I giorni Maya

Attacchi psichici

Gli attacchi psichici da entità non incarnate sono un argomento che riguarda la nuova era, e non solo, questa possibilità è descritta in tutte le scritture sacre antiche. Il male è in agguato e non aspetta altro che tu apra un varco per poterti manipolare, far ammalare, farti diventare cattivo etc... Mi chiedo: per quale motivo delle persone, delle anime sono attaccate e altre no?  Posta la domanda a persone amiche interessate da questi fenomeni mi sono sentito rispondere in vari modi che cercherò di riassumere in poche parole...: il sentirsi persone speciali, importanti per l'evoluzione del pianeta... persone con poteri speciali... con una missione che interferisce con i piani del maligno... sensibilità superiore... collegamento con i mondi sottili... debolezza da malattia...  etc... riporto e rispetto questi punti di vista e le credenze di queste persone e non voglio assolutamente offendere la sensibilità degli interessati, alcuni di loro leggeranno questo post... vi abbraccio. L'introduzione mi serve per approfondire questo aspetto guardandolo da un altro punto di vista, che è questo: se avete letto finora credo non serva che specifichi cosa sento io... ma lo scrivo lo stesso a scanso di equivoci; io non sento niente, non subisco attacchi psichici, per conto mio il "diavolo", il male come forma esterna a me non esiste... come forma interna, come lato oscuro dell'uomo sì. Questo mi porta a considerare ogni mia manifestazione "maligna" come una responsabilità personale da osservare e guarire. Non delego nulla all'esterno, non colpevolizzo il "diavolo". E allora? Non percepisco nulla perchè forse sono bloccato? O sono semplicemente... schermato! Se ripenso alla mia infanzia non ho fatto altro che sognare di essere e diventare un guerriero... senza paura! Il fatto di sentirmi senza paura allontana da me queste manifestazioni? 

Bon! Ho trovato questa domanda e risposta su un libro regalato a  me e a  Dona da una coppia di amici, anzi da un trio di amici molto cari. Il libro porta come titolo " Come aprire il terzo occhio", l'autore è Harald Wessbecher. Non è un libro che tratta di "scienza", ma di energie sottili... un libro amico!

Risponde così alla domanda: " Se apro la coscienza e la mia percezione, poi non devo proteggermi da contenuti sgradevoli"

Harald... (si considera un sensitivo)

So che questa è una domanda che assilla molte persone. Quello che c'è dietro è la paura di diventare vittime di influenze esterne che non abbiamo cercato, che non ci fanno bene e contro cui non si dovrebbe intraprendere nessuna azione. A causa di una sensazione di impotenza si cerca una protezione spirituale da tutti gli influssi possibili a cui si potrebbe essere esposti. Naturalmente le dottrine spirituali esoteriche offrono vari metodi che potrebbero o dovrebbero garantire protezione. Si può chiedere protezione per esempio invocando delle guide o degli aiutanti spirituali o gli angoli custodi. Ci si può aiutare anche con una sfera luminosa, una piramide spirituale o altre protezioni simboliche da visualizzare intorno al corpo che dovrebbero allontanare gli influssi negativi. Ma pur con tutti questi metodi - che sono innumerevoli e sicuramente offrono anche una sorta di protezione - desidero farvi riflettere su un problema che nessuno di essi è in grado di risolvere: il fatto che ogni volta in cui ci si protegge o si invoca protezione si nutre nel contempo la propria convinzione di aver bisogno di protezione... (i puntini li ho aggiunti io, per la suspence! :-)) , poiché senza ci si sente impotenti. In tal modo la fiducia nella propria forza diventa sempre più esigua . Provvisoriamente può nascere la sensazione di sentirsi protetti, il che può anche essere vero. Ma cosa succede se le mie protezioni simboliche non vengono costruite  con sufficiente forza, perché io sono debole o non concentrato?  Che cosa succede se sono troppo ammalato per potermi proteggere efficacemente?  Forse ho nutrito per molto tempo la mia convinzione di essere impotente e una vittima potenziale di energie o influenze indesiderate. Ed ora può naturalmente succedere che, per la legge dell'analogia, ci troviamo ad attrarre  proprio ciò da cui volevamo proteggerci. Attiriamo ciò che emaniamo. Il modo più semplice per proteggersi è sempre quello di non aver bisogno di protezioni costruendosi una chiara coscienza di sè, sviluppando il controllo sui propri pensieri e sentimenti portando in sè le energie spirituali che si vogliono attrarre anche all'esterno. Non posso attrarre nient'altro che ciò che io stesso porto e vivo nella mia coscienza. L'unica di cui dovremmo aver paura siamo noi stessi. Lungo il percorso verso noi stessi e la nostra autonomia spirituale non c'è tuttavia niente in contrario a proteggersi provvisoriamente - con qualsiasi mezzo - finché non siamo giunti alla meta. Dovrebbe comunque trattarsi di qualcosa di limitato nel tempo, che non sostituisce in alcun modo il lavoro della nostra autocoscienza e autostima.   

Fine...

Intanto voglio rendervi partecipi della mia fatica dato che non avendo uno scanner ho dovuto copiare il testo dal libro... a mano!!! Poi farvi notare che con questo non intendo, non intendo mai dire che quello che scrivo è la verità. E' solo la mia verità, che questa volta si trova in sintonia con questo signore. Mi è stato insegnato tantissimo tempo fa che la paura attrae l'oggetto della paura. Non ho ancora letto il libro di Harald, ma lo leggerò; la paginetta che ho trascritto l'ho trovata aprendo a caso il libro... Io non nego che queste forme, entità spirituali esistano... rispetto la loro esistenza e me ne faccio un baffo... rispetto loro e desidero e voglio che loro facciano lo stesso con me. Non le invoco e non le maledico, ma sanno che se mi girano sono pronto a sfidarle, perchè non ho nessun timore. Semmai dovessi aver paura di qualcosa sarà di un uomo, di una fiera, di madre natura. Ma confido nella mia stella fatata, che mi guida sempre fuori dai guai... ops! Credo nelle fate? 

Ste!