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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Messaggi del 05/04/2017

Cogli l'attimo 2

Post n°1375 pubblicato il 05 Aprile 2017 da contastorie1961

Non avrei mai pensato di arrivare a tal punto, eppure lo feci. Disperata per la situazione in cui mi ero cacciata, non mi sentii di ritenermi l’unica responsabile di un errore che non era solo mio. Dopo l’ennesima lite con mio padre, che non accettò mai l’idea che fossi rimasta incinta senza nemmeno conoscere il nome del padre, me ne andai nuovamente di casa. Preparate le valigie in un batter d’occhio, mi trasferii provvisoriamente nella casa della mia amica Lory.

Fu così che mi ritrovai sola, senza un lavoro, senza una casa e con in tasca qualche soldo grazie ai pochi risparmi. Indispettita verso questa sorte avversa, decisi che era arrivato il momento di far conoscere la verità al padre. Di abortire non se ne parlava proprio, trovandomi già al settimo mese di gravidanza, quindi non mi rimaneva altra scelta.

Nonostante mia madre mi telefonasse ogni giorno piangendo, non mi chiese mai di ritornare da loro. D’altronde mio padre era stato categorico con lei; se mi avesse riaccolto, avrebbe cacciato entrambe e senza alcun rimorso.

Dopo aver visto il bel tenebroso con la sua attuale moglie incinta, avevo giurato a me stessa che avrei fatto in modo che mio figlio non conoscesse mai il nome di quell’essere viscido. Aveva abusato di me in un momento di debolezza, e questo non gliel’avrei mai perdonato.

Grazie ad accurate indagini, e all’aiuto di Andrea, scoprii che si chiamava Louis e che era proprietario di alcuni prestigiosi negozi nelle isole caraibiche. La moglie, un’influente ereditiera italiana, l’aveva convinto a lasciare la sua patria e seguirla nel nostro paese. Prendendo il coraggio a due mani, gli scrissi una lettera minacciandolo di rivelare tutto alla moglie se non mi avesse aiutato. Dapprima mi rispose con una sfilza d’insulti ma poi, grazie alla mia insistenza, finì per cedere.

Fu molto più facile di quanto sperassi e, in men che non si dica, mi ritrovai assunta come commessa in una delle sue filiali italiane. In più, mi offrì un appartamento di sua proprietà e sfitto da tempo.


Finalmente il giorno della nascita di Davide arrivò. In poco tempo mi ritrovai con un bebè tra le braccia, una casa e un lavoro che ancora non mi dava la sicurezza necessaria. Ma per poter lavorare, avrei avuto bisogno di una baby sitter, così decisi di rivolgermi ancora a Louis.

Nel frattempo però, era successo qualcosa di grave e che mi gettò nello sconforto. Fidandosi di informazioni sbagliate, aveva fatto un investimento avventato, perdendo così buona parte delle proprie ricchezze.

Chiaramente la moglie non sapeva nulla di tutto questo, e fortunatamente la sua eredità era ancora al sicuro, di conseguenza ero diventata per lui un ostacolo da eliminare. Non poteva rischiare che la moglie sapesse del suo tradimento, altrimenti avrebbe perso davvero tutto. Un giorno venne a casa mia, e mi minacciò di sbattermi sulla strada se non avessi tenuto la bocca chiusa.

Ormai ero sull’orlo dell’esaurimento, avevo ripreso da poco a lavorare e avevo mandato Davide in un asilo nido, ma la situazione stava diventando insostenibile! Mio figlio piangeva quasi tutte le notti,costringendomi a passarle in bianco e la mattina, al negozio, la responsabile mi minacciava di licenziamento, incurante della mia difficile situazione.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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