MIELOMA MULTIPLO – La combinazione di due anticorpi bispecifici Teclistamab e Talquetamab produce risposte elevate, simili a quelle della terapia a cellule CAR-T

Janssen Oncology

La combinazione di due anticorpi bispecifici Teclistamab e Talquetamab produce risposte elevate, simili a quelle prodotte dalla terapia a cellule CAR-T, nel mieloma multiplo recidivante refrattario. Gli anticorpi bispecifici limiteranno molto l’impiego della terapia cellulare, gravata da un iter procedurale complesso

Il mieloma multiplo diventa più difficile da trattare man mano che i pazienti recidivano o diventano refrattari al trattamento.

I dati dello studio RedirecTT-1 hanno indicato che l’impiego di anticorpi bispecifici ad alta attività nel mieloma, Teclistamab e Talquetamab potrebbero potenzialmente produrre risposte ad alta efficacia in questa popolazione di pazienti.

I promettenti risultati preliminari osservati con la combinazione, anche in pazienti con malattia extramidollare, supportano fortemente la continuazione delle ricerche in questo settore.

Teclistamab

Teclistamab ( Teclistamab-cqyv; Tecvayli ) ha ricevuto l’approvazione dalla Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense nell’ottobre 2022 come anticorpo bispecifico standardizzato ( o pronto all’uso ) somministrato come trattamento sottocutaneo per pazienti adulti con mieloma multiplo recidivante o refrattario che hanno ricevuto in precedenza almeno quattro linee di terapia, tra cui un inibitore del proteasoma, un agente immunomodulatore e un anticorpo monoclonale anti-CD38.

Teclistamab è l’unico anticorpo bispecifico BCMA×CD3 approvato con uno schema di dosaggio personalizzato basato sul peso per il trattamento del mieloma multiplo recidivante refrattario esposti a tripla classe.

Nell’agosto 2022, Teclistamab ha ricevuto l’approvazione dalla Commissione Europea come anticorpo bispecifico pronto all’uso, somministrato come trattamento sottocutaneo, nei pazienti adulti con mieloma multiplo recidivante o refrattario che hanno ricevuto almeno tre linee terapeutiche precedenti, incluso un agente immunomodulatore , un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38.

Teclistamab è una terapia anticorpale bispecifica di prima classe che coinvolge le cellule T e che attiva il sistema immunitario legandosi al recettore CD3 espresso sulla superficie delle cellule T e all’antigene di maturazione delle cellule B ( BCMA ) espresso sulla superficie delle cellule T, sulla superficie delle cellule del mieloma multiplo e di alcune cellule sane del lignaggio B.

Talquetamab

Talquetamab è un anticorpo bispecifico che si lega al recettore CD3 espresso sulla superficie delle cellule T e al recettore GPRC5D, un nuovo bersaglio del mieloma multiplo che è altamente espresso sulla superficie delle cellule del mieloma multiplo e delle plasmacellule non-maligne, nonché su alcuni tessuti sani come le cellule epiteliali della pelle e della lingua.

Nel maggio 2021 e nell’agosto 2021, Talquetamab ha ottenuto la designazione di farmaco orfano per il trattamento del mieloma multiplo rispettivamente dalla FDA statunitense e dalla Commissione Europea. Talquetamab ha inoltre ottenuto la designazione di terapia rivoluzionaria dalla FDA statunitense nel giugno 2022 per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo recidivante o refrattario che hanno ricevuto in precedenza almeno quattro linee terapeutiche, tra cui un inibitore del proteasoma, un agente immunomodulatore e un anticorpo anti-CD38.

Nell’agosto 2023, la FDA statunitense ha approvato Talvey ( Talquetamab-tgvs; Talquetamab ), una terapia bispecifica di prima classe per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo pesantemente pretrattato.

Nel gennaio 2021, Talquetamab ha ottenuto la designazione PRIME dalla Commissione Europea; nell’agosto 2023, la Commissione Europea ha approvato Talquetamab, per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivante e refrattario.

ENGLISH VERSION

Multiple myeloma becomes progressively more difficult to treat as patients relapse or become refractory to treatment.

The RedirecTT-1 data have suggested the use of bispecific antibodies with high activity in myeloma, Teclistamab and Talquetamab, may have potential to yield high efficacy responses in this patient population.

The promising preliminary results observed with the combination, even in patients with extramedullary disease, are highly supportive of continued investigation.

Teclistamab

Teclistamab ( Teclistamab-cqyv; Tecvayli ) has received approval from the U.S. Food and Drug Administration ( FDA ) in October 2022 as an off-the-shelf ( or ready to use ) bispecific antibody that is administered as a subcutaneous treatment for adult patients with relapsed or refractory multiple myeloma who have received at least four prior lines of therapy, including a proteasome inhibitor, an immunomodulatory agent and an anti-CD38 monoclonal antibody.

