La Serie A da zero a dieci-Undicesima giornata

I nostri voti all’undicesima giornata di campionato.

Bell’incontro tra Atalanta e Lazio, con due squadre che si affrontano a viso aperto e meritano 8 tutte e due. Zapata merita 9 per il goal e la Lazio pure per l’azione del goal dell’1-0.

Bell’incontro anche a Verona, ma solo per i tifosi veronesi, che hanno visto la loro squadra dominare nel primo tempo i bianconeri. La stanchezza nel finale stava per giocare un brutto scherzo ai gialloblù, ma il pareggio sarebbe stato ingiusto. Verona quindi sugli scudi (9), ancor di più Simeone (10 per i goal, in particolare il secondo, da manuale). La Juventus merita  4, come lo merita Allegri. Siamo all’undicesima giornata e la squadra sembra non avere ancora un’identità. Le vittorie con Chelsea e Roma avevano illuso, Pirlo e Sarri avevano più punti all’undicesima giornata, ma venivano continuamente messi in discussione, non dimentichiamolo. Una Juve lenta, prevedibile, in cui l’unico che si salva è Dybala (7), autore di belle giocate, ma naturalmente trattasi di guizzi del singolo, giocare bene è tutta un’altra cosa.

Ottimo Torino (9), autore di una bella prova di squadra. Bella l’azione del primo goal (da 9), che dimostra quello che abbiamo già scritto, ovvero Juric può costruire qualcosa di buono se lo si lascia lavorare. Male la Sampdoria (4), mai in partita e male ancor di più Silva (3), che lascia i compagni in dieci ingenuamente.

L’Inter (8) vince contro l’Udinese. La risolve Correa (9), ma prima del goal del calciatore argentino i nerazzurri avevano creato diverse palle goal, dimostrando di meritare il vantaggio e in seguito la vittoria. L’Udinese (6) fa quello che può, ma alla fine cede sotto i colpi nerazzurri.

Vlahovic (10) è il mattatore indiscusso di Fiorentina-Spezia. I viola (8) meritano indiscutibilmente la vittoria, al termine di una buona prova. Lo Spezia (5) deve registrare un po’ la fase difensiva.

Genoa e Venezia pareggiano, ma la partita è stata comunque gradevole. Meglio i veneti (7), mentre i liguri (6) non sembrano la squadra che lo scorso anno Ballardini portò in salvo bene.

Colpaccio dell’Empoli (7), che forse raccoglie più di quanto meritava, ma che dimostra di giocarsela con tutti, senza timori reverenziali. Il Sassuolo merita 7, perché non meritava la sconfitta. Ha avuto un solo, grave torto, non chiudere la partita e l’ha pagato. Bella l’azione (8) del goal del 2-1 dei toscani.

Il Napoli vince, ma non senza problemi, anche per merito di una Salernitana tenace, che se gioca così può migliorare la propria classifica (7). Spalletti (8) ha il merito di azzeccare i cambi.

Veniamo a Roma-Milan. Il Milan (8), conferma quanto di buono fatto fino ad oggi, lavoro di Pioli (9) compreso. Paga una fesseria di Theo Hernandez (2, era il caso?) che lascia la squadra con un uomo in meno, riaprendo di fatto le speranze di una Roma (5), fino a quel momento inferiore ai rossoneri. Ibra (10) merita solo applausi per il goal e per il fatto che a 40 anni si sta dimostrando ancora decisivo. Mourinho ha ragione nel protestare giacché il fallo di Kjaer su Pellegrini è rigore netto, ma deve riflettere sul fatto che la sua squadra ieri, fino a quando è stata undici contro undici, ha faticato parecchio. Per questo il trucco di spostare l’attenzione altrove (segnatamente sull’arbitraggio), non funziona con noi e fa guadagnare un 5 al tecnico portoghese. 2 all’arbitro Moresca e ai suoi collaboratori perché quello su Pellegrini, ribadiamo, era rigore.

Il Bologna (7) vince meritatamente, dopo un primo tempo non brillante. Il Cagliari (5) sfiora il pareggio nel finale, ma sarebbe stato troppo. I sardi possono e devono fare di più, ad oggi la mano di Mazzarri non si è vista. Menzione per Arnautovic (8, un velo prezioso per De Silvestri e un goal), Skorupski, la cui parata nel finale vale 9 e per Caceres, che si becca un 3 per l’espulsione e per come l’ha rimediata.

Inoltre

10 a Reina che si è dimostrato un gran signore e ha proseguito senza fare sceneggiate, come spesso è accaduto in passato.

Zero a chi ha tirato la monetina.

La Serie A da zero a dieci-Diciassettesima giornata

I nostri voti alla diciassettesima giornata.

