile, non credi?-

Il volto dell'uomo s'indurì, ma non disse nulla.

-Quello che mi stupisce però...- proseguì Filomena -...è il motivo per cui fai tutto questo, tuo padre...-

Come una belva, l'uomo la raggiunse e la prese per il collo.

-Non nominare mio padre, chiaro!?- ringhiò.

Filomena si sentì mancare mentre le dita, inesorabili, stringevano sempre più forte. Quando ormai pensava che l'avrebbe strozzata, l'uomo mollò la presa e la scaraventò all'indietro. 

Danio

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963