Panorama – Effetti avversi da vaccini: dati da EudraVigilance

Panorama Effetti Collaterali

La rivista Panorama ha presentato i dati riguardo alle reazioni avverse derivanti dalla vaccinazione anti-COVID, segnalati in tutta l’Unione Europea. Gli effetti indesiderati hanno coinvolto organi come il cuore, la pelle, il cervello, gli occhi, etc.

VIDEO PANORAMA

European database for suspected adverse drug reaction reports: LINK:  https://www.adrreports.eu/it/index.html

NOTA: Le informazioni presenti sul sito web EUDRAVIGILANCE non rappresentano una conferma di un potenziale nesso tra il medicinale e l’effetto o gli effetti osservati.

Database dei singoli vaccini ( cliccare sui rispettivi vaccini per accedere a EudraVigilance – La BancaDati Europea sulle reazioni avverse ai farmaci e vaccini ):

COVID-19 MRNA VACCINE MODERNA (CX-024414)
COVID-19 MRNA VACCINE PFIZER-BIONTECH (TOZINAMERAN)
COVID-19 VACCINE ASTRAZENECA (CHADOX1 NCOV-19)
COVID-19 VACCINE JANSSEN (AD26.COV2.S)

Panorama: Effetti collaterali dai vaccini COVID

I casi di sospette reazioni avverse ai vaccini COVID sono migliaia in tutta Europa, segnalati sul sito Eudravigilance dell’Agenzia del farmaco EMA.

Questi effetti avversi hanno coinvolto vari organi, dal cuore al cervello, dagli occhi alla pelle.

Angela Camuso su Panorama ha provato a fare ordine e a raccogliere i dati di queste sospette reazioni avverse da vaccini COVID.

Ora a 47 anni sono cieca”, racconta Caterina Santangelo, di Catania, titolare di un’azienda agricola. “Due giorni dopo la seconda dose Pfizer non ci vedevo più. Forse per un trombo o un’ischemia al cervello di cui ho trovato traccia negli esami. Un medico ospedaliero mi ha certificato la correlazione con il vaccino, ma altri medici mi dicono che non c’è legame. Già dopo la prima dose avevo avuto dolori dal gomito sinistro fino al torace ma pensavo fosse normale. Ora ho la vita rovinata ”.

Gli eventi avversi “gravi” segnalati in Europa dopo il vaccino Pfizer, spesso causa di ricovero con prognosi riservata, sono 219.960 secondo i dati Eudravigilance del 20 novembre scorso.

Di questi, 12.218 interessano il sistema linfatico e la circolazione, 28.917 il cuore; 11.883 le persone danneggiate agli occhi, 10.942 quelle con problemi al sistema immunitario, 1.068 i tumori benigni e maligni, 1.748 gli effetti su donne in gravidanza e nascituri, 12.869 quelli per sistema riproduttivo e allattamento.

Dopo il vaccino Moderna gli eventi gravi segnalati sono stati 69.024 di cui 10.262 al cuore; 2.388 a sistema riproduttivo e allattamento, 499 quelli dermatologici e sottocutanei, 32.143 gli effetti gravi al sistema nervoso.

Per AstraZeneca ne vengono segnalati 203.685, tra cui: 113.981 al sistema nervoso, 17920 a quello vascolare, 12.168 agli occhi, 19.470 le infezioni.

Per Johnson & Johnson sono 13.164, dei quali 1219 al cuore, 5.543 al sistema nervoso, 2.271 alla respirazione e 2.517 al sistema vascolare”.

In totale per tutti e quattro i vaccini, gli effetti gravi ( anche mortali ) sono 505.833, quelli non-gravi 675.288. “ Riguardano soprattutto persone tra 18 e 64 anni, più le donne, e il trend è in crescita. Dal terzultimo aggiornamento, del 19 ottobre, all’ultimo, 20 novembre, sono stati segnalati 40.252 effetti gravi in più, 26.094 solo per Pfizer, e quelli cardiaci sono quasi il triplo di quelli non-gravi: nelle schede di segnalazione, si legge che dopo Pfizer, l’ultimo adolescente è morto per arresto cardio-respiratorio il 17 novembre, un altro per miocardite il 3 novembre; il 2 novembre un altro minorenne ha avuto un arresto cardiaco e il 18 ottobre è morta una ragazzina ”.