Teclistamab is the only approved BCMA×CD3 bispecific antibody with a personalized, weight-based dosing schedule for the treatment of triple-class exposed relapsed or refractory multiple myeloma ( RRMM ).

In August 2022, Teclistamab has received approval from the European Commission as an off-the-shelf bispecific antibody administered as a subcutaneous treatment for adult patients with relapsed or refractory multiple myeloma who have received at least three prior lines of therapy, including an immunomodulatory agent, a proteasome inhibitor, and an anti-CD38 antibody.

Teclistamab is a first-in-class, bispecific T-cell engager antibody therapy which activates the immune system by binding to the CD3 receptor expressed on the surface of T cells and to the B cell maturation antigen ( BCMA ) expressed on the surface of multiple myeloma cells and some healthy B-lineage cells.

Talquetamab

Talquetamab is a bispecific T-cell engaging antibody that binds to the CD3 receptor expressed on the surface of T cells and G protein-coupled receptor class C group 5 member D ( GPRC5D ), a novel multiple myeloma target is highly expressed on the surface of multiple myeloma cells and non-malignant plasma cells, as well as some healthy tissues such as epithelial cells of the skin and tongue.

In May 2021 and August 2021, Talquetamab was granted Orphan Drug Designation for the treatment of multiple myeloma by the U.S. FDA and the European Commission, respectively. Talquetamab was also granted Breakthrough Therapy Designation from the U.S. FDA in June 2022 for the treatment of adult patients with relapsed or refractory multiple myeloma who have previously received at least four prior lines of therapy, including a proteasome inhibitor, an immunomodulatory agent, and an anti-CD38 antibody.

In August 2023, U.S. FDA has approved Talvey ( Talquetamab-tgvs; Talquetamab ), a first-in-class bispecific therapy for the treatment of patients with heavily pretreated multiple myeloma.

In August 2023, European Commission has approves Talquetamab ( Talvey ), a novel bispecific therapy for the treatment of patients with relapsed and refractory multiple myeloma.

Source: Janssen 2023

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ANTICORPI BISPECIFICI BCMAxCD3: Elrexfio versus Tecvayli nel mieloma multiplo

Elrexfio

La battaglia degli anticorpi bispecifici BCMAxCD3 nel mieloma multiplo: Elrexfio vs Tecvayli / Pfizer vs Janssen

L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato l’anticorpo bispecifico BCMAxCD3 Elrexfio di Pfizer come un’altra opzione di trattamento standard per le persone con mieloma multiplo che hanno esaurito almeno quattro precedenti linee di terapia.

Il nuovo farmaco sarà un diretto concorrente di Tecvayli ( Teclistamab ) di Janssen, un altro bispecifico BCMAxCD3 che è stato autorizzato per la commercializzazione negli Stati Uniti nell’ottobre 2022 e, come il suo rivale, viene somministrato tramite iniezione sottocutanea.

La concorrenza si estende anche ad altre terapie dirette a BCMA per il mieloma multiplo di linea successiva, tra cui un paio di terapie CAR-T per via endovenosa – Abecma ( Idecabtagene vicleucel) e Carvykti ( Ciltacabtagene autoleucel ) – che sono terapie cellulari che hanno procedure di produzione complesse.

Elrexfio, il cui principio attivo è Elranatamab, è stato approvato dalla FDA in base ai risultati dello studio di fase 2 MagnetisMM-3, che ha mostrato un tasso di risposta globale ( ORR ) del 58% in pazienti sottoposti ad almeno quattro precedenti linee di trattamento, incluso un inibitore del proteasoma, un agente immunomodulatore e un anticorpo monoclonale anti-CD38, senza aver ricevuto una terapia con un farmaco anti-BCMA.

Un sottogruppo di pazienti con un follow-up più lungo ha mostrato un tasso di risposta globale del 61%, compreso il 35% di risposte complete. Dopo quasi 15 mesi, la durata mediana della risposta non è stata ancora raggiunta; si stima che la probabilità di raggiungere quel punto temporale senza progressione della malattia sia del 71,5%.

I risultati di efficacia sono simili a quelli ottenuti dallo studio MajesTEC-1 che ha permesso l’approvazione di Tecvayli, con un tasso di risposta globale del 63%, compreso il 45% di risposte complete ( sebbene lo studio includesse anche alcuni pazienti con tre precedenti linee di terapia ).

L’anticorpo bispecifico di Pfizer verrà lanciato con un leggero vantaggio rispetto a Tecvayli di Janssen nella frequenza di dosaggio, poiché può essere somministrato a settimane alterne dopo un ciclo iniziale di 14 dosi settimanali, mentre il farmaco di Janssen deve essere somministrato settimanalmente per tutto il periodo.

Tuttavia, Janssen dispone già di dati dallo studio MajesTEC-1 che hanno dimostrato che Tecvayli mantiene l’efficacia con il dosaggio bisettimanale, e sta cercando l’approvazione di questo nuovo schema posologico.

