Mieloma multiplo esposto a tripla classe: Ide-cel aumenta la sopravvivenza libera da progressione rispetto alle terapie standard

 

BristolMyersSquibb

Mieloma multiplo: sulla base dei risultati di KarMMa-3, Idecabtagene vicleucel è la prima e unica terapia CAR-T a dimostrare di essere superiore rispetto ai regimi standard nel mieloma multiplo recidivato e refrattario esposto a tripla classe in uno studio di fase 3 randomizzato e controllato

Nelle prime linee di trattamento per il mieloma multiplo, vengono spesso utilizzati regimi costituiti da agenti immunomodulatori, inibitori del proteasoma e anticorpi monoclonali anti-CD38 per la gestione della malattia. Tuttavia, in molti pazienti esposti alla tripla classe, il mieloma multiplo può recidivare o diventare refrattario. Sono necessarie nuove opzioni di trattamento.

I risultati dello studio KarMMa-3 con Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ) hanno chiaramente dimostrato il vantaggio di un uso precoce di una terapia con cellule CAR T nel fornire una più lunga sopravvivenza libera da progressione per i pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario rispetto agli attuale regimi standard.

Secondo Sergio Giralt, Memorial Sloan Kettering Cancer Center ( New York; Stati Uniti ), per i pazienti con mieloma multiplo recidivante esposti a tripla classe, la sopravvivenza libera da progressione mediana è di soli 4.6 mesi e non esiste un approccio terapeutico standard stabilito che fornisca risposte durature. Nello studio KarMMa-3, Idecabtagene vicleucel ha mostrato efficacia in una popolazione con malattia storicamente difficile da trattare, con un significativo miglioramento della sopravvivenza libera da progressione e risposte profonde e durature.

Questi risultati di KarMMa-3 introducono il potenziale per questa terapia con cellule CAR T anti-BCMA di diventare uno standard di cura nelle prime fasi del trattamento per il mieloma multiplo recidivato e refrattario.

Abecma è una terapia con cellule CAR T diretta contro l’antigene BCMA

 

Ematologia.it

ENGLISH VERSION

In earlier lines of treatment for multiple myeloma, regimens consisting of immunomodulatory agents, proteasome inhibitors, and anti-CD38 monoclonal antibodies are often used to help manage the disease. However, in many patients who are triple-class exposed, multiple myeloma can relapse or become refractory. New treatment options are needed.

Results from the KarMMa-3 study with Idecabtagene vicleucel ( Ide-cel; Abecma ) have clearly demonstrated the benefit of earlier use of a CAR T cell therapy in providing the longest progression-free survival for patients with relapsed and refractory multiple myeloma compared to current standard regimens.

According to Sergio Giralt, Memorial Sloan Kettering Cancer Center ( New York; U.S. ),

for relapsing triple-class exposed multiple myeloma patients, median progression-free survival is just 4.6 months and there is no established standard treatment approach that provides durable responses. In KarMMa-3 study, Idecabtagene vicleucel has shown efficacy among a population with historically difficult-to-treat disease, with a significant improvement in progression-free survival and deep and lasting responses.

These results from KarMMa-3 introduce the potential for this anti-BCMA CAR T cell therapy to become a standard of care earlier in the treatment course for relapsed and refractory multiple myeloma.

Abecma, a first-in-class anti-BCMA CAR T cell therapy that has shown clear clinical benefit across lines of therapy for patients with triple-class exposed relapsed and refractory multiple myeloma to provide the best chance for lasting disease control.

Based on results from KarMMa-3, Idecabtagene vicleucel is the first and only chimeric antigen receptor ( CAR ) T cell therapy to demonstrate superiority over standard regimens in triple-class exposed relapsed and refractory multiple myeloma in a randomized, controlled phase 3 trial.

KARMMA-3: KEY POINTS / PUNTI CHIAVE

Ide-cel ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto ai regimi standard.

La sopravvivenza libera da progressione mediana è stata di 13,3 vs 4,4 mesi.