10

GIACOMO FERRI A Diretta Stadio, col suo immancabile giubbotto alla Fonzie,  prima della partita dichiara: ”Vince il Milan 2-0”. L’ha detto per “gufare”? Forse, ma ci ha azzeccato in pieno. Già che c’è,  ci dia qualche numero del lotto…

FILIPPO TRAMONTANA e PAOLO MARCELLO  Il “Ma che cazzo fa” del tifoso interista rivolto a Vidal, esclamato senza sapere di essere in onda e la faccia del conduttore, che invece sapeva di esserlo, sono cabaret…

9

FABIO MARESCA E I SUOI COLLABORATORI Ecco come si deve usare il VAR! Sbagliare si può sbagliare, sbaglia i rigori Ronaldo, perché non può sbagliare un fischio un arbitro? Col VAR però gli errori si possono correggere e bravi sono stati gli arbitri di Milan-Toro in questo senso. Speriamo che Irrati abbia guardato e imparato, dopo che mercoledì ha cercato di rovinare in tutti i modi Milan-Juve.

ATALANTA BERGAMASCA Ennesimo show. Parlare di scudetto forse è esagerato, ma di zona Champions, rimanendo su questi standard, assolutamente no.

LUIS MURIEL Gran goal.

FRANCESCO GRAZIANI Quando si è messo a parlar francese durante XXL ci ha fatto venire in mente Totò e Peppino col loro mitico “Noio volevam savoir”… Spettacolo, anche qui cabaret involontario.

DANILO Goal alla Carlos Alberto, assist al bacio per Ronaldo. E’ lui il “Man of the match” di Juventus-Sassuolo.

8

AC MILAN Dopo la sconfitta (a testa alta) contro la Juve riprende il suo cammino. Bella l’azione del primo goal, che dimostra che questa squadra gioca a calcio.

JOSIP  ILICIC Is back.

ALEX MERET Torna titolare e si dimostra decisivo per la vittoria della propria squadra.

FEDERICO DI MARCO Ci ha preso gusto! Regala un altro goal alla sua squadra con un‘ottima giocata. Avanti così e crediamo che anche Mancini non sarà indifferente.

7

DAVIDE BALLARDINI Diamogli atto che dal suo arrivo (ma sarebbe meglio dire ritorno) nella città della Lanterna, il Genoa sembra un’altra squadra.

SASSUOLO CALCIO Perde ma non sfigura, dimostrando di essere una squadra organizzata egregiamente. Con un uomo in meno tiene testa alla Juve, calando solo nel finale. Solida realtà.

SS LAZIO Tre punti importanti e meritati. Ottima azione sul secondo goal.

AS ROMA Fatica, ma nonostante tutto tiene testa all’Inter dimostrando di poter stare nella posizione in cui è.

SPEZIA CALCIO Tre punti importanti, che premiano una squadra che ha delle lacune, ma non rinuncia di cercare a giocare a calcio.

6

ACF FIORENTINA Vittoria che sa di brodino, ma i problemi restano.

NAPOLI CALCIO Vince ma non convince.

EUSEBIO DI FRANCESCO 6 di stima, perché non è certo colpa sua se Joao Pedro tira un rigore “Ad minchiam”.

F.C JUVENTUS Vince, ma giocare bene è altra cosa. La premiano le individualità (tra cui quella sorprendente di Danilo) e l’ingenuità di Obiang che gli permette di giocare in superiorità numerica  più di metà gara, ma contro l’Inter servirà di più.

5

AC TORINO Col Milan a S. Siro si può anche perdere, ma almeno non essere così arrendevoli…

4

PEDRO OBIANG La sua grave ingenuità inguaia la sua squadra, che fino a quel momento si stava comportando benissimo, dimostrandosi non inferiore alla Juve.

3

JERDY SCHOUTEN La combina grossa spalancando la via per il goal a Destro.

AMIR RAHMANI Stesso discorso fatto per Schouten, la differenza è che lui spalanca la via per il goal a Lasagna.

2

ARTURO VIDAL L’Inter ha investito tanto su di lui e per tutta risposta Vidal fa un errore fantozziano dal dischetto del rigore (tra l’altro quest’anno ne ha già commessi diversi di errori così). Non ci siamo.

1

MILAN SKRINIAR La sceneggiata sul goal del pareggio, per cercare di convincere invano l’arbitro ad annullare goal è una pagliacciata vergognosa, diremmo quasi da squalifica con la prova televisiva. Indecente.

0

ANTONIO CONTE E I SUOI SEGUACI Ci risiamo. Antonio  non vince e comincia a piangere, a lamentarsi. Meglio di niente tira fuori che gli hanno preso solo Hakimi. Vidal l’anno scorso dove giocava? Chi l’ha voluto? Eriksen era il trequartista del Totenham finalista di Champions, è tornato Perisic (non proprio l’ultimo), perché fa così e perché nessuno gli fa notare che deve smetterla? Allegri alla Juve ha vinto cinque anni di fila e per cinque anni gli sono piovute critiche addosso nonostante vincesse. Conte può dire ciò che vuole e di fronte a sé trova sempre zerbini. Basta, è un grande allenatore, l’ha dimostrato, pensi di più  a  ciò che sa fare bene (allenare) e a parlare meno.