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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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Messaggi del 03/05/2016

L'amore in un libro: parte sedicesima

Post n°1164 pubblicato il 03 Maggio 2016 da lascrivana

-Non sarei così drastico, signora. Io le darei il tempo di pensarci ma, se posso permettermi, dovrebbe cambiare atteggiamento nei suoi confronti-

Agnese lo fissò con durezza, sembrava offesa da quelle parole.

-Non mi fraintenda. Non ho alcun dubbio che lei e suo marito stiate facendo il possibile per Virginia- si affrettò ad aggiungere il professor Ferrazzi.

-Ma bisogna anche capire l'enormità del danno che ha subito, aggredirla a quel modo non può che farle del male-

Agnese si alzò dal divano e iniziò a passeggiare per il salotto.

-E' sempre stata testarda, sin da bambina. Mio marito ed io abbiamo avuto una vita molto impegnativa, lavorativamente parlando. Come sa bene anche lei, professore, Sergio ha sempre viaggiato molto, appunto per il suo lavoro. Ma non tutti si ricordano che, per molti anni, io gli ho fatto da segretaria e lo seguivo ovunque. All'epoca, fummo molto criticati per aver messo Virginia in collegio, ma non avevamo altra scelta. E non si trattava di un collegio qualsiasi, ma il migliore in assoluto, dove ha potuto disporre del fior fiore degli insegnanti-

Ferrazzi annuì, anche se in verità era all'oscuro del reale motivo per cui avessero deciso in quel senso.

-Naturalmente era ancora troppo piccola per capire come stavano le cose, e credo che non ce l'abbia mai perdonato- proseguì Agnese con amarezza.

Quando si voltò, la sua espressione era completamente cambiata e due lacrime, solitarie, le scesero lentamente sulle guance. Con l'aiuto di un fazzoletto, se le asciugò prontamente per poi tornare verso il divano.

-Non voglio certo mettere in discussione la sua professionalità, dottor Ferrazzi. Ma un successo su cinque interventi mi sembra davvero poco confortante, forse avrebbe dovuto...ecco, non so' se riesce a capirmi-

-Avrei dovuto mentirle? E' questo che sta cercando di dirmi?- rispose Ferrazzi alquanto piccato.

-Beh, cara signora. Come ho detto poco fa a sua figlia, non ho l'abitudine di raccontare frottole ai miei pazienti, o presunti tali. Con questo non voglio dire che mi tiro indietro, ribadisco solamente che lascerò a Virginia il tempo di ripensarci. Mi fermo in Italia per una settimana, dopo di che sarò costretto a tornare negli Stai Uniti, fatemi sapere-

 

-Mi è parso sincero, ma non voglio morire sotto i ferri, cosa devo fare?-

Tornando a sedersi sul letto, Agata mi afferrò il mento con le dita sottili.

-Sei attratta da lui, vero?-

La guardai di traverso.

-Ma cosa ti viene in mente! Di certo ha il doppio dei miei anni, e poi vorrebbe portarmi in America e...e...-

-E sei attratta da lui...- concluse Agata con un sorriso.

Scostandomi di lato, incrociai le braccia al petto.

-Ma chi ti credi di essere! Arrivi nella mia vita all'improvviso, nessuno sembra vederti e asserisci di essere la protagonista del mio libro. Dici che dobbiamo compiere qualcosa insieme, una cosa che ho sempre desiderato ma che non ti degni di rivelarmi. Vattene adesso, non mi va di discutere con un frutto della mia fantasia!-

Cercando di ricacciare indietro le lacrime, chiusi gli occhi e li strinsi sino a farmi male.

Quando li riaprii Agata era sparita e il silenzio, irreale dopo quella sfuriata, era assoluto.

-Agata?-

Nessuna risposta.

Ma cosa mi stava accadendo? Possibile che quel maledetto incidente avesse inciso così a fondo nella mia vita? Con un gesto di stizza, scostai le coperte e mi osservai le gambe. Non erano mai state belle, questo l'ho sempre saputo, ma vederle così, inermi e perfettamente inutili mi fece infuriare.

-Ok, è vero. Il professore è un uomo affascinante e mi sento attratta da lui, ma non lasciarmi sola, cazzo!-urlai nella stanza vuota.

-Servirà anche il suo aiuto per realizzare ciò che desideri-

La voce era risuonata chiara, ed era quella di Agata ma, di lei, nemmeno l'ombra.

-Dove sei? Fatti vedere!- esclamai sempre più angosciata.

La porta si aprì di colpo e mia madre, trafelata, si precipitò nella stanza.

-Virginia! Che c'è, cosa succede!-

La guardai, sembrava davvero spaventata.

-Niente, niente...devo essermi addormentata e ho fatto un brutto sogno- risposi di getto.

Avvicinandosi al letto, allungò un braccio e mi toccò la fronte.

-Sei sudata fradicia, sicura che si sia trattato solo di un sogno?-

Era davvero incredibile, ciononostante cercai di mantenere la calma.

-Va tutto bene, mamma, ma ci ho ripensato-

Danio

 
 
 
 
 

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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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