Per quanto riguarda la sicurezza, entrambi i bispecifici presentano nella scheda tecnica avvertenze per la sindrome da rilascio di citochine ( CRS ) e la neurotossicità e devono essere prescritti nell’ambito di una strategia di valutazione e mitigazione del rischio ( REMS ).

Pfizer ha in programma di lanciare Elrexfio nelle prossime settimane e ha fissato un prezzo di listino del farmaco di circa $ 41.500 al mese, leggermente superiore al prezzo mensile di $ 39.500 di Tecvayli al momento del lancio.

Sia Pfizer che J&J, nel frattempo, stanno lavorando per far impiegare i propri farmaci il più precocemente possibile. In Europa, Tecvayli è già un’opzione di terza linea basata sui dati MajesTEC-1, ma Janssen è intenzionata ad associare Tecvayli con l’anticorpo Darzalex ( Daratumumab ), un anti-CD38, nello studio di fase 3 MajesTEC-3, che interessa pazienti con mieloma multiplo che hanno ricevuto da una a tre precedenti linee di terapia.

Nel frattempo, Pfizer sta conducendo lo studio MagnetisMM-5 di Elrexfio in combinazione con Darzalex come seconda linea e MagnetisMM-7 in cui Elrexfio viene utilizzato come terapia di mantenimento per i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi sottoposti a trapianto di midollo osseo.

Il mieloma multiplo è un tumore del sangue che colpisce le plasmacellule prodotte nel midollo osseo. Ci sono più di 34.000 nuovi casi di mieloma multiplo diagnosticati ogni anno solo negli Stati Uniti e 176.000 a livello globale. Nonostante i progressi del trattamento, attualmente non esiste una cura.  Tratto da PharmaPhorum

 

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MIELOMA MULTIPLO – Negli Stati Uniti l’FDA ha approvato una nuova terapia contro il mieloma multiplo: Elrexfio un anticorpo bispecifico

Pfizer Nuovo Logo

L’FDA ha approvato Elrexfio per il trattamento del mieloma multiplo difficile da trattare o che si è ripresentato dopo aver ricevuto quattro o più linee precedenti di determinate classi di trattamenti. Elrexfio è un anticorpo bispecifico BCMAxCD3. REUTERS: si prevede negli USA un costo mensile di Elrexfio di 41.500 dollari; la terapia per 8 mesi avrebbe un costo massimo di 332.000 dollari

L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ) ha concesso l’approvazione accelerata a Elrexfio per il trattamento dei pazienti affetti da mieloma multiplo difficile da trattare o che si è ripresentato dopo aver ricevuto quattro o più linee precedenti di determinate classi di trattamenti.

Elrexfio, il cui principio attivo è Elranatamab, viene somministrato sotto la cute e appartiene a una classe di terapie note come anticorpi bispecifici, che aiutano il sistema immunitario del corpo a uccidere le cellule cancerose riunendo una cellula tumorale e una cellula immunitaria.

Elrexfio sarà venduto negli Stati Uniti a un prezzo di listino di 7.556 dollari e 13.051 dollari rispettivamente per il flaconcino da 44 mg e 76 mg, ha affermato Pfizer.

Il prezzo di listino della terapia dovrebbe essere di $ 41.500 al mese; si prevede che il prezzo mensile sarà inferiore a circa $ 26.000 man mano che i pazienti passeranno al dosaggio bisettimanale.

Pfizer ha affermato che le vendite di Elrexfio potrebbero raggiungere i 4 miliardi di dollari di entrate al picco.

La durata media del trattamento di Elrexfio è stata di otto mesi nella fase intermedia della sperimentazione.

Il mieloma multiplo è una neoplasia ematologica che si sviluppa nel midollo osseo e può diffondersi in tutto il corpo. Diversi pazienti vedono una ricaduta dopo aver interrotto il trattamento, rendendola un’area di bisogno insoddisfatto a cui i produttori di farmaci possono attingere.

L’approvazione della FDA si basa sui dati di uno studio intermedio che ha mostrato che il 58% dei pazienti trattati con Elrexfio non presentava segni di cancro o aveva visto una significativa diminuzione delle cellule tumorali nell’organismo.

Pfizer continuerà a testare Elrexfio negli studi in corso per espanderne l’uso nelle linee più precoci di trattamento per i pazienti.

L’approvazione della terapia contiene un’avvertenza per tossicità neurologica e sindrome da rilascio di citochine, una condizione in cui il sistema immunitario reagisce in modo più aggressivo. ( Fonte: Reuters )

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MIELOMA MULTIPLO – L’FDA ha concesso l’approvazione accelerata a Talvey nei pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario

 

Janssen Oncology

” L’efficacia clinicamente significativa e il profilo di sicurezza osservato con Talvey nei pazienti con mieloma multiplo pesantemente pretrattati nello studio clinico MonumenTAL-1, che ha incluso pazienti trattati in precedenza con terapia cellulare CAR-T o terapia bispecifica, mirata a BCMA, è stata notevole “

Ajai Chari, California University

 

Talvey ( Talquetamab-tgvs; Talquetamab ), un anticorpo bispecifico, ha ottenuto l’approvazione accelerata dalla FDA ( Food and Drug Administration ) statunitense per l’impiego in alcuni pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario ( RRMM ).