Alessandro Capucci, cardiologo e medico dello sport ( vaccinato come tutti i medici, per i quali sussiste l’obbligo ), ha rivelato: “ Su 40 pazienti che vedo a settimana, 7-8 hanno problemi, presumibilmente legati alla vaccinazione. Ci sono anche donne di 30 anni che non riescono più a camminare ”.

Stesso allarme da un altro cardiologo, Fabrizio Salvucci, fino a un anno fa nei reparti COVID: “ Sto vedendo molte perimiocarditi da vaccino. Fino al 1° ottobre, in 30 anni non avevo mai fatto segnalazioni alla Farmacovigilanza, ora ne ho dovute fare 9 in 21 giorni. Soprattutto per la terza dose ”.

Fonte: Panorama, 2021 [ LINK: https://www.panorama.it/abbonati/Inchieste/eventi-avversi-vaccino ]

 

 

ECDC: tra 6 mesi la variante Omicron sarà responsabile della metà dei casi di COVID nell’Unione Europea

ECDC CovidECDC: rischio variante Omicron molto alto – Entro 6 mesi causerà metà dei casi nell’Unione Europea – La variante Omicron produrra’ un calo della protezione tra i vaccinati e i guariti 

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ( ECDC ) ha rivisto al rialzo il rischio della variante Omicron da ALTO a MOLTO ALTO, e ha previsto che peserà per oltre metà delle infezioni attese in Europa nei prossimi mesi.

Attualmente, i casi di variante Omicron accertati in 27 Paesi del mondo sono 352, 70 casi in 13 Stati europei.

C’è un’ALTA PROBABILITA’ che la variante Omicron riduca la protezione delle persone guarite o vaccinate.

I dati preliminari dal Sudafrica sulla variante Omicron suggeriscono che potrebbe avere un sostanziale vantaggio di crescita rispetto alla Delta e, in tal caso, i modelli matematici indicano che Omicron dovrebbe causare oltre la metà di tutte le infezioni da virus SARS-CoV-2 nell’Unione Europea / Spazio Economico Europeo entro i prossimi mesi.

Intanto dalla mappa aggiornata dell’ECDC si evidenzia che solo Italia e Spagna, nell’Unione Europea, presentano aree di colore giallo, quindi a rischio ancora non-elevato di contagio. Il resto dell’Unione è rossa o rosso scura.

Per quanto riguarda l’Italia sono gialle Piemonte, Toscana, Umbria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Le restanti Regioni sono rosse, nessuna in rosso scuro.

La massima incidenza dei contagi, secondo l’ECDC si concentra in Germania, Benelux, Irlanda, Grecia e nell’Europa dell’Est. ( Fonte: Huff )

LINK: https://www.ecdc.europa.eu/en/publications-data/covid-19-threat-assessment-spread-omicron-first-update

Vaccini

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La vaccinazione per fasce d’età

Lo stesso vale per la vaccinazione contro la varicella, essendo …

Vaccinazione anti-influenzale

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Focus

Esiste un significativo interesse internazionale per la …

Vaccinazioni per i soggetti di

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Le vaccinazioni per fascia d’età

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Vaccino meningococcico

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Vaccino quadrivalente

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Focetria

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Vaccino bivalente

Vaccino bivalente per meningococco B in adolescenti …

Crisanti: lo studio che ha portato all’approvazione del vaccino anti-COVID per i bambini di 5-11 anni non ha i numeri per evidenziare reazioni avverse non-comuni

Crisanti

CRISANTI: DUBBI SULL’OPPORTUNITÀ DI APRIRE LA CAMPAGNA VACCINALE AI BAMBINI TRA I 5 E GLI 11 ANNI

Andrea Crisanti ha esternato in diretta tv tutti i suoi dubbi sull’opportunità di aprire la Campagna vaccinale ai bambini tra i 5 e gli 11 anni. “ Non credo che i dati a disposizione siano sufficienti per giustificare questa decisione – ha spiegato Crisanti – Avrei aspettato un pò. Lo studio in questione riguarda 3mila bambini”.