 

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Tumori ematologici: Le Terapie CAR-T autorizzate nell’Unione Europea

Terapia CAR-T

Le terapie geniche CAR-T

Le CAR-T ( acronimo dall’inglese Chimeric Antigen Receptor T cell therapies ovvero Terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico per antigene ) sono nuove terapie

personalizzate contro i tumori che agiscono direttamente sul sistema immunitario del paziente

per renderlo in grado di riconoscere e distruggere le cellule tumorali ( immunoterapie ).

Le CAR-T rientrano tra le cosiddette terapie avanzate, frutto dei progressi scientifici nel campo

della biotecnologia cellulare e molecolare. Sono, più nello specifico, terapie geniche, poichè

agiscono attraverso l’inserzione di materiale genetico all’interno delle cellule dell’organismo

umano.

Le CAR-T utilizzano specifiche cellule immunitarie ( i linfociti T ), che vengono estratte da un

campione di sangue del paziente, modificate geneticamente e coltivate in laboratorio

( ingegnerizzate ) per essere poi re-infuse nel paziente per attivare la risposta del sistema

immunitario contro la malattia.

Si distinguono, quindi, da altre terapie immunitarie note come inibitori dei checkpoint immunologici ( ad esempio gli anticorpi monoclonali ), che mirano a togliere il freno alla risposta immunitaria, orientandola contro il cancro.

La tecnologia CAR-T, altamente innovativa, è stata inizialmente sviluppata dall’Università della

Pennsylvania.

Il primo trattamento è stato somministrato nel 2012 negli Stati Uniti a una bambina di 7 anni che non rispondeva alle terapie classiche.

Si è finora rivelata efficace per alcuni tumori ematologici, anche se in tutto il mondo sono in corso

sperimentazioni per altre indicazioni terapeutiche.

Le fasi della procedura

La produzione e la somministrazione di una terapia CAR-T richiedono una procedura complessa, che coinvolge specifiche figure professionali ed è articolata in più fasi:

1. Prelievo: i linfociti T vengono prelevati dal sangue del paziente in un centro trasfusionale

autorizzato, mediante un processo che consente di isolarli dal sangue periferico ( leucaferesi ), rimettendo in circolo i restanti elementi ematici. I linfociti T vengono successivamente congelati e inviati alla struttura che si occuperà dell’ingegnerizzazione genetica.

2. Ingegnerizzazione genetica: i linfociti T del paziente vengono geneticamente modificati, in

strutture altamente qualificate per la produzione di terapie avanzate. Utilizzando un virus

inattivato ( vettore virale ), viene aggiunto al DNA dei linfociti un gene ricombinante che

permette di esprimere sulla superficie dei linfociti T una proteina, nota come Recettore

dell’Antigene Chimerico ( CAR ). Grazie a questo recettore, i linfociti T modificati ( CAR-T

cells ) sono in grado di riconoscere un antigene specifico presente sulla superficie delle

cellule tumorali e legarsi ad esse. Le cellule CAR-T vengono moltiplicate in laboratorio,

congelate e successivamente inviate al Centro che dovrà somministrare il trattamento.

3. Chemioterapia pre-trattamento ( linfodepletiva ): prima dell’infusione, il paziente è

sottoposto a una chemioterapia di preparazione per permettere ai linfociti T modificati di

espandersi e attivarsi nell’organismo. La chemioterapia può essere somministrata anche in

regime di day hospital.

4. Infusione: dopo la chemioterapia, le cellule CAR-T vengono infuse nel paziente, con un

procedimento simile a una trasfusione di sangue. L’infusione avviene in Centri ad alta

specializzazione per il trattamento delle leucemie e dei linfomi, con disponibilità di accesso

alla terapia intensiva.

5. Monitoraggio: dopo l’infusione, il paziente resta in ricovero per alcuni giorni e viene

costantemente monitorato per reazioni avverse al trattamento. Nelle quattro settimane

successive alla dimissione, il paziente deve comunque rimanere nei pressi di una struttura

clinica qualificata per essere sottoposto a regolari controlli.