L’autorizzazione per Talvey riguarda in modo specifico ii pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato o refrattario che hanno ricevuto almeno 4 precedenti terapie, tra cui un agente immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38.

Il mieloma multiplo è un tumore del sangue difficile da trattare che colpisce un tipo di globuli bianchi chiamati plasmacellule, che si trovano nel midollo osseo.

Nonostante i recenti progressi, rimane un’esigenza insoddisfatta di più opzioni terapeutiche con diverse modalità di azione, anche per quelle trattate con precedenti terapie cellulari CAR-T o terapie bispecifiche, per affrontare meglio le caratteristiche uniche delle esigenze individuali di ogni singolo paziente.

Talvey, che viene somministrato mediante iniezione sottocutanea settimanale o bisettimanale dopo una fase iniziale di aumento, è un anticorpo bispecifico che si lega a CD3 sulla superficie delle cellule T e a GPRC5D, un nuovo bersaglio sulle cellule del mieloma multiplo.

La decisione della FDA è stata supportata dai risultati positivi dello studio di fase intermedia MonumenTAL-1, che ha mostrato un tasso di risposta complessivo superiore al 70% quando Talvey è stato utilizzato come trattamento di quarta linea o successivo.

Lo studio ha incluso un’ampia gamma di pazienti, compresi quelli precedentemente trattati con un anticorpo bispecifico o con terapia cellulare CAR-T.

“I pazienti in questa fase della malattia hanno una prognosi infausta. [Talvey] come terapia di prima classe è una nuova opzione per i pazienti con questo tumore del sangue difficile da trattare”.

In linea con il percorso di approvazione accelerato della FDA, in base al quale l’Autorità di regolamentazione può approvare i farmaci in anticipo per condizioni gravi in cui vi è un’esigenza medica insoddisfatta, la Società produttrice dovrà confermare la sicurezza e l’efficacia di Talvey in uno studio di conferma.

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LINFOMA NEWS – Sospensione dell’arruolamento nello studio LOTIS-9 dopo la morte di 7 pazienti e 5 eventi avversi gravi. Lo studio sta valutando Zynlonta nel trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B

ADC Therapeutics

ADC Therapeutics ha sospeso l’arruolamento nello studio LOTIS-9 riguardante il coniugato anticorpo-farmaco Zynlonta associato a Rituximab dopo la morte di 7 pazienti e altri 5 eventi avversi gravi su 40 pazienti arruolati

ADC Therapeutics ha sospeso l’arruolamento in uno studio di combinazione di fase 2 LOTIS-9 sul coniugato anticorpo-farmaco Zynlonta ( Loncastuximab tesirine ), mentre sta indagando su 7 decessi di pazienti e altri 5 gravi eventi respiratori tra i pazienti che hanno ricevuto il farmaco.

I ricercatori avevano arruolato 40 pazienti unfit o fragili con linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) precedentemente non-trattato.
Dopo aver ricevuto Loncastuximab tesirine, 12 di loro hanno manifestato eventi avversi correlati alle vie respiratorie.

I ricercatori hanno, tuttavia, concluso che 11 degli eventi, tra cui 6 decessi, non sarebbero correlati al trattamento con Zynlonta o probabilmente non erano correlati al farmaco.

Tutti i pazienti deceduti soffrivano di almeno una comorbilità significativa, tra cui malattia polmonare ostruttiva, edema polmonare, bronchiectasie croniche, fibrosi polmonare idiopatica o recente infezione da COVID-19. Tutti i pazienti deceduti avevano almeno 80 anni.

ADC Therapeutics ha dichiarato di aver messo lo studio in “pausa volontaria” per avere più tempo per la valutazione dei dati … e determinare i passi successivi. Lo studio stava testando Loncastuximab tesirine in combinazione con Rituximab.

ADC Therapeutics ha informato sia la FDA ( l’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti ) che l’EMA ( l’Agenzia regolatoria europea ).
La Società che produce Zynlonta non prevede di riportare ulteriori dati di sperimentazione entro la fine dell’anno.

Zynlonta aveva ottenuto l’approvazione nel 2021 nell’ambito del percorso accelerato della FDA come trattamento in monoterapia per pazienti adulti con linfoma DLBCL recidivante o refrattario dopo due precedenti linee di terapia.
Loncastuximab tesirine è il primo coniugato anticorpo-farmaco mirato diretto a CD19 a singolo agente ad avere “cleared” la malattia dopo aver registrato un tasso di risposta globale del 48,3% in uno studio di fase 2.

