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Messaggi del 22/07/2016
Post n°1223 pubblicato il 22 Luglio 2016 da lascrivana
Andrea e Nicole non erano nemmeno dei cantanti. Sussurravano (e basta!) una canzone, nel 1976, che si intitolava “La prima volta”. Il titolo era tutto un programma. L’intenzione, probabilmente era quella di replicare, all’italiana maniera, il successo di “Je t’aime, moi non plus” di Serge Gainsbourg e Jane Birkin, sussurri amplessuosi e mugolii a rotta di collo. Ne venne fuori una cosa inascoltabile, ma per le pruderies dei giovani italiani di allora era anche troppo, e il pezzo scalò le classifiche di vendita, ma fu censurato in RAI, tanto che la “Hit Parade” di Lelio Luttazzi non la faceva nemmeno ascoltare, limitandosi a segnalarne la posizione settimanale.
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Post n°1222 pubblicato il 22 Luglio 2016 da lascrivana
Sono passati trent’anni esatti dal giorno del mio matrimonio. Tra gli alti e i bassi, sono andati. E ora, che si avvicina la fatidica data del matrimonio della mia primogenita, il mio stato d’animo, vive quest’attesa, anche se in maniera totalmente differente, con la stessa intensità in cui all’epoca, ebbi modo di vivere la mia. Non nego che i mesi precedenti alla data del mio matrimonio, non furono di certo accomodanti; come del resto non lo sono stati nemmeno questi che hanno preceduto la data di quello di mia figlia. Solo a differenza di allora, oggi sono più forte; e chissà, forse lo ero tanto anche allora. La vita mi ha lanciato una sfida, ed io l’ho colta con la stessa intraprendenza di sempre; poiché il matrimonio, oggi è diventato più fragile rispetto al passato, e le famiglie, si sfasciano con troppa facilità. Io credo, che uno debba porsi come obiettivo anche la riuscita di una vita di coppia; cosa che oggi abbiamo spostato sul lavoro, sui nostri hobby e passioni preferite; ma, dimentichiamo spesso, di metterci lo stesso impegno nella famiglia. Non è stato facile neanche per me riuscire in questa impresa; ma sono passati trent’anni, e prima di essere una coppia, io e mio marito siamo due individui che si sono sposati in giovanissima età, conoscendo veramente poco, l’una dell’altro. Tra di noi si è stabilito un legame solido; poiché ci siamo sempre dati una mano a vicenda, anche nel crescere i figli. A volte non sembrano i figli di entrambi: o solo i miei, o solo i suoi. Vi domanderete in che senso; ve lo spiego subito. 1) Hai sentito come risponde tua figlia? E’ identica a te, ha la tua stessa testa dura. 2) Ma quanto sei sveglia figlia mia! Tutta mamma (o papà). 3) Senti un po’, vai a prendere tua figlia dal centro. 4) Perché è figlia mia, solo quando ti fa comodo. 5) Te la vedi tu con loro, sono figli tuoi, ed io non li sopporto più. E potrei continuare all’infinito. Secondo me, questa tendenza a separarci i ruoli nell’educazione dei figli, ci ha portato a viverli come se l’uno, facesse un favore all’altra. Penso che sia stata una cosa buona; poiché ci siamo sempre sentiti grati l’un l’altro, per l’impegno e la costanza che abbiamo messo nel crescerle. Non so’ se abbiamo fatto un buon lavoro; so solo che li abbiamo messi al centro della nostra attenzione.
Laura |
Inviato da: tanmik
il 19/10/2024 alle 06:58
Inviato da: tanmik
il 19/10/2024 alle 06:57
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il 19/10/2024 alle 06:57
Inviato da: tanmik
il 01/10/2024 alle 07:31
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