Al momento non si hanno ancora basi numeriche solide per potersi dire certi che i benefici superino i rischi, nonostante il vaccino sia stato approvato dall’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), l’Ente israeliano e l’EMA ( European Medicine Agency ).

“ LO STUDIO SU CUI SI BASANO QUESTE AUTORIZZAZIONI – SPIEGA CRISANTI – HA DEI PROBLEMI ”

Per Crisanti la sperimentazione è stata fatta su troppi pochi casi, appena 3.000, di cui quasi la metà trattati con placebo.

“ Il vaccino Astrazeneca – ha fatto notare Crisanti – è stato approvato con un numero di casi che non permetteva di catturare le complicanze che poi hanno portato alla sospensione ”.

Dunque: calma e sangue freddo, perché qui stiamo parlando di minorenni che col COVID rischiano poco o nulla. Esporli a rischi, o anche solo al dubbio che vi possano essere conseguenze, è una scelta che va fatta con accurata riflessione.

Fonte: Il Tempo

VIDEO: https://lnkd.in/dVQRwHqD

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Primo semestre 2021

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Vaccinazione anti-influenzale

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Vaccino anti-COVID-19 di

L’Agenzia europea per i medicinali ( EMA ) ha raccomandato il …

Vaccinazione per i bambini di 5-11 anni: l’EMA ha approvato il vaccino COVID-19 di Pfizer

EMA

L’EMA ha approvato il vaccino COVID-19 di Pfizer per i bambini nella fascia 5-11 anni. Il richiamo dopo 3 settimane

L’ EMA ( Agenzia europea per i medicinali ) ha approvato il vaccino di Pfizer per i bambini tra 5 e 11 anni. La dose sarà ridotta a un terzo rispetto a quella degli adulti: 10 microgrammi anziché 30. Il richiamo verrà effettuato dopo 3 settimane.

In Italia i bambini in questa fascia d’età sono circa 4 milioni. Lunedì l’ AIFA ( Agenzia Italiana del Farmaco ) dovrebbe dare il via libera alla vaccinazione nella fascia d’età 5-11 anni.

Le vaccinazioni per i bambini di 5-11 anni partiranno il 20 dicembre. Gli Stati Uniti hanno già iniziato la campagna vaccinale nella fascia 5-11 anni, immunizzando finora 3 milioni di bambini. Israele e il Canada sono partiti all’inizio di questa settimana.

L’approvazione dell’EMA si basa su uno studio condotto da Pfizer su solo 2.000 bambini, che hanno ricevuto in parte il vaccino, in parte il placebo. E’ stato osservato che il vaccino ha un’efficacia del 90.7% nel prevenire le infezioni sintomatiche. Gli effetti collaterali più comuni sono risultati simili a quelli delle persone sopra ai 12 anni: dolore nel sito di iniezione, stanchezza, cefalea, brividi per uno o due giorni.

Non ci sono dati riguardo al follow-up nel medio-lungo periodo.

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Le vaccinazioni per fascia d’età

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Vaccinazione anti-influenzale

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L’Olanda in grave difficoltà nonostante l’alto tasso di vaccinazione anti-COVID. Molti interventi chirurgici rinviati. Si cerca di aumentare la capienza delle Unità di terapia intensiva

COVID.Ospedale

Olanda, a causa della nuova ondata di COVID, sono state ritardate le operazioni chirurgiche per i pazienti affetti da tumore o con malattia cardiaca

In Olanda gli operatori sanitari hanno dichiarato di aver iniziato a ritardare gli interventi chirurgici per alcuni malati oncologici e per cardiopatici per liberare spazio nelle Unità di terapia intensiva ( UTI ) durante un’ondata record di infezioni da COVID-19.