LINK: https://www.fiercepharma.com/pharma/adc-therapeutics-puts-zynlonta-study-enrollment-pause-after-seven-patient-deaths-five-other

 

COMUNICATO STAMPA ADC THERAPEUTICS

ADC Therapeutics: voluntary pause of enrollment in the phase 2 LOTIS-9 clinical trial of Loncastuximab tesirine and Rituximab in unfit or frail previously untreated DLBCL patients

ADC Therapeutics has announced a voluntary pause in the enrollment of new patients in the phase 2 LOTIS-9 clinical trial evaluating Loncastuximab tesirine ( Zybnlonta ) and Rituximab in unfit or frail patients with previously untreated diffuse large B-cell lymphoma ( DLBCL ).

The voluntary action was taken by ADC Therapeutics after a recent review of aggregate data of the 40 patients enrolled in the trial and consultation with the Data Monitoring Committee ( DMC ) which signaled potentially excessive respiratory-related events.

These respiratory-related treatment-emergent adverse events ( TEAEs ) included seven grade 5 fatal events and five grade 3 or grade 4 respiratory-related TEAEs.

As per investigator assessment, 11 of the 12 events ( including 6 of the 7 grade 5 fatal events ) were individually assessed as unlikely or unrelated to study drug. Four out of the 5 grade 3 or grade 4 events have since resolved and the patients have completed treatment per protocol.

The cause of these events remains under further investigation.

All patients with fatal events had one or more significant active underlying respiratory and/or cardiac co-morbidities including severe chronic obstructive pulmonary disease ( COPD ), pulmonary edema, chronic bronchiectasis, idiopathic pulmonary fibrosis and recent COVID-19 infection and all were greater than or equal to 80 years of age.

The mean age was 82.7 years and the mean number of days from the last dose to death was 51 days, with a range of 19 to 86 days.

It is important to note that all twelve of the patients with grade 3-5 TEAEs in the LOTIS-9 study would have been excluded from the LOTIS-5 trial.

ADC Therapeutics’ decision to pause enrollment enables time to evaluate data around the TEAEs and determine next steps.

ADC Therapeutics has notified all study investigators and regulatory authorities including the U.S. Food and Drug Administration ( FDA ) and the European Medicines Agency ( EMA ) of the decision to pause enrollment.

The U.S. FDA and the EMA have approved Zynlonta for the treatment of adult patients with relapsed or refractory ( r/r ) large B-cell lymphoma after two or more lines of systemic therapy, including DLBCL not otherwise specified, DLBCL arising from low-grade lymphoma and also high-grade B-cell lymphoma.

The trial has included a broad spectrum of heavily pre-treated patients ( median three prior lines of therapy ) with difficult-to-treat disease, including patients who did not respond to first-line therapy, patients refractory to all prior lines of therapy, patients with double / triple hit genetics and patients who had stem cell transplant and CAR-T therapy prior to their treatment with Zynlonta. This indication was approved by the FDA under accelerated approval and in the European Union under conditional approval based on overall response rate and continued approval for this indication may be contingent upon verification and description of clinical benefit in a confirmatory trial.

LINK: https://ir.adctherapeutics.com/press-releases/press-release-details/2023/ADC-Therapeutics-Announces-Voluntary-Pause-of-Enrollment-in-the-Phase-2-LOTIS-9-Clinical-Trial-of-ZYNLONTA-loncastuximab-tesirine-lpyl-and-Rituximab-in-Unfit-or-Frail-Previously-Untreated-DLBCL-Patients/default.aspx

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17th ICML – Lugano – Studio ROSEWOOD di Zanubrutinib in combinazione con Obinutuzumab

BeiGene

 

Highlights ” 17th International Conference on Malignant Lymphoma ” – ICML – Studio ROSEWOOD di Zanubrutinib ( Brukinsa ) in combinazione con Obinutuzumab

I dati presentati all’ICML hanno fornito ulteriori prove a sostegno di Zanubrutinib ( Brukinsa ). In particolare, un’analisi aggiornata con un follow-up mediano di 20,2 mesi ha rafforzato i risultati precedenti dello studio di fase 2 ROSEWOOD di Zanubrutinib in combinazione con Obinutuzumab.

In un’analisi aggiornata dello studio di fase 2 ROSEWOOD, Zanubrutinib in combinazione con Obinutuzumab ha dimostrato un’attività clinicamente significativa ed è risultato generalmente ben tollerato nei pazienti con linfoma follicolare ( FL ) fortemente pretrattato, recidivato o refrattario.

Zanubrutinib in combinazione con Obinutuzumab ha mostrato un tasso di risposta globale del 69,0% contro il 45,8% nel braccio Obinutuzumab ( p = 0,0012 ) e un follow-up mediano di 20,2 mesi.

Il tasso di risposta completa per Zanubrutinib in combinazione con Obinutuzumab è stato del 39,3% rispetto al 19,4% per Obinutuzumab da solo.