 

Le CAR-T autorizzate

Le terapie CAR-T approvate nell’Unione Europea sono:

Abecma ( Idecabtagene vicleucel ) – BMS

Abecma è indicato per il trattamento di pazienti adulti con:

• mieloma multiplo recidivante e refrattario che hanno ricevuto almeno 3 precedenti terapie, inclusi un agente immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38, e che hanno dimostrato progressione della malattia all’ultima terapia

Breyanzi ( Lisocabtagene maraleucel ) – BMS

Breyanzi è indicato per il trattamento di pazienti adulti con

• linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) refrattario o recidivante, dopo due o più linee di terapia sistemica;

• linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B ( PMBCL ) refrattario o recidivante, dopo due o più linee di terapia sistemica;

• linfoma follicolare di grado 3B ( FL3B ) refrattario o recidivante dopo tre o più linee di terapia sistemica

Carvykti ( Ciltacabtagene autoleucel ) – Janssen

Carvykti è indicato per il trattamento di pazienti adulti con:

• mieloma multiplo recidivante e refrattario che hanno ricevuto almeno 3 precedenti terapie, inclusi un agente immunomodulante, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38, e nei quali si è verificata progressione della malattia durante l’ultima terapia

Kymriah ( Tisagenlecleucel ) – Novartis

Kymriah è un medicinale per il trattamento dei seguenti tipi di tumori ematologici:

• leucemia linfoblastica acuta ( ALL ) a cellule B in bambini e giovani adulti fino a 25 anni di età in cui il cancro non ha risposto a precedente trattamento, si è ripresentato due o più volte o ha recidivato dopo un trapianto di cellule staminali;

• linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) e linfoma follicolare ( FL ) in adulti in cui il cancro ha recidivato o non ha risposto a due o più trattamenti precedenti.

Tecartus ( Brexucabtagene autoleucel ) – Kite / Gilead

Tecartus è indicato per il trattamento di pazienti adulti con:

• linfoma a cellule mantellari ( MCL ) recidivante o refrattario dopo 2 o più linee di terapia sistemica che includano un inibitore della tirosin chinasi di Bruton ( BTK )

• leucemia linfoblastica acuta ( LLA ) da precursori delle cellule B recidivante o refrattaria ( pazienti di età pari o superiore a 26 anni )

Yescarta ( Axicabtagene ciloleucel ) – Kite / Gilead

Yescarta è un medicinale per il trattamento di tre tipi di tumori ematologici negli adulti:

• linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) refrattario o recidivante, dopo due o più linee di terapia sistemica;

• linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B ( PMBCL ) refrattario o recidivante, dopo due o più linee di terapia sistemica;

• linfoma follicolare ( LF ) refrattario o recidivante dopo tre o più linee di terapia sistemica

FONTE: AIFA

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Ematologia.it

 

Forum Ematologico: Linfoma follicolare recidivante o refrattario dopo 2 o più linee di terapia sistemica: Kymriah, una terapia CAR-T

Novartis Oncology

Kymriah nel linfoma follicolare recidivante o refrattario dopo 2 o più linee di terapia sistemica

A) Il 68% dei pazienti che hanno ricevuto Kymriah ( Tisagenlecleucel ) nello studio ELARA ha avuto una risposta completa, con un tasso di risposta complessivo dell’86%, con un buon profilo di sicurezza

B ) Benefici clinici sostenuti dal trattamento Kymriah: tra i pazienti che hanno ottenuto una risposta completa, l’85% era ancora in risposta a 12 mesi

C) Kymriah può essere somministrato in regime ambulatoriale, offrendo una maggiore flessibilità e riducendo potenzialmente l’onere della terapia per i pazienti e i loro team di assistenza

D) Kymriah è ora approvato in tre indicazioni e rimane l’unica terapia cellulare CAR-T approvata sia per l’adulto che in ambiente pediatrico

Kymriah è indicato per il trattamento di:

• Pazienti pediatrici e giovani adulti fino a 25 anni di età inclusi con leucemia linfoblastica acuta

( LLA ) a cellule B che è refrattaria, in recidiva post-trapianto o in seconda o ulteriore recidiva;

• Pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) in recidiva o refrattario dopo

due o più linee di terapia sistemica;

• Pazienti adulti con linfoma follicolare (LF) in recidiva o refrattario dopo due o più linee di

terapia sistemica

ENGLISH VERSION

a) 68% of patients receiving Kymriah in the ELARA trial experienced complete response, with an 86% overall response rate, along with a remarkable safety profile

b) Sustained clinical benefit from Kymriah treatment demonstrated – of patients who achieved a complete response, 85% were still in response at 12 months

c) Kymriah can be administered in the outpatient setting, offering increased flexibility and potentially reducing the burden of therapy for patients and their care teams

d ) Kymriah is now approved in three indications and remains the only CAR-T cell therapy approved in both adult and pediatric settings

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Aggiornamento in Ematologia: Linfoma di Hodgkin in forma avanzata

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Aggiornamento in Medicina

Linfoma di Hodgkin avanzato trattati con un regime adattato alla PET: Recupero della funzione gonadica

Lo studio prospettico randomizzato AHL2011 ha dimostrato che l’uso del regime di Doxorubicina, Bleomicina, Vinblastina e Dacarbazina ( ABVD ) dopo due cicli di Bleomicina, Etoposide, Doxorubicina, Ciclofosfamide, Vincristina, Procarbazina e Prednisone ( BEACOPP intensificato ) nei pazienti con risposta precoce sulla base di una strategia guidata dalla tomografia a emissione di positroni ( PET ) è sicuro e con tossicità ridotta al minimo rispetto a 6 cicli BEACOPP standard intensificati.
Un sottostudio ha esaminato il beneficio di questa strategia nella funzione gonadica e nella fertilità nei pazienti di età inferiore a 45 anni.
La funzione ovarica è stata valutata mediante misurazione sierica dell’ormone follicolo-stimolante ( FSH ), estradiolo e ormone antimulleriano nelle donne e l’analisi dello sperma, i livelli di FSH e testosterone sono stati utilizzati per valutare la funzione testicolare negli uomini al basale, alla fine del trattamento, e durante 5 anni di follow-up.

CONTINUA SU EMATOLOGIA.NET: LINK https://www.ematologia.net/articolo/recupero-della-funzione-gonadica-nei-pazienti-con-linfoma-di-hodgkin-avanzato-trattati-con-un-regime-adattato-alla-pet-studio-ahl2011

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Ematologia News

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Ematologia, le Novità in EmatologiaEmatologia.net fornisce informazioni e aggiornamenti sulla terapia dei Tumori ematologici e della Emofilia.

4 – Ematologia.net

Nei pazienti con linfoma a cellule T periferiche in prima remissione …

Trapianto autologo di cellule

Ai pazienti idonei con linfoma mantellare di età compresa tra …

Mozobil

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Follow-up a lungo termine della terapia con cellule CAR-T anti-CD19 in bambini e giovani adulti con leucemia linfoblastica acuta a cellule B

 

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Ematologia – Aggiornamenti in Ematologia. Ematologia.it fornisce informazioni e aggiornamenti sulla terapia delle Malattie ematologiche.

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Terapia guidata dalla …

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Nuovi dati su Tisagenlecleucel per la leucemia linfoblastica acuta a …

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Ematologia: Notizie ed Aggiornamenti by Xagena.it

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Ematologia:aggiornamenti e novità terapeutiche da Xagena

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Aumento del rischio di tromboembolismo venoso nei pazienti con mielofibrosi

I risultati di uno studio retrospettivo di coorte basato sulla popolazione hanno mostrato che i pazienti con diagnosi di mielofibrosi presentano un aumentato rischio di tromboembolismo venoso, ma non- …


Complicanze e mortalità con l’aferesi terapeutica per porpora trombotica trombocitopenica immune in fase acuta

Secondo uno studio sui tassi di complicanze e mortalità associati alla gestione della porpora trombotica trombocitopenica immune ( iTTP ) acuta, la maggior parte dei casi di mortalità correlata a scam …