Il National Institute for Public Health and Environment ( RIVM ) ha registrato giovedì un record di oltre 23.000 nuovi casi nelle 24 ore precedenti, rispetto al precedente massimo giornaliero di circa 13.000 raggiunto nel dicembre 2020.

Con l’85% della popolazione adulta vaccinata, i tassi di ricovero sia in ospedale che in Unità di terapia intensiva sono rimasti finora inferiori rispetto al picco dell’ondata iniziale nell’aprile 2020, sebbene vi sia un ritardo tra la data dell’infezione e la data di ricovero in ospedale.

In Olanda, con meno di 200 posti letto rimasti in Terapia intensiva a partire da giovedì, gli ospedali stanno cercando di aumentare la capienza dei Reparti UTI.

Il Governo olandese all’inizio di novembre aveva reintrodotto l’uso della mascherina nei negozi e lo scorso fine settimana aveva reintrodotto un blocco parziale, compresa la chiusura di bar e ristoranti dopo le ore 20:00.

Il Parlamento è diviso su un piano proposto dal Governo del primo ministro Mark Rutte per limitare l’accesso ai luoghi pubblici al coperto alle persone che hanno un ” Corona Pass 2G”, che mostra che sono stati vaccinati o già guariti da un’infezione. I critici hanno sottolineato che la mossa sarebbe divisiva e discriminatoria.

Le scuole rimangono aperte e i virologi hanno proposto di estendere le vacanze di Natale per rallentare le infezioni, che stanno aumentando più rapidamente tra i bambini. ( Fonte: Reuters )

QUALI LE POSSIBILI CAUSE ?

A) Eccessivo allentamento delle misure anti-COVID ( distanziamento, mascherine )

B) Ridotta efficacia dei vaccini di prima generazione

C) 15% di non-vaccinati tra la popolazione adulta

Risarcimento danni da vaccini COVID: iniziativa CODACONS

Codacons

DANNI E COMPLICANZE PERMANENTI CORRELATE ALLA SOMMINISTRAZIONE DEI VACCINI ANTI COVID ? AGISCI CON IL CODACONS PER RICHIEDERE L’INDENNIZZO DEL DANNO

Il Codacons, fortemente favorevole al proseguimento della compagna vaccinale, ribadisce la sua convinzione nell’importanza del vaccino quale unica reale possibilità a disposizione al fine di tutelare la salute collettiva. Nondimeno, intende tutelare tutti i cittadini che hanno ricevuto la somministrazione dei vaccini Covid 19 autorizzati in Italia, di seguito riportati, riportando in conseguenza della vaccinazione danni permanenti.

A – Vaccino Comirnaty di Pfizer-BioNtech – è il primo vaccino ad essere stato autorizzato in Unione Europea: il 21 dicembre 2020 dall’Agenzia Europea per i Medicinali ( EMA ) e il 22 dicembre dall’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA )
B – Vaccino Spikevax di Moderna  – il 6 gennaio è stato autorizzato dall’EMA e il 7 gennaio dall’AIFA
C – Vaccino Vaxzevria di AstraZeneca – il 29 gennaio è stato autorizzato dall’EMA e il 30 gennaio dall’AIFA
D – Vaccino Janssen ( Johnson & Johnson ) – è il quarto vaccino autorizzato dall’EMA l’11 marzo e dall’AIFA il 12 marzo 2021

L’INIZIATIVA CODACONS

Il Codacons scende in campo per tutelare tutti i soggetti ai quali è stato somministrato il vaccino Covid che abbiano riportato in conseguenza di detta vaccinazione danni permanenti alla salute.

A fronte del necessario accertamento medico-legale che possa confermare il nesso causale tra l’avvenuta vaccinazione ed il danno effettivamente lamentato e riportato, il Codacons valuterà la possibilità di richiedere il legittimo indennizzo in favore del soggetto leso, ai sensi della L. 210 del 25 febbraio 1992.