Gli eventi avversi non-ematologici di qualsiasi grado emersi dal trattamento che si sono verificati più frequentemente ( differenza superiore al 5% ) nel gruppo di combinazione sono stati petecchie ( 6,3% vs. 0% ) e infezione da herpes zoster ( 6,3% vs. 0% ); al contrario, la piressia ( 13,3% vs. 19,7% ) e la reazione correlata all’infusione ( 2,8% vs. 9,9%) si sono verificate più frequentemente nei pazienti trattati con Obinutuzumab da solo.

Zanubrutinib è un piccolo inibitore molecolare della tirosina chinasi di Bruton ( BTK ) scoperto dai ricercatori di BeiGene.

Beigene ha annunciato che l’EMA ha accettato la richiesta di Brukinsa in combinazione con Obinutuzumab come trattamento per i pazienti con linfoma follicolare recidivante o refrattario che hanno ricevuto almeno due precedenti linee di terapia

ENGLISH VERSION

Highlights ” 17th International Conference on Malignant Lymphoma ” – ICML – ROSEWOOD trial of Zanubrutinib in combination with Obinutuzumab.

The data presented at ICML have provided further evidence supporting Zanubrutinib ( Brukinsa ). Notably, an updated analysis with a median follow-up of 20.2 months, reinforced previous results from the phase 2 ROSEWOOD trial of Zanubrutinib in combination with Obinutuzumab.

In an updated analysis from the phase 2 ROSEWOOD trial Zanubrutinib in combination with Obinutuzumab has demonstrated clinically meaningful activity and was generally well-tolerated in patients with heavily pretreated relapsed or refractory ( R/R ) follicular lymphoma ( FL ).

Zanubrutinib in combination with Obinutuzumab has shown an overall response rate of 69.0% versus 45.8% in the Obinutuzumab arm ( p = 0.0012 ) and median follow-up of 20.2 months.

The complete response rate for Zanubrutinib in combination with Obinutuzumab was 39.3% compared to 19.4% for Obinutuzumab alone.

Non-hematologic treatment-emergent adverse events of any grade that occurred more frequently ( more than 5% difference ) in the combination group were petechiae ( 6.3% vs. 0% ) and herpes zoster infection ( 6.3% vs. 0% ); in contrast, pyrexia ( 13.3% vs. 19.7% ) and infusion-related reaction ( 2.8% vs. 9.9% ) occurred more frequently in patients receiving Obinutuzumab alone.

Zanubrutinib is a small molecule inhibitor of Bruton’s tyrosine kinase ( BTK ) discovered by BeiGene researchers.

Beigene has announced EMA acceptance of the filing for Brukinsa in combination with Obinutuzumab as a treatment for patients with relapsed or refractory follicular lymphoma who received at least two prior lines of therapy.

 

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EMATOLOGIA – Gli inibitori BTK: quale preferire ?

BTK Inibitori

 

Inibitori BTK: la sfida tra Ibrutinib ( Imbruvica; Abbvie / Janssen ) e i seconda generazione Acalabrutinib ( Calquence; AstraZeneca ) e Zanubrutinib ( Brukinsa; Beigene ). In arrivo Pirtobrutinib ( Jaypirca; Eli Lilly ), il primo BTKi non-covalente, e in seguito è atteso il secondo non-covalente Nemtabrutinib di Merck ( MSD )

PROGETTO “EMATOBASE”: l’importanza della letteratura scientifica nel definire i vantaggi di un farmaco rispetto a un altro

1) Ibrutinib – LINK: https://lnkd.in/dARjbKFT
2) Acalabrutinib – LINK: https://lnkd.in/dGdWDgzz
3) Zanubrutinib – LINK: https://lnkd.in/dgiusjGy
4) Pirtobrutinib – LINK: https://lnkd.in/d8y9e6bS

Inibitori della tirosin chinasi di Bruton

” L’introduzione degli inibitori della tirosin chinasi di Bruton ( BTK ) ha modificato il panorama del trattamento terapeutico della leucemia linfatica cronica e degli altri disordini linfoproliferativi.
Nella famiglia degli inibitori del BTK il primo ad essere approvato è stato Ibrutinib ( Imbruvica ), inibitore covalente, con legame irreversibile. Ibrutinib non esercita la sua attività unicamente inibendo BTK, ma esercita la sua azione anche su altre kinasi con conseguente insorgenza di eventi avversi.
Gli inibitori di seconda generazione sono nati principalmente con lo scopo di mantenere l’efficacia anti-leucemica ottimizzando il legame con BTK e quindi generare meno effetti off-target risultando potenzialmente meno tossici.
Malgrado ciò, esistono degli effetti collaterali di classe specifici che vanno tenuti in considerazione qualora si inizi il trattamento con inibitori di BTK nei pazienti affetti da disordini linfoproliferativi.
In primis vanno considerati gli effetti avversi cardiologici soprattutto la fibrillazione atriale / flutter atriale e l’ipertensione. Questi risultano essere particolarmente elevati considerando che questi farmaci vengono utilizzati in una popolazione spesso con età avanzata.
Altra problematica da tenere in considerazione è la possibilità di osservare eventi emorragici che possono interferire con la somministrazione concomitante di farmaci antiaggreganti e/o anticoagulanti.
Si deve quindi prestare particolare attenzione a quali farmaci somministrare durante il trattamento con inibitore del BTK ed attuare preventivamente una accurata selezione del paziente mediante previa esecuzione di esami clinici e strumentali al fine di ovviare alla comparsa di effetti collaterali.
Infine, bisogna considerare che questi pazienti sono degli immunodepressi ed il trattamento talora può esercitare un effetto negativo sulla diatesi infettiva. “
Tratto dalla relazione introduttiva di Alessandra Tedeschi a ” La gestione del paziente con disordini linfoproliferativi alla luce delle nuove evidenze scientifiche ” Milano 30 maggio 2022