Onco News


Terapia con cellule CAR-NK nei pazienti con leucemia linfatica cronica o linfoma non-Hodgkin

Uno studio di fase 1/2 ha mostrato che le cellule natural killer ( NK ) trasdotte con i recettori dell’antigene chimerico ( CAR ) hanno indotto alti tassi di risposta tra i pazienti con linfoma non-Ho …


La terapia genica LentiGlobin risulta promettente nella forma grave della anemia falciforme

Lo studio di fase 1 / fase 2 HGB-206 ha mostrato che la terapia genica LentiGlobin ha portato a sostanziali riduzioni dell’emoglobina degli eritrociti falciformi e un notevole miglioramento dei marcat …


Esiti ostetrici e materni nei pazienti con diagnosi di linfoma di Hodgkin durante la gravidanza

Gli esiti per la madre e il bambino a seguito di una diagnosi di linfoma di Hodgkin durante la gravidanza sono poco studiati e la gestione prenatale della malattia non è stata ampiamente segnalata. …

Xagena Salute


Qualità di vita riportata dai pazienti dopo infusione di Tisagenlecleucel in bambini e giovani adulti con leucemia linfoblastica acuta a cellule B recidivata o refrattaria

Lo studio ELIANA ha mostrato che 61 pazienti pediatrici e giovani adulti su 75 ( 81% ) con leucemia linfoblastica acuta a cellule B recidivata o refrattaria hanno raggiunto la remissione complessiva d …


Rischi familiari associati alle neoplasie ematologiche

I parenti stretti di pazienti con neoplasie ematologiche possono avere maggiore probabilità di avere diagnosi di tumore ematologico. Una analisi di dati nel lungo periodo ha permesso di stimare i l …

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Efficacia del trattamento concomitante Ibrutinib e cellule CAR-T anti-CD19 nella leucemia linfatica cronica recidivata o refrattaria

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Leucemia mieloide acuta recidivata o refrattaria con mutazione IDH2: Enasidenib per os associato a un alto tasso di risposte complete e durature

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Terapia genica con CAR-T efficace nell’83% dei pazienti con leucemia linfoblastica acuta

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Alto tasso di risposte con Venetoclax nella leucemia linfatica cronica refrattaria o recidivata

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L’immunoterapia con cellule T appare efficace nella malattia linfoproliferativa EBV-correlata dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche

Una immunoterapia basata su cellule T ha indotto risposta nella maggior parte dei pazienti affetti da malattia linfoproliferativa associata a virus di Epstein-Barr ( EBV ) non-responder al trattamento …

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Misurazioni del DNA tumorale circolante come predittore di esito precoce nel linfoma diffuso a grandi cellule B

Gli esiti per i pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B rimangono eterogenei, con i metodi esistenti che non riescono a prevedere in modo coerente il fallimento del trattamento. È stato esami …


Neoplasie mieloproliferative nei giovani

Tra il 1967 e il 2017, 361 pazienti con neoplasie mieloproliferative ( MPN ), di età inferiore o uguale a 40 anni, sono stati osservati presso un unico Centro, costituendo il 12% di tutti i pazienti c …

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Fattori di rischio per le malattie cardiovascolari nei bambini e nei giovani adulti affetti da emofilia

Le origini della malattia cardiovascolare iniziano nell’infanzia. Uno studio di coorte trasversale ha determinato la prevalenza dei fattori di rischio cardiovascolare nei pazienti con emofilia congeni …


Eventi di sanguinamento ed esiti di sicurezza nei soggetti con emofilia A con inibitori

I dati raccolti in modo prospettico, dal mondo reale, su sanguinamenti, trattamento emofilico ed esiti di sicurezza in soggetti con emofilia A con inibitori del fattore VIII ( FVIII ) sono limitati. …

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Determinanti di funzione ovarica dopo terapia adattata alla risposta nei pazienti con linfoma di Hodgkin avanzato: studio RATHL

Gli effetti avversi sulla funzione riproduttiva sono una delle principali preoccupazioni in giovani donne trattate con chemioterapia per linfoma di Hodgkin avanzato. Sono stati identif …

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