L’art. 1, comma della suddetta legge prevede infatti che “chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla presente legge”.

Da ultimo, con sentenza n. 268 del 2017 la Corte Costituzionale confermando l’orientamento espresso in precedenza, ha ribadito la possibilità di estendere la richiesta di indennizzo non solo nel caso di vaccini obbligatori ma anche quelli fortemente raccomandati mediante “specifiche campagne informative svolte da autorità sanitarie e mirate alla tutela della salute, non solo individuale, ma anche collettiva.”

E’ del tutto evidente che la vaccinazione contro il Covid rientra in questa ipotesi trattandosi di “vaccino fortemente raccomandato” dalle Istituzioni Italiane.

Per questi motivi il Codacons da un lato intende incentivare il prosieguo della vaccinazione di massa valorizzando il dovere di solidarietà, ma laddove a causa della somministrazione del vaccino Covid siano riscontrate conseguenze negative e permanenti per l’integrità psico-fisica è necessario che lo Stato tuteli e ristori adeguatamente il cittadino per il danno subito mediante gli strumenti consentiti dalla legge.

Dunque, il Codacons mette a disposizione un modulo di pre-adesione con il quale chi si è sottoposto alla vaccinazione riportando danni permanenti, lievi o gravi, può segnalarlo all’Associazione allegando adeguata documentazione sanitaria e/o accertamento medico – legale che verranno valutati dai sanitari e legali incaricati.

Il primo caso di richiesta indennizzo ex legge 210/92 nell’interesse di un uomo di appena 46 anni vaccinato con il Janssen ad Agosto 2021 è partito “…(omissis) uomo sano di 46 anni senza patologie pregresse e con abitudini di vita regolari …non predisposizioni genetiche né familiarità per malattie ..(omissis) l’evento ischemico che ha colpito il Sig. ____ a distanza di poche ore dalla procedura vaccinale con vaccino Janssen per Covid 19 costituisce certamente una reazione avversa grave determinata dalla procedura stessa …(omissis). Per questo caso è stata presentata la prima richiesta di indennizzo.

Fonte: CODACONS ( LINK: https://codacons.it/vaccini-anticovid/ )

 

Svezia – Umea University: una ricerca su 1.7 milioni di persone ha mostrato una efficacia di pochi mesi con il vaccino AstraZeneca e il vaccino Pfizer

Vaccino COVID

SVEZIA – Efficacia dei vaccini COVID: nulla dopo 4 mesi con AstraZeneca, nulla dopo 7 mesi con Pfizer. Il vaccino Moderna è il più efficace ( 59% ) a 6 mesi. Il vaccino Moderna ha una quantità di mRNA più che tripla rispetto a Pfizer

Uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Umea in Svezia ha valutato la durata di efficacia dei vaccini anti-COVID.

Nessuna protezione è misurabile dopo 7 mesi del vaccino Pfizer-BioNTech. Per il vaccino AstraZeneca non c’è efficacia residua dopo 4 mesi.

Per il vaccino Moderna la protezione dall’infezione è inferiore al 60% dopo 6 mesi.

La protezione contro gli esiti gravi è solo al 42% dopo 6 mesi. La protezione diminuisce più velocemente e drasticamente per gli uomini e gli anziani fragili.

L’efficacia dei vaccini contro il ricovero e la morte è stata mantenuta per 9 mesi, ma non negli uomini, negli anziani e negli individui con qualsiasi comorbidità.

Questi risultati sono a sostegno della somministrazione di un’ulteriore dose di richiamo sia prioritaria dove vi sia una popolazione ad alto rischio di malattie gravi e di morte.

La vaccinazione eterologa ( ad esempio: prima dose Astrazeneca, seconda dose vaccino a mRNA [ Pfizer o Moderna ] ) sembra dare migliori risultati rispetto alla vaccinazione omologa ( con lo stesso vaccino somministrato 2 volte ).