 

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Ematologia – Molte novità terapeutiche ma è difficile stabilire se una terapia è migliore di un’altra. EmatoBase.it aiuta l’ematologo a fare scelte basate sull’evidenza

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Riservato agli Ematologi – La terapia farmacologica e cellulare è in continua evoluzione. Molti farmaci si contendono le stesse indicazioni. Dagli studi clinici stanno emergendo i vantaggi di efficacia e di sicurezza di alcuni verso altri. Iniziano anche a comparire i primi studi head-to-head

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EMATOBASE.it – DECISION MAKING IN EMATOLOGIA – L’IMPORTANZA DEI CONTENUTI NELL’ASSUNZIONE DELLE DECISIONI TERAPEUTICHE

Esempi ( Contenuti IN PROGRESS )

1 – Acalabrutinib [ LINK: https://lnkd.in/dGdWDgzz ]
2 – Asciminib [ LINK: //https://lnkd.in/d8mME7Ku ]
3 – Axicabtagene ciloleucel [ LINK: https://lnkd.in/eZtrm_ew ]
4 – Belantamab mafodotin [ LINK: https://lnkd.in/eVFpP4MR ]
5 – Blinatumomab [ LINK: https://lnkd.in/dvrTTYRb ]
6 – Brentuximab vedotin [ LINK: https://lnkd.in/dNwZJNPj ]
7 – Brexucabtagene autoleucel [ LINK: https://lnkd.in/dDW8ZyeX ]
8 – Carfilzomib [ LINK: https://lnkd.in/eCYwd_ys ]
9 – Daratumumab [ LINK: https://lnkd.in/dNipUqik ]
10 – Elotuzumab [ LINK: https://lnkd.in/dZvViQvA ]
11 – Elranatamab [ LINK: https://lnkd.in/dXP87p8k ]
12 – Epcoritamab [ LINK: https://lnkd.in/dgBd2DNb ]
13 – Fedratinib [ LINK: https://lnkd.in/dsTTz3Nc ]
14 – Gilteritinib [ LINK: https://lnkd.in/eBW45g3P ]
15 – Glofitamab [ LINK: https://lnkd.in/dr4QinPu ]
16 – Ibrutinib [ LINK: https://lnkd.in/dARjbKFT ]
17 – Inotuzumab Ozogamicin [ LINK: https://lnkd.in/dinDC7Qe ]
18 – Isatuximab [ LINK: https://lnkd.in/epAgJuMu ]
19 – Ixazomib [ LINK: https://lnkd.in/dFP4Hxuc ]
20 – Lenalidomide [ https://lnkd.in/eFxf_aN3 ]
21 – Lisocabtagene maraleucel [ LINK: https://lnkd.in/dEXumKq2 ]
22 – Loncastuximab tesirina [ LINK: https://lnkd.in/djeMuBnC ]
23 – Magrolimab [ LINK: https://lnkd.in/dhcB3ZA4 ]
24 – Momelotinib [ LINK: https://lnkd.in/dDndWwP5 ]
25 – Mosunetuzumab [ LINK: https://lnkd.in/dPpsCdHc ]
26 – Pirtobrutinib [ LINK: https://lnkd.in/d8y9e6bS ]
27 – Pomalidomide [ LINK: https://lnkd.in/dx4zMt4M ]
28 – Ropeginterferone alfa-2b [ LINK: https://lnkd.in/dNuDaDFC ]
29 – Talquetamab [ LINK: https://lnkd.in/dNrZeHUQ ]
30 – Teclistamab [ LINK: https://lnkd.in/dGDZGe_6 ]
31 – Tisagenlecleucel [ LINK: https://lnkd.in/dvEhZvrB ]
32 – Venetoclax [ LINK: https://lnkd.in/d2nTKvmw ]
33 – Zanubrutinib [ LINK: https://lnkd.in/dgiusjGy ]

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Terapia CAR-T: chiesta l’approvazione di Carvykti per il trattamento precoce di pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario negli USA

Janssen Oncology

La domanda all’Agenzia regolatoria USA, FDA, è supportata dai dati dello studio di fase 3 CARTITUDE-4, che ha mostrato un miglioramento significativo dell’endpoint primario della sopravvivenza libera da progressione

CARTITUDE-4 è il primo studio randomizzato di fase 3 che ha indagato l’efficacia di una terapia cellulare già dopo la prima recidiva nel mieloma multiplo

Janssen ha presentato una domanda di licenza biologica supplementare ( sBLA ) alla Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ) per ottenere l’approvazione di una nuova indicazione per Carvykti ( Ciltacabtagene autoleucel; Cilta-cel ) per il trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato o refrattario che hanno ricevuto almeno una precedente linea di terapia comprendente un inibitore del proteasoma, un agente immunomodulatore e sono refrattari a Lenalidomide.

L’applicazione è supportata dai dati dello studio CARTITUDE-4, il primo studio randomizzato di fase 3 che ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Carvykti rispetto a Pomalidomide, Bortezomib e Desametasone ( PVd ) o Daratumumab, Pomalidomide e Desametasone ( DPd ) nel trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario a Lenalidomide che hanno ricevuto da una a tre linee precedenti di terapia.

I risultati dello studio CARTITUDE-4 sono stati presentati al Congresso Annuale 2023 dell’American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) a Chicago e al Congresso Ibrido della European Hematology Association ( EHA ) del 2023 a Francoforte.

Nel gennaio 2023, Janssen aveva annunciato che lo studio CARTITUDE-4 aveva raggiunto il suo endpoint primario di significativo miglioramento della sopravvivenza libera da progressione alla prima analisi ad interim pre-specificata e, di conseguenza, l’Independent Data Monitoring Committee aveva raccomandato l’apertura dello studio. Gli endpoint secondari erano la sicurezza, la sopravvivenza globale, il tasso negativo di malattia minima residua e il tasso di risposta globale.

Informazioni su Carvykti

Carvykti ha ricevuto l’approvazione della FDA degli Stati Uniti nel febbraio 2022 per il trattamento degli adulti con mieloma multiplo recidivato o refrattario dopo 4 o più linee di terapia precedenti, tra cui un inibitore del proteasoma, un agente immunomodulatore e un anticorpo monoclonale anti-CD38.

Nel maggio 2022, l’EMA ( Commisione Europea ) ha concesso a Carvykti l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata per il trattamento degli adulti con mieloma multiplo recidivato o refrattario che avevano ricevuto almeno 3 terapie precedenti, tra cui un agente immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38, con dimostrazione di progressione della malattia durante l’ultima terapia.

Carvykti è un’immunoterapia con cellule T autologhe geneticamente modificate diretta contro BCMA, che comporta la riprogrammazione delle cellule T di un paziente con un recettore dell’antigene chimerico ( CAR ) che codifica il transgene che dirige le cellule T CAR-positive per eliminare le cellule che esprimono BCMA. Il BCMA è espresso principalmente sulla superficie delle cellule della linea B del mieloma multiplo maligno, nonché sulle cellule B e sulle plasmacellule allo stadio avanzato. La proteina Carvykti CAR presenta due singoli domini mirati a BCMA progettati per conferire un’elevata avidità contro il BCMA umano. Dopo il legame con le cellule che esprimono BCMA, il CAR promuove l’attivazione, l’espansione delle cellule T con eliminazione delle cellule bersaglio.

 

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REPORT 2 da EHA 2023: Meeting Annuale European Hematology Association

EHA Meeting 2023

REPORT DAL CONGRESSO DELL’EHA ( EUROPEAN HEMATOLOGY ASSOCIATION  ) 2023 ( Parte 2 )

PODCAST – STUDIO MonumenTAL-1: Talquetamab nel trattamento del mieloma multiplo recidivante / refrattario. Il first-in-class dei BiTE GPRC5DxCD3

PODCAST – STUDIO BRUIN: Pirtobrutinib ( Jaypirca ) nel linfoma mantellare recidivante / refrattario. Inibitori BTK non-covalenti reversibili versus Inibitori BTK covalenti irreversibili

PODCAST – STUDIO IKEMA: maggiore efficacia della tripletta Isatuximab ( Sarclisa ) Carfilzomib e Desametasone rispetto alla doppietta Carfilzomib e Desametasone nel mieloma multiplo recidivante positivo per 1q21

PODCAST – STUDIO GN35-027: combinazione di Brentuximab vedotin e Nivolumab con Doxorubicina e Dacarbazina nel linfoma di Hodgkin classico in stadio avanzato

PODCAST – STUDIO DI FASE II: la combinazione di Gilteritinib ( Xospata ) Azacitidina e Venetoclax è sicura ed efficace nei pazienti con leucemia mieloide acuta con mutazione FLT3

 

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