Fonte: Umea University, 2021

LINK: https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3949410

Israele: vivere ad ondate – Come il COVID sta cambiando la vita della popolazione israeliana – Quando la pandemia si arresterà ?

NewsweekNewsweek: Israele, leader mondiale nelle vaccinazioni di richiamo, colpito da un’ondata di casi di COVID – Vivere ad ondate

I casi di COVID-19 sono in aumento in Israele nonostante sia la Nazione al primo posto nel mondo nelle vaccinazioni di richiamo.

L’attuale ondata di infezioni ha superato i numeri osservati nelle precedenti epidemie e contrasta con la recente tendenza al ribasso.

Il 13 settembre sono stati registrati più di 10.000 nuovi casi di COVID-19, con una media di 8.000 nuove infezioni al giorno mentre i tassi di test positivi continuano a salire, secondo i dati del Ministero della Salute.

“Questo è un record che non esisteva nelle ondate precedenti”, ha detto il direttore generale del Ministero della Sanità Nachman Ash a una Commissione della Knesset, come riportato da The Times of Israel.

A giugno, le infezioni giornaliere erano scese a circa una dozzina al giorno, ma ora il Paese sta combattendo una quarta ondata.

“Una settimana fa eravamo in una chiara tendenza al ribasso; negli ultimi giorni abbiamo assistito a un arresto del declino e il numero di riproduzione del virus è di nuovo superiore a 1”, ha detto Ash, riferendosi al numero R, che indica quante persone ogni portatore di virus infetterà. “Speravo di vedere un calo più netto, ma ancora non lo vediamo”, ha aggiunto.

Il responsabile israeliano della pandemia da SARS-CoV-2, Salman Zarka, ha affermato che il 50% dei 10.556 nuovi casi confermati lunedì erano bambini.

Zarka ha affermato che il Ministero ha esortato il Governo a limitare i grandi raduni e a vietare eventi come un importante festival studentesco a Eilat, la folla alle partite di calcio e un pellegrinaggio annuale di decine di migliaia di israeliani a Uman, in Ucraina, per visitare la tomba di un venerato rabbino.

All’inizio del mese di settembre, Zarka aveva chiesto al Paese di iniziare a prepararsi per l’eventuale somministrazione delle quarte dosi del vaccino contro il coronavirus.

“Dato che il virus è qui e continuerà ad esserci, dobbiamo anche prepararci per una quarta iniezione”, aveva dichiarato alla radio pubblica Kan il 4 settembre, ma non aveva specificato quando sarebbe stato somministrato il vaccino.

Zarka ha anche affermato che la prossima dose di richiamo potrebbe essere modificata per proteggere meglio dalle nuove varianti del virus SARS-CoV-2 che causa il COVID-19, come il ceppo Delta altamente infettivo. “Questa è la nostra vita d’ora in poi, a ondate”, ha detto, aggiungendo che il Ministero della Salute sta lavorando sul presupposto che in futuro dovrà affrontare una quinta ondata di infezioni da virus.

Israele aveva lanciato una campagna di vaccinazione rapida nel dicembre 2020 che ha visto più della metà della sua popolazione vaccinata completamente già a marzo di quest’anno. È stato, inoltre, uno dei primi Paesi a lanciare la campagna di richiamo ( terza dose ) alla popolazione anziana ad agosto, dopo che i sanitari avevano riportato nuovi dati ad indicare un calo della protezione dai vaccini nel tempo.

Gli individui di età pari o superiore a 60 anni che sono particolarmente vulnerabili al COVID-19 hanno diritto a ricevere un’iniezione di richiamo Pfizer in Israele dalla fine di luglio. Ad agosto, l’età di ammissibilità per una dose di richiamo è stata estesa a chiunque abbia più di 40 anni.

Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha affermato che Israele sta rendendo al mondo un “grande servizio” somministrando le dosi di richiamo.

“Senza di noi, il mondo non conoscerebbe gli esatti livelli di efficacia delle dosi di richiamo, non conoscerebbe le date, quanto influenzano le infezioni, come influenzano le malattie gravi”, ha aggiunto.

Fonte: Newsweek – LINK: https://www.newsweek.com/israel-world-leader-vaccine-booster-shots-hit-surge-covid-cases-1629310

 

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Pfizer + Moderna: morta la donna che per sbaglio ha ricevuto 4 iniezioni di vaccino nell’arco di 4 mesi

Ospedale

A PAVIA UNA DONNA DI 81 ANNI È STATA VACCINATA PER SBAGLIO CON QUATTRO DOSI DI VACCINO ED È MORTA. AVEVA RICEVUTO DUE DOSI DI PFIZER, MA QUANDO POI A METÀ APRILE È STATA RICOVERATA IN SEGUITO A UN ICTUS, LE HANNO SOMMINISTRATO ANCHE IL VACCINO DI MODERNA, IL 26 MAGGIO E IL 5 LUGLIO

Fonte: https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/pavia-donna-81-anni-stata-vaccinata-sbaglio-278147.htm

 

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Vaccino COVID Janssen: avvertenze speciali e …

 

Gran Bretagna: diffonde la variante Delta ( indiana ) – Metà dei morti erano stati prima vaccinati

epa08922785 A patient arrives at a hospital in London, Britain, 06 January 2021. Britain's national health service (NHS) is coming under sever pressure as Covid-19 hospital admissions continue to rise across the UK. EPA-EFE/ANDY RAIN

UK, LA VARIANTE DELTA ( INDIANA ) AL 90% DI PREVALENZA. “IN TUTTO 42 DECESSI TRA CUI 19 VACCINATI ( 12 AVEVANO RICEVUTO 2 DOSI DI VACCINO, 7 UNA SOLA DOSE )”

 

Nella sola Inghilterra finora sono morte in totale 42 persone per la variante indiana e di queste 12 avevano ricevuto doppia dose di vaccino da almeno 14 giorni. Quanto agli altri, 23 non erano vaccinati e sette avevano ricevuto la prima dose da almeno 21 giorni.

Il sorpasso della variante Delta su quella Alpha ( inglese ) è avvenuto a maggio in Gran Bretagna: la variante Delta, vista per la prima volta in India, è diventata dominante e ha superato quella che era stata la protagonista dell’ultima intensa ondata di Covid-19 in suolo britannico, identificata originariamente nel Kent.

Secondo uno studio epidemiologico, citato dal Financial Times, i casi di Covid-19 nel Regno Unito sono più che raddoppiati nell’ultima settimana. Tim Spector, del King’s College di Londra, autore principale dello studio, attribuisce la crescita delle infezioni all’aumento dei contatti sociali e alla variante Delta altamente trasmissibile, ora appunto ceppo dominante nel Regno Unito. ( https://lnkd.in/gmsHvvM )

Covid, allarme variante Delta: l’Inghilterra non riaprirà tutto il 21 giugno – Boris Johnson costretto alla retromarcia: i vaccini non bastano e si rischierebbero 100.000 nuovi contagi al giorno 

La doccia fredda per i britannici che già scalpitavano per tornare alla normalità è legata alla recente impennata di casi, dovuta in maniera particolare alla “variante Delta” (così è stata ribattezzata la “variante indiana”, per evitare distorsioni razziste). Il 21 giugno, oltre a segnare l’inizio ufficiale dell’estate, avrebbe dovuto portare un significativo cambiamento alla quotidianità degli inglesi, che si apprestavano a togliersi le mascherine, abbandonare lo smart-working per rientrare in ufficio e riprendere a frequentare pub e locali notturni.

Nonostante 30 milioni di cittadini abbiano già ricevuto entrambe le dosi di vaccino, le autorità sanitarie hanno dovuto mettere in guardia Boris Johnson: confermare il 21 giugno come data del “Si riapre tutto”, avrebbe portato a 100.000 nuovi contagi al giorno.